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Racconti Erotici Etero

La magia della chat

By 1 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La storia che sto per raccontarvi, mi riguarda in prima persona. E’ accaduto tutto lo scorso febbraio, e ancora oggi quando ci penso ho i brividi a confermare le sensazioni intense provate.
La premessa &egrave che non ho mai amato particolarmente le chat erotiche, non mi ci sono mai iscritto e non credo lo farò per ancora un po’ di tempo, ho la profonda convinzione che il sesso sia meglio farlo che dirlo. Per quanto ammetto che sia piacevole avere chi sa accendere la tua fantasia. E’ il caso di questa ragazza…
Trovò il mio contatto di msn su una community di studenti frequentata da entrambi, di preciso non mi ha mai detto che cosa la attirasse del mio profilo scarno e un po’ trascurato per la mancanza di voglia di aggiornarlo. Io ero entusiasta, sin dalle prime battute mi aveva mostrato una grande disponibilità a scherzare anche su argomenti che tendenzialmente vengono affrontati solo quando si raggiunge una certa complicità. Ricordo chiaramente che, sebbene fosse fidanzata, già la seconda sera che stavamo chattando (un sabato) quando le feci presente che stavo passando dietro casa sua e avrei potuto raggiungerla, mi rispose una cosa che non mi aspettavo:
“Meglio di no… La notte porta strani pensieri… Potrei non controllarmi”
Quello fu il primo campanello che lei suonò nella mia mente e nel mio corpo. Ma sul momento decisi di non rispondere, anzi, di stare semplicemente al gioco senza farmici troppi castelli in aria. E così andammo avanti a chattare tutta l’estate, finch&egrave lei all’inizio dell’autunno sparì completamente da msn. Pensai di aver detto qualcosa di sbagliato, pensai di averla delusa, pensai tutto e il contrario di tutto, ma quel contatto rimaneva lì con la speranza prima o poi di vederla tornare in linea. E io, di solito, ci metto poco a liberarmi di chi non vedo e non sento. Ma la mia costanza, quella volta, fu premiata…
A febbraio, d’improvviso, vidi il suo contatto effettuare ancora una volta l’accesso, ed esultai istintivamente. E così ebbe inizio…
Lei: “Ciao”
Io: “Ehi ciao! Ma quanto tempo! Dove eri finita? Ti ho aspettata a lungo!”
Lei: “Scusami, ho cambiato casa e ho avuto dei problemi personali”.
Io: “Ah capisco… Beh, l’importante &egrave che ora sei tornata… Allora, che mi racconti di questi mesi?”
Lei: “Nulla di particolare, e tu? La ragazza?”
Io: “Ma veramente non ce l’ho”
Lei: “Ahahah, perfetto”.
Inizialmente faccio finta di non cogliere il doppio senso velato, poi opto per la via diretta. “E tu? Come va col tuo ragazzo?”. Lei mi dice subito che si erano lasciati il sabato, e quella sera era martedì. Le rispondo allora, per stuzzicarla un po’: “Ah &egrave per questo che dicevi perfetto, vero?”. Lei conferma e da questo momento la conversazione cambia.
Lei: “Ho voglia di fregna” (&egrave bisessuale, ndr)
Io: “Ehm… Anche io”
Lei: “Dio… Sono bagnata… Non so se prendere una bottiglia e infilarmela nella gnocca”
Io: “Sì però… Insomma… Se dici queste cose, io sono un uomo comunque eh”
Lei: “E che fai? Vieni qui e mi rovini?”
Io: “Eh, non sarebbe male”
Lei: “Vieni, non ci parliamo quasi e lo facciamo qua sul mio divano”.
A questo punto, nella mia mente comincio a imprecare follemente. Mi ha fatto venire voglia di andare da lei, ma &egrave sera tarda e sono controllato a vista da mia madre, per cui uscire mi riesce molto molto difficile. Tento a questo punto di sviare, perch&egrave non mi sembra il caso di dare sfogo alle mie fantasie con mia madre e mia sorella a guardare la televisione dietro le mie spalle. Le chiedo se quello che stava facendo era un gioco o era serio, e se era serio avrei voluto capire fino a che punto. Qui, la conversazione ha il secondo cambiamento: mi dice che era seria, che aveva fantasticato spesso su di me e che aveva pensato fosse piacevole prendersi un momento solo per noi due, e così comincia a stimolarmi ancora di più raccontandomi tutte le sue fantasie del momento. Mi chiede quali siano le mie misure, io le rispondo che non avendole mai misurate non saprei dirglielo, ma se per lei la media &egrave 17-18 cm io penso di starci, e lei riparte con le provocazioni. Poi, più eccitato che mai, dopo essere andato di scatto in bagno a sfogarmi, le dico che non posso più attendere oltre, mi faccio dare l’indirizzo con la promessa di andare da lei la mattina seguente.
Mi alzo presto, mi preparo di tutto punto perch&egrave il pomeriggio ho un esame (del quale a questo punto mi interessa ben poco) ed esco di casa. Quanti ricordi di quel breve viaggio dal mio piccolo paesino a Torino. La mezzora più lunga della mia vita, nella quale ho immaginato più e più volte quello che sarebbe potuto succedere. Finalmente, poi, arrivo alla meta. Citofono, salgo, busso. Non si può più tornare indietro.
Lei mi apre la porta coperta solo da un asciugamano, mi dice di aspettare fuori ancora un istante, il tempo di vestirsi. Che maestra, mi ha lasciato un’immagine stupenda con cui dilettarmi per poi lasciarmi il gusto di spogliarla dopo… Che visione… Lei non &egrave la classica ragazza bellissima e perfetta dipinta in tanti racconti. E’ molto carina, con un fisico ben proporzionato e una camminata non troppo femminile, che tuttavia non compromette la sua sensualità. Ha i capelli lunghi, neri, appena un poco mossi ma in modo quasi impercettibile e, se volete, divertente, due occhi castani normali eppur profondi, e una bocca molto piacevole a guardarsi, soprattutto grazie alla bella forma del labbro inferiore, che fa venire voglia di morderlo solo a guardarlo. Finalmente mi lascia entrare in casa. Si comincia. Inizialmente sono solo parole, a me piace chiacchierare e farla ridere, a lei piace che io la faccia ridere e la metta a suo agio. Poi mi siedo sul letto, e le dico semplicemente “Dai, vieni qua”. Il contatto &egrave magico. Le accarezzo i capelli, la avvicino al mio corpo e inizio a baciarla con dolcezza. Lei reagisce, e in quel momento mi sento al settimo cielo. Non sono ancora al massimo dell’eccitazione, ma la raggiungo quando lei mi lascia togliere la sua maglietta per scoprire il suo seno. A questo punto comincio ad accarezzarlo, a baciarlo, a succhiarlo, ad averlo tutto per me, mentre lei mi sbottona i pantaloni e comincia a lavorare con il mio pene ormai sempre più desideroso di averla. Non le chiedo nulla, con lei non voglio metterci volgarità, perch&egrave non mi &egrave mai piaciuta più di tanto e voglio comunque capire prima chi mi trovo davanti. Così lei, dopo aver usato sapientemente le mani, a quel punto usa anche la sua fantastica bocca, mentre io continuo a tastarne ogni forma. Vorrei provare anche a spingermi verso la sua fica, ma lei mi ferma perch&egrave ha vergogna del suo corpo e non vuole bloccarsi proprio in quel momento. Rispetto la sua scelta e la lascio fare, anche perch&egrave mi assicura di star tranquillo. La sua eccitazione, tanto quanto la mia, era palpabile al punto che dopo avermi chiesto se avevo portato i preservativi non mi ha dato neanche il tempo di metterli. Mi sale sopra e mi prende il pene con le sue altre labbra, comincia la penetrazione. E’ già bagnata, probabilmente aveva immaginato questo incontro tanto quanto me, ma essendo sola a casa e non su un pullman affollato, aveva potuto “prepararsi a dovere”. Io comunque, non essendo molto allenato perch&egrave l’ultima volta era un po’ lontana nel tempo, ho un sussulto come se stessi per venire. Ma mi trattengo, ce la metto tutta, non deve finire tutto così in fretta. E così la penetrazione continua, lei &egrave veramente molto molto brava e sa mandarmi in paradiso. Soprattutto quando mi sdraia e mi cavalca con un ritmo fantastico. “Io ti ho dato la posizione che ti piace… Ora &egrave il tuo turno di darmi la mia”. E così, la prendo, la giro e la metto a 90. A questo punto &egrave lei ad avere un sussulto che mi rende orgoglioso: “Accidenti… Sei nella norma eh? Ti assicuro che non ero più abituata a queste dimensioni”. Questo mi da la carica per andare avanti ancora, e ancora, e ancora… La spingo per mezzora, forse anche qualcosina in più, in ogni posa che lei mi chiede, in ogni posa che io le chiedo. Ci metto tutto me stesso, voglio darle ogni singola stilla di energia per farle capire quanto io sia felice di fare sesso con lei in quel momento. Lei sente che io sono giunto al limite, che sto per arrivare all’orgasmo, mi prega di resistere perch&egrave anche lei ci &egrave quasi arrivata. Io ce la metto tutta, e dopo pochi minuti, finalmente, veniamo quasi all’unisono, per celebrare il miglior rapporto sessuale che entrambi, come ci siamo confidati successivamente, abbiamo mai avuto. E così poi, sfiniti, ci ritroviamo a parlare teneramente, a farci le coccole, a darci i baci, a stare abbracciati nudi sul letto riscaldati dai nostri corpi e dal tepore delle coperte, mentre sul mio cellulare qualcuno scrive “Juri, e l’esame? Non vieni?”. Lessi quel messaggio solo dopo. Fortunatamente quel giorno c’era solo l’appello e sarei stato interrogato in seguito. Ma anche fossi dovuto passare quel giorno lì, non credo che sarei andato via da quella casa

Se volete contattarmi: moonray85@email.it
Spero vi sia piaciuto,
Juri

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