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Racconti Erotici Etero

la femmina misteriosa e il suo culo

By 19 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un lunedì di fine settembre e verso le sette di sera mi accorsi che l’inchiostro della mia stampante era esaurito. Dovendo stampare dei progetti molto importanti per il giorno dopo, dovetti mio malgrado uscire in fretta per poter comprare delle cartucce nuove prima che chiudessero i negozi. Il fornitore più vicino era in un centro commerciale non molto grande ma non molto distante da casa. Appena entrato mi resi subito conto che evidentemente ero arrivato proprio in extremis in quanto nel negozio non c’era anima viva fatta eccezione per due commesse.
Mi avvicinai così alla zona dove ricordavo vi erano tutti i toner per stampanti. Fu in quel momento che successe qualcosa che segnò la mia giornata. Intenta anche lei a cercare cartucce per stampanti, una ragazza bruna era inginocchiata per cercare di prendere una confezione nello scaffale più basso dell’espositore.
Nella posizione in cui era, la cosa che ricordo più nitidamente e che colpì immediatamente la mia attenzione erano le sue gambe abbronzantissime talmente lisce da sembrare quasi lucide con ai piedi degli infradito birkenstock. Indossava una leggerissima gonna di cotone a piegoline di quelle che arrivano a metà coscia con una fantasia di ispirazione romantica-provenzale, una canotta bianca a costine ed un giacchino jeans ; niente di appariscente se non un grosso anello etnico in argento che faceva notare due mani con delle dita lunghe sottili ma non esili. Quella posizione appollaiata, permetteva alla gonna leggerissima di coprirle solo la parte superiore delle cosce lasciando libere alla vista il resto delle bellissime gambe. Sentendo arrivare qualcuno si girò istintivamente e fu cosi i suoi magnetici occhi verdi incrociarono per diversi secondi i miei. Lei rimase lì ed io cercando di mostrare disinvoltura mi misi a cercare cio che cercavo; nonostante mi sforzassi di non guardarla per non sembrare un maniaco che non vede una donna da anni, mi girai un paio di volti nella sua direzione e con stupore mi resi conto con stupore anche lei stava facendo più o meno la stessa cosa con me. La situazione inizialmente un po’ mi imbarazzava e cosi presi ciò che mi serviva e andai verso le casse. Mentre uscivo dal negozio mi voltai ancora una volta verso di lei e con stupore vidi che mentre era intenta a pagare anche lei guardava verso me. Ormai ero magneticamente attratto da quella situazione. Cosi decisi che avrei provato a fermarmi al bar del centro commerciale per vedere se lei avesse continuato quel gioco. Era solo qualche minuto che ero seduto a bere un aperitivo al bar assolutamente deserto quando ebbi un brivido: la vidi ordinare un caff&egrave, passarmi accanto tanto lentamente da permettermi distintamente di sentire il suo profumo tipico di chi si &egrave spalmato della crema solare, e infine andarsi a sedere in un tavolino parecchio distante dal mio. Nonostante la distanza ogni volta che alzavo gli occhi anche se per qualche attimo incrociavo i suoi .passai li almeno un quarto d’ora. Non mi ero trovato mai in una situazione simile ma avevo una stranissima eccitazione addosso. Quando mi alzai per andar via notai le fece lo stesso. Questa volta però fu lei a precedermi infatti mi passò avanti e dopo essersi girata una volta per controllare che la stessi ancora guardando si diresse verso l’esterno. Prima di uscire si fermo a gurdare un manifesto di un locale sulla spiaggia molto frequentato di estate ma sicuramente non aperto in quel periodo di fine settembre. Una volta nel parcheggio non riuscii più a vederla ma lo strano magnetismo che si era impadronito della mia mente mi spinse a credere che lei si sarebbe diretta proprio a quel locale del manifesto. decisi di provare anche perché nella mia mente non c’era altro. Appena giunto li mi accorsi che il locale era effettivamente chiuso. Era un enorme bungalow aperto sulla spiaggia completamente deserto quasi abbandonato nonostante fosse chiaramente molto curato. Ormai erano le nove e quindi quasi buio se non fosse stato per dei faretti che illuminavano dei muretti verso la sabbia. Proprio vicino ad uno di questi la vidi.
Il mio cuore per qualche attimo si fermò. Era di spalle, rivolta verso il mare e stava fumando una sigaretta. La leggera brezza le spostava i capelli. Ancore una volta venni ipnotizzato dalle sue gambe. Erano straordinarie , lunghe sode e affusolate, lisce e abbronzatissime. La leggera gonna mossa dal vento le scopriva ancora di più facendo intravedere anche uno splendido culo. Senza pensare un secondo a cosa stessi facendo lì, mi avvicinai lentamente a lei. Mentre le andavo incontro incominciai a sentire quello stesso odore che mi era gia capitato di captare mentre mi era passata accanto al bar. Odore di latte solare o qualcosa di simile. Quando le fui vicino non dissi una parola. Lei rimase ancora di spalle senza muoversi. Stetti qualche istante immobile anch’io. Poi le le passai un braccio intorno alla vita stringendola a me. Il contatto con il suo corpo ed in particolare con il suo sedere mi provocò una scossa. La mia eccitazione era ormai al massimo. Lei non disse una parola, prese la mia mano con cui le stringevo la vita accarezzandole la pelle del ventre piatto e la portò direttamente sin sulla sua fica coperta solo da un leggerissimo e minuscolo perizoma. Continuando a tenerla blocca , la premeva forte contro il suo centro della sua eccitazione. Con l’altra mano abbassò leggermente il bordo del perizoma costringendomi al contatto diretto con la sua umida e vischiosa intima voglia. Sempre non mollando la mia mano con la sua quasi a illustrarmi come per ordinarmi quello che voleva facessi cominciò a guidare le mie dita sin dentro di se con estrema lentezza. La sentivo incredibilmente bagnata. Dandomi il ritmo continuò così a masturbarsi energicamente, per cinque dieci minuti. reclinava la testa all’indietro a contatto con il mio petto. Non vi voltò mai, ma stava emettendo dei lamenti così chiari che nessuna parola avrebbe impresso meglio nella mia mente il natura delle sensazioni che stava provando. Io intanto con l’altra mano le cercai il seno sotto la conottina e glielo massaggia con decisione ma non con violenza. Le sue tette era particolarmente sode e quasi ghiacciate rispetto al calore che sentivo provenire dalla sua fica. Ad un certo punto allungo la sua mano libera in cerca del mio pacco. Comincio a massaggiarmi il cazzo attraverso i leggeri pantaloni di lino che portavo. Lo strinse in maniera incredibile. Con movimenti particolarmente rapidi mi slacciò i pantaloni e tirò fuori dai boxer il mio cazzo che non era mai stato così rigido. Continuando sempre a forzare la mia mano destra nel profondissimo ditalino mai interrotto, si piego in avanti poggiando il suo petto sul muretto che aveva davanti. Senza aspettare oltre cominciò a massaggiarsi il suo forellino scuro passandosi il mio cazzo su e giu lungo il solco del culo che ora mi appariva ancora più chiaramente visto che la brezza aveva sollevato completamente la gonnellina. Era una situazione incredibile infatti avvertivo il suo culo massaggiarmi letteralmente il cazzo dal basso verso l’alto fino a quando data l’estrema scivolosità di quel buchino non ce la feci più a trattenermi e spinsi la mia mazza dura per possederla. Lei perse completamente il controllo e in preda ad un amplesso animalesco cominciò a spingere sempre più forte il suo culo verso di me tentando di essere penetrata sempre più a fondo. Ormai ero in un’altra dimensione. Le sensazioni che avvolgevano il mio cazzo e salivano sino al cervello erano incredibili. Solo allora si girò per qualche secondo: aveva la bocca socchiusa con dei denti bianchissimi gli occhi semichiusi e bagnati dalle lacrime a testimoniare lo stato di assoluta e straordinario godimento. Continuo a spingere sempre in modo quasi violento per diversi minuti sino a quando non grido qualcosa di assolutamente sconnesso. La mia eccitazione ormai era allo stremo. Mentre con la mano sulla fica le sfregavo violentante il clitoride le riversai nel profondo del suo corpo una incredibile quantità di piacere. Lei mi tenne ancora bloccato qualche minuto dentro di lei. Poi si staccò. Portò la mano dietro e si massaggiò con lentezza il suo forellino. Si girò , mi fissò per qualche istante e mi baciò con una dolcezza e decisione estrema e andò via.
Non so il suo nome. Non conosco la sua voce.Non so se riuscirò mai a scordare quello che &egrave successo quella sera.

Se volete raccontarmi cosa ne pensate della mia esperienza :ingcaldo@hotmail.it

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