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Racconti Erotici Etero

Julia 03.01 L’incontro

By 13 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Julia 03 L’incontro

i miei racconti
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Leggete prima i racconti precedenti.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15843
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15880

Julia

Lo sguardo percorre le cosce velate e si sofferma ad osservare la vulva che si intravede. Le calce elasticizzate sono tanto aderenti da incunearsi fra le labbra della figa esaltandole. Ha il cazzo talmente duro al punto che gli sembra che stia per esplodere da un momento all’altro. Lei gli si siede in grembo e muovendo sensualmente il sedere con ampi movimenti lo guarda e gli sussurra.
‘mmmhhh… Sei messo bene paparino…’

Preso da una voglia irrefrenabile, agguanta con una mano il seno caldo e morbido in cui può sentire contro il palmo della mano la dura consistenza del capezzolo.

Si sente prendere dalle forti emozioni e dal caratteristico caldo umido della figa che gli aspira vorace il cazzo. Osserva e vede solo la nuca con i suoi capelli lunghi lisci e biondi. Si lascia guidare nella tanto desiderata scopata. Gli si avvicina e le morde una spalla, l’orecchio e come lei si volta per baciarlo lui si blocca inorridito. Vede il volto di sua figlia.

‘Antonio. Amore. Non ti fermare…’

Il cazzo ancora duro è nelle carni di lei che si muove in preda alle voglie ansima e geme vistosamente.

‘Ti prego amore non ti fermare. Ora che mi hai completamente svegliata continua…’

‘Come era possibile?’ Si chiede allibito. Lentamente riprende a muovere il bacino sempre più veloce, sempre più in fretta.

La sente ansimare e gemere mentre si irrigidisce e lui non si ferma. Continua a darle profonde scopate in cui il cazzo le arriva fino in fondo.

‘Oh! Oh! Ooohhhh…’ Urla lei in preda all’orgasmo con tutti i sensi che le esplodono assieme abbassando ogni reticenza.

Superato il primo violento orgasmo, sente suo marito che ancora la stantuffa facendole mancare il respiro ogni volta che la cappella le urta la cervice. è in una tale eccitazione che si lascia portare dal piacere.
‘Continua amore! Dai! Scopa fino in fondo la tua troia!’

Lui adora quando lei parla in quel modo. Si ferma con il cazzo spinto in fondo e chinatosi in avanti, incunea una mano sotto di lei e preso il clitoride fra le dita, inizia a masturbarlo.

‘OH!!! MMMMMHHHHHH!!!!!!!!!!!!’

Riprende a scoparla con più forza al punto da sentire i pubi che si scontrano fortemente dando l’impressione che la stessa sculacciando.

‘Oh! Amore! OH! VENGGHhh… mmmmhhhhh…’

‘Si troia. Anche io!’

Lo sperma caldo e bollente erutta nella vagina in cui le contrazioni stringono il cazzo al punto da far impazzire l’uomo e amante di una vita. Lei dopo un lungo tempo riprende a respirare con tutti i sensi in subbuglio. Il cuore batte impazzito e non ha più la forza di fare nulla. Si allunga sul letto appagata godendosi nel sentire le contrazioni vaginali e il caldo seme del suo amato che le fuoriesce solleticandole il clitoride e facendola vibrare tutta.

Come di consueto, lui le accarezza la schiena e le da teneri piccoli baci. Adora quando lo fa. Adora la tenerezza del dopo orgasmo. Volta la testa, lo guarda e lo bacia teneramente. Chiude gli occhi e si lascia trasportare dalle emozioni che ancora la scombussolano tutta.

Lui si alza e si reca in bagno. Si guarda allo specchio.
‘Hai sognato vecchio. Julia con la giej ti è entrata nel sangue.’

Finito di lavarsi, incrocia nel corridoio la figlia che gli scambia un sorriso complice. Dalla camera ha fianco lei ha sentito tutto e le piace sentire quando i suoi genitori non litigano.
Lui si sente un poco in colpa, sia per essere nudo, sia perché ha sognato di fare l’amore con la sua migliore amica.

Rientrato in camera, si siede come d’abitudine sul letto per vestirsi.

‘Buon giorno stallone.’

Si volta e dopo averla baciata e abbracciata si rialza.
‘Buon giorno a te mia musa ispiratrice.’

‘Mi piace, mi piace… Sono due mattine e due sere che mi fai impazzire… Spero che continui…’ Allungandosi e stirandosi i muscoli con fare da gatta.

‘Amore, è stata la vacanza. Mi sono ripreso e poi tu…- La guarda sorridente.- Hai ripreso a stuzzicarmi con la tua boccuccia…’

Si baciano ancora e a lungo al punto da tornare sotto le lenzuola e, riprendere la sessione amorosa come se fossero due teneri sposi in viaggio di nozze.

* * *

Seduto sulla panchina del parco, ripercorre la discussione fatta con l’amico. Ricorda perfettamente le parole che gli aveva detto qualche giorno prima.

‘Quando si sente ispirata e su di giri, inizia a parlarmi con quella sua voce suadente che solo lei sa fare. Ti ammalia provocatoriamente con lo sguardo, con i gesti e non solo con le parole.’

E ancora gli aveva detto.

‘Stai attento. All’inizio ti fa credere che sei tu che conduci il gioco, ma poi, quando pensi di averla nella tua mano, ecco che ti sfugge. La cerchi… La desideri… Lei si fa trovare e la vedi, ma non si lascia prendere. è lei che conduce il gioco. Ti provoca solo per il gusto di farti impazzire. Lei gode nel dettare le regole. è lei che decide quando. Stai attento! Ho ti farà friggere il cervello come lo ha fatto con me.’

Eppure non riusciva a togliersela dalla testa. Osserva il bigliettino.
-Al parco del marchese per le 18:00-

Glielo aveva messo in mano di nascosto da sguardi indiscreti quel pomeriggio in casa, quando era andata a trovare sua figlia.

Rilegge il foglietto e si sente in preda all’ansia come se dovesse fare un esame o come fosse un adolescente al suo primo appuntamento.

La vede arrivare e si alza di scatto. Cammina con passo sicuro e l’osserva estasiato. Bella e raggiante mentre lui si sente il cuore che batte impazzito. La guarda immortalandola da capo ai piedi. La sua chioma fluida e dorata. Il suo sorriso. La canotta attillata che lasciava scoperta parte della pancia e dell’ombelico. I pantaloni a sbuffo corti fino al ginocchio che desiderava fossero stati più attillati per poterle vedere l’antro e la forma del suo desiderio. Le infradito con le unghie perfettamente curate e colorate come piaceva a lui.

In altri frangenti forse sarebbe passata anonimamente, ma lì, in quel posto, attirava l’attenzione delle poche persone che erano in cerca di refrigerio.

‘Julia! Che piacere rivederti.’

‘Ciao paparino. è molto che mi aspettavi?’ Con voce mielosa e suadente.

‘Ma nooo… Figurati.- La mezz’ora in cui l’ha aspettata l’ha reso molto nervoso.- Vieni siediti.’

Si scambiano teneri baci sulle guance in cui lei indugia a strusciare le guance e le labbra vicino alla sua pelle e troppo vicino alle sue labbra.
‘Grazie…’ Risponde sospirando e in modo smielato da far sciogliere gli uomini come neve al sole.

Dopo averlo osservato aggiunge.
‘Cazzo paparino… Ti ha fatto male la mia lontananza… Sembri un profugo….’

Lui si passa contrito la mano sulla faccia. Sente il grattare della barba e si augura che lei non abbia preso le distanze.
‘Mi spiace. Scusami se ti ho punta… E che quando sono in vacanza tendo a trascurami.- La guarda e nota il suo sorriso, la forma dei seni attraverso la scollatura della maglietta.- Pensavo che andavi al mare con mia figlia oggi. Così mi aveva detto lei.’

‘Ma nooo…’ Con voce mielifuga e posando al contempo una mano sulla sua gamba.

A lui gli prende un tuffo al cuore. Si sente il fiato sempre più corto.
‘Julia… Ma non eri fidanzata con quel tizio con cui ti avevo vista in pizzeria? Ricordi?’

‘Naaa… Storia vecchia. Acqua passata. Oramai mi ha dimenticata e io l’ho ben che sepolto.’

La mano resta appoggiata sulla gamba di lui che si sente sempre più agitato.

‘Non… Non posso credere che sei rimasta completamente a bocca asciutta…’

‘Ciò non toglie che potresti venire tu a…- La frase rimane volutamente spezzata. La mano sale leggermente lungo la gamba di lui e la stringe con forza.- Tutte le sere sono sola… Potresti venire tu a farmi compagnia…’

Non riesce a distoglierle gli occhi da dosso. Si sente il cazzo in tiro al punto che la cappella preme contro l’elastico degli slip e un lieve dolore lo fa tremare. Cerca di ingoiare un poco di saliva, ma ha l’impressione che ha il deserto in gola.
‘Fai… Bene tu a poterlo fare… Alla mia età è un poco dura poterlo fare tutte le sante sere…’ Si sente agitato come uno scolaretto al primo appuntamento.

‘E io che speravo che mi avresti fatto compagnia.’ La voce sommessa e mielifuga viene sottolineata dalla stretta alla gamba e con un piccolo movimento avanti e indietro.

‘Mi stai facendo diventare matto lo sai?- La guarda ora con tutta la bramosia e il desiderio che arde nel corpo.- Dimmi, l’hai mai dato il culo?’

Julia si stupisce per quella domanda, diretta ed esplicita. Molte volte il suo amato l’aveva penetrata con un dito nei momenti di gioco, ma mai aveva infilato qualcosa di più grande di un dito.
‘No…- Vergognandosi quasi della risposta.- Il mio ex aveva troppi sensi di colpa per poterlo fare… Per poter essere uomo ed essere il primo… Invece… Ho sempre trovato uomini che hanno apprezzato altre mie qualità.’

Lui resta in silenzio. La fissa estasiato notando come si passa la lingua in modo suadente fra le labbra.

‘… Potresti pensarci tu….’ Con un filo di voce appena udibile.

‘Si può fare…’ Le prende la spalla e se la tira contro.
Le labbra si incontrano e si scambiano un lungo bacio passionale in cui le lingue si cercano nelle rispettive bocche. Le mano vagano sulle braccia nude di entrambi e lui con uno sprazzo di lucidità si ferma come le sfiora il seno. Lei invece, senza pudori e reticenze accarezza con il dorso della mano il cazzo imprigionato e duro del padre della sua migliore amica. Non ha remore ha farsi riconoscere e vedere dalla gente che circola o è seduta nel parco.

‘Vieni a trovarmi sotto casa questa sera…’ Gli chiede come lui si discosta e volta la testa per osservare preoccupato tutt’attorno.

‘Vieni tu. Fermati a dormire a casa come fai di solito… Solo che questa volta non dormirai per molto…’

Ci riflette qualche attimo.
‘Non questa sera… Non penso… Lasciami prepararmi psicologicamente per questa novità.’

‘Va bene… Come vuoi. Promettimi che alla prima occasione me lo dai.’ Ora è lui che le stringe la mano attorno ad una coscia, molto vicino all’inguine che le fa mordere un labbro per la forte scossa di piacere che si è dipanata per tutto il corpo.

Le avvicina il volto all’orecchio e le sussurra.
‘Ti assicuro che lo farò piano, piano… Ti penetrerò dolcemente fino a farti godere.’

Lei non risponde. Si limita a guardarlo negli occhi, con il respiro corto e il cuore che le batte fortemente nel petto.

‘Sai dove mi piacerebbe essere in questo momento?’ Le chiede con la bocca a pochi centimetri dal collo. La lingua saetta mentre le labbra succhiano il lobo dell’orecchio. Lei non è in grado di rispondere. Ansima e trema. ‘Mi piacerebbe essere in mare e farlo lì, davanti a tutti…’

‘Siii… Ma il sale bruciaaa…’ Risponde con un filo di voce.

Si allunga seduto più comodamente e la guida in modo da farla sedere su di lui. Sempre con le gambe a cavalcioni, ma rivolta verso di lui. In questo modo la può baciare con più comodità e le mani lasciarle libere per accarezzare la schiena, le braccia e il collo. Desidera ardentemente poterla spogliare e averla subito. Farla sua totalmente e completamente. Si allunga un altro poco in avanti e ora i pubi sono a stretto contatto.

Si guardano negli occhi e la durezza del cazzo in mezzo a loro era chiaramente percepibile. Lei per tutta risposta, inizia a muovere il bacino avanti e indietro. Sente chiaramente la dura consistenza maschile e percepisce distintamente eccitandosi maggiormente l’umido provenire dalle mutandine. ‘Chissà si chiede, se può sentire l’aroma che ne deriva e il forte calore che si spande.’
Ha l’impressione di essere tutta un fuoco. Le farfalle allo stomaco la fanno spesso ansimare mentre le scosse continue la fanno tremare e gemere.

Ogni volta che Julia muoveva il pube in avanti, lui spingeva il cazzo in modo da far aderire meglio il contatto dei due sessi, lei si sentiva senza fiato e in preda ad una forte eccitazione.

Le mani vagano lungo la schiena con le bocche unite in un bacio passionale in cui i due amanti riversano tutte le frustrazioni sessuali accumulate. Con mano esperta, riesce a slacciare il reggiseno e nell’esatto istante che i due lembi si discostano, la morde sul collo facendola gemere.

Sconvolta dai sensi, l’abbraccia fortemente facendosi cullare dalle sue forti braccia. Percepisce le mani vagare lungo la schiena e giù fin oltre il bordo dell’elastico delle mutandine. Le mani non si fermano. Vagano lungo il corpo della giovane ragazza che arde sempre più di voglia di essere impalata su quella dura consistenza maschile che percepisce attraverso il lungo contatto del pube. Le mani risalgono impudenti al di sotto della maglietta e raggiunte le tette, iniziano ad accarezzarle e a palparle sulla pelle nuda.

Sorpresa per il gesto e per la facilità di come sia riuscito a slacciarle il reggipetto, si lascia trasportare dalle emozioni. I capezzoli vengono incuneati fra le dita e masturbati eccitandola sempre più. Il suo movimento sopra di lui e lungo il cazzo si fa più ampio e più veloce. Sta usando il cazzo per masturbarsi la figa e la voglia è tale che non è più capace di realizzare quanto stava facendo o accadendo.

Le mani le attanagliano entrambi i seni e una voce lontana le risuona nel cervello.
‘Julia. Hai due tette spettacolari.’

Il movimento di lei è sempre più ampio e veloce.

‘Promettimi che verrai. Promettimi che sarai mia o ti sognerò ogni notte.’ Nel farlo, le prende i capezzoli fra pollice e indice e li stringe fortemente.

‘Sì…Siiii…’ Ansima e trema in modo inconsulto. Resta a lungo senza fiato abbracciandolo fortemente con tutte le forze che ha. Come si rilassa un lungo sospiro accompagna la caduta della testa sulla spalla di lui.

Poteva percepire le forti convulsioni che ancora la facevano tremare tutta. Aveva il respiro corto e il cuore le batteva impazzito nel petto. Sorride nel pensare che la piccola giovane donna aveva goduto in quel modo. Sapeva che avevano dato spettacolo e ora l’unico suo desiderio era di poterle rimettere a posto la maglietta.

Come si discosta, lui riesce a muovere le mani quanto basta per sistemarla alla meglio e ripararla da sguardi lubrici che stava vedendo.
‘Piccola, aspetta un secondo.’

Le mani scendono e tirato a sé l’elastico delle mutandine e del pantalone la scruta in mezzo alle gambe.
‘Mmmhhhh… Mi piace la patatina pelata…’

Sorridono e ridono per poi baciarsi.

Abbracciata stando ancora nella stessa posizione, gli sussurra all’orecchio.
‘Sai che chi mi depila è un ragazzo gay?’

Sconvolto per la confessione ha un sussulto e cerca di guardarla in volto per scoprire se sta mentendo o se dicesse la verità.
‘Non ci credo. Quando lo rifarai, mi chiamerai per poter assistere?’

Lei ride compiaciuta per l’indiscreta domanda.

‘E lui si limita solo a fare il lavoro e non chiede nulla in cambio?’

Lei ride ancora e non risponde.
Pensa che è seduta sul durissimo cazzo del padre della sua migliore amica. Che le ha chiesto di andare a casa e a farsi scopare nel culo. Le pulsazioni che sente provenire dalla figa le ricordano della travolgente goduta che ha avuto senza che fosse toccata e che è stata in quel parco, nel parco della sua città, con molte persone che li possono riconoscere con le tette all’aria…

Pensa che se fossero stati in un altro luogo, soli, lui l’avrebbe scopata e chissà quanto avrebbe potuto ancora godere. Mugola di desiderio e sfrega nuovamente il pube sul cazzo duro. Una magnifica sensazione di calore la fa tremare tutta… Il formicolio in mezzo alle gambe riprende più vigoroso… Il clitoride torna a pulsare fortemente come se fosse un secondo cuore… Il fiato ridiventa corto…
‘Forse…- Si chiede fra se e se.- Chissà se la sua amica quella sera aveva voglia di invitarla a casa a dormire…’

(continua…)

Maxtaxi e
in collaborazione con la protagonista.

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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