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Racconti Erotici Etero

LA LUCE DI FRONTE

By 22 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

LA LUCE DI FRONTE

Ed eccomi di nuovo lì, lì davanti a quella finestra.
Ormai capita ogni sera che passo in casa, solo ora me ne rendo conto.
Era iniziato tutto per caso una sera, quando, immersa nei miei pensieri, mi ero affacciata alla finestra e avevo lasciato vagare il mio sguardo. Dopo qualche tempo la mia attenzione era stata attirata dall’accendersi di una luce, una luce gialla e calda, quasi soffusa, nella finestra di fronte.
Le tende erano aperte per cui vedevo all’interno dell’appartamento. Un appartamento che diceva molto di chi lo abitava. Arredamento dozzinale, disordine caotico, poster ai muri e una collezione di bottiglie vuote sopra la libreria carica di libri di testo. Di sicuro una persona giovane, uno studente probabilmente, la cui vita ancora spensierata e leggera ben si addiceva a quel contesto.
E infatti qualche secondo dopo ecco apparire nello specchio della porta un ragazzo con I capelli lunghi lasciati ricadere liberi sino quasi a toccare le spalle. Non riuscivo a vedergli il viso, era girato di schiena e probabilmente parlava con qualcuno nella stanza attigua dato che gesticolava in modo molto deciso. Portava un paio di jeans scuri, non aderenti, ma stretti abbastanza da lascaire intuire che sotto ci fossero un bel paio di gambe muscolose e un fondoschiena piccolo e sodo. Era a petto nudo e la schiena era disegnata come quella di una statua. D’un tratto si avvicinò alla libreria su cui era appoggiato un vecchio stereo e armeggiò per qualche minuto con I cd, forse per scegliere la migliore colonna sonora per la sua serata.
Non volevo essere impicciona, e avrei dovuto distogliere lo sgaurdo, chiudere le tende e tornare a concentrarmi sul lavoro lasciato in sospeso sulla mia scrivania. Ma qualcosa mi imponeva di rimanere lì a guardare quel ragazzo. Anche dalla mia posizione si vedeva che era bello, fisico asciutto ma definito, capelli biondo cenere e ricci a sottolineare un viso spigoloso ma dolce. si muoveva con disinvoltura per la stanza, ignaro di essre spiato e continauva a parlare con quella che poco dopo si sarebbe palesata come una bella ragazza. Continuarono a parlare per un po’ poi lui la attiro a s&egrave e inizio a baciarla. A quel punto mi sentii di troppo e mi ritirarai dalla finestra per tornare a sedermi al mio tavolo da lavoro. Ma solo pochi istanti dopo gia mi ero nuovamente distratta dal noioso lavoro che mi ero portata a casa dall’ufficio per riuscire a completarlo entro la mattina successiva. La cuirosit’ vinse facilmente sulla noia e mi riavvicinai alla finestra, con cautela questa volta e ricominciai a osservare la scena che prendeva vita nell’appartamwnto di fronte. I due non avevano certo perso tempo ed erano già praticamente nudi e avvinghiati l’una all’altro scambiandosi baci voraci e abbandonando le mani ad una frenetica esplorazione. Lui si stacc’ repentinamente da lei, retrocedendo di qualche passo, permettendomi cosi di notare il suo fallo eretto e voglioso. Fece inginocchiare la ragazza davanti a s&egrave e lei dapprima un po’ controvoglia poi con sempre maggior convizione comincio a toccare e a giocare con il suo membro turgido e pulsante. Lui la prese per I capelli e iniziò a spingere il pene più in profondità nella bicca di lei, le teneva la testa con fermezza in modo da dettare il ritmo del suo piacere, mentre la ragazza lo lasciava fare senza però metterci troppa passione.
Mi ritrovai a pensare a come lo avrei fatto io, a come lo avrei accarezzato, maneggiato e massaggiato. Avrei preso il suo bel pene e avrei cominciato leccandolo piano, sulla cappella, con la linga calda e sensuale in modo dolce ed allusivo. poi lo avrei leccato in tutta la sua lunghezza, su e giu, senza tralascaire un centimetro di pelle. Lo avrei poi preso tutto in bocca e avrei inziato a succhiarlo tutto, fino in fondo, fino a sentirlo in gola. Mi ero talmente persa nella mia fantasia sul bel dirimpettaio che quando mi riscossi I due avevano gia velocemente consumato un veloce, velocissimo atto sessuale. La ravazza si rivestì in fretta e se ne ando quasi di corsa. Lui rimase lì, nudo e si distese sul divano ad ascoltare la musica e a rilassarsi.
Era arrivato il momento per me di concentrarmi sul lavoro, anche se la mia mente era ancora persa nella inattesa e voyeristica fantasia di qualche istante prima.

Qualche sera dopo mi affacciai di nuovo alla finestra attirata dalla luce accesa nell’appartamento di fronte e la scena si ripropose piu o meno come la volta precente. La ragazza non era la stessa, ma tutto il resto sembrava ricalcare un copione già visto. Di nuovo però mi scoprivo inacapace di togliere gli occhi di dosso a quel giovane cosi bello e che sapeva accendere la mia fantasia anche a distanza. Come la volta precedente restai semi nascosta ad osservare I due mentre davano sfogo alla loro attrazione. Lui la spoglio senza tanti complimenti e dopo averla girata e averle fatta appoggiare le mani sul tavolo, la penetrò da dietro con un’avidità tale che mi fece eccitare e di nuovo desiderai di essere io la ragazza con lui. Qaundo lui rimase solo e lasciò la stanza ero cosi eccitata che mi iniziai a toccarmi pensando a quanto visto poco prima. Quando la mia mente mi propose l’immagine di me appoggiata a quel tavolo e lui dietro di me a penetrarmi con foga, mi abbandonai ad un orgasmo profondo e prolugato.
il via vai di ragazze nell’appartamento del giovane era pressoch&egrave infinito. Ogni sera una ragazza diversa, ogni sera un focoso momento di passione che potevo solo guardare dalla mia finestra senza poter partecipare all’azione, ma che scatenava le mie fantasie in modo così libidinoso che non potevo fare altro che masturbarmi mentre guardavo I due di fronte a me darsi piacere fino all’orgasmo.
Una sera mi feci più ardita, e anzichė nascondermi o quasi, mi misi ad osservare il giovane e l’ennesima compagna di giochi propio davanti alla finestra. La luce del mio studio era accesa e io, nuda davanti alla finestra ero pienamente Illuminata e in vista. La possibilita che lui si accorgesse di me che li spiavo, mi eccitava ancora di piu e persa nelle mie fantasie e nel mio piacere, presi uno dei miei vibratori e iniziai a immaginare che fosse lui. Ed &egrave cosi che mi vide, nuda nello specchio della mia finestra con in mano un fallo che stavo maliziosamnete succhiando mentre spudoratamente guardavo quel che succedeva in casa sua. Ci fissammo per qualche istante e io mi rirovai con la mia mano che scendeva a cercare la mia vagina gia tutta bagnata dei miei umori. Lui sorrise e poi distolse lo sguardo per non far capire alla sua amante del momento perche d’un tratto si fosse fermato. Stavo impazzendo dalla voglia di attraversare la strada e suonare alla sua porta, liquidare quella ragazzina e prendere il voluttoso dirimpettaio sul divano, e godere di lui fino a saziare la voglia di scoparlo che di volta in volta era diventata sempre più impellente. Quando ritrovai un po di lucidità mi accorsi che lui continuava a guradarmi mentre affonadava il suo grosso membro dentro di lei con un ritmo sempre più Incalzante e mi guardava ancora quando, raggiunto l’orgasmo, spruzzò il suo seme sulla schiena di lei.
Non gli era quindi dispiavciuto avermi come pubblIco durante la sua performance, anzi, con quegli occhi fissi su di me mI stava sfidando.
Per qualche giorno non mi sono più affacciata alla finestra dopo quella sera, ma ora, eccomi qui di nuovo, richiamata da quella luce gialla e calda che di nuovo illumina la sua finestra. Ma questa sera la stanza &egrave vuota, nessuna traccia di lui, nessuna compagnia femminile per la serata, solo la luce gialla e calda. Poi d’un tratto lo vedo, &egrave da solo, a petto nudo davanti alla finestra e guarda nella mia, guarda me. Dopo un primo momento di incertezza so cosa devo fare e inizio a spogliarmi piano, improvvisando per lui uno spogliarello in piena regola ( per fortuna oggi indosso un completino nero, semplice ma molto sexy). Lui rimane lì, fermo ad osservarmi con occhi languidi e vogliosi e mi fa cenno di andare da lui. Ha un’aria di sfida dipinta sul volto che non riesco a resistere. Mi infilo un vestito leggero, prendo le chiavi, scendo e attraverso la strada fino al portone del suo palazzo. Il portone &egrave aperto, mi sta aspettando. Salgo le scale e trovo una porta aperta in corrIspondeza del mio piano. Deve essere la porta di casa sua… Entro e mi sto già sfilando il vestitino pronta a ricominciare da dove mi ero interrota. E lui &egrave li, giovane bello e statuario, che mi aspetta con una potente erezione pronta per me.
Ed ora le mie fantasie hanno finalmente modo di essere soddisfatta ed io di essere travolta da questa strana passione voyeristica che mi ha infuocato .

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