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Racconti Erotici Etero

La fisioterapista

By 11 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Buongiorno a tutti, mi presento sono Matteo, un ragazzo torinese di 24 anni, alto 1 metro e 90, corporatura atletica, capelli castani, occhi verdi, quello che le mamme e le zie definiscono un bel ragazzo via’ si sa loro sono più generose con i complimenti delle mie coetanee!!
Proprio da questo genere di situazione ha avuto origine l’avventura che vi sto per narrare accaduta da poche settimane.
Alcune settimane fa, a causa di una serie di problemi alla schiena dovetti recarmi da una fisioterapista, mia zia mi consigliò una sua amica che da molti anni svolgeva quel mestiere.
Dopo pochi giorni fissato un appuntamento prima del previsto grazie alle conoscenze di mia zia andai a farmi visitare, mia zia mi accompagnò cogliendo l’occasione di salutare la sua vecchia amica.
Entrammo nello studio e dopo alcuni convenevoli la fisioterapista Simona (nome di fantasia) iniziò a sentire quali fossero i fastidi di cui risentivo per sapere dove e come agire.
Dopo alcuni minuti, tra una stirata ed uno scricchiolio di ossa, mia zia esordì dicendo ‘trattamelo bene che &egrave l’unico nipotino che ho!’, Simona rispose ‘tranquilla ai bei ragazzi ci faccio attenzione!’ e tutti e tre scoppiammo a ridere.
Finì la seduta e Simona congedandoci disse a mia zia ‘Peccato che ne hai solo uno di nipote da portare, bello così!’.
Frase che alle mie orecchie non passò inosservata, finora non l’avevo per nulla considerata come donna data la differenza di età non da poco, ma cavolo mi stava stuzzicando un po’ troppo!
Tornando a casa iniziai a ripensare che alla fine dei conti, nonostante i suoi 45 anni Simona aveva ancora un bel fisico, certo l’espressione da mamma rasserenante che aveva stampata sul viso non la rendeva per nulla provocante, ma i pantaloni attillati che indossava esaltavano le sue gambe lunghe e ben definite che terminavano in un lato b che probabilmente catturava lo sguardo di molti uomini, peccato per quello stramaledetto anello al dito che mi tolse ogni pensiero dalla testa riportandomi alla realtà.
La volta successiva tornai verso le sei del pomeriggio, questa volta conoscevo la strada e mia zia non venne con me, entrai e notai che Simona indossava un paio di pantaloni della tuta con una maglietta che rendeva più giustizia al suo seno ancora piacente rispetto alla informe polo che aveva la volta precedente.
Inutile dire che vista la mia giovane età mi scapparono un paio di occhiate ingenue alla sua scollatura, lei molto professionalmente finse di non farci troppo caso.
Iniziammo il trattamento, e come da prassi iniziò a tartassarmi un po’ la schiena e nelle procedure ebbi l’occasione di sbirciare meglio il decollette di Simona, sapevo che poteva accorgersene ma non riuscivo a resistere alla sua terza mezza scoperta a pochi centimetri dai miei occhi.
Dopo qualche minuto lei se ne accorse e mi guardò sorridendo come per dire ‘Ti ho beccato!’, ma le parole che uscirono dalla sua bocca furono ‘Vuoi per caso un bicchiere di acqua?’, io annuii arrossando, che figuraccia!! E se raccontava tutto a mia zia?
Riprese il trattamento quando ad un certo punto, durante una manovra, con uno dei seni mi schiacciò il dorso della mano. Fino a lì nulla di sconvolgente, chi &egrave stato da un fisioterapista sa che può capitare, ma lei si soffermo finch&egrave i nostri sguardi non si incrociarono e io fui costretto ad accennare un timido ‘Scusi’. E lì arrivo la sua frecciata ‘Non ti basta guardare ora tocchi pure?’, si alzò e rise. Riprese con un’altra manovra, ma cosa sta facendo? Sento la sua mano fare presa sulla mia coscia, decisamente troppo vicino all’inguine, la guardo con aria interrogativa e lei mi chiede se andava tutto bene, io risposi di sì e le chiesi cosa centrasse la coscia coi miei problemi al collo.
Lei rispose ‘E’ tutto collegato il corpo umano’ dopo alcuni secondi aggiunse ‘E poi sei stato tu a toccarmi prima, era mio diritto potere toccare te una volta’.
Aveva chiaramente dichiarato di giocare sporco, pensai o adesso o mai più e dissi:
Io: Ah ma allora se sapevo toccavo meglio prima!
Simona: Non ti pare di esagerare?
Cavolo come mi era saltato in mente di dire una cosa del genere! Poteva dire tutto a mia zia e lei a mia madre! Che idiota.
Io: Scusi non so che mi &egrave preso, sa l’età’
Simona: No no ora mi spieghi, cosa volevi toccare meglio?
Ero mortificato ma poi pensai che se si era comportata così un motivo ci doveva essere e che tanto se gli racconta tutto a mia zia &egrave una figuraccia lo stesso tanto vale rischiare.
Io: Il seno’ le avrei toccato meglio il seno.
Simona: Se non hai paura di quello che dici fallo.
Misi timidamente una mano sul su seno e lo palpai debolmente.
Simona: Ora però tocco meglio anche io!
In men che non si dica mi ritrovai con i boxer abbassati e la sua mano che mi segava, decisi di osare finch&egrave potevo e con una mano le afferrai prima il suo bel culetto e poi infilandola in un colpo sotto la tuta e mutande le misi un dito nel culo sentendola spingere per farlo entrare tutto. Lei si tolse di scatto e disse solo ‘Ho capito’.
Chiuse a chiave lo studio e tornò verso di me togliendosi ogni vestito, nel frattempo anche io avevo fatto lo stesso. Sdraiato sul lettino nella sua camminata di andata e ritorno verso la porta ammirai il suo fisico, niente da dire, gran bel lato b e seno decisamente invidiabile, avrei saputo dove appoggiare le mani.
Si sedette su di me sistemando il pene in dirittura della sua figa ben rasata, fece entrare la punta e poi con un colpo secco scese giù. Io ansimai.
Io: Piano mi fai venire!!
Simona: Ah già, da giovincelli venite subito! Dimmi se ti faccio male principiante!
Io: Tranquilla non sono così inesperto quanto credi, ho già fatto tutto con le ragazze!
Simona: Si’certo’vedremo’
Dopo pochi minuti di martellamento.
Io: Non ce la faccio più, devo venire!
Simona: Hai detto che hai già fatto di tutto no?
Io: Si.
Simona: allora lascia fare a me, disse sorridendo.
Si sdraiò sul lettino e mi fece sedere sulla sua pancia.
Simona: Cosa aspetti li fermo?
Io: Perché cosa dovrei fare?
Simona: E fatti una sega no?
Io: Eh?
Simona: Hai sentito bene fatti una sega!
Iniziai a segarmi, non mi era mai venuta in mente una cosa del genere, era perversa, ma decisamente eccitante, la sapeva lunga Simona!! In poco tempo giunsi all’orgasmo.
Io: tra poco vengo!
Simona: Vediamo se fai centro!!
Simona aprii la bocca, ed io non resistetti più, complici le mie tre settimane d’astinenza, il primo schizzo partì ben oltre il suo viso finendole sui suoi capelli, i successivi le riempirono guance, labbra e collo, finii l’eiaculazione sgocciolando sul solco del suo bel seno.
Simona: Ah però, complimenti!!
Io: Scusa non volevo sporcarti così tanto!
Tre settimane fermo avevano fatto si che fossi bello carico, cavolo era una maschera di sperma il suo viso!
Simona: A giudicare dal getto non avevi poi fatto tutto tutto! Saranno anni che non vedo così tanto sperma tutto in un sol colpo!
Disse Simona ridendo mentre cercava di ripulirsi. Non ci potevo credere fosse successo realmente, era stato qualcosa di molto eccitante.
Simona: Divertito?
Io: Direi proprio di sì!
Simona: Se mantieni il nostro segreto potremo divertirci ancora!
Io: Tranquilla non racconterei mai una cosa simile a mia zia!
Simona: Lo spero!!!
Mi rivestii ed uscii dalla stanza decisamente soddisfatto dell’accaduto. Probabilmente Simona si pentì di ciò che aveva fatto, nelle volte seguenti non accadde nulla più.

Vi ringrazio per avere letto il mio racconto, questo &egrave il primo che scrivo, se vorrete darmi consigli sul metodo di scrittura sono ben accetti, mail: matdut@hotmail.it

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