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Racconti Erotici Etero

LA CONOSCENZA APPROFONDITA CON AMBRA

By 18 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

LA CONOSCENZA APPROFONDITA CON AMBRA

È da un po’ di mesi che vivo da solo nella mia casa in un paesino nel centro della Sicilia, ho 32 anni e abito nella mia casa con i miei da quando sono nato, come detto è da un po’ di mesi che sono da solo, visto che i miei son dovuti andare per un lungo periodo da alcuni parenti, la mia vita trascorre normalmente tra lavoro, università, palestra, amici e casa; sono passati ormai diversi mesi, dieci con esattezza, da quando nella casa accanto alla mia sono venuti ad abitare i nuovi vicini, direi una bella famiglia e soprattutto giovane, il padre un uomo di 45 anni di bell’aspetto e sempre fuori per lavoro, la moglie 40 anni ma sembra più giovane con un bel fisico e due figlie la grande di 20 anni e la più piccola 19 anni, entrambe delle belle ragazze di carnagione scura, la grande mora con capelli neri e Ambra la piccola con capelli castani, occhi azzurri e ben messa. A dire il vero da quanto sono arrivati ho avuto modo di fare conoscenza solo con i genitori, mentre con le figlie il tutto si limitava ad un semplice ciao, avevamo avuto modo di incontrarci al mare durante l’estate, ma solo dei brevi discorsi e qualche occhiata che lanciavo alle sorelline che solo a guardarle si scatenava un’erezione tanto erano bone, del resto mi ero accorto che anche loro lanciavano occhiate su di me e scambiavano commenti, ma un po’ per il mio carattere un po’ per timore, non andavo oltre e credo anche loro facessero lo stesso.

Un sabato verso mezzanotte, stavo rientrando a casa e trovo Ambra un po’ nervosetta che tentava di aprire la porta di casa sua senza riuscirci, la saluto e dico

L: Ciao Ambra, scusa ma vedo che sei agitata, qualcosa non va?

A: Ciao Luca, si non riesco ad aprire la porta…

L: aspetta ti do una mano, se mi dai le chiavi ci provo io

Nel darmi le chiavi, sfiorai le sue mani, lei mi guardò, era così dolce e bella, rimasi un attimo ad osservarla e con la mia mente ricordai quando la vidi al mare in costume, iniziando ad eccitarmi, ma ritornai subito in me, afferrai le chiavi e tentai di aprire la porta, ma niente da fare, le dissi:

L: mi spiace Ambra, mi sa tanto che si dove ricorrere a un falegname, ma vista l’ora credo che sia impossibile… scusa perché non suoni il citofono e ti fai aprire?

A: beh, se a casa ci fosse qualcuno l’avrei già fatto, non avrei aspettato che lo dicessi tu! I miei sono andati da mia zia stamattina e rientreranno mercoledì…

L: scusa, ma ora cosa pensi di fare? Mica vorrai passare la nottata fuori?

A: veramente non saprei…

L: beh se vuoi puoi dormire da me tranquillamente e poi domani chiamiamo un mio amico falegname…

A: grazie Luca, magari ora chiamo qualche mia amica…

L: come vuoi, se hai bisogno, basta che suoni

A: Ok, buona notte!

Entrai a casa mia, e mi preparai per fare una doccia, ma dopo essermi svestito, guardai dalla finestra se Ambra se ne fosse andata, la vidi ancora lì ed era anche abbastanza tranquilla e soprattutto vidi che dalla sua porta usciva un fascio di luce, così capii subito che la signorina stava tramando qualcosa, e che mi aveva dato il mazzo di chiavi sbagliato. Rimasi qualche minuto ad osservarla senza farmi notare, lei chiuse la luce e la porta molto delicatamente, in modo da non fare rumore, e dopo qualche minuto, suonò alla mia porta. Cazzo mi dissi, è proprio una scusa, non mi ero sbagliato… dopo qualche attimo risposi al citofono e lei:

A: Luca sono Ambra, puoi aprire?

L: Entra pure Ambra

A: non vorrei approfittare della tua gentilezza, ma ho fatto alcune chiamate, ma niente da fare, quindi…

L: quindi?

Si era bloccata e mi stava osservando, come se stesse facendomi le radiografie, certo io non mi ero preoccupato più di tanto nel rivestirmi tanto da presentarmi a lei in boxer…

A: potresti farmi dormire qui per stasera?

L: ma certo…

Le mostro la stanza dove doveva dormire, ci mettiamo a chiacchierare un po’ così da fare conoscenza, poi lei va in camera e si mette a dormire solo un mutandine, mentre io vado a farmi una doccia veloce, e vado anche io a dormire nella stanza accanto, passando avevo lanciato un’occhiata e avevo visto il suo dolce seno scoperto, ma non potevo trattenermi molto per non farmi scoprire così andai subito nell’altra stanza e mi accorsi che il mio cazzo era già in tiro, spensi la luce e mi coricai…

Dopo qualche minuto, sentii chiamare, mi alzai e andai nella su stanza

L: hai chiamato? Ti serve qualcosa?

A: ho un po’ di freddo…

L: se vuoi prendo un’altra coperta

A: mi sento un po’ spaesata… non so, ma non voglio stare da sola…

L: se vuoi puoi coricarti con me… (e con tono ironico continuai) tranquilla che non ti violento

Scoppiammo entrambi a ridere, si alzò e venne nell’altra stanza, e si coricò insieme a me, la situazione era ormai al limite, mi sentivo talmente eccitato da saltargli addosso, ma cercavo di trattenermi… dopo un po’ chiesi se sentisse ancora freddo, le mi disse di si, così mi avvicinai a lei e l’abbracciai dicendo:

L: vieni dai, ti scaldo io

A: grazie, sei un vero galantuomo… (dopo un po’ disse) e non solo sei anche molto bello, si vede che fai palestra, ventre piatto, addominali scolpiti, insomma tutto apposto, del resto la scorsa volta a mare sei stato oggetto di esame con mia sorella e anche con mia madre…

L: beh, a quanto pare ho superato questo esame… grazie

Dopo un po’ che eravamo abbracciati sento la sua mano che inizia a muoversi sui miei fianchi, subito pensai che era arrivato il momento cruciale, del resto il solo contatto con la sua pelle morbida e vellutata, con i suoi capezzoli che sfioravano i miei pettorali e il suo calore e odore delicato di ragazza sentivo già una erezione potente, il cazzo ormai era durissimo e non resistevo più… la sua manina continuò a muoversi fino ad arrivare ai boxer, ed iniziò ad accarezzarmi leggermente il cazzo, la cosa ormai era certa, così avvicinai di più il mio viso al suo ed iniziai a baciarla sulle labbra, lentamente la sua bocca si aprì e la mia lingua entrò in contatto con la sua, mentre la mia mano le palpava ora i seni ora il culo.

Lei si strinse forte a me, ed io le feci sentire sul suo ventre il mio cazzo duro, con la lingua scese sul collo per arrivare ai suoi capezzoli turgidi, che iniziai a succhiare e a languire delicatamente, mentre lei mi aveva già tolto i boxer e stringeva in mano il cazzo. La feci mettere sopra di me con la faccia sul cazzo, lei iniziò un lento e dolce gioco di lingua sulla cappella, per poi ingoiare dentro tutto il cazzo, leccando di tanto in tanto le palle… mi sembrava di stare in paradiso, le tolsi le mutandine fradice dei sui umori, era uno spettacolo, il culetto sodo e morbido riempiva le mie mani e la mia vista insieme alla sua figa, depilata con solo una striscia di peli a forma di rettangolo che dal pube scendeva fino all’attaccatura della grandi labbra, bagnate, morbide e rosee.

Iniziai a leccarla, prima delicatamente poi con più foga, alternando la figa al buco del culo, per poi mettervi dentro uno, due dita mentre la lingua stuzzicava il clitoride fino a farla esplodere in un dolce orgasmo, che mi riempì la bocca di quel dolce nettare trasparente che iniziò a colare copiosamente, così mentre lei stava gemendo dalla goduria ne approfittai per mettere due dita nel culo, non si oppose per niente anche se da come era stretto doveva essere la prima volta. Si girò e sedendosi a smorza candela sul mio cazzo, si impalò, la scopai per un bel po’ cambiando diverse volte la posizione, facendola venire un paio di volte, anche questa volta mentre era in preda del suo terzo orgasmo, sfilai il cazzo bagnato dai suoi umori dalla figa e lo puntai nel culo, scivolò dentro magnificamente, le tenevo le gambe aperte con le braccia e le guardavo il viso dall’alto, che era raggiante e beato di quella scopata, proprio mentre le stavo scopando il culo… mi sarei aspettato una reazione di rifiuto quando infilai il cazzo dentro, invece al contrario lei lo accolse con molto piacere, facendoselo scivolare tutti i 28 cm dentro… lei godeva come una troietta ed io ero ormai al limite, assestai un paio di colpi fortissimi dentro il culo e poi lo tirai fuori schizzandole la mia sborra fino al suo dolce viso e sulla figa ben aperta.

Appena finito ci accasciammo l’uno sull’altra e dissi:

L: sei merivogliosa spero di non averti fatto male al culetto

A: male? È stato favoloso, è la mia prima volta che lo prendo nel culo e mi hai fatto solo godere senza farmi male, sei bravissimo

L: grazie, ma non credo sia la prima volta

A: giuro, il mio ragazzo oltre ad averlo piccolo, se glielo prendo in bocca viene quasi subito, in figa non sta nemmeno 5 minuti, solo una volta ha provato a mettermelo dietro, mi ha fatto tanto male ed è venuto prima ancora di farlo entrare…

L: beh non ha esperienza

A: hai ragione, non mi ero sbagliata su di te, anche se sei più grande di me, mi piaci tanto… tu ci sai fare veramente con le ragazze…

Dopo vari commenti, ci rimettemmo nudi sotto le lenzuola e ci addormentammo.

 

P.S. questo racconto non è di fantasia ma una storia vera, ne avevo scritti di altri ma che non sono stati pubblicati… spero vi sia piaciuto

Se volete fare domande o commenti scrivete pure al seguente indirizzo  soluma@hotmail.it

Grazie a tutti

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