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Racconti Erotici Etero

La mia cara amica Lisa

By 25 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo 20 anni mentre lei 18 appena compiuti; ci conoscevamo da
moltissimo tempo, i nostri genitori erano molto amici e avevamo
frequentato le stesse scuole con io che la precedevo di due classi.
Sono un ragazzo normale, piacente ma non incredibilmente bello. Avevo
avuto qualche storie ma nessuna particolarmente importante. Sono di
statura medio alta, biondo e con un fisico nella media; non sono
grasso e neanche troppo magro. Mi chiamo Andrea.
Lei invece è Lisa; ha i capelli neri, occhi scuri da cerbiatta, un
viso splendido ed una boccuccia adorabile. Il suo fisico, almeno ai
miei occhi, è perfetto.
E’ alta 1 metro e 65, pesa xx (non sono mai
riuscito a scoprirlo) e porta una terza di seno. Il suo lato b è il
sogno di ogni ragazzo e glielo dicevo spesso facendola arrossire. Nel
complesso Lisa è una bellissima ragazza.
Conoscendola fin da quando era piccola l’avevo vista svilupparsi nel
tempo e non era di certo passata inosservata ai miei occhi ma eravamo
troppo amici e quindi non avevo mai osato farmi avanti con lei.
Passavamo moltissimo tempo insieme e parlavamo di qualunque cosa;
soprattutto lei mi confidava tutto e mi chiedeva spesso consigli.
Sapevo che era vergine e che era curiosa di conoscere il sesso ma mai
mi sarei aspettato quello che mi avrebbe chiesto quel giorno.
Era un pò di tempo che si comportava in modo strano, cominciava a
parlarmi ma poi si bloccava abbassando lo sguardo e diventanto rossa.
Io non riuscivo proprio a capire; avevamo sempre parlato di tutto
senza problemi ed ora era così misteriosa. Per alcuni giorni feci
finta di niente per non imbarazzarla ulteriormente ma poi una
domenica pomeriggio di giugno, quando eravamo soli sdraiati su prato
in una bellissima giornata, le chiesi che cosa volesse dirmi.
Ovviamente la tranquillizai dicendole che con me porteva parlare di
qualunque cosa, che ci conoscevamo da tanto e che non l’avrei mai
giudicata ma sarei sempre stato al suo fianco.
Dopo le mie parole acquistò coraggio e mi sorrise; un sorriso stupendo
che mi fece battere forte forte il cuore; inspirò profondamente e mi
disse….

continua…

per commenti e chat scrivetemi a andreaoibaf@gmail.com
E’ il primo racconto che pubblico e quindi tutti i commenti saranno
profondamente graditi Lisa era imbarazzatissima e senza guardarmi negli occhi mi disse: “Posso vedere il tuo uccello?” e arrossì.
Aveva proprio usato la parola uccello; mi faceva una grandissima tenerezza e sorrisi.
Avevo esitato un momento a rispondere e lei ebbe paura che fosse un rifiuto e si girò per scappare via ma io riuscii a prenderla per un braccio e la tirai verso di me e la abbracciai forte forte.
Fu un abbraccio lungo e intenso che riuscì a ridarle sicurezza e fiducia. Quando ci staccammo, infatti, aveva il suo solito bellissimo sorriso e mi guardava negli occhi.

Dato che non dicevo niente mi disse, questa volta con un po’ di spavalderia: “Fai il prezioso o c’è poco da vedere?”. Lisa era furba e aveva toccato il tasto dell’orgoglio maschile ed a questo punto non potevo assolutamente rifiutare la sua richiesta. In realtà, anche se mi ero mostrato titubante, ero felicissimo e la mia mente si era già fatta delle fantasie che andavano ben oltre il farle vedere il mio ‘uccello’.
Eravamo in mezzo ad un prato con molta gente intorno quindi non potevo di certo tirarlo fuori subito; decidemmo che sarebbe venuta da me il giorno successivo (lunedì). I miei genitori lavoravano e la casa era libera.

La domenica passò tranquilla, parlammo molto e ci divertimmo. Io dovetti tranquillizarla dicendole che non pensavo assolutamente che fosse una cattiva ragazza e che era normale che avesse certi desideri.
Inoltre le dissi che ero veramente lusingato che lo avesse chiesto a me e non a qualcun’altro; le fecero molto piacere le mie parole.
Quel pomeriggio venni anche a sapere che non aveva mai visto un pene dal vero ma solamente su Internet; rimasi molto stupito della cosa dato che Lisa aveva 18 anni ed era una bellissima ragazza. Dovetti fare un grande sforzo per convincerla a chiamarlo cazzo e non uccello; mi faceva troppo ridere la parola uccello. Alla fine comunque Lisa si convinse e mi disse: “domani voglio proprio vedere il tuo cazzo” e scoppiammo entrambi a ridere.
Quando venne sera la riportai a casa e la salutai, lei mi diede un bacetto molto vicino alla bocca, mi sorrise, mi fece l’occhiolino e disse: “Ci vediamo domani tutti tre”.

Quando arrivai a casa dovetti andare in bagno a masturbarmi; era tutto il giorno che ne avevo bisogno ma non avevo voluto dire niente a Lisa.
Durante la notte riuscii a dormire molto poco; continuavo a pensare a Lisa, alla mia bellissima Lisa. Eravamo sempre stati molto vicini ma ora il nostro rapporto avrebbe fatto un passo avanti dal quale non si poteva tornare indietro ed io ne ero entusiasta.

La mattina andai a lezione ma non riuscii a concentrarmi; rimasi stupito da quanto mi avesse scombussolato Lisa facendomi una semplicissima richiesta.
Mentre ero a lezione mi arrivò un sms da Lisa che diceva: “Ha dormito bene il mio uccellino?”. Io volevo tenerla un pò sulle spine e così non risposi ma un’ora dopo me ne inviò un altro chiedendomi se per caso avessi cambiato idea. Ovviamente le risposi di no e che non avevo potuto rispondere prima perchè ero a lezione.

Finalmente venne il pomeriggio, mancava solo una mezz’ora al nostro appuntamento. Io ero molto eccitato e decisi quindi di masturbarmi; non volevo che mi trovasse in erezione. Poi mi feci una doccia e mi profumai un pò. Volevo essere perfetto per lei.
Lisa arrivò puntualissima; aveva una camicetta che ad ogni movimento lasciava scoperto l’ombelico ed una minigonna non troppo corta ma pur sempre mini; per l’occasione si era anche truccata un pochino ed indossava delle scarpe con un tacco di qualche centimetro.

continua…

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E’ il primo racconto che pubblico e quindi tutti i commenti saranno profondamente graditi Io ero un po’ agitato mentre Lisa era stranamente tranquilla e molto serena; mi chiesi dove era finito tutto l’imbrazzo dei giorni precedenti.
Ci fu un momento di silenzio ma poi lei mi disse con un sorriso molto malizioso: “allora cominciamo?”. Io le chiesi se non desiderava prima bere qualcosa ma lei mi rispose che voleva cominciare subito in modo da avere tutto il pomeriggio a disposizione.

Io le chiesi “come vuoi procedere? Mi spogli tu?” ma lei rispose:”No, mi vergogno, fai da solo”. Io cominciai a togliermi la cintura ma lei mi disse di togliere prima la maglietta che mi voleva vedere a petto nudo.
Allora mi tolsi la maglietta, poi la cintura e infine i jeans; ogni indumento che mi toglievo lo lanciavo verso di lei facendola ridere.
Rimasi così con soli gli slip indosso, in piedi di fronte a lei. Lisa aveva gli occhi incollati sul mio basso ventre ed ogni tanto si passava la lingua sulle labbra.
Nonostante il mio pene fosse ancora a riposo si riusciva a vederne chiaramente la sagoma.
Mi fermai e dissi: “Ti piace?”
Lisa rispose con voce strozzata: “E’ molto carino” ed iniziò ad allungare la mano verso di me; era tutta tremolante. Fece un profondo respiro e finalmente arrivò a toccare il mio pene da sopra gli slip. Per un momento tenne la mano ferma ma poi ci prese gusto e cominciò a tastarmelo per bene; ora aveva un’espressione veramente felice finché mi disse: “Basta scherzare! Ora lo voglio vedere tutto quanto!”.

Per provocarla io le dissi: “Allora datti da fare perché io non ti aiuterò più! Ora devi fare tutto da sola!”
Capì che doveva togliermi lei gli slip e così si avvicinò inserirì i due pollici negli slip lateralmente e inspirò profondamente.
Io ero in piedi mentre lei era in ginocchio davanti a me a circa 30 cm. Il suo viso era quindi in posizione perfetta per vedere il mio pene.
Ancora qualche secondo e poi abbassò entrambe le mani contemporaneamente; gli slip caddero per terra e lei strabuzzò gli occhi e rimase a bocca aperta piena di stupore. Il mio pene era ancora a riposo e non era quindi particolarmente grande ma era il primo che vedeva ed era lì a soli 30cm dal suo viso.

Riuscì solo a dire: “Ohhh è bellissimo”
Senza bisogno che la incitassi cominciò a toccarmelo e a muoverlo a destra e a sinistra e a guardarlo da tutte le prospettive. Mi toccò anche i testicoli; ci giocava con entrambe le mani come che fosse un giocattolo; il suo regalino.
Ad un certo punto mi chiese: “Perché non è duro? Non sei eccitato?”
Era il momento che aspettavo; ora cominciava il piano che avevo architettato durante la notte insonne.
Io:”Se vuoi che diventi duro, gliene devi dare un buon motivo. Devi fargli vedere qualcosa anche tu.”
Lisa: “Dai perfavore, voglio vederlo crescere ed alzarsi”
Io: “Mi sembra che tu abbi caldo; perché non ti togli qualcosa? In fondo io sono qui tutto nudo mentre tu sei ancora tutta vestita”
Infatti, per l’emozione, Lisa stava sudando parecchio. Ormai era in preda all’eccitazione; diede uno sguardo al mio pene e finalmente si decise.

Si allontanò un pochino e cominciò a slacciarsi la camicetta; ormai era mia. Non sarebbe più riuscita a fermarsi; ne ero sicuro.
Si tolse la camicetta e rimase con il reggiseno di pizzo bianco; il mio pene cominciò a reagire e ad ingrossarsi.
Lisa: “Wow funziona!!” e presa dall’esaltazione del nostro giochetto cominciò a togliersi anche la minigonna inscenando uno strip.
Nonostante fossi nudo avevo un caldo incredibile; il mio pene ormai era durissimo e bello dritto (in realţà non è proprio dritto ma leggermente curvo verso sinistra; io dico sempre che è per raggiungere punti che nessun altro ha mai raggiunto prima ;).
Lisa aveva uno sguardo veramente soddisfatta; sapeva di essere lei l’artefice di quello che aveva davanti.

Io, invece, ero estasiato; avevo di fronte a me una diciotenne favolosa con indosso solamente un reggiseno ed un tanga bianco che fissava il mio cazzo come se fosse il suo unico desiderio. Avrei voluto che quel giorno non finisse mai.
Soddisfatta dell’opera Lisa allungò nuovamente le mani e cominciò a toccarlo.
Lisa: “Ora sì che è duro!! Ed anche grosso e lungo! Mi piace tantissimo!”
Io la lasciai giocare senza dirle niente; volevo vedere cosa avrebbe fatto. Lei lo toccava e si divertiva a tirarlo in basso per poi mollarlo e vederlo svettare all’insù. Dopo un po’ cominciò a giocare con la pelle e a tirarla verso il basso fino a scoprire la cappella che ormai era bella rossa. A forza di giocare si stava avvicinando sempre di più; ormai aveva il viso a pochi centimetri dal mio cazzo
Lisa: “Ha un odore buonissimo, un odore inebriante che mi riempie tutta”
Disse queste parole (che mi riempie tutta) ingenuamente ma io non potei che sorridere e pensare a ben altro per riempirla.
Io: “Lisa ti manca solo un senso!”
Lisa: “Non capisco”
Io: “L’hai guardato (la vista), l’hai toccato (il tatto), l’hai sbattuto da una parte all’altra sentendone il rumore (l’udito) e l’hai annusato (l’olfatto). Ti manca solo di sentirne il gusto!”
Lisa, a queste parole, divenne rossissima, si girò e si alzò senza dire niente.
Temevo di averla un po’ spaventta e quindi andai verso di lei e la abbracciai da dietro stringendola a me.
Non avevo pensato che facendo così il mio cazzo duro si sarebbe stretto fra le sue chiappe ma ormai era troppo tardi e soprattutto troppo bello.
Comunque lei non cerco di liberarsi e stette ferma.

continua…

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E’ il primo racconto che pubblico e quindi tutti i commenti saranno profondamente graditi

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