Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La doccia del calcetto

By 29 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era tempo che parlavano di vedersi.

Si erano conosciuti ad una cena di amici comuni, si erano scambiati i numeri di telefono e poi la mail, il contatto di messenger e li avevano lasciato crescere una amicizia particolare, fatta di confessioni e piccole provocazioni.

Ma entrambi avevano dei ritmi di vita che si erano costruiti su due vite da “quasi single”, molto impegnate sul fronte del lavoro e piene di altri impegni.

Alla fine, era venuto fuori uno degli appuntamenti più strampalati della sua vita.

“Senti, continuiamo a rimandare, ce sempre una scusa, un impegno … Venerdì ho la solita partita a calcetto con gli amici … che ne dici se vieni a vedermi e poi … usciamo a mangiare una pizza, qualcosa … beh, facciamo serata … ”

Dall’altra parte del telefono un silenzio tombale ‘Calcetto … che palle’

“Beh non &egrave che devi arrivare per forza quando inizia, puoi arrivare quando vuoi, noi finiamo alle 23 … ”

‘ecco … così già andava meglio’

“Senti – rispose Anna – facciamo che arrivo verso le 11.30, se ti trovo mi fermo, altrimenti … boh, vediamo”

“Facciamo che se non ti vedo, mi attacco al cellulare e ti chiamo fino a che non mi rispondi … ”

Erano scoppiati a ridere e avevano finito di accordarsi.

Il Venerdì sera Alberto si era presentato al calcetto leggermente nervoso. Anche i soliti amici avevano notato che aveva un’aria strana, continuava a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa o qualcuno, e dopo numerosi punzecchiamenti aveva confessato che sperava che quella sera venisse un’amica a vederlo per andare a cena.

Ovviamente nello spogliatoio era scoppiato il putiferio e le battute di bassa lega non erano state risparmiate.

Alla fine sospirando si era rassegnato che, se Anna sarebbe arrivata, non sarebbe arrivata prima delle 22.30. In fin dei conti alle donne piace farsi attendere no ?

Nonostante questo, ogni volta che era possibile continuava a buttare l’occhio al grande orologio che scandiva i cambi di campo e a lasciar correre lo sguardo attorno alla rete per vederla arrivare.

Quando, passate le 22.30, le sue speranze iniziavano a farsi sempre più deboli ecco comparire una figura che non poteva non attirare la sua attenzione.

Indossava un cappotto bianco, lungo che teneva aperto. Sotto portava la sua classica maglia ultra aderente nera con la scollatura che metteva in risalto il suo abbondante seno. Un paio di pantacollant che mettevano in risalto le sue gambe tornite dal duro lavoro in palestra, e una scarpa elegante con il bel tacco alto che slanciava il tutto. I capelli come sempre erano raccolti in una coda e il trucco semplicemente metteva in risalto i suoi occhi luminosi e il suo sorriso radioso.

Vendola arrivare si immobilizzo proprio mentre un suo compagno di sguadra effettuava un perfetto e tesissimo cross che lo colpi in piena faccia.

Tutto il campo sportivo scoppiò a ridere. Alberto diventò di tutti i colori mentre Anna cercava di trattenersi per non offenderlo, ma era davvero difficile.

Finita la partita, nonostante le battute non troppo sussurrate dai soliti amici, si era fermato a salutarla e a parlare con lei. Era difficile staccarsi dai suoi occhi e quella sera aveva aggiunto un pizzico di profumo in più che, assieme alla sua mise, rendeva difficile per Alberto separarsi da lei.

“Pensi di portarmi a cena vestito cosi e profumato da uomo virile o … ”

“Oddio, scusa, dai faccio veloce, non ti preoccupare … tu non scappare”

Entrando negli spogliatoi si rese conto di quanto tardi aveva fatto.

“Don Giovanni muoviti, altrimenti Ernesto ti chiude dentro, lo sai che culo ti fa se lo fai chiudere tardi … ”

Gli altri avevano già finito di fare la doccia ed erano praticamente tutti vestiti.

“Dobbiamo pensare che sta sera non vieni a farti la solita pizza … vero ? – il tono di Roberto era altamente ironico, per lui il venerdì sera era religioso, una serata per soli ‘ragazzi’ e non aveva gradito molto che Alberto avesse deciso di usare quella serata per incontrare qualcuno – Per questa volta ti perdoniamo, pensa tu a chiudere, noi andiamo avanti”

Alberto nel tempo necessario per spogliarsi si era ritrovato da solo. Aveva scrollato le spalle e si era infilato sotto la doccia, fischiettando e fantasticando mentre si insaponava, cercando di immaginarsi come sarebbe potuta proseguire la serata, cercando di scegliere il posto giusto dove andare a mangiare.

I suoi pensieri furono interrotti da un rumore proveniente dallo spogliatoio, come se ci fosse qualcuno.

“C&egrave qualcuno ?”

Era rimasto fermo immobile sotto il getto d’acqua, cercando di ascoltare più attentamente. Era come un fruscio.

Poi improvvisamente il classico click della serratura che scatta e chiude e un delicato rumore di passi.

Il cuore accelerò improvvisamente e fece un passo verso gli spogliatoi e ….

Anna scoppiò a ridere. Alberto aveva gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Era pronto ad affrontare nudo un potenziale ladruncolo ma non si aspettava certamente di trovarsi davanti lei nuda.

Ridendo continuò ad avvicinarsi a lui che continuava a rimanere immobile come una statua di sale.

“Diciamo che ho deciso di dare una decisa accelerata alla nostra serata”

Anna appoggio il proprio corpo procace e provocante al corpo bagnato di Alberto iniziando ad accarezzarlo e baciarlo dolcemente.

Le sue mani lo spingevano di nuovo sotto la docca, lo toccavano, accarezzavano e nonostante la sorpresa iniziale iniziava a reagire non male.

“Anna … ”

“abbiamo tutto il tempo dopo per parlare … ora lasciati gustare … ”

Il getto dell’acqua dritto sul collo, rivoli di acqua correvano sul suo corpo tonico mentre Anna lo baciava toccava leccava e lui restava immobile, lasciandola fare, gustandosi i suoi baci e le sue carezze che dal petto stavano scendendo verso l’addome, non potendo fare nulla perche il suo corpo reagisse violentemente.

La mano di Anna avvolse il suo cazzo, iniziando ad accarezzarlo dolcemente.

“Mi fa impazzire quando un uomo capisce cosa voglio”

Gli occhi di lei, illuminati da una strana luce che Alberto non aveva visto prima erano fissi in quelli di lui, mentre le sue labbra si avvicinavano al suo glande iniziando a giocarci.

Alberto trattenne il respiro, mordendosi il labbro inferiore.

“Rilassati, lasciati andare … ” la voce di Anna era un caldo sussurro carico di piacere.

Senti il proprio sesso scivolare dolcemente nella sua bocca. Chiuse gli occhi cercando con una mano il muro dietro di se per non perdere l’equilibrio.

La bocca di Anna lavorava con fantasia il suo cazzo, succhiandolo tutto per poi lasciarlo scivolare fuori, lasciando scorrere la lingua lungo tutta l’asta, fino a trovare le sue palla con cui giocare.

Rapito da quel piacere inaspettato, faticava a ritrovare il controllo almeno del suo corpo e per lunghi minuti rimase immobile lasciando fare tutto ad Anna. O meglio, alla bocca di Anna.

Lasciò scivolare la mano verso la testa di Anna, accarezzandola, tentando di guidarla, ma lei di rimando lo lasciò uscire da quel caldo piacevole posto.

Alberto era un’altra volta spiazzato mentre Anna raccoglieva da terra il suo bagnoschiuma oleoso e ne versava una dose abbondante sulla sua asta ricominciando a massaggiarlo a due mani.

‘Ora ti faccio il mio trattamento speciale’

Anna verso un’altra dose abbondante del bagno schiuma sui suoi seni e poi ci fece scivolare in mezzo il cazzo di Alberto iniziando a massaggiarlo con cura.

Lui si sentiva al limite, tentava di sfuggire, ma Anna lo teneva rinchiuso, lo spinse contro le piastrelle, scopandolo sempre più forte con i suoi grossi seni senza lascargli troppo scampo.

‘Anna ‘. Anna io sto ‘. Anna ti prego ‘ ‘

Sul volto di Anna era dipinto un sorriso di piacere e soddisfazione, che divenne di puro piacere quando senti il caldo sperma di Alberto inondarle i seni. Lo tenne imprigionato fino a che non fu certa di avergli spremuto fuori ogni goccia, prima di procedere ad una accurata pulizia con la sua lingua e con la sua bocca.

Alberto era praticamente sotto choc contro le fredde piastrelle dello spogliatoio. Il cuore che martellava nel petto e nelle orecchie, gli occhi chiusi, e quella strana sensazione che gli pigliava quando una donna decideva di concedergli tutto il piacere che voleva senza permettergli di ricambiare.

Senti Anna risalire lungo il suo corpo, baciandolo e accarezzandolo. Sentiva il proprio sesso soddisfatto ma nello stesso tempo ancora desideroso di quella donna piena di sorprese.

Strinse Anna tra le braccia, baciandola con passione, strofinandosi contro di lei e accarezzandola ovunque le sue mani potessero arrivare.

‘Sei una pazza e un’egoista !’

Anna rise, senza interrompere troppo quei baci che la facevano impazzire.

‘Non sono stata capace di resistere, quando ho visto tutti uscire ho deciso di farti una sorpresa!’

Anna aveva bisogno di sentire quelle mani fantastiche correre su tutto il corpo. Si giro appoggiando la schiena contro il corpo di Alberto e sentendo il suo sesso ancora turgido strofinarsi contro le sue chiappe.

Alberto si chinò a raccogliere velocemente il bagnoschiuma, riempiendosi le mani e cominciando ad accarezzare Anna insaponandola.

Iniziò giocando abbondantemente con i suoi seni, strizzandoli, accarezzandoli, lasciando che i residui del suo seme colassero giù lungo la sua pancia. Poi una mano scivola giù, scivola sulla sua pancia, scivola tra le sue cosce. Anna allarga le gambe offrendosi, inarca il corpo premendosi maggiormente contro il suo cazzo che pulsando, lentamente, reagisce.

Le dita giocano nella sua fica. Scivolano dentro, aprono le labbra accarezzando e stuzzicando la clitoride sempre più dura, mentre l’altra mano non smette di torturare i seni e i capezzoli. Anna geme strofinandosi sempre più forte, ora vuole di più, ha bisogno di qualcosa di più.

La mano di Anna scivola tra i due corpi e cerca il cazzo di Alberto, cerca di guidarlo dentro di lei ma lui reagisce. La volta con forza verso la parete, e lei per non perdere l’equilibrio istintivamente appoggia le mani. Alberto scivola in ginocchio dietro di lei, la obbliga ad allargare maggiormente le gambe e con le sue mani forti allarga i suoi glutei.

La sua fica pulsante si offre, Anna spinge in fuori maggiormente il sedere, offrendosi ancora di più.

Alberto non resiste più, affonda la sua bocca, la sua lingua tra le sue cosce strappando un gemito di piacere ad Anna. La sua lingua inizia a leccarla voracemente, le dita e le mani tentano di aprirla sempre di più per avere un migliore accesso fino a che in preda al desiderio di leccarla al meglio si ritrova seduto sul pavimento, tra le sue cosce.

Anna lo afferra per la testa premendolo contro il suo sesso. Lingua e dita esplorano ogni zona sensibile di lei. Anna non riesce a decidersi se lasciarlo continuare o impossessarsi della sua asta e per farsi riempire come desidera da troppi minuti oramai, ma mentre decide eccolo, quasi improvviso ma violento, l’orgasmo scuote il suo corpo.

&egrave violento, Alberto sente il suo liquido caldo e acre scivolargli sulla lingua e non smette di leccarla.

Sono istanti convulsi e piacevoli, prima che entrambi si ritrovino soddisfatti uno tra le braccia dell’altro.

Ansimano, non sanno cosa dire. Alberto si &egrave rialzato e la tiene tra le braccia. Si guardano negli occhi baciandosi e accarezzandosi quasi timidamente consci di vivere una piacevole follia.

Poi improvvisamente il buio.

‘Cazzo, Ernesto ci ha chiusi dentro’

Alberto fa per alzarsi per rincorrere in qualche modo il vecchio custode ma Anna lo trattiene.

‘Dove pensi di andare ? ‘ i suoi occhi sono quasi luminosi come quelli di un gatto al buio ‘ Prima voglio quello che mi spetta!’

La mano di Anna impugna decisa il suo membro, &egrave duro, ma lei vuole essere maggiormente convincente e inizia a massaggiarlo. Alberto non si fa pregare questa volta.

Dolcemente la appoggia contro le piastrelle, le solleva una gamba mentre si strofina contro di lei. I loro sessi si cercano, desiderano e Anna facilita il tutto guidando il suo cazzo nell’apertura della sua fica.

Scivolare dentro di lei, uno dei momenti più belli di quando si fa l’amore, il momento in cui due corpi e due menti diventano tutt’uno.

Il movimento &egrave lento, le loro bocche non si separano un attimo, le loro lingue sembrano attorcigliate in maniera definitiva.

Poi Anna si aggrappa al collo di Alberto e avvinghia le gambe attorno ai suoi fianchi.

Lui si sente risucchiato profondamente dentro di lei, la afferra per le chiappe, la preme maggiormente contro le piastrelle e inizia a spingere. Sono spinte lente nell’uscire, ma forti, violente per entrare. Ad ogni spinta un gemito sfugge dalla gola di Anna. Poi piano piano le spinte si fanno sempre più ravvicinate, decise, anche Anna aggrappandosi al collo di lui cerca di aumentare ritmo e intensità di quel rapporto. Vorrebbe urlare che desiderava quel momento dalla prima volta che si erano visti, ma che non aveva avuto il coraggio di confessarlo, ma invece gli usci qualcosa di diverso.

‘Scopami, scopami con tutte le forze, fammi sentire tua ‘ ‘ riuscendo a strozzare in gola fammi sentire la tua troia all’ultimo istante, forse anche perché in quell’esatto istante il secondo orgasmo della serata la travolse in pieno trascinando con se Alberto.

Avevano tutti e due pudicamente soffocato l’urlo di piacere, ma ora erano quasi esausti a causa dell’acrobatica posizione. Le gambe di Alberto tremavano sfinite. Anna lo bacio e accarezzo dolcemente.

‘Che ne dici se ce ne andiamo in un posto più comodo e tranquillo?’

‘Se ci becca qui dentro Ernesto ci spara a sale nel sedere.’

Scoppiarono a ridere, si asciugarono il meglio possibile usando l’accappatoio di Alberto e in qualche modo al buio si rivestirono alla bene e meglio.

Uscendo dallo spogliatoio, fortunatamente trovarono il vecchio Ernesto che stava uscendo dal cancello.

‘Voi due che ci fate ancora qui ?’

‘Scusa Ernesto, avevo dimenticato una cosa e sono tornato a prenderla al volo’ la risposta pronta di Alberto.

Il vecchio li squadrò un attimo scuotendo il capo.

‘Sempre a raccontarmi balle voi giovani ‘ ‘

Allontanandosi da Ernesto scoppiarono a ridere proprio come due ragazzini che avevano appena combinato una marachella.

Leave a Reply