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Racconti Erotici Etero

La doccia del “dopo”.

By 20 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Lei: rivolta con il viso e il corpo verso il muro della doccia , sentendo l’acqua calda scendere sulla schiena, e poi tra le gambe, lambendo la pelle indolenzita…
e scivolare tra le labbra mischiandosi al suo sapore mentre piano le mani accarezzano l’acqua che scorre sul corpo fino a quando si accorge, che lui la sta guardando.

Lui: lì, nudo, come prima, che la osserva sorridendo, ma piano, sommessamente, accarezzando il suo corpo con lo sguardo.

Lei: girando la testa e accorgendosi della sua presenza, sorride mentre le braccia sono a incorociate attorno al suo seno, mentre continua a dargli le spalle.

Lui: si accarezza il petto, e continua a guardarla…

Lei: l’istinto le fa assumere uno sguardo e un’aria da gattina.

Lui: ricambia con lo sguardo di passione, e di voglia, consapevole di essere stato notato.

Lei: ‘Beh, che fai li impalato?’, chiede sorridendo tornando con il volto verso il muro della doccia.

Lui: “Ti guardo, mi piace guardarti…”, e si accarezza piano il ventre, e poi il sesso ancora un po’ dormiente.

Lei: “Ahhhh…”, con voce sussurata. E così dicendo riprende a carezzare l’acqua sul suo corpo.

Lui: lastua schiena e la forma delle sue gambe, delle caviglie, dei polpacci, delle cosce e del sedere rendono la sua mano improvvisamente più piena.

Lei: intanto continua, passando le mani sul corpo, l’acqua che scende e bagna il collo, il ventre il seno con i capezzoli turgidi.

Lui: la mano inizia a fare un movimento più regolare, più familiare, più deciso. lento. ma esplicito che lei non può vedere.

Lei: dalle sue gambe un po’ dischiuse fanno ogni tanto capolino le sue dita, quelle dita che poco prima hanno carezzato il rosa delle mammelle e poi man mano giù, verso il basso, la parte più bassa che, carezzandola, i polpastrelli fanno capolino dietro, in modo che lo spettatore se ne accorga

Lui: se ne accorge e, anche se lei non vede il movimento, sente un ansimo. A un certo punto…

Lei: lo sente entrare in doccia..

Lui:ma non la tocca…continua a toccare solo se stesso…mentre il getto della doccia ogni tanto lo sfiora, sfiora la sua erezione ora piena, turgida e la mano che adesso la accarezza.

Lei: il suo sesso è gonfio, pronto, e ha una sensazione sui capezzoli di rigidità, come se l’eccitazione volesse tirarli fuori al massimo dal seno.

Lui: la sua mano le sfiora le natiche le accarezza, le stringe, le apre un poco, esponendo ancora di più la mano di lei. E vede molto meglio adesso le sue di dita, le sue unghie. Le osserva, mentre il suo dito indice sfiora il buchino più stretto di lei, lo circonda con una carezza, e poi la mano torna a stringersi sulla natica.

Lei: l’istinto la fa chinare di qualche grado con il corpo verso la parete e posare una mano su di essa mentre l’altra mano si trova lì, sotto, dove lui stava osservando, con un dito, il medio, che è un po’ più sporente delle altre.

Lei: sente la sua punta sfiorale le dita poi sfiorare la sua pelle risalendo dalle cosce, alle labbra, alle natiche. A quel contatto con il morbido della sua punta, al dito medio, va a far compagnia anche l’indice e, insieme, allargano leggermente ciò che prima solo il medio stava massaggiando.

Lui: la sua punta ne sfiora il centro accarezzandolo, sentendone un primo spasmo. Spingendo appena, sentendo come la carne sia ancora aperta rispetto a prima.

Lei: ciò che le sue dita hanno preparato, adesso la punta di lui sta approfondendo. I
Il contatto della punta con il suo centro bagnato provoca a questo una sorta di brivido tremolante, come i petali di un fiore colpiti da una folata di vento. Petali che si schiudono e si richiudono abbracciando la punta
che vi sciviola in mezzo. I suoi due petali, ancora segnati da ciò che è successo poco prima in camera da letto, lasciano spazio senza remore alla punta che si accomoda all’interno.

Lui: l’asta fa immediatamente seguito alla punta, pulsando scivola e affonda lentamente, ritorna dove è stata poco prima, mentre l’acqua calda si mescola al calore del piacere.

Lei: il fiore si schiude a quell’ingresso deciso ma leggero, quel lento scivolare all’interno, in una strada già aperta e spianata dal pilota che ritorna a girare su quella pista.

Lui: sorridendo le afferra i fianchi e scivola indietro, lentamente. Una delle due mani spinge delicatamente al centro della sua schiena.

Lei: il contatto delle mani su suoi fianchi le ha sempre dato piacevoli sensazioni.
Le mani sui fianchi sono irrinunciabili.

Lui: ne sposta una solo per spingela dolcemente e invitarla a inarcarsi ancora mentre l’asta recede.

Lei: la pressione al centro della sua schiena la porta dolcemente a chinarsi a quarantacinque gradi, con le mani posate sulla parete a sorreggersi.

Lui: le mani tornano sui fianchi e la punta si fa accarezzare ancora dai suoi petali, sconciamente, e scivola fuori per spingere ora sulla pelle morbida, salendo fino a trovare ancora dello spazio su cui avere appiglio. Un cerchio di pelle elastico e stretto che si appoggia intorno al taglietto della sua punta che sente pulsare piano, come prima, su quel letto. E più stretto del primo, certo, ma dall’alto si vede che non è totalmente chiuso, anzi, si vede ancora che c’è dello spazio, circolare, aperto, e il nero del profondo interno che si trova nel mezzo.
La spinta del bacino fa il resto, mentre le mani sui suoi fianchi portano lei a sollevarsi sulle punte. Imitando la posizione che la facevano assumere le sue scarpe nuove, solo che adesso i piedi sono nudi e inarcati come ad indossare delle scarpe immaginarie. Mentre non è immaginaria la spinta che porta la sua punta a superare con il proprio gradino la stretta dell’anello di carne di lei’e a sentirlo di nuovo bollente come solo il suo culo può essere.

Lei: anche se già poco prima era stato visitato, l’ingresso nel suo anello dello scalino del suo cazzo la porta a inarcare la testa e fare un sospiro di compiacimento.

Lui: lo coglie, lo alleva, lo accudisce il suo compiacimento, arretrando e ripetendo lo scollinamento, lentamente. Una, due, tre volte.

Lei: il movimento di lui non è solo suo, non è il solo a “lavorare”. Dopo i primi momenti di smarrimento dovuti al suo ingresso, anche lei fa la sua parte, collabora nel movimento avanti e indietro’avanti
e indietro.

Lui: fino a che le SUe mani le afferrano ancora ai fianchi, la punta arretra, esce, si riappoggia al suo buchinio
spinge, rientra, e non si ferma, lenta ma inesorabile l’asta rientra in fondo a lei.

Lei: il suo buchino, dopo una, due, tre volte che ha ricevuto la visita del cazzo ha ripreso la sua dilatazione di poco prima, quando si era di là sul letto.

Lui: la sua spinta non trova resistenza ma avvolgimento. Ma quando arriva a spingere in fondo, fino alle palle, il respiro di lei è ugualmente mozzato.

Lei: è sempre mozzato quando arriva a quel punto e lui lo sa e adesso, li in quel box doccia il respiro viene accompagnato dalla sua testa che tira in su, assieme allo sguardo che poi la porta a socchiudere gli occhi e spingere contro la parete.

Lui: il suo movimento è più lento, più dolce di prima, di quando l’ho presa con tutta la passione che aveva.
Il suo sesso però è altrettanto gonfio e rigido, e la riempie completamente senza più affannarsi a rientrare e riuscire velocemente ma accarezzando il fondo del suo corpo e pulsando dentro.

Lei: la sensazione che lui sta provando la conosce, gliel’ha raccontata diverse volte. Sente la sua carne che viene avvolta totalmente dal buco. Non è solo l’anello iniziale. Adesso, una volta dentro, sente stringere tutto, dalla base su…fino alla punta, una stretta continua che lei aumenta stringendo le natiche, stringendo il suo culo bellissimo tendendo i muscoli, che sa che lui adora.

Lui: a volte sembra quasi far male la stretta di lei ma questo lo fa continuare ancora di più. E appena lei si rilassa di nuovo gli dedica una spinta più lunga, dalla punta alla base.

Lei: le spinte fanno fa in modo che dalle sue labbra escano mugolii di dolore e piacere uniti assieme.

Lui: riaffonda dentro stringendole i fianchi e muovendosi in cerchio contro di lei. La forma stupenda del culo contro il suo ventre teso è un’immagine bellissima.

Lei: a volte mentre lui si ferma è lei a muoversi anzi, a spingere indietro prendendo tutto, come una monella che vuole il suo gelato.

Lui: quando se ne accorge rispondo con altre spinte sollevandola ancora sulle punte prendendole con una mano i capelli bagnati e raccogliendoli in una coda…e ogni volta che fa così sente i suoi gemiti diversi, con un tono più aperto, che ricorda quelle cagnette piccole e dispettose che abbaiano.

Lui: arretra ancora…scivola lentamente fuori e poi la mano lava il sesso durissimo sotto il getto caldo dell’acqua…prima di appoggiarsi sulle piccole labbra, aperte dall’eccitazione, e di affondare velocemente in un unico movimento.

Lei: le labbra sono subito pronte, come una porta la cui proprietaria ha lasciato volutamente aperta sapendo che stava arrivando una visita gradita, di una persona di casa.

Lui: la prende con passione, anche qui senza eccedere in velocità ma lasciandole il modo di godere della forma, della sua dimensione, del suo affondare e accarezzarla dentro, strusciandosi contro, in modo da permetterle, durante gli affondi, di sollevarsi un po’ più in su andandogli incontro anche con la schiena inarcata.cercando il suo piacere che lui provoca andando a cercare il suo clito con la mano che si insinua oltre il fianco destro, scivolando tra le sue cosce. Questo fa si che lei non riesca poi a non appoggiarsi con la schiena al suo petto e tirare la testa indietro per un attimo quasi accanto a lui.

E le loro lingue si incontrano istantaneamente, mentre la doccia le bagna. Si incontrano e si attaccano come due calamite, mentre i movimenti dei corpi sono più appassionati e profondi e intensi, andando avanti e indietro con ritmo e sincronia, respirando forte con le mani di lui dappertutto su di lei.

Lei: la mano destra all’indietro a cercare il suo volto e tirarlo alle verso le sue labbra.

Lui: il volto sul suo, la bocca sulla sua, a rispondere al bacio.

Lei: sente il piacere che arriva.

Lui: e lui lo chiama affondando dentro il suo corpo, mentre succhio il suo bacio.
Lo chiama e lo sente rispondergli mentre le gambe di lei tremano e perdono un po’ la forza di sorreggersi.
La tiene, stretta a sé, baciandola, mentre lascia che i suoi movimenti aderiscano completamente a quelli di lei e ne seguano il ritmo e le necessità, diventandone motivo e conseguenza.

Lei: il piacere, dopo alcuni attimi di cedimento, la fa riprendere a muoversi contro lui, sentendo che dentro di sè qualcosa comincia a pulsare. è il piacere di lui, che lei chiama a sua volta, muovendosi, roteando, andando avanti e dietro, decisa. Fino a che sente le sue mani sui fianchi fermarla e spingerla in avanti.

Lui: si allungo con una mano e chiude l’acqua che finora li ha bagnati incessantemente.

Lei: resta lì, ferma e immobile con tutto lui dentro sé.

Lui: scivola lentamente fuori e fa un passo indietro, chiamandola con una mano sulla sua spalla.

Lei: si gira naturalmente, e si abbassa meccanicamente, di chi sa bene cosa deve fare. E abbassandosi bacia veloce il suo petto e i capezzoli chinandosi poi sui talloni e prendere con tutta la mano destra il suo membro e portandoselo alle labbra. Lo sente durissimo e pulsante, pronto ad esplodere. Sa che manca poco.
Le sue labbra si schiudono con voglia e accolgono la cappella prima, poi man mano lo prende tutto in bocca
e, tenendolo alla base sempre con la mano, va’ avanti e indietro con la testa. Lo sente gemere, contrarre i muscoli addominali.

Lui: sente le sue labbra morbide che passano lungo tutta l’asta, in attesa che decida in che modo accogliere il suo piacere. Se continuando con tutto il membro nella sua bocca o se allontanarsi facendolo tenere in mano a lui stesso alla base e poggiandolo sulla sua lingua.
Perso tra le tue labbra, che non cessano mai di stupirlo, di eccitarlo, di farlo sciogliere…la guarda, gemendo e sussurrando: ‘Vengo…oh’oooh ve’.’.

Lei: non ferma il suo movimento, non si allontana dal cazzo e continua a succhiare mentre sento il pulsare prima timido poi come un terremoto che precede lo tsunami tutto nella sua bocca, mentre continua ad andare su e giu dal palo ben dentro la bocca.

Lui: le gambe tremano e i suoi schizzi esplodono.

Lei: le mani stringono le sue natiche mentre succhis e accoglie il suo seme in gola lasciando fuoriuscire, a causa del su e giù, alcune gocce di seme dai lati delle labbra che poi raccogli lentamente.

Lui: riprendendo fiato, mentre accarezza i suoi capelli le sorride e la guarda.

Lei: intanto termina piacevolmente il suo lavoro di pulizia sotto di lui e poco dopo riceve la visita viso di lui che , chinato, viene a cercarla per baciarla, e sollevarla.

Insieme: riaprono la doccia e si abbracciano di nuovo sotto il getto caldo.

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