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Racconti Erotici Etero

La formula – La vicina con il cagnolino

By 2 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Passai il resto del sabato a studiare le formule a memoria, avevo provato che due funzionavano e volevo provare le altre.
La domenica mattina usci per fare colazione nel rientrare incontrai una vicina del 5* piano che tornava da aver portato a spasso il cagnolino, ventenne alta un metro e sessanta, taglio degli occhi vagamente orientale molto carina, ogni volta che la incontravo non potevo fare a meno di mangiarla con gli occhi quel girono indossava un vestitino attillato a fiori, quando fummo in ascensore decisi di provare su di lei la seconda formula che scatena la libido di ogni donna che ti ascolta, finsi di giocare con il cellulare e pronunciai la “formula2” e poi pronunciai mentalmente quella per irrigidire il pene che si stava alzando già al vedere la ragazza.
Arrivai al mio piano e uscendo dall’ascensore la guardai negli occhi, lei sostenne lo sguardo e uscii dall’ascensore, aprii la porta di casa ed entrai seguito da lei con il cagnolino, chiusi subito la porta alle sue spalle, lei lasciò il guinzaglio e slacciatasi il vestito se lo sfilò rimanendo con un sottile string e con il seno a vista, le chiesi il suo nome
Stella: mi chiamo Stella vecchio porco, ho visto che mi spogliavi con gli quando mi incontravi, ora non so perché ma sono qui datti da fare
La portai in camera e le dissi di calarsi lo string e di girare più volte su se stessa, aveva un culetto a mandolino alto e tonico, anche il seno era alto di una seconda misura, la feci avvicinare, con le mani ne saggiai i glutei fino ad arrivare alla sua fighina completamente depilata, mi levai i pantaloni ed il mio cazzo svetto durissimo lo premetti prima sul suo pancino e poi sulle sue natiche mentre le mie mani avide ghermivano il suo seno e i suoi fianchi, continuai a strusciarmi su di lei depositando piccoli baci sul collo sul viso e sui seni mentre il suo viso mostrava di apprezzare il mio lavorio, si passava la lingua sulle labbra e ansimava.
Mi stesi sul letto e le dissi di succhiarmelo, lei si chinò e prese a passare la lingua dalle palle alla punta del glande più volte, poi lo imbocco risucchiandolo per metà, era molto brava e la lasciai fare mentre esploravo con la mano il suo fighino che trovai umido, ma ero impaziente di leccare la sua fighina, la tirai a me dicendole di mettersi a 69, avevo davanti agli occhi quella passera completamente depilata e le grandi labbra socchiuse, con le dita presi a separarle mentre con la lingua le superavo per esplorare quella giovane micina, lei era tornata a imboccarmi il cazzo, la mia esplorazione mi spinse al suo clitoride che presi a suggere con passione mentre il mio indice entrava lentamente in lei
Stella: ooohhh hai iniziato bene vecchio porco ed hai un cazzo bello duro e saporito
Spostai la lingua sul suo buchino e la insalivai bene per infilanrle un dito anche li. ora la stavo sditalinando in figa e in culo continuando a leccarle il clitoride, sapeva di fresco e di buono e non lesinai di bere i suoi succhi quando giunse all’orgasmo
Stella: siiii vecchio porco godoooooo
Mario: girati impalati sul mio cazzo ragazzina
Lei obbedì e si calò lentamente sul mio cazzo, era strettina ma molto bagnata dal precedente orgasmo, portai le mani sul suo seno e presi ad impastarglielo, lei saliva e scendeva sul mio cazzo ruotando anche il bacino, la tirai a me e presi a baciarla mentre con le mani artigliavo il suo culetto, era ormai mezzora che mi cavalcava alternando i ritmi e arrivando ad ospitare tutto il mio uccello dentro di lei, le pareti della sua vagina mi massaggiavano meravigliosamente sino a che le sentii contrarsi e fui inondato dal suo miele.
Stella: si vengo ancora, e tu sei sempre durissimoooooo
La feci stendere a pancia sotto e dopo averlo passato più volte lungo tutto il solco mi reinfilai nella sua figa accarezzandole nel contempo il buchino che trovai bello chiuso, mentre la pompavo il mio dito si faceva strada nel suo culetto. lei mugolava e godeva sussurrandomi “Porco, porco, porco”
Le dita nel suo culetto erano diventate due e lavoravano lentamente per aprire quel pertugio nascosto, Stella ebbe un altro orgasmo, sfilai l’uccello e lo imboccai alla sua rosetta che si aprii come un fiore consentendomi di entrare lentamente nel suo culetto.
Stella: maaaa mi stai facendo il culo sono vergine da li ma non mi fa male, ohhhh inculami dai vecchio porco
Sentivo il cazzo sprofondare sempre di più nel suo intestino mentre lei spingeva il sedere in alto arrivando con le chiappe a contatto con il mio scroto, mi muovevo liberamente nel suo culo stretto rendendomi solo allora conto che stavo coronando uno dei miei sogni proibiti inculando questa ragazzina a cui avevo dedicato più di una sega, ciò mi porto vicino all’orgasmo
Mario: questo vecchio porco ora ti riempie il culooooo ragazzinaaaa
Gli ultimi colpi furono molto profondi. Mentre eruttavo dentro di lei gemette
Stella: si vengo di culooooo inondamiiiii
Mi sdraiai su di lei con il cazzo ancora durissimo nel suo culetto e ripresi a muovermi lentamente
Stella: ma sei ancora durooo, e mi stai inculando di nuovo ohhh dai continuaaaa
La tirai su per il sedere e mentre continuavo a incularla alla pecorina attaccato alle sue tettine, lei sbatteva la testa e mormorava “siii daiii spaccami bene il culetto porcooo”
Estrassi il cazzo e presi ad alternarmi tra la sua fica e il suo culo, strappandole degli urletti di goduria
Stella: si dai montami. godo da morire ma non venirmi in figaaaaa
Continuai a fotterla in modo animalesco sculacciandole le chiappe sodissime e quando mi senti al culmine le riempiii di nuovo il culetto facendo venire anche lei, ci sdraiammo sul letto e lei mi baciò
Stella: non avevo mai goduto così, mi hai sbattuta per bene e sei ancora durissimo, ora che ti ho provato ci vedremo ancora vecchio porco ma ora devo andare mi madre sarà preoccupata
Mario: tu digli che hai assistito un vecchietto
Stella rise e andò a farsi la doccia, la guardavo continuando a desiderare quel corpo che mi aveva regalato sensazioni meravigliose, mentre si asciugava gli diedi un bacetto su entrambe le chiappe e le dissi “Grazie”
Stella: prego, mi fa ancora un pò male ma mi è piacito tantissimo
Si rivesti ed usci con il cagnolino che aveva aspettato in un angolo i nostri comodi, ero stanco e soddisfatto le formule mi stavano cambiando la vita, domani avrei ripreso il lavoro e ridendo passai mentalmente le colleghe interessanti….

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