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Racconti Erotici Etero

la mia amica…avvocato

By 13 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

vivevo una vita tranquilla fatta di lavoro, vita di coppia (convivenza) e amici quando sulla mia pagina di facebook vedo la richiesta di amicizia di una ragazza che mi scrive “da quanto tempo…”. io cerco di frugare nella mia memoria ma non ricordo nulla anche se il nome mi suona molto famigliare.
non accetto subito l’amicizia per evitare di fare brutte figure, spengo il pc, è venerdì sera sono le 18.30, e esco dall’ufficio.
quel nome mi frulla nel cervello per tutto il fine settimana fino a quando mi si accende una lampadina e mi ricordo che questa persona che mi ha chiesto l’amicizia è una mia vecchia fidanzata di almeno 20 prima.
lunedì mattina e al mio arrivo in ufficio, acceso il pc mi collego subito con la pagina e accetto l’amicizia inserendo un messaggio “ci ho messo un po’ ma adesso posso dire di ricordarmi di te”
10 minuti e mi trovo la sua risposta un po’ piccata “pensavo di averti lasciato dei bei ricordi, che ne dici di una chiacchierata telefonica?” e inserisce il suo numero di cellulare.
con il puro piacere di risentire una vecchia amica la chiamo subito e iniziamo a chiacchierare di cosa ci ha riservato la vita in questi 20 anni di non frequentazione.
lei mi racconta di essersi sposata, di avere due meravigliosi bambini e che è un avvocato di buon successo anche se ha sacrificato la carriera per la famiglia. Io gli racconto di me, della mia vita e del lavoro. una chiacchierato un po’ informale ma comunque un po’ freddina, visto che 20 non si cancellano cosi facilmente.
ci lasciamo con la promessa di vederci per un caffè alla prima occasione (abitiamo a 5 km di distanza).
la giornata lavorativa prosegue in maniera tranquilla ma, non so perchè, la mia testa torna a lei e al ricordo quanto era bella, simpatica e sensuale.
sto per uscire dall’ufficio e dico alla mia collega le ultime cose su un lavoro da chiudere quando mi squilla il telefono ed è lei, l’avvocato, che mi chiama per dirmi che ha una voglia matta di rivedermi e che domani mattina sarebbe stata libera.. inizio con un balbettio idiota ma alla fine accetto e lei mi “tranquillizza” con un “non preoccuparti che non ti mangio”.. ridendo ci salutiamo decidendo di vederci in un bar vicino a casa sua.
la mattina mi alzo agitato come non mai e mi vesto in maniera molto sportiva: jeans, camicia bianca e scarpe da ginnastica… passo prima dall’ufficio per sbrigare un paio di commissioni per poi andare al bar dell’appuntamento.
arrivo con 10 minuti di anticipo (e quando mai) e mi siedo a un tavolino, è primavera e iniziano a esservi giornate ideali per bere un caffè all’aperto.
dopo 20 minuti di attesa lei non arriva, decido di andarmene e di tornare in ufficio a fare qualcosa di più proficuo che aspettare qualcuno in un bar. mi alzo, pago e esco dal bar quando la vedo arrivare tutta trafelata… non è cambiata per niente è come 20 anni prima.. giovane, fresca e estremamente sensuale… l’arrabbiatura passa come se nulla fosse e mentre mi sto avvicinando a lei per stringerle la mano e darle i classici due bacini sulle guance lei si “lancia” su di me e mi da un abbraccio davvero affettuoso… la stringo e sento il suo profumo che mi riporta indietro di tanti anni, il profumo che sentivo quando era completamente nuda nel mio piccolo letto… si allontana da me e la guardo, è vestita molto sobriamente con un paio di pantaloni larghi, una camicetta blu, un giubbottino leggero e ai piedi ha due scarpe con il tacco alto… adoro il tacco alto, secondo me il tacco alto è sinonimo di femminiltà ai massimi livelli.
ci sediamo e iniziamo a parlare per un po’ fino a quando mi squilla il cellulare che mi riporta alla realtà e al richiamo del dovere. mi alzo e mentre vado a pagare lei mi dice “che ne dici se stasera usciamo a cena?? mio marito e i miei due figli sono in montagna per la settimana bianca, riesci a liberarti o la tua compagna si arrabbia se le dici che esci con me??” sorrido dicendole che avrei provato a liberarmi ma che non ero certo di riuscirci.
nel pomeriggio mi invento, per la mia fidanzata, una cena lavorativa pallosissima ma a cui non posso non andare e dopo essere tornato a casa mi faccio una doccia e esco.. chiamo l’avvocato e gli chiedo dove andiamo a mangiare ma lei beatamente mi dice che non non avendomi sentito per la conferma non era pronta (nel trambusto mi ero dimenticato di dirle che mi ero liberato per cena).. mi scuso e le dico che ci vediamo un altra volta ma lei mi ferma subito “scherzi? ho l’occasione di stare con te dopo tutti questi anni e non me la voglio perdere, che ne dici di venire a cena a casa mia? qualcosa da mangiare ce l’ho e ho anche una buona bottiglia di vino”..balbettando accetto e mi faccio spiegare per bene dove abita.
sono fuori da casa sua, una palazzina molto elegante di un ricco paese nella provincia di milano,

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