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Racconti Erotici Etero

La collega 3 parte

By 24 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Al lavoro le cose procedevamo come al solito, anche se non perdevo occasione per cercare di toccarle il culo o il seno o magari quando eravamo proprio in qualche posto in disparte infilargli la mia mano tra le coscie. Era un periodo in cui ero sempre arrapato, mi sarei scopato tutte quelle che mi capitavano a tiro (sempre che fossero carine). Dato che suo figlio, Francesco, era un po’ scarso in matematica mi chiese se potevo dargli qualche ripetizione, così si decise che il lunedì e il mercoledì dopo il lavoro sarei andato a casa loro per impartire queste ripetizioni. Tutto era calcolato, in quei giorni lui aveva gli allenamenti e quindi non sarebbe stato di ritorno a casa prima delle 18.30, il marito era fuori tutta la settimana per lavoro, e così noi avevamo circa un’ora di tempo per fare sesso. Una volta, mentre eravamo sul più bello suonò improvvisamente il campanello di casa, era la fidanzatina del figlio che era venuta per aspettarlo a casa. Ci rivestimmo in fretta e così quando lei entrò in casa eravamo accaldati, ma ricomposti. La fidanzatina, Valentina così si chiamava, era un gran pezzo di gnocca, bionda alta circa 1.70 due tettine a punta, un culetto alto e sodo, e un visino da troietta.
Mentre stavo dando ripetizioni al ragazzo, Valentina si era accomodata sul divano proprio davanti a me. Aveva una gonnellina corta e accavallava sistematicamente le gambe mi mostrandomi buona parte delle coscie e alle volte potevo anche intravedere le sue minuscole mutandine rosa.
Spesso i nostri sguardi si incrociavano e notavo nei sui occhi una certa libidine. Verso le 19.15 Valentina salutò e andò via lasciando in me un po’ di tristezza, dato che la visione delle sue coscie non mi dispiaceva affatto. Dopo pochi minuti suonò nuovamente dicendo che il suo motorino non partiva e chiedendomi se potevo riaccompagnarla a casa. Accettai senza però mostrare la mia contentezza, avrei potuto sbirciare per qualche altro minuto quelle stupende gambe.
Una volta in macchina si accomodò in modo che buona parte delle coscie fossero scoperte e subito mi chiese perché durante la ripetizione più di una volta mi aveva sorpreso a guardargli le gambe. Con molta semplicità gli dissi le avevo guardate perché molto belle e lei mi rispose ‘solo belle’.? Senti anche come sono morbide’ e mi prese la mano destra posandosela sulla sua gamba sinistra. A quel punto iniziai a salire con la mano verso la sua fighetta e lei appiatti ancora di più la sua schiena sul seggiolino alzando contemporaneamente il bacino in modo da agevolarmi il più possibile il compito. Gli chiesi a che ora sarebbe dovuta rientrare a casa e lei ripose che i suoi genitori che avevano un negozio in centro prima delle 20.30 non rientravano mai e quindi poteva benissimo rientrare alle 20.15. Il tempo non era molto, così decisi di andare in un posto appartato non molto lontano da casa sua. Appena ci fummo fermati, ripresi da dove avevo lasciato e cio&egrave a palpargli le gambe fino a raggiungere le sue mutandine qui’ mi soffermai e gli chiesi se potevo proseguire, lei mi rispose di si. Gli spostai leggermente le mutandine ed iniziai a fargli un lento ditalino, era bagnatissima, gli chiesi cosa faceva con il suo ragazzo e con la voce sempre più affannata mi rispose che facevano l’amore completo e sesso orale, continuai con le domande, mi eccitava sapere fin dove si era spinta con il suo ragazzo, così mi disse che pur facendo sesso orale non aveva mai volute che Francesco gli venisse in bocca. Quando poi con l’altra mano gli toccai il buchetto del sedere chiedendogli se li’ lo aveva mai preso, con gli occhi un po’ fuori dalle orbite mi rispose ‘no li mai!’ e di rimando gli dissi ‘peccato non sai cosa ti perdi’. Ormai era vicino all’orgasmo, cosi’ spinsi completamente indietro il seggiolino dell’auto e mi inginocchiai davanti a lei iniziando a leccargli la fighetta durai poco perch&egrave ben preso con dei gridolini strozzati raggiunse l’orgasmo. A quel punto era arrivato il momento che anche lei si desse da fare, il cazzo mi scoppiava nei pantaloni feci in modo che me lo prendesse in bocca e mentre lei si dava da fare con la sua splendida bocca carnosa, io le sollevai la gonnellina mettendogli in mostra un sedere da favola appena fasciato dalle sue minuscole mutandine che ben presto gli tolsi. Iniziai così a masturbarla nuovamente nella fighetta, però ogni tanto uscivo e andavo a toccargli il suo buchettino anche se, a quei contatti, lei cercava di sottrarsi muovendo il suo culetto un po’ a destra un po’ a sinistra. Pero’ era una cosa che mi arrapava tantissimo e così mi insalivai bene il dito e poi inizia a fare sempre più pressione sul suo sfintere e nonostante i suoi tentativi di sottrarsi, ben preso riuscii a penetrare dentro tra i suoi mugolii di dolore che pero’ presto si trasformarono in mugolii di piacere. Ero vicino all’orgasmo così gli dissi ‘ricordati che io non sono Francesco, con me devi ingoiare tutto fino alla fine’ mentre con la mano gli spingevo sempre più giu la sua testa. Quando esplosi nella sua bocca, ingoio tutto fino alla fine. La riaccompagnai a casa e lei mi disse ‘spero che ci si possa incontrare nuovamente’. ‘ era davvero una gran bella troietta.

scivetemi mirabilius@hotmail.it

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