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Racconti Erotici Etero

La doccia: prima e dopo

By 7 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

PRIMA
Una bella doccia, ecco quello che mi ci vuole dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Scelgo la quarta sinfonia di Brahms come rilassante sottofondo musicale e mi accingo, ormai nuda, ad entrare nel box quando sento il mio cellulare suonare. Mi dico ‘richiameranno’, ma ecco che subito lo squillo riprende, con insistenza; indosso l’accappatoio e corro a vedere chi è: sei tu. Lui non c’è in casa’rispondo, con il cuore in gola, sapendo di sbagliare.

DOPO
Una volta aperta l’acqua, mi spoglio completamente e mi infilo sotto la doccia. Il profumo delizioso del mio bagnoschiuma preferito arriva alle mie narici e avvolge dolcemente il mio corpo. Appoggio le mani alla parete, tenendo la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi per apprezzare di più quel momento.
L’acqua batte diretta sul mio petto e scorre come una carezza dai seni al ventre, per poi scendere
sull’inguine, lambire il fondoschiena abbronzato e proseguire lungo tutte le gambe.

Ripenso alla telefonata, alle tue parole, alla voglia che ho di te’nella mia testa risuona il tuo ‘sei proprio una troietta’ appena udito che mi fa impazzire e rivedo il tuo membro nella mia bocca.
Mi eccito subito, sono tutta bagnata, fuori e dentro’una mano si stacca dal muro e scivola in basso, fino a trovare il mio sesso…comincio a massaggiarmi delicatamente il clitoride, mentre allargo le gambe piegandomi leggermente sulle ginocchia. I miei capezzoli sono ormai turgidi e sporgenti e l’acqua che cade a pioggia li sollecita maliziosamente.
Immagino il tuo cazzo che mi si avvicina, pronto ad entrare e questo pensiero mi fa ansimare, mugolare, a bocca aperta.
Immagino la mia lingua che lo gusta vogliosa, succhiandolo centimetro per centimetro. Immagino però anche la tua testa di capelli neri tra le mie gambe, la tua splendida bocca appoggiata alla mia fica e la tua lingua che me la lecca abilmente.
Ora mi sfrego con forza, penetrandomi prima con uno, poi con due dita e stringendomi le tette con la mano libera. Mormoro il tuo nome e godo immaginando che tu sia lì, dietro il vetro a guardarmi mentre mi masturbo.

Ma questo luogo offre un’efficace variabile per raggiungere il piacere e dunque stacco le mani dal mio corpo e impugno il ‘telefono’ della doccia. Regolo lo spruzzo affinché sia abbastanza potente e diretto e lo indirizzo verso il mio sesso, ormai completamente aperto e disponibile. Il getto mi scuote il clitoride e sento il piacere aumentare all’inverosimile.
Sto impazzendo, provo un bisogno indescrivibile di essere penetrata, riempita, sbattuta’e vorrei esserlo dal tuo’me lo infilerei fino in fondo e ti farei godere muovendomi su e giù, guidando le tue mani sul, e dentro il, mio culo. L’orgasmo esplode possente e non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un gemito di piacere. Le mie gambe cedono e mi aggrappo al portasapone per non cadere.

Rimango qualche minuto appoggiata al muro con la schiena, mentre il mio cuore torna a battere ad un ritmo normale; apro l’anta di vetro, prendo in mano il cellulare posato sul tappeto e ti saluto, chiudendo la comunicazione.

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