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Racconti Erotici Etero

LA CURIOSONA

By 19 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Era ormai estate finiti gli esami del 1 anno, mi dedicavo finalmente ai miei hobby, mare, partite a calcetto, qualche ragazza e cazzeggio in generale con gli amici.

 Ogni estate dalle mie parti si organizza un torneo di calcio a 5, e ovviamente essendo un amante di questo sport partecipai anche quest’anno, in squadra con mio padre e la sua combriccola di amici, che inserirono me e un altro ragazzo mio coetaneo per innalzare un po’ il tasso tecnico e soprattutto di corsa della squadra.

Faceva parte della “rosa” anche un amico di mio padre emigrato al nord ma che puntualmente ogni estate tornava nella sua terra natia.

Salvatore si chiamava così, molto socievole e poi visto l’amicizia con mio padre per me provava un certo affetto.

Era di qualche anno più piccolo di mio padre e aveva una moglie davvero sexi, di nome Gioia, 38 anni bruna una bella 4 di seno e un culetto da 10 e lode, dovuto alla sua passione per la corsa e per la palestra in generale.

Non essendo lei del posto, accompagnava sempre il marito e stava a vedere le partite insieme alle altre mogli.

Salvatore come detto era un tipo molto scherzoso, e durante le varie docce dopo le partite non gli sfuggì il fatto che ero ben messo in quanto a pisello, cosi prese a chiamarmi Gullit, ex calciatore note oltre che per le sue qualità calcistiche anche per quelle del suo pisello.

Le battute che Sasa faceva sul mio uccello erano sempre più frequenti e sebbene io stavo allo scherzo senza prendermela, la cosa mi creava un certo imbarazzo anche perché non risparmiava allusioni anche in presenza delle varie signore.

Fu cosi che una sera mentre mangiavamo un gelato dopo una partita tutti insieme, all’ennesima esclamazione di Sasa – ehi Gullit guarda quella come ti guarda!- seguita da una fragorosa risata, la moglie Gioia chiese –Ma Salvatore perché lo chiami Gullit, se non ricordo male era di colore!-

La risposta del marito non si fece attendere –non sarà nero ma anche lui ha un coso esagerato!- e gesticolando con le mani indicando quasi le dimensioni del mio pene si mise a ridere.

Gioia imbarazza fece solo un  -ohps!, smettila però che lo metti in imbarazzo!-

Io risposi distaccato – vabbèh tanto ormai ci sono abituato mi prende in giro di continuo!-

Risolvemmo tutto con una risata collettiva.

Qualche sera dopo la coppia fu ospite a casa mia come spesso accadeva, e dopo aver alzato un po’ il gomito mio papà e Sasa, cominciarono a raccontare fatti della loro infanzia/adolescenza, finchè mia mamma e Gioia non decisero di porre fine alla serata visto che ormai stavano esagerando.

Certo in quelle condizioni Salvatore non poteva guidare cosi mamma mi impose di riaccompagnare a casa i due ospiti, offrendosi poi di venirmi e riprendere.

Le dissi di stare tranquilla tanto li vicino c’era il bar dove la mia compagnia bazzicava e che avrei trovato un passaggio per tornare a casa.

Ci mettemmo in auto il tragitto era breve meno di 10 minuti, ma il mix alcool –auto non fece bene a Sasa che vomitò.

Arrivati a casa aiutai Gioia a portare dentro il marito, e a stenderlo sul letto svestendolo.

Visto che ogni tanto aveva  ancora qualche conato, Gioia mi chiese di restare per eventualmente aiutarla a portarlo in bagno, e nel frattempo mi offrì una coca fresca.

Mentre Sasa cominciava a russare rumorosamente su lettone, io e Gioia parlammo come 2 vecchi amici sul divano, mi raccontò qualcosa di quando ero piccino e di come si erano conosciuti con il marito, aggiungendo – fa lo sbruffone ogni tanto ma è una brava persona!-

Io ironicamente aggiunsi – ogni tanto è da quando è arrivato che mi prende in giro! All’inizio pensavo fosse gay!-

Dopo una risata piena rispose –no no ! tranquillo non è gay, anzi è un porco come la maggior parte degli uomini del sud, e vedo che anche te non hai smesso un attimo di guardarmi le tette!-

Beccato con le mani nella marmellata come si suol dire, cercai una scusante – beh anche io ho bevuto un po’, e poi tu sei davvero molto bella! Scusami cercherò di evitare!-

-tranquillo a noi donne fa piacere essere guardate specie quando si arriva alla mia età e a guardarti e un giovanotto!- e mi fece l’occhiolino.

Si alzò andò a controllare il marito e ritornò a sedersi vicino a me che finivo la coca.

Gioia si alzò di nuovo e ritornò con altre 2 lattine di coca – dai bevine un’altra non ho voglia di andare a letto ancora.-

-a beh neanche io, ti faccio compagnia volentieri-

Dopo qualche minuto di silenzio passato a bere le rispettive bibite, Gioia se ne usci con – ma c’è l hai davvero cosi grande come dice Sasa?-

Nonostante la domanda cosi a bruciapelo fosse imbarazzante, mantenni la calma e sorseggiando la coca – lo vuoi vedere?-

-Marco ma che  dici! Sono molto più grande di te e sposata con un amico di tuo padre!- disse lei spiazzata dalla mia sfrontatezza.

Alche risposi – me lo hai chiesto tu! Io che ne so cosa intendi per grande-

-hai ragione anche te- disse sorseggiando la coca e dopo un po’ di silenzio aggiunse – e cosa vorresti in cambio?-

-un bacio- risposi secco.

Ci pensò un po’, poi replicò –ok accetto!-

Io era in pantaloncini e questi discorsetti avevano già avuto un certo effetto sul mio pisello, così senza attendere oltre, mi abbassai i pantaloncini e lo tolsi fuori dai boxer.

Tendendo la lattina in mano appena lo vide disse – hai capito! Madre natura è stata davvero generosa con te!-

Io intanto me lo toccavo e quando lei continuò –ok dai bello spettacolo, ti sei meritato il bacio- e si avvicinò per baciarmi sulle labbra.

La fermai e dissi tenendolo ancora in mano – non sulle labbra il bacio, visto che lo hai fato uscire almeno bacia lui!-

-mi hai fregata! Ma davvero me lo stai chiedendo?-

-certo e lo voglio anche con la lingua!- strizzandole l’occhio.

-ah pure, e dove lo vuoi cosi la finiamo, sulla cappella o sull’asta?-

-ovvio sulla cappella!- fu la mia immediata risposta.

Cosi dopo aver dato uno sguardo alla camera dove il marito russava rumorosamente, si piegò e con una mossa repentina scappellò il cazzo e lo avvolse con la sua bella bocca.

Fui investito da una piacevole sensazione che durò pochi secondi, mentre lei avvolgeva la cappella e la leccò come per saggiarne il sapore.

Si rialzò e disse – dai ora rimettilo dentro non comminiamo casini- e si voltò di nuovo verso la stanza da letto.

–         Si può avere il bis?- dissi riaprendo gli occhi dopo l’idilliaco trattamento.

Mi guardò quasi sconcertata dalla mia richiesta, poi mi guardò negli occhi e disse dopo aver dato un sorso alla coca – mi stai chiedendo un pompino?-

-beh dai non sarebbe male! Non ti va?-

-ma c’è mio marito di la in camera.- strillò sottovoce, finche i con naturalezza le presi una mano e me la misi sul cazzo duro e umido dalla sua saliva, notai che stringeva il pisello e cogliendo la palla al balzo mentre lei lentamente mi segava – dai è ubriaco non sentirebbe nemmeno le bombe! Vai a chiudere la porta-

-mhh.. aspetta!- si alzò andò a chiudere la porta, poi si sedette di nuovo accanto a me e  disse – solo di mano non di bocca però-

-se proprio non ti va di bocca, io ho una voglia incredibile-

Senza dir nulla si mise a segarmi poggiando la testa sul mio petto, alternava movimenti rapidi a lenti su e giù, finche non disse – Marco è davvero grosso lo prendo con entrambe le mani!- e mi guardo per un attimo sorridendo.

Io intanto mi ero tolto la maglietta e lei era poggiata col viso sul mio petto e mi segava, quindi il cazzo era davvero a pochi cm dal suo viso, il suo respiro che cominciava a farsi più affannato sia per il movimento della mani che per l’eccitazione, si faceva sentire sulla mia cappella.

Cosi, con la mano spinsi la testa di Gioia verso il mio cazzo e lei subito – Marco..fai il bravo!-

-Gioia solo un po’ come prima dai!-

-non insistere Marco-

-ma perché non ti piace?-

-si che mi piace ma c’è mio marito di la!-

E si girò verso di me per guardar darmi in faccia, e cosi cinicamente risposi – che cambia tra una pugnetta e un pompino?-

Mi guardò negli occhi e rispose –non lo so ma cambia!-

E si rimise col viso poggiato sul mio petto continuando a menarmelo.

Io estasiato dal trattamento manuale ma ancora più attratto da quello orale tornai alla carica e rispinsi la sua testa verso il basso, salendo stavolta col bacino quasi per far incontrare la sua bocca col mio pisello.

Questa volta la signora non si tirò indietro e inghiotti il mio cazzo.

Le piaceva succhiare ci stava dando dentro, e dopo qualche minuto di lavoretto disse – certo che non ti arrendi te eh!-

Mi guardo sorridendo e si rituffò nel suo lavoro.

Io intanto le palpavo quel seno esplosivo e ogni tanto mi spingevo a carezzarle le mutandine, finche non trovai il coraggio per infilarle un dito in figa, umidissima.

Andammo avanti ancora un po’ cosi lei succhiandomelo e io sditalinandola, finche non osai ancora un po’

-Gioia  sei bravissima, ma se vuoi scopare sbrigati perché mi stai facendo venire!-

Si fermò di botto, pensavo ad un gesto violento nei miei confronti, invece – e già, ormai in mano l’ho preso, in bocca pure, vediamo com’è essere scopate da una mazza cosi!-

Si alzò si sfilò le mutande da sopra la gonna e mi si mise sopra aggiungendo – non mugolare, non fare rumori di nessun genere, sei capace?-

Non le risposi nemmeno e con un colpo la infilzai, appena dentro sentivo la cappella stretta fra la sua figa, non era apertissima come immaginavo, infatti lei dopo i primi 2 colpi mi dissi – piano che mi devo abituare!-

Poi cominciò a cavalcare e ci sapeva fare eh, ve lo assicuro, tanto che le sussurrai nell’orecchio – sto venendo dimmi dove posso!-

-no no non venire ancora aspetta!-, si fermò e mi fece uscire, mi diede qualche bacio poi mi disse -riprenditi aspettami, mi piace sentirlo dentro mi riempe-

-mettiti a pecora!- fu la mia risposta, lei ormai era eccitata del marito se ne era scordata completamente, ubbidì.

Mi posizionai dietro di lei che era inclinata a 90 con le mani sul sedile del divano, entrai, cominciai a pompare tenendole quelle belle tette in mano.

Lei era davvero bagnata al massimo probabilmente aveva già avuto qualche orgasmo, cosi  le puntai il cazzo contro il suo buchino.

Si girò di scatto –Marco non penso di farcela, è troppo grosso!-

-calmati Gioia proviamo!-

Era molto titubante, non convinta dalla mia proposta, poi l’addolcii dicendole – sdraiati sul divano a pancia in giù proviamo!-

Non ancora entusiasta della cosa mi assecondò e disse –però bagnalo un po, mettici saliva e dammi il pisello in mano, lo faccio entrare io piano piano.-

Le leccai e insalivai il buchino e come da patti le misi il cazzo in mano.

Lei lo prese quasi dalla punta e se lo puntò al buchino da me tanto desiderato, lo strofinò lo fece entrare poco poco per far abituare il suo culetto, poi finalmente fece entrare tutta la cappella, una sensazione fantastica, la sua carne che si apriva sotto la mia cappella.

Le spiaccicata sul divano sotto il mio peso, mentre la baciavo sulle guancie per farla calmare, aveva un espressione sofferente, lo sentivo, ma sentivo anche che non voleva tirarsi indietro. Cosi alzai la posta – c’è la fai? O lo tolgo?-

-stronzo! Fai piano e continua!-

La sua grinta mi eccitò ancora di più, con un colpo secco le spostai la mano liberando il mio cazzo e cominciai subito ad incularla con forza, affondando nel suo culetto stretto tutta la mia asta.

Ogni mio colpo era seguito immediatamente da un suo soffocato lamento, visto che mordeva il bracciolo del divano per evitare di farsi sentire dal marito, o più probabilmente dai vicini.

Ormai ero alla fine non resistevo più, cosi le dissi – ti posso venire fra le tette?-

Inculandola ancora un po’, la sua risposta fu strozzata dai mie colpi – dove vuoi basta che  ora esci dal mio culo!-

Balzai in piedi e lei si sedette velocemente aiutata da me sul divano, piazzai il mio cazzo fra quelle belle tette e cominciai una spagnola con lei che si teneva stretti i seni e mi guardava fisso negli occhi.

Schizzai una quantità di sperma tale da imbrattarle tette, viso, capelli e divano.

Lei sorrise,e non mollava la presa del suo seno attorno al mio cazzo e poi dopo averlo mollato, lo agguantò come un trofeo e disse –però non pensavo riuscissi a prenderlo tutto.. addirittura nel culo! Sono stata brava?-

Con le gambe fiaccate dalla scopata e divertito dalla sua ironia risposi –si ma ora dovresti pulire!- e le riinfilai il cazzo in bocca.

 

Per commenti o cmq per comunicare con me rrmartin8@gmail.com

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