Skip to main content
Racconti Erotici Etero

la collega incompatibile

By 13 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Parto per lavoro, direzione Amsterdam, con una collega. Lei è poco avvezza al viaggiare in aereo ed è un pò nervosa prima di salire. Già non ero entusiasta della trasferta imprevista,in più lei oltre alla paura del volo è una sorta di antidonna: grossa, molto e non si cura tanto dela cosa. E’ clamorosamente sposata con due figli ed è una della cose che con altri colleghi fatichiamo a spiegarci. Probabilmente per via della stazza indossa sempre dei pantaloni elasticizzati che diventano inevitabilmente aderenti: ha un sedere enorme e due cosce che sono il doppio delle mie.
Per lo meno non è antipatica perchè se no c’era da spararsi. Il volo va via liscio e arrivati ci vengono a prendere in macchina. La giornata passa lenta con riunioni e spiegazioni di un nuovo progetto che partirà a breve ma io non vedo l’ora di essere in albergo ma davvero non si finisce più. E’ tardi e ci propongono di cenare subito con loro e poi di andare in albergo:accettiamo e alla fine di tutto sono le dieci e finalmente il taxi ci lascia fuori dall’hotel. Siamo un pò fuori dal centro ma l’hotel pare molto bello. Alla reception però scopriamo che c’è un problema: alla registrazione ci danno una sola chiave ma noi facciamo notare che dovremmo avere due camere prenotate. La ragazza controlla e ricontrolla e alla fine ci dice che la sua collega che ha ricevuto la prenotazione deve aver capito che eravamo una coppia. Noi sorridendo spieghiamo che non è così e chiediamo quindi una seconda camera: hotel al completo, ci dice. Io guardo la mia collega e le chiedo “che si fa?” e lei “non so, cercare in un altro hotel mi pare difficile visto dove siamo e l’ora, ci arrangeremo” e prende la chiave. Saliamo in camera e come c’era da aspettarsi il letto è matrimoniale e non si può staccare.
C’è comunque un imbarazzo per entrambi e io le propongo “facciamo così, tu rimani qua e io vado a cercare qualcosa per me che son sicuro che una camera da qualche parte libera ci sarà”. Ma lei mi ferma “ma no dai, non è il caso. Solo ti chiedo se è possibile che la cosa resti solo tra di noi, non vorrei dirlo nemmeno a mio marito” e io rispondo “tranquilla, ok, è così geloso?” e lei “non penso ma preferisco non scoprirlo”. Poi ride e le chiedo come mai “è una stupidata, pensavo solo che oltre a lui sarai l’unico uomo con cui io sia stata in un letto”. Fingo stupore “davvero?” e penso al marito che alla fine non sarà un figo ma perlomeno è magro magro. E lei “eh si, alla fine ci siamo conosciuti a scuola a 16 anni e siam sempre stati insieme”. “poveraccio” penso malignamente e dico “beh, è bello così, state insieme da tanto” e lei “quest’anno sono 15 anni tra prima e matrimonio”. Sorrido. “io mi farei una doccia” mi dice e io rispondo che poi la farò anche io. Va in bagno e tutto mi passa per la testa fuorchè provare a sbirciare. Nel frattempo telefono a casa e do un occhio alle mail. Torna dal bagno in accappatoio “ok, libero” e senza guardarla troppo corro in doccia.
Sotto l’acqua calda mi rilasso e scaccio via strani pensieri sulla strana notte che mi appresto a trascorrere anche se mi ritrovo inspiegabilmente con un principio di eccitazione tra le gambe.
Esco e non trovo un accapatoio ma solo una salvietta abbastanza grande comunque, mi asciugo, mi copro con quella e vado a recuperare i vestiti puliti. Apro la porta e lei è già sotto le coperte e mi guarda un pò strana. “scusa” le dico” mi son dimenticato di portarmi le cose in bagno e non c’era un’accappatoio anche per me ma lei sorride “fa nulla, sono io che ho un problema” dice con un pò di imbarazzo e io “dimmi?”. “ecco, non ho portato un pigiama e quindi sono in mutande e maglietta”. Io rido “beh, è un problema comune, è estate e non mi è nemmeno venuto in mente di portarlo”. Ridiamo. Io recupero mutande e maglietta e torno verso il bagno ma lei “scusa, mi prenderesti il telefono che è lì sul tavolino?” io lo prendo e glielo porto “non ti sposti da sotto le coperte?” le dico portandole il telefono e succede l’irreparabile. La salvietta si impiglia nella sedia e mi si sfila di dosso, lei si volta e io mi copro al volo scusandomi e correndo in bagno. Torno in mutande e maglietta e in imbarazzo totale. “scusa” le dico e mi infilo sotto le coperte e lei “non ti preoccupare, non ho visto nulla” dice sorridendo.”meno male” dico io e lei ride nuovamente “beh, già sei il secondo con cui sto in un letto, volevi essere il secondo che vedevo nudo?”. Io sorrido “ah, quindi tuo marito è l’unico…” e lei “beh, si, che pensavi, ti ho detto che non sono mai stata a letto con un altro” e io “beh, magari non era proprio il letto” le dico ridendo. “scemo” dice lei bonariamente. Poi mi scappa un “ma non sei mai stata curiosa di sapere come potrebbe essere con un altro?” e lei “beh, si, ovvio, ma non penso di aver mai riscosso troppo successo tra gli uomini” dice con un velo di tristezza. Provo a rinquorarla “ma no dai, non dire così” e lei mi si avvicina “beh, sii sincero, tu ci staresti con una come me?”. Io non so che rispondere, o meglio, vorrei dire di no, ma non so come uscirne e lei”vedi che ho ragione”. “ma no”le dico “non è così” e mi accorgo che ora siamo forse troppo vicini e lei cambia un pò tono di voce “quindi” dice e sento il suo respiro vicinissimo e senza pensarci la bacio, lei dapprima si ritrae leggermente “non dirmi che sono anche il secondo che ti bacia” dico sorridendo e lei imbarazzatissima “eh, insomma, si” e mi ribacia, si ferma “scusa” mi dice e io “di cosa? ho sbagliato io per primo” e lei “no è che, non so” e mi ribacia nuovamente, non si ferma stavolta e mi ritrovo sdraiato con lei di traverso che non si stacca dalle mie labbra, non so cosa fare e sento le sue mani raggiungere l’elastico dei miei boxer, non faccio in tempo a pensarci che non li sento più addosso, ora mi sfila la maglietta e mi fissa negli occhi “sei il secondo che mi bacia e ora sei il secondo che vedo nudo” e mi scivola tra le gambe, sento una sua mano raggiungermi il cazzo che è durissimo e la guardo, lei mi guarda sorridendo “strano” dice “sarà la metà di quello di mio marito”. Io non so che dire e lei comincia a masturbarmi e a leccarlo, ho un sussulto, non avrei mai pensato potesse essere brava in queste cose “oh si” mi scappa e lei ride compiaciuta “felice che ti piaccia”. Si ferma e mi dice “ti prego, scopami” e si mette a pecora. Lo spettacolo non è dei più invitanti ma ormai non posso tirarmi indietro solo che fatico non poco e lei “occazzo” si volta e me lo prende in mano “sai che mi sa che è davvero piccolo” e io “ma cosa ne sai” e lei aumentando “beh, hai ragione, ma l’unico paragone che ho ce la fa senza problemi a mettermi a pecora”. Non so cosa dire e la spingo in avanti andandole sopra, mi infilo e la pompo e lei “oh si, dai”sorridendo ma dopo poco mi ferma “lascia stare” mi dice e me lo prende di nuovo in mano “ti faccio divertire un pò” ma io vengo come un fiume e lei “mi sa che era meglio se non la facevo la seconda . Non faccio in tempo a ribattere che se lo rinfila in bocca e in un attimo me lo fa tornare durissimo, “dio quanto sei brava” le dico e lei sorride “lo vedo” e mi salta sopra, mi sento un pò schiacciato ma lei mi prende il cazzo in mano e lo guida dentro la sua figa, comincia a muoversi ma scivolo fuori di continuo. Si sposta “mi sa che siamo poco compatibili” e me lo prende in mano, ha delle mani decisamente grandi per una ragazza e il mio cazzo sembra ancora più piccolo così.”mi spiace” le dico e lei sorride di nuovo e ricomincia a spompinarmi, io dopo poco non resisto più “sto per venire” avviso ma lei non se ne cura e continua, le vengo in bocca urlando di piacere e lei non si ferma e me lo fà tornare duro di nuovo, fa quasi male ma è incredibile. “piaciuto?” mi chiede e io rispondo di si ancora incredulo per quel che è successo. “beh, conviene dormire” mi dice e io “fosse facile” ancora decisamente eccitato. Lei mi sorride, guarda la mia erezione e dice “mi pare di essermi già data da fare parecchio, non trovi?” e mi prende la mano poggiandomela sul cazzo “se proprio non ti plachi, fai da solo” e comincia a muovere la mia mano su e giù, poi la molla “ecco, così, bravo” e si volta per rivestirsi, io non riesco a fermarmi, anche davanti alla vista del suo culo enorme, si rinfila mutande e maglietta e va verso il bagno. Io continuo la mia sega, dopo poco torna “poi non dire che non sono gentile” e mi si avvicina. Me lo prende di nuovo in bocca, è stupendo, non lo avrei mi potuto credere, me lo fa sparire quasi completamente, “sto per venire” le dico e lei mi prende la mano mettendomela sul cazzo, stacca la sua bocca e mi guarda, io non ci penso troppo e mi masturbo velocemente, lei sorride e io mi vengo in mano. “ora però dormiamo” e spegne la luce.

Leave a Reply