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Racconti Erotici Etero

LA DIVORZIATA RAMPANTE

By 24 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Riporto di seguito un brano, tratto dal diario della protagonista.
L’autore Dunklenacht.

I maschi hanno sempre amato il mio pelo bruno, folto, di giovane donna, nascosto a malapena dietro una gonna, stretta e che non arriva a ricoprire il mio ginocchio. Eppure mi piace averne poco, di pelo, specialmente sul monte di Venere, il clitoride (o la clitoride, non ho mai capito se sia maschio o femmina), le piccole e le grandi labbra. Infatti, la lingua quasi biforcuta di un uomo si sente bene a fior di pelle soltanto se non ci sono peli. E’ solo così che ci si diverte.
Adesso, caro diario, ti voglio raccontare quella parte della mia esistenza che ha fatto seguito al mio divorzio. Lo ammetto: divorziare da mio marito non &egrave stato facile. Non &egrave facile, per una donna, staccarsi dall’uomo che ha amato. E’ come chiedere ad una pianta di separarsi dalle sue radici. Ma io non mi sentivo più innamorata e provavo il bisogno di rifarmi una vita, dovevo liberarmi di un uomo che mi rendeva infelice e che, soprattutto, non mi appagava più a letto. La nostra vita sessuale era diventata talmente noiosa! Pensa, caro diario, che mi facevo trovare tutta nuda a letto, la sera, quando lui tornava a casa dal lavoro. Ma mio marito non mi toccava più, non voleva più avere rapporti, tanto che era persino inutile prendere la pillola e cercare di stuzzicarlo. Il mio compagno era diventato impotente, non gli si rizzava più nemmeno quando mi vedeva con la minigonna stretch, i tacchi a spillo ed una scollatura vertiginosa. Premetto che sono alta, ho il quarantadue di piede e sono sulla soglia dei trent’anni. Mi ero sposata con quel tizio soltanto per via dei soldi. All’inizio, mi viziava e anche se c’erano dieci anni di differenza tra noi due e lui non era proprio così prestante, a letto, io mi consolavo facendo delle compere e chiacchierando con le mie amiche. Poi, però, quella convivenza era diventata impossibile, anche perché quel maschiaccio aveva cominciato a prendermi a schiaffi e a tenermi il broncio. Non ne potevo più di stare sottomessa e di prenderle’
Il divorzio, per me, &egrave stato una liberazione ed un’occasione di rinascita al tempo stesso. Lui mi pagherà un assegno per il resto dei miei giorni, finché non passerò a nuove nozze, il che non accadrà mai’ Così continuerò a godere dello stesso tenore di vita che avevo prima, ma senza quel fastidioso rompistivali che non sapeva neanche scoparmi a dovere.
La vita non &egrave bella, lo so.
Ma io cerco di essere felice ugualmente.
Ora che sono divorziata, ho mille spasimanti che mi ronzano intorno. Posso godere di nuovo del piacere di avere un maschio tutto per me. Ne cambierei uno al giorno.
Ah, che bellezza, sentire due mani grossolane che ti toccano le cosce, ti tolgono le scarpe, ti si insinuano tra le gambe!
Sono sempre stata gelosa del mio (o della mia) clitoride. La custodisco con ogni cura, la lubrifico con unguenti e pomate profumate e prima di farmi il ditalino mi sputo sempre sul dito. E’ quasi un’abitudine.
Mi faccio spesso delle lavande vaginali. Così il mio muco &egrave sempre profumato, sa di lilla, di gelsomino o di viole. Io sono una di quelle poche donne fortunate che hanno il clitoride molto pronunciato e la vagina ruvida, ricca di protuberanze che stimolano il glande.
Le emozioni e le sensazioni sessuali che provo da quando ho divorziato da mio marito sono entusiasmanti, inenarrabili. E’ fantastico ricominciare a provare quell’orgasmo femminile che mi mancava da tanto tempo.
Pensa, caro diario, che ho conosciuto un ragazzo più giovane di me di otto anni. Appena abbiamo preso un po’ di confidenza, gli ho stretto la mano e me lo sono portato in camera da letto. Mi sono denudata davanti a lui, che mi ha guardato con due occhioni da far paura. Mentre mi contemplava, io mi sono accorta che il suo membro, il suo poderoso organo sessuale diveniva sempre più grosso davanti ai miei occhi. Incredibile!
Poi mi ha sbattuta sul letto e ha cominciato a menarmi, lui sopra, io sotto, che mi lamentavo e lo supplicavo di grugnirmi negli orecchi. Il rumore più forte, però, era quello del suo glande, scoperto, nudo, che sfregava senza sosta la mia vagina sensibile, non le concedeva tregua’ Uh! I nostri organi sessuali erano come due ferri arroventati. Non c’era plastica, solo carne e pelle. Alla fine, mi ha schizzata tutta ed io l’ho baciato sulla bocca.
Non mi sento immorale. Penso e ho sempre pensato che un essere umano abbia il diritto di rifarsi una vita, se sbaglia a contrarre matrimonio. Non &egrave giusto costringere a stare insieme due persone che non hanno più nulla da dirsi e che si rendono infelici a vicenda. Quindi, si ha anche il diritto di riavere una vita sessuale appagante, con persone diverse dall’ex coniuge.
La masturbazione &egrave per me una scoperta sempre nuova. Non mi piace più eseguirmela da sola. Voglio che sia un uomo a praticarmela. Desidero un dito virile, un tocco sapiente; &egrave per questo che insegno ad ogni mio amante come toccarmi. La prima cosa che chiedo ad un nuovo fidanzato &egrave di farmi vedere come mi masturba, come sa masturbare una donna. Adoro farmi togliere le mutande, rimanere carponi sul letto, tutta nuda, con le piante dei piedi e il sedere rivolti verso l’alto e magari con tante gocce di sudore che mi imperlano la pelle. Poi, di solito, lui me lo infila dentro’ I più bravi durano una ventina di minuti. E’ quella la durata ideale. Poi ci si stanca e non e più bello.
Il mio ex marito non mi vuole più vedere. Se fosse stato per lui, sarei tornata da mamma e papà, in quella vecchia casa di campagna dove, da piccola, mi annoiavo tanto e non sapevo come liberarmi da due presenze fastidiose.
A volte, caro diario, penso a quelle coppie che non riescono a divorziare e a separarsi. Per me sarebbe insopportabile. Anche il solo fatto di sentirmi giovane ed essere costretta a sopportare un marito vecchio, malato, che si lamenta tutto il giorno e non mi fa godere la vita sarebbe un affronto per me. Non riuscirei mai a vivere in una simile situazione: scapperei di casa. Sì, in effetti, per me, stare con uno anziano, vecchio, brutto e impotente &egrave la stessa cosa che stare con un marito che ti maltratta e non ti vuole bene. Che diamine, abbiamo diritto alla felicità, a questo mondo!
Anch’io ho diritto ad essere felice.
Ora che sono di nuovo libera non mi limito a passare di esperienza sessuale in esperienza sessuale. Siccome io e il mio ex marito non abbiamo avuto il tempo (o l’occasione?) di avere figli, ho cominciato a cercare di averne uno. Spero che sia maschio. Non lo dico chissà per quale motivo, lo voglio di sesso maschile perché le femmine non mi piacciono e basta. Mi chiedo chi sarà il fortunato fecondatore’ Mah! L’unica cosa certa &egrave che il nascituro sarà mio e soltanto mio. Sì, sarà solo figlio mio e di nessun altro.
Ci vuole coraggio a smettere di prendere la pillola. Mi hanno sempre fatto impressione quei blister, con i nomi dei giorni della settimana scritti sotto ognuna delle pillole: Monday, Tuesday, Wednesday, Thursday, eccetera, eccetera. Voglio che la mia sia una gravidanza sicura.

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