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Racconti Erotici Etero

la fan

By 14 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Quanto narrerò in questa storia è sicuramente merito della rete, di internet e del sito dove potete leggere i miei racconti.

I lettori più assidui, già avranno, letto qualche mio racconto o notato almeno il mio pseudonimo (almeno mi auguro), in merito a questi racconti da me scritti, ho ricevuto diverse e mail (di questo vi ringrazio, fa sempre piacere sapere cosa si pensa di una propria “opera”), con una signora in particolare lo scambio è andato avanti per un po’.

Fin quando ricevo una e-mail della medesima che recitava cosi “ il tuo ultimo racconto non mi ha proprio lasciata indifferente, mi piacerebbe conoscerti di persona, anche perché a me le cose sessualmente non vanno molto bene. Magari potresti darmi..qualche dritta per vivacizzare la mia vita sessuale”

Ovviamente non mi feci sfuggire l’occasione di risponderle che per me si poteva fare. Anche se era forte in me il sospetto che qualche burlone voleva prendersi gioco di me!

Fu cosi che lei mi inviò un ulteriore e mail dove dopo aver accertato che il fato volle abitassimo nella medesima città, mi invitava a bere qualcosa in un pub cittadino non particolarmente affollato.

Arrivai e non vidi nessuno che aveva il segno di riconoscimento pattuito, mi guardo un po’ intorno, e dopo nemmeno 5 minuti, mi sento chiamare con un tono interrogativo.

-Marco?!-

Io mi volto e rispondo –Si!-

-sono felice che non mi hai dato buca io sono Paola!- davanti a me c’era una bella donna mora occhi verdi, alta circa 1,70 vestita con una gonna stretta nera, un maglioncino che non nascondeva completamente un bel seno prosperoso e uno stivale tacco 12 che slanciava le sue gambe. Lei si accorse che la stavo “ scannerizzando” e con molta disinvoltura mi disse – andiamo a sederci la giù?  La musica è meno forte cosi potremmo parlare meglio!- e mi passò davanti facendomi strada in modo che io potessi ammirare anche il suo lato b, che devo ammettere non era niente male.

Arrivati al tavolo, scambiammo i soliti convenevoli, poi lei mi dette le classiche informazioni sulla sua vita, aveva 46 anni (io sinceramente gliene avrei dati qualcuno in meno) aveva appena perso il lavoro , dopo 20 anni a fare la segretaria ad un notai andato in pensione, sposata da 18 anni con una figlia di 16 anni e un maschietto di 12.

Ero ammaliato dalla sua voce e dal modo in cui si raccontava, sembrava che ci conoscevamo da sempre, cosi le chiesi – ma sai che mi pare di averti già vista?- beh pensavo che poteva anche essere, la cittadina in cui vivo non è poi cosi grande.

Al che lei sorseggiando il suo drink si lasciò andare ad una risatina, e rispose –sai pensavo non lo avresti mai detto! In effetti mi ha colpito molto la descrizione che hai fatto nei tuoi racconti di tua zia Silvia, l’hai descritta cosi bene che mi è apparsa davanti!-

Io non avevo ancora capito dove volesse parare, cosi vedendomi titubante aggiunse – abito proprio di fronte casa di tua zia! E leggendo i tuoi racconti vi ho immaginati ed è stato ancora più eccitante visto che vi conoscevo di persona-

Ecco dove l’avevo vista, ora mi tornava in mente, aveva ragione, cazzo ora ero nei guai, ma avrei potuto sempre dire che i racconti erano pura fantasia.

-sai scrivi bene! Non ti nascondo che mi sono toccata più di una volta pensando hai fatti che hai narrato!-

Ora si stava facendo più esplicita, la conversazione si era spostata completamente sul sesso, lei mi disse che ormai col marito lo faceva senza più passione, ma che non lo aveva mai tradito, che si dava piacere da sola leggendo i racconti erotici e guardando qualche filmato su internet.

Nonostante queste ammissioni, non sembrava triste, diceva queste cose con una semplicità disarmante e con un sorrisino che tutto pareva tranne che amaro.

Stetti alla conversazione, facendo anche l’interessato chiedendole dettagli su quanto mi andava raccontando e esprimendo i miei pareri, finche lei non se ne usci con – posso farti una domanda?-

Ecco pensai, ora vorrà sapere se i racconti sono veri, se mi scopo davvero mia zia! Però non potei fare altro che rispondere –ok, dimmi pure!-

Mi guardò in faccia probabilmente voleva cogliere la mia espressione al momento della domanda, e poi         -ma ce l’hai davvero cosi grande come dici nei racconti?-

La preoccupazione per una scomoda domanda, lasciò il posto ad un senso di incredulità mista ad eccitazione, non mi sarei mai aspettato una domanda del genere, ma decisi di rilanciare.

-beh dipende cosa intendi per grande!-

Era ormai un gioco fra noi due, cosi sorseggiando ancora un po’ del suo cocktail come se fosse una cosa normalissima disse,  avvicinandosi con la sedia in modo che le nostre gambe si toccassero – me lo fai vedere?-

Questa donna ci sapeva davvero fare, volevo vedere fin dove era disposta ad arrivare, tanto io cosa avevo da perdere. Cosi bevvi un sorso del mio Godfather la guardai e assicuratomi che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, stesi le gambe sotto il tavolo e con naturalezza mi sbottonai i bottoni dei jeans e lo tolsi fuori.

Ora ero io che guardavo lei, volevo cogliere le sue emozioni.

Lo guardò, senza dire niente per un po’, alla fine esclamò –però! Non mentivi allora sembra promettere bene!-

Senza dir nulla, le presi una mano e gliela portai proprio sul mio membro.

La fece nulla, la mano restò immobile come l avevo poggiata io, pensai  fra me, forse ho davvero osato troppo, ora questa mi fa un casino, invece – non ho mai tradito mio marito!- intanto la mano stava la a contatto col mio cazzo, – non penso ci riuscirei!-  ancora una volta osai!

Avvolsi la sua mano con la mia, le feci stringere il mio cazzo barzotto e comincia a muovere lentamente su e giù, mi stavo facendo una sega con la mano di una donna conosciuta da mezzoretta, i casi della vita.

Lei intanto non mi guardava neanche, sembrava più preoccupata che qualcuno ci vedesse e mentre assecondava i miei movimenti si guardava in giro.

Intanto  il mio cazzo stava diventando duro, provai cosi a togliere la  mia mano, a quel punto, mancandole il contatto con la mia mano, si destò, mi guardò finalmente ma non tolse la mano, continuò la sega in modo autonomo, senza parlare.

Era davvero eccitante, mi segava in un locale mentre le altre persone ignoravano completamente quanto stavamo facendo, cosi alzai la posta – Paola, l’hai mai fatto un pompino?-

Il suo sguardo ora era calamitato dal mio pisello, lo guardava mentre lo segava, e senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro – certo! Ho detto che non ho mai tradito mio marito non che non ho mai fatto sesso!-

Cosi alzai ancora la posta –allora assaggialo, dimmi se ti piace il sapore!-

Si guardò di nuovo intorno, poi mi guardò, non sembrava convinta dalla mia proposta, ma non smetteva di muovere la sua mano intorno al mio cazzo, cosi, le misi una mano sulla nuca e con un gesto inequivocabile la invitai ad andare giù.

Questa volta ad essere sorpreso fui io, le andò giù, senti la sua lingua sulla mia cappella e poi me la sentii avvolgere dalle sue labbra.

Aveva solo la cappella in bocca,e mi teneva il resto del cazzo in mano, lo leccò ancora un po’ poi rialzandosi e segandomi più velocemente mi disse – è davvero grande!-

-e non ti piace?- fu la mia provocazione.

-sii!- si abbassò di nuovo sul mio cazzo questa volta inghiottendolo fino a metà, abbozzò un pompino, ma capì che non era a suo agio cosi la fermai e le dissi –andiamo?!-

Si passo 2 dita sulle labbra e senza dire nulla prese la sua borsa e si alzò.

Arrivati alla mia auto, entrammo, lei ora era più tranquilla, ma appena misi in moto, mi cacciai di nuovo il cazzo di fuori, ora era davvero grosso, Paola non si fece  pregare e mentre io ero intanto a guidare, lei lo afferrò e continuò la lenta ma eccitante sega.

Mentre lavorava di mano mi confessò –non lo avevo mai toccato uno cosi grosso!-

-allora dai datti da fare voglio farti vedere come vengo!-

Afferrò il mio cazzo con più vigore e aumentò il ritmo della pugnetta all’inverosimile. Notavo che mentre mi segava, non toglieva gli occhi dal mio membro, cosi appena sentii che  l’orgasmo stava per arrivare,  le spinsi giù la testa, forse a lei non erano chiare le mie intenzioni, andò giù e quando prese il mio pisello in bocca, iniziò un pompino lento e delicato. Ma non era quello che volevo, cosi tenendo con una mano il volante e con l’altra la sua testa ferma, me la scopai in bocca, a dire il vero bastarono 4 o 5 colpi e venni.

Il primo schizzo la trovò impreparata, e cercò subito di spostarsi, ma ormai la tenevo ferma e cosi potei finire di sborrarle in bocca.

Mi accorsi immediatamente che non aveva gradito, infatti non ingoiò ma sputò tutto in un fazzolettino.

Dopo qualche minuto di silenzio, ripresasi dalla situazione per lei nuova (come appresi in seguito) ancora un po’ imbronciata fece –dove andiamo ora?-

Ormai eravamo quasi arrivati cosi non risposi nemmeno, ci trovammo davanti ad un garage, il mio garage dove chiudevo ogni sera la mia amata auto.

Premetti il telecomando ed entrammo.

La feci scendere e mettere a mo di perquisizione poggiata con le mani sul cofano dell’auto, avevo intenzione di giocare un po’ con lei, mi piazzai dietro e le sollevai la gonna stretta, in modo da poterla ammirare.

Indossava un perizoma nero molto sexi cosi mi abbassai ma appena la mia bocca fu a contatto con il suo indumento, lo trovai già bagnato.

Abbassai il perizoma, e infilai 2 dita nella sua figa, ormai completamente fracida. Lei gradì e la cosa fece riprendere vigore al mio cazzo, cosi lo poggiai alla sua fighetta ormai davvero fracida.

A sorpresa, mi fermò mi afferrò il cazzo con la mano e cominciando di nuovo una sega, si gira col volto verso di me e dice –non so se sono pronta per far sesso,insomma non sono abituata!-

Le cacciai il maglioncino che indossava e con veemenza arrivai alle sue tette, davvero belle una 4 misura soda, capezzolo non grosso ma bello turgido che fu subito preda della mia bocca, lei intanto impugnava il mio cazzo.

Ormai quelle tette mi stavano facendo salire il sangue al cervello, cosi la voltai di nuovo con vigore e facendola poggiare al cofano come poco prima, le misi in posizione per essere infilzata, ma lei di nuovo – ti prego non farmi male! Fa piano!-

Puntai la cappella alla sua bagnatissima entrate e spinsi delicatamente.

Era davvero stretta, non me lo aspettavo da una donna della sua età, ma era cosi, appena entrato completamente sentii un suo sospiro e un –AHH!!- che suonava come un bravo!

Mi sentivo il cazzo avvolto in un caldo abbraccio e quasi stavo rallentando il ritmo, finche non mi accorsi che era lei ormai a fare avanti e indietro anche ad un ritmo sostenuto. Mi ridestai, e infilai il pollice nel suo buchino del culo.

Fu sorpresa da questa mia mossa infatti si girò e –Ahia! Fa piano- con un sorriso tra il provocatorio e l’eccitato.

Non ci badai e continuai la mia doppia penetrazione. Ora volevo profanare anche il suo bel culetto cosi tolsi la verga dalla sua figa e la puntai proprio la!

Ancora una volta si gira rapidamente verso di me, e riafferrando il cazzo con la sua mano disse – lo sapevo dove volevi arrivare. Leggendo i tuoi racconti ho capito che hai un debole per il culo, e non sai quante volte ho immaginato di farmi inculare da te, ma..- queste parole mi stavano eccitando all’inverosimile, e la sua mano certo aumentava il loro effetto.

Poi continuò –ma non lo faccio da un sacco di anni! A dire il vero ho provato solo 1 volta in tutta la mia vita con un mio ex e mi ha fatto malissimo!-

Assumendo l’ espressione più tranquillizzante possibile replicai –ti fidi di me!-

Molto ingenuamente fece un sorrisino e si rimise a pecora sul cofano della mia auto, era chiaro che era un invito ad incularla.

Mi insalivai un dito e cominciai a giocare col suo buchino, ma non volevo tirarle per le lunghe cosi puntai la cappella a quella entrata da me anelata.

Con un colpo di reni entrai e lei –uhh ahiiii!-

La stantuffai subito senza darle il tempo di lamentarsi anche se sentivo male alla cappella era davvero quasi vergine, aumentai il ritmo e lei i suoi lamenti.

Finche non stavo quasi per dispiacermi per lei e cosi rallentai volevo ritornare nella sua figa,  ma quando feci per toglierle il cazzo dal suo buchino, fu lei a fermarmi – no! continua nel mio sedere! È proprio come lo avevo immaginato leggendo i tuoi racconti, fammi male!, mio marito è sempre cosi delicato dai inculami!-

A quelle parole triplicai la velocità dei miei affondi, insultandola e afferrandola con forza dal seno stringendo forte.

La feci mettere in ginocchio a terra a pecorina, senza mai uscirle dal culo e affondai ancora come se le palle volessero seguire il cazzo, il ritmo era davvero frenetico e lei diceva solo – AHI!-ad ogni mia botta, ma era quello che voleva.

Le uscii dal culo e mi sdraiai a terra, la tirai a me e lo misi fra le sua tette, bastarono pochi su e giù e venni fra i suoi seni.

Mi rilassai e lei mi abbracciò, eravamo stesi a terra, Paola si avvicinò al mio viso e disse –mi fa male il culetto, ma mi è piaciuto!-

Dopo averglielo accarezzato mi alzai e stavo per risistemarmi, ma Paola con un balzò mi abbracciò e mi disse –vorrei giocare un po’ posso!?-

Nel dire ciò mi riafferra il cazzo e ricomincia il su e giù.

Le rispondo – ok ma a una condizione!-

E lei sorridendo e aumentando il ritmo –quale? porcellino-

-che stavolta ingoi!-

-mh…-  poi si piega col busto senza inginocchiarsi, e lo bacia, lo succhia e poi – va bene..ci sto!-

Mentre lei mi sega, il le palpo le tette e le infilo dita un po’ ovunque, mentre lei aumenta il ritmo, sono quasi seduto sul cofano della mia auto e lei avvinghiata a me..al mio cazzo più che a me a dire il vero.

Ad un certo punto rompe il silenzio – è cosi che te lo tocca Silvia (mia zia) ? chi ha la manina più delicata io o lei!?-

Non me lo aspettavo, mi ha eccitato ancora di più il paragone, ma non rispondo, allora lei mi incalza –e il culo! Meglio il suo o il mio! Chi preferisci inculare porco!?-

Questo è stato davvero il colpo decisivo, sto per venire, le ordino – inginocchiati e succhiamelo!-

Esegue, lo prende fino a metà della sua lunghezze a tenendolo in bocca mi lecca la cappella.

Sborro, 1, 2, 3 ,4  non so di preciso quanti schizzi, ma vanno tutti nella sua bocca, poi mi sorprende ancora, apre la bocca e si lascia scolare lo sperma lungo tutto il mento, finche non va a colare sulle tette, allora le prende in mano e le stringe.

Mentre ancora si strofina lo sperma sul seno mi dice –ti è piaciuto?!-

-certo!- laconicamente.

Ci rivestiamo, e torniamo al locale dove lei aveva ancora la sua auto. Scendiamo la saluto baciandola sulla guancia e scambiandoci i numeri dei cellulari.

Fa per andarsene, e io per entrare in auto, poi però sento che mi chiama –Marco!- e si avvicina verso di me.

Io sono in piedi con la portiera dell’auto aperta, lei mi raggiunge e mi infila di nuovo la mano nelle mutande, toccandomelo delicatamente, poi si avvicina al mio orecchio e mi dice –scriverai anche di noi?!-

-non so! Ma non penso!- le risposi provocatoriamente.

Accarezzandomi ancora il cazzo e leccandomi il lobo dell’orecchi aggiunse – se scriverai della nostra storia potrai incularmi ogni volta che vorrai!- mi diede un morso all’orecchio e si incamminò verso la sua auto.

 

Per commenti e consigli rrmartin8@gmail.com

 

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