Avevo voglia di scopare.
Sentivo il mio desiderio aumentare minuto dopo minuto era troppo che non lo facevo.
Solo in quella casa, fantasticavo e mi segavo pensando alle mie ex donne o a qualche ragazza che conoscevo.
Sono Marco, 42 anni, alto 1,74, dirigente d’azienda affermato e marito fallito.
Discreto fisico, ma troppo duro con le donne, il mio modo di porre le cose, risulta sempre un comando e questo a molte non piace.
Ma la mia voglia di scopare una donna è troppo forte, ho bisogno di sentire il caldo di una figa che mi cinge e mi stringe facendomi sentire un piacere che da troppo tempo non sento.
Sono le nove della mattina e devo uscire per andare a lavorare, ma sto troppo male con queste fantasie erotiche che mi riempiono la testa.
Quando vedo arrivare la donna delle pulizie, riesco a vedere del bello anche dove in realtà ce poco.
La mia donna delle pulizie è una filippina di 38 anni, bassa e leggermente in canne, mi saluta e comincia a dimenare il culo nel pulire la casa.
vedo le sue enormi tette ballare sotto i suoi movimenti e incredibilmente comincio a guardarla con occhi da allupato e mi faccio trasportare dai suoi movimenti, comincio a pensare come potrebbe essere stare in quella carne abbondante.
Così impazzito dalla troppa voglia, mi lascio andare e vado dietro a quel culo immenso e le metto le mani sulle natiche: stringo forte, lei urla sorpresa e poi mi dice se sono impazzito, io per tutta risposta, tiro fuori il cazzo e gli dico che oggi deve fare gli straordinari, che poi la ripagherò bene e senza aspettare altro le sollevo la gonna da lavoro e le abbasso un paio di mutande veramente brutte.
Una volta nuda, mi rendo conto che è fatta come tutte le altre e allora le allargo le gambe e facendola appoggiare al tavolo della sala, comincio a cercare la sua figa che ben presto soccombe al mio desiderio.
La sento gemere e sospirare e poi vedo che si allarga al massimo per ricevermi, io mi spingo tutto dentro e con piacere sento che è abbastanza stretta e che riesce a darmi delle sensazioni sul cazzo veramente eccitanti, inoltre quella posizione aggiunta alla sorpresa di lei, fanno si che mi sento contento della situazione.
Lei mi riceve e mi dice che sono troppo grosso per lei, che non lo ha mai fatto con nessuno altre a suo marito, che lo fa solo perché ha visto che avevo bisogno e io a quelle parole, la scopo ancora con maggiore ardore.
Metto le mani sui suoi fianchi e tirandola leggermente su, la scopo senza ritegno, le mordo il collo e vedo il suo seno dondolare sotto il vestito, allora lascio che sia il mio cazzo a tenerla sollevata e veloce le libero le tette e comincio a stringerle i capezzoli.
Mi sento tutto un fuoco, i gemiti che la mia filippina emette, sono molto erotici e presto mi accorgo che sono pronto a riempirla con il mio sperma.
Non le chiedo il permesso, ho troppa voglia di liberarmi e così, mentre lei mi dice di non sborrarle dentro, io al contrario le riempio la figa.
Dopo tre secondi di turbamento, la filippina decide che ormai è fatta e comincia a spingere quel suo culo all’indietro, succhiando tutto del mio sperma e con le natiche, mi stringe, facendomi impazzire dal piacere.
Sono stravolto dalla goduria e nello stesso tempo mi sento all’inizio del mio sfogo, la faccio girare e la faccio piegare ai miei piedi e le dico;
‘Continua così e vedrai che bel regalo ti faccio’
finisco la frase e subito le spingo in gola il mio cazzo semiduro e violaceo dalla pressione che ancora sento, lei mi guarda negli occhi e poi abbassa la testa e comincia a farmi un bocchino che rimarrà nella mia mente per sempre.
Non credevo si potesse essere così brave a succhiarlo e a leccarlo.
Sembra nata per questo, riesce a farmelo diventare di marmo e mi fa dei giochetti con le palle che sono sublimi.
Io apprezzo tutto e le dico che è veramente brava e che da un pezzo non sentivo una bocca così esperta, eppure io di esperienze ne ho avute tante e di bocche ne ho sentite, eppure…ho dovuto sentire la bocca della mia filippina per raggiungere il paradiso.
Se tanto mi da tanto, credo che i prossimi giorni saranno spettacolari.
Sento le mie palle di nuovo pronte a svuotarsi, ma questa volta non voglio venire, non così…ho ancora in mente le sue enormi chiappe e allora la faccio rialzare e rimettere come all’inizio e le dico;
“Strofina il tavolo!’
lei rimane un attimo perplessa, poi, si rimette in posizione e comincia a pulire mentre io le rialzo la gonnona e gurdo quel culo enorme che aspetta solo di essere posseduto.
Le metto una mano nella figa ancora bagnata dal mio sperma e dai suoi umori, mi bagno bene un paio di dita e poi deciso, vado a metterle nel suo culo.
Sento il gridolino che emette a quella intrusione e le sue parole di rifiuto a quella forzatura, sono un eccitamento ancora maggiore per le mie voglie.
La faccio piegare bene e mentre la sento che mi supplica di non farlo, perché lei no lo fa mai, io al contrario levo le dita e comincio a aprirle la sua carne piena e calda.
‘Ohhhhh…mio Dio…’
Sento la sua esclamazione mentre sono dentro a metà.
Prendo in mano le tette e tutto piegato sulla sua schiena, decido che è ora che lei mi senta tutto e così con un ultimo colpo, mi faccio spazio sino in fondo di quello stretto tunnel.
‘bastaaaa…signore…la prego, basta…mi fa molto male…
Quelle parole mi entrano dentro e mi infoiano come un animale: vedo le sue natiche che nascondono il mio cazzo, ma sento il calore che lei mi da stringendomi nel tentativo errato di espellermi.
Quel gesto alla rovescia, a l’effetto opposto e infatti, vengo ingoiato completamente sino a sentire le mie palle appoggiarsi alla sua morbida carne bianca.
Mi fermo un attimo, poi, comincio a scoparle il culo sotto le sue proteste, che piano, piano, si affievoliscono.
Il suo bacino comincia a rispondere al mio, ormai ha capito che il più è stato fatto.
Io le urlo che ha un culo da sballo che mi sta letteralmente ingoiando dentro le sue natiche e lei allora, comincia a spingere indietro il suo bacino.
Cerco di resistere il più possibile, capisco che per quel giorno non potrò avere altri orgasmi dopo quello e allora, rallento e le dico di sodomizzarsi da sola.
Mi fermo completamente e guardo la filippina che dolcemente si prende il sedere e lo allarga, così facendo, finalmente posso vedere il suo buchino, adesso deformato dai miei assalti e poi la sento spingere indietro e prenderlo tutto e poi riuscire e ripartire.
Mi guarda con la testa girata e mi dice;
‘Va bene così? le piace?’
Io la guardo, poi guardo il suo culo e mettendo le mani sulle sue spalle comincio a darle dei colpi violenti che presto la fanno gemere e che a me fanno letteralmente perdere la cognizione del tempo.
Mi rendo solo conto che sto scaricando in quel culo tutto il mio desiderio represso e, che a pensarci bene, quella cameriera mi ha fatto godere molto meglio di tante stronzine carine che se la tirano e che poi a letto non valgono niente.
Sono lì sudato, appoggiato alla sua schiena e la sento che dice frasi sconnesse nella sua lingua e penso che per quel giorno, la mia filippina avrà una giornata libera e, che da domani la tratterò con molto più riguardo, rivalutando le donne formose e pensando a quante volte viene a fare pulizie nella mia casa…
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono