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Racconti Erotici Etero

La Chiesetta

By 30 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Entrando nella piccola chiesa la porta di legno emette un cigolio che squarcia il silenzio riverberandosi contro le spoglie mura. Finita l’eco, il tempo si riferma nell’aria stantia dell’ambiente. Due bigotte nei primi ranghi bisbigliano le loro preghiere che si perdono sibilando nella navata. Non vi è nessun altro in quella fresca penombra. Fili obliqui di luce chiazzano il povero pavimento della chiesetta. Mi siedo silenziosamente a capofila di una delle ultime file di scure panche, tu in piedi, rimani al mio fianco osservando distrattamente i rari affreschi. Nel tuo leggero muoverti avverto l’ondeggiar d’orlo della tua corta gonna con la coda dell’occhio. Il mio lato diabolico scalzando il passivo angelo ha il sopravvento su me, e spinge la vogliosa mia mano tra le cosce tue che fremono al tocco. Giri di botto il volto, lanciandomi uno sguardo stupito di disapprovazione. Le mie dita si sono già insinuate sotto il microtanga e perlustrano la tua fessurina che sento tremare. Sarà il desiderio? Il tuo volto muta espressione e passa ad un languore che ti fa abbassare le palpebre nel mentre degusti il mio leggero tocco. Sento l’umidiccio, insinuo un dito che avanza e subito sprofonda nel tuo più intimo. Un gridolino di stupore scappa dalle tue labbra ad eccheggiar contro i pilastri della chiesetta. Le due bigotte all’unisono si girano, pronte come corvi ad adocchiar la preda.
Il portone gracida il suo cigolio controvoglia al poco lavoro che deve fare. Non tolgo la mano dalla tua fessurina bagnata, ma giro di poco la testa ed osservo l’avanzare lento della giovine ragazza che con passo esitante si addentra nel silenzio della navata. Come calamitata dalla nostra presenza rimane nel corridoio laterale alla nostra altezza, con sguardo basso. Tengo il mio, fisso sul suo volto, poco dopo lancia uno sguardo di sbieco accorgendosi della nostra presenza ma senza guardarci, quasi timorosa. Continuo ad osservarla mentre riprendo la mia perlustrazione della tua grotta del piacere, sostituisco il dito con il mio pollice, più conforme alla posizione di penetrazione del tuo intimo. Le dita della mia mano vanno ad accarezzare il tuo monte di venere delicatamente. Come prevedevo, facendosi coraggio la ragazza gira la testa e ci osserva. Non aspettavo altro, inizio a muovere freneticamente la mia mano mentre inizi a sospirare leggermente. Dopo un lungo sguardo di curiosità, un’espressione di stupore compare di colpo sul volto della ragazza. Intuisce ciò che ti sto facendo, e sorpresa, non distoglie cionondimeno lo sguardo anzi….. Continuo a fissarla ed esagerando le movenze agito freneticamente nella tua passerina allagata il mio pollice come impazzito. Leggeri gemiti escono dalle tue labbra e vengono percepiti dalla ragazza che non smette di osservarci passando da espressioni di stupore a curiosità e spero in cuor mio invidia. Penso che il piccolo diavolo che è in lei la stia costringendo ad osservare tutta la scena senza perdersi nulla. La tua mano stringendo la mia spalla mi comunica che stai venendo. Ancora per un po’ accarezzo le bagnate pareti della tua fighetta, poi estraggo la mano da sotto la gonna. La ragazza rossa in volto distoglie lo sguardo e rimane a testa bassa. Mi alzo e prendendoti per un braccio ci incamminiamo verso l’uscita. Nel girarci per il saluto di commiato alla croce vedo la ragazza che ancora ci osserva. Porto il pollice alle mie labbra e tenendo il mio sguardo fisso sul suo lo inghiotto languidamente. Poi girandoti forzatamente verso me ti bacio oscenamente continuando a guardare la ragazza che stupita, ancora ci osserva. Tolgo la mia bocca e la sostituisco con il mio pollice che inghiotti golosa. Apro la porta che controvoglia geme. Subito entriamo nella vivida luce della realtà.


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