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Racconti Erotici Etero

Iryna, la collega troia

By 27 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Buonasera a tutti, prima di cominciare il racconto vi devo ammorbare con una breve descrizione del sottoscritto, utile ad evitare di doverla rifare ogni volta nei racconti e rendere, così, tutto più veloce…
Mi chiamo Ivan, sono un infermiere professionale, lavoro presso una Cooperativa attiva nel territorio Ligure principalmente nell’ambiente residenziale geriatrico. Ho 29 anni, sono alto un metro ed ottantacinque, peso ottantacinque kg, ho praticato per svariati anni lotta greco romana ed ho una notevole pasione per le donne, forse, a volte anche troppa. Ho i capelli neri, porto una corta barba intorno alla bocca, giusto per sembrare più ‘serio’, ho gli occhi scuri e la pelle chiara.
Assodato uesto procedo oltre, raccontantovi che cosa mi &egrave successo qualche sera fa, con una mia collega di nome Iryna.

Lavorare di Sabato notte, di per se era già una faccenda che sopportavo a fatica. Con la ripresa del campionato di calcio i miei amici spesso mi invitavano fuori a festeggiare o a mangiare qualcosa, per me, buon gustaio da sempre, rifiutare certi inviti &egrave sempre una cosa molto difficile. Quella sera, a peggiorare il tutto, mi avrebbero mandato a coprire il turno di una collega malata presso una struttura dichiaratamente ‘noiosa’ da molti miei colleghi. Era la mia prima notte sul posto, in precedenza vi avevo prestato servizio unicamente in turni pomeridiani, affiancato da una collega del posto già esperta. Dal momento che avrei dovuto coprire per 15 giorni la ‘Degente’ anche quella notte, dunque, venni affiancato per vedere le modalità di lavoro notte.
Ad affiancarmi sarebbe stata Iryna, una ragazza di circa trentuno anni di nazionalità ukraina. Una biondona dal culo a mandolino e dalle tettine sode da strizzare. Occhi chiarissimi, pelle bianchissima, insomma, più che ritenerla una collega per i primi momenti la ritenni una sorta di ‘bambolina’ con respiro.
Inzialmente procedemmo con ordine, mi mostrò i registri farmacologici, mi illustrò come ripristinare il carrello della struttura e mi disse a quali ore effettuare i controlli dei degenti più gravi. Per tutta la durata della sua spiegazione, però, mi fu impossibile non scorgre dalla divisa una mozzafiato biancheria intima nera di pizzo.

-Che troia, viene a lavorare con il completino da scopata-

Fu onestamente questo il mio primo pensiero. Certo, gradii molto la vista, d’altra parte Iryna non fece decisamente nulla per impedirmi di guardarla.
Cominciammo a lavorare. Mantenere un livell di concentrazione adeguato al ruolo, con quella bonazza che si iegava a novanta per prendere la pressione ai pazienti, mostrandomi generosamente il perizoma nero, era molto, molto difficile. Fu per me un grosso sollievo quando, terminato il giro di controllo, Iryna mi disse che si sarebbe andata a riposare un poco e che poi mi avrebbe lasciato il posto.
Mi misi davanti alla tv e cominciai a girovagare fra i canali Dmax e Giallo (se interessa a qualcuno…). Probabilmente mi sarei soffermato sulla replica di Law and Order del pomeriggio, se non avessi udito piccoli e sommessi gemiti pervenire dalla stanza occupata da Iryna.
Erano ormai venti minuti che la mia collega era andata a stendersi, pensai che avesse qualche problema, dunque mi accostai alla porta sporgendomi malapena all’interno.
La Puttana, perché in altro modo non riuscirei a definirla adesso, era seduta sul lettino, aveva la giacca della divisa slacciata, il reggiseno sollevato a mostrare il seno, i capezzoli erano turgidi ed appuntiti pronti ad esplodere. Si era tolta i pantaloni e teneva il perizoma in bocca. Aveva il cellulare in mano, stava facendo uan videochiamata con qualcuno, non saprei dire, il piccolo monitor mostrava solamente un cazzetto in erezione di un ragazzo che si segava quanto un porco. Ma potevo capirlo. Vedere Iryna masturbarsi come una cagna in quel modo mi stava facendo rizzare il cazzo anche a me.
Lo spettacolo fu interrotto dal campanello di un ospite.
Maledicndo mentalmente la persona in questione corsi all’ascensore ed andai a rispondere. Mi ci vollero pochi minuti, la richiesta non era particolare e non ebbi bisogno di supporto. Più frustrato che incazzato tornai al piano inferiore, appena fuori dall’ascensore trovai Iryna. Aveva rimesso la divisa, i capelli erano ancora tutti scompigliati, avrei detto da sonno se non l’avessi vista ed il viso era arrossato. I capezoli premevano ancora contro la casacca della divisa ed ora mi spiegai il perché un intimo tanto sexy.

-Tutto bene?- mi chiese
-Si certo, volevano solo un po’ d’acqua- replicai -Tu? Già sveglia?-
Lei annuì -Si si- disse -Troppo caldo-
-A capisco…- sorrisi -Sai, avrei giurato di sentirti parlare prima…- gettai la battuta

La vidi avvampare. Mi guardò piena di sorpresa, come se non sapesse che pesci prendere.

-La struttura &egrave grande- la tranquilizzai io -Mi sarò sbagliato-
-Si…- mi dise -Si Sicuro-

Tornammo a sederci, io a scrivere sul registro l’operazione appena svolta, lei a cercare di darsi un tono. Lo vedevo che era infastidita, come se qualcosa non fosse andato per il verso giusto. La guardai qualche istante, poi ripresi a scrivere.

-Chi era al telefono?- chiesi a bruciapelo
-Il mio fidanzato- si tradì

Si bloccò ed io scoppiai in una sottile risata divertita. Lei avvampò d’imbarazzo.

-Beccata- dissi indicandola con la penna -Ma non ti preoccupare, ci può stare, io starò zitto-
-Tu…- mi chiese -Tu hai sentito?-
-Eh già…difficile non sentire i gemiti di una donna che gode…-

L’imbarazzo cominciò a farsi evidente, se la cosa fosse trapelata quella sera, Iryina avrebbe perso certamente il posto di lavoro.

-Io starò zitto- dissi senza guardarla -Ma la prossima volta che intendi fare uno spettacolo simile al tuo fidanzato voglio che tu lo faccia in questa stanza-
-C…Cosa?-
Io feci spallucce -Mi rompo il cazzo qua da solo, non ti sfioro va tranquilla, ma lo spettacolo me lo voglio godere…- lei sembrava confusa -Se preferisci che lo rapporti alla capo sala…-
-No No no- si affrettò a dire -Io faccio-
-Okay…- sorrisi -Allora potresti anche toglierti la divisa …te la puoi rimettere prima del giro di controllo-
-Cosa?-
-Hai detto di aver caldo no?-

La vidi soridere. Maliziosamente e la cosa mi fece drizzare il cazzo come un chiodo. Si spogliò realmente, rimase in perizoma e reggiseno, si tirò indietro i capelli e mi mise in mostra il suo statuario fisico ukraino, io la guardai approvando.

-Questa sarà notte interessante- mi disse
-Oh beh…lo sarà di certo…-

PER VOSTRE OPINIONI O COMMENTI RESTO A DISPOSIZIONE PRESSO LA MIA CASELLA E-MAIL : zed86blanc@gmail.com AL PROSSIMO CAPITOLO! Come prevedevo, mantenere alta la oncentrazione sul lavoro, con quella Bonazza di Iryna mezz nuda dall’altra parte del tavolo, mi fu quasi del tutto impossibile. Per uanto anche lei lavorase seriamente, notavo occasionalmente che serrava le gambe, come se provasse eccitazione o disagio. O magari, sperai, tutte e due.

-Da quanto tempo &egrave che non lo vedi?- le chiesi
-Due mesi- mi rispose gelida -Lui &egravein Ucraina, non ha soldi per venire-

La guardai qualche momento e sorrisi, lei apparve irritata.

-Dico sul serio!-
-Lo so- le risposi -MA stavo pensando un’altra cosa-
-E cosa?-
Feci spallucce -Vista la distanza, chissà quante corna che vi state mettendo!-

Divenne rossa, visibilmente confusa. Possibile che non vi avesse realmente pensato? Rimasi interdetto, a quel punto, però, ero troppo curioso di scoprire fino a quale punto potevo spingermi con quella statuaria donna dell’est.

-Dai vuoi farmi credere di non aver mai tradito il tuo uomo?-
-Io..No io!- si vergognò -Io credo molto-
Ebbi uno sbiancamento in viso -Sei una cazzo di vergine?-

La vidi annuire debolmente. Scoppiai a ridere e dovetti mettermi una mano davanti alla bocca per non destare gli ospiti.

-Vuoi dirmi che fai la troia davanti ad una fotocamera e che non hai mai preso del cazzo?!-
-Non parlare così!- disse lei -Io credo nel matrimonio!-
Feci una smorfia -Iryna- dissi -Quanti anni hai?!-
-32-
-E vuoi dirmi che in trentadue anni non hai mai avuto voglia di farti una cazzo di cavalcata!?-
-Voglia si- disse lei -Ma non ho mai tradito-

Da un lato, certo, ammiravo la sua determinazione, ma dal’altra, guardandola, mi domandavo se non mi stesse dicendo solamente palle. Cazzo, col fisico che aveva e la troiaggine dimostrata mi era difficile pensare che qualcuno non avesse cercato di scoparsela.
La vidi distogliere lo sguardo, quasi imbarazzata.

-Io ho fatto altre cose- disse -Per avere piacere-
-Una &egrave toccarti da sola- risi -T’ho vista!-
-Si io faccio-

Beh, almeno lo stava ammettendo. Tornò a guardare verso di me e mi chiese se potesse reindossare la divisa. Le dissi di si , d’altra parte l’eccitazione mi stava passando. Si ricompose rapidamente, il bello delle divise nostrane.
Tornò a sedersi davanti a me, il suo sguardo era molto serio.

-Tu hai fidanzata?!-
-L’avevo- sospirai -Ma poi mi sono accorto che non era quela giusta o forse non lo ero io-
-E tu hai mai tradito lei!?-
-Trooppe volte- mi toccai il capo -Credimi, troppe volte-
-E come ti sei sentito?-
-Non me lo sono mai chiesto-

Iryna distolse di nuovo lo sguardo, poi lo ripose su di me

-Perciò tu non hai morale-
-Ma che dici?!- risi -Essere un po’ libertino mica significa non avere cuore, io le volevo bene, ma evidentemente non abbastanza, tutto qui!-
-Perciò tu tradivi lei per piacere!-
-Certo-

Lei annuì quasi che avesse compreso. Come se stesse cercando di capire se si poteva tradire senza necessariamente amare l’altra parte. Ero incredulo ad affrontare un discorso simile nel 2013 con una donna ormai fatta.

-Tu dai me piacere ora-

I miei pensieri si bloccarono e tornai concentrato su Iryna.

-Come dici?-
-Io dato te piacere prima no? Ti ho fatto vedere come sono…ora tu fa vedere-
Feci una smorfia -Mi dovrei spogliare?- lei annuì, io risi -Iryna ci sono solo due possibilità perché io mi tolga la divisa : la prima &egrave alla fine del turno, la seconda &egrave sbatterti su questo tavol e darti tante cappellate da farti dimenticare quel cazzone ucraino…-

Sorrise. Maliziosa, più sveglia di quanto non pensassi.

-Allora va bene seconda-

Non l’avesse mai detto. Fu come se mi si aprissero le ultime inibizioni che avevo verso di lei. Gettai a terra tutti i quaderni della struttura, mi alzai ed afferrai Iryna sotto le ascelle, letteralmente stendendola sul letto.

-E perché non l’hai detto subito troia!- le dissi -Sono ore che ne ho voglia!-

Iryna si lasciò completamente denudare senza oporre alcuna resistenza. Aveva la fighetta gonfia, rosa e morbida al tatto. I suoi seni erano sodi, col capezzolo piccolo, turgido, era una meraviglia. Mi tolsi la parte di sopra della divisa e le allargai le gambe. Ebbe solo il tempo di coprirsela. Io la fissai. Cazzo gonfio e pronto alla scopata e sguardo scosso, che aveva cambiato idea sul più bello!?

-No li- disse -Tu puoi prendere me in bocca e dietro- disse -Ma no qui…-

Insomma la puttana mi avrebbe dato bocca e culo, ma niente fica? Beh, era già qualcosa. Mi avvicinai a lei offrendole le palle alla bocca. Non disse nulla, cominciò a leccarle e succhiarle con avidità. Si tocava e la cosa mi ecitava un casino. Non andava molto in profondità, ma si stava massacrando quella fighetta come una vera puttana da monta. Quando mi ebbe insalivato bene le palle le offrii il cazzo. La guardavo struasciarselo sul viso e suchiarlo, leccarlo, ansimava già come una cagna.

-Prendilo in bocca!- le dissi -Foza troia succhia!-
-No io no troia!-
Le scostai la mano dal cazzo e le cacciai il cazzo in gola cominciando a scoparla -Fanculo!- dissi -Se ti fai fottere da me ti chiamo come cazzo mi pare, se dico che sei una troia tu lo sei!-
Continuai a scoparla in bocca mentre fiotti di saliva le uscivano dalle labbra carnose e rosa. Era meraviglioso e la troia ci stava dannatamente. Nonostante la stessi insultando e forzando lei continuava a toccarsi, era eccitata.
Alla fine sentii una spinta violenta da dietro, la sua mano destra mi aveva afferrato una natica e mi stava spingendo contro di se, ne voleva ancora!? Voleva che scopassi la sua bocca con tutta quella veemenza?! Mi andava più che bene. Strinse un poco le labbra procacciandomi ulteriore piacere, un piacere tale che mi rese impossibile, dopo un po’, non esplodere.
Le venni in bocca, almeno quattro fiotti di sperma rovente, tirai fuori il cazzo insalivato e la guardai. Iryina si mise seduta, lo sperma ancora in bocca e sulle labbra. Deglutii tutto e con la lingua si pulì anche le labbra. Sorrise.

-Bello- disse -Tradire molto bello-
-Allora vedi che sei puttana!?-
-No- rise -Io tua troia no?-
-Eh brava la mia troia, ora ti piace!?-

Scese dal tavolo inginochiandosi davanti a me. Con la mano sinistra mi afferrò le palle massaggiandole e con la destra cominciò a masturbarmi. Io la lasciai fare, cominciando a godere un casino. Altro che campionato!

-Io adesso sego fino a quando tuo cazzo non sarà di nuovo duro e grosso- disse sorridendo -E poi tu metti me in culo…forte, tanto forte, tu farai male ed io felice!-
-Lo vuoi nel cul eh? E va bene troia, ti sfonderò il culo!-

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