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Racconti Erotici Etero

La mia più grande fantasia

By 22 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa &egrave la mia più grande fantasia.

Interessante quest’annuncio:
‘Cerchiamo ragazzi giovani per foto di nudo artistico. Richiesta bella presenza, fisico atletico, lauti compensi’
Solitamente sono scettico su questo tipo di annunci, ma ho davvero bisogno di soldi e quindi decido di chiamare.
– Pronto?
– Pronto buongiorno ho letto il vostro annuncio relativo alle foto di nudo artistico.
– Mi dica pure.
– Sono interessato al vostro annuncio. Come possiamo fare?
– Allora, posso fissarle un appuntamento con il fotografo. Verrà contattato a breve direttamente e si metterà d’accordo per tutto. Per quanto riguarda il compenso sono 200 euro per ogni sessione di mezza giornata.
– Cavolo, ottimo. Avvisi il fotografo sono in attesa della sua telefonata.
– Ok, in giornata verrà contattato.
Cavolo, 200 euro per mezza giornata di ‘lavoro’, sinceramente mi eccita il fatto di dovermi spogliare davanti ad uno sconosciuto, di farmi fotografare nudo e di guadagnarci pure!
– Pronto?
– Pronto mi dica.
– Ha chiamato per l’annuncio relativo alle foto di nudo artistico vero?
– Si e sono in attesa di essere contattato dal fotografo.
Dall’altra parte delle cornetta mi parlava una bella voce femminile.
– Sono io il suo fotografo. Sorpreso?
– Guardi, mi dicevano fotografo non mi aspettavo una donna.
– E’ un problema? Quell’agenzia lavora con molti studi e lei &egrave toccato a me!
– No, no guardi nessun problema del resto &egrave un lavoro.
– Ok, le spiego. Vorrei incontrarla per vederla fisicamente e fare qualche scatto di prova. Naturalmente non verrà retribuito per questa attività preliminare, ma verrà omaggiato degli scatti che le farò.
– Ok, spero che le andrò bene.
– Allora, l’annuncio era su un giornale locale, quindi penso che non dovrà fare molta strada per raggiungere il mio studio.
– Guardi io sono a Teramo.
– Come le dicevo non siamo lontani. Lo studio &egrave ad Ascoli Piceno a Piazza del Popolo. Ci vediamo domani verso le 16. Mi raccomando, venga con barba e capelli in ordine. Per il resto vedremo dopo.
– Quanto tempo impiegheremo?
– Un paio d’ore.
– Ok allora a domani arrivederci.
– Arrivederci.
Ero contentissimo, già mi eccitava il fatto di dovermi spogliare davanti ad uno sconosciuto, ora che sapevo che questo sconosciuto era una donna, magari incontrata in giro per Teramo o per Ascoli qualche volta mi aveva scatenato un’erezione imprevista.
Il giorno dopo vado dal barbiere per farmi sistemare i capelli, torno a casa, pranzo e decido di masturbarmi per evitare brutte sorprese.
Arrivo con un quarto d’ora d’anticipo, decido di avvicinarmi al portone e di suonare lo stesso. Cerco il campanello e vedo scritto ‘Studio Fotografico ‘ Luana Folignani’. Il nome mi ricorda qualcosa, tentenno ancora qualche secondo. Ma si cavolo, guarda i casi della vita, &egrave omonima di una mia cara amica di Milano.
Suono.
– Si!
– Buonasera, ho un appuntamento alle 16.00.
– Salga pure la stavo aspettando. Quinto piano. L’ascensore &egrave guasto mi spiace per lei ma dovrà farsi una bella scarpinata.
– Non si preoccupi.
Inizio a salire le scale, non ho fiato per via delle troppe sigarette che fumo. Arrivo al terzo piano e devo fermarmi per qualche secondo, ma decido di ripartire spinto dalla curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto.
– Spero proprio di non trovare una cozza.
Dico a bassissima voce. Arrivo davanti alla porta dello studio suono e mi apre Luana. Alta un metro e settanta circa, capelli ricci castani, leggermente mesciati. Occhi verdi, una seconda forse una terza di seno, vestita con una salopette di jeans non riesco a capire se la donna che ho davanti &egrave snella oppure formosa.
La guardo in viso e cavolo &egrave lei la mia amica di Milano, non la vedo da 12 anni ma non posso sbagliare, non mi sbaglio mai sulla fisionomia delle persone &egrave sicuramente lei. E adesso cosa faccio? Glielo chiedo? Anche lei mi sta osservando. Decido di aspettare una sua mossa.
– Buonasera, io sono Luana, vedo che siamo all’incirca coetanei ci diamo del tu?
– Stavo per chiedertelo io. Piacere mio mi chiamo Alessio.
– Prego Alessio accomodati.
Entro nel suo studio. Non ha una sala di attesa &egrave tutto là, riflettori, macchinette, luci spot, sfondi, obiettivi ed una scrivania con un pc. Sulle pareti ci sono scaffali con centinaia di raccoglitori.
– Allora Alessio. Devo dire che posso già confermare che il tuo viso dovrebbe risultare fotogenico ed oltretutto ha qualcosa di famigliare, ma non riesco a capire cosa. Però sai che devi fare delle foto di nudo, quindi &egrave necessario vedere anche il resto.
– Dimmi tu cosa vuoi vedere.
– Dovresti spogliarti integralmente. Ti imbarazza la cosa?
– No assolutamente.
– Allora dai, son qua, non perdiamo tempo.
Determinata la ragazza. Non perdo tempo, mi alzo e velocemente mi spoglio rimanendo completamente nudo davanti a lei.
– Ecco, un minimo di imbarazzo e in questo lavoro non si va avanti. Allora fammi vedere un attimo, girati, ok. Per me va bene. Hai un fisico ben scolpito, qualche pelo di troppo, ma per fare delle foto di prova non &egrave un problema. Puoi avvicinarti un attimo?
– Certo, dimmi pure.
– Vorrei controllare una cosa. Alzeresti un po’
– Cosa?
Avevo capito ma volevo sentirglielo dire.
– Puoi sollevare il tuo pene?
– Certo va bene così?
– Si, volevo vedere meglio i testicoli, sai sono molto richieste le foto di un bel membro e anche se non &egrave mia abitudine voglio farti i complimenti. Mi raccomando, la prossima volta fammelo trovare depilato.
Mi dice facendomi l’occhiolino.
– Non ti preoccupare sarà fatto.
– Ah scusa altre due cose, di che colore hai la cappella?
Non rispondo, avevo ancora il membro in mano e senza rispondere lo scappello. Una volta retratto completamente il prepuzio noto Luana con lo sguardo incollato al mio glande rosa, di un rosa molto più chiaro della pelle esterna.
– Non &egrave sempre così rosa in erezione diventa quasi viola.
– Si immagino. Allora pronto per questi scatti?
– Certo.
Inizia a scattare, pose poco impegnative. Più che altro a figura intera.
– Vieni bene. Sei assunto.
Mi dice ridendo. E faccio una battuta.
– Ma se non mi hai mai visto venire!
Ride anche lei ormai abbiamo rotto il ghiaccio.
– Che ne dici di fare qualche dettaglio?
– Che intendi?
– Vorrei farti qualche foto al pene.
– Ok, non ci sono problemi.
– Allora, vorrei fare degli scatti in sequenza, una stop motion.
– E sarebbe?
– Premetto che non ce ne entra niente col lavoro, ma &egrave per una mia collezione, quando il modello si presta mi piace fare questo genere di foto. Ti spiego. Sempre nella stessa posa, creare degli scatti che visti in sequenza, danno quasi l’idea di un filmato.
– E quindi?
– Quindi vorrei farti delle foto al pene che passa dallo stato di riposo come &egrave ora fino alla massima erezione. Che ne dici?
– Sono d’accordo, interessante. Proviamoci.
Il solo pensiero aveva già fatto ingrandire il mio pene. Poteva essere una posizione di vantaggio, alla fine per farlo crescere mi sarei dovuto toccare davanti a lei e l’idea mi piaceva e non poco.
– Allora iniziamo. Siediti su quella sedia.
Mi siedo e lei fa il primo scatto.
– Adesso dovresti farlo crescere un po’.
– Si, d’accordo, come faccio?
– Giocaci, devo spiegarti io come si fa?
– Ok.
Detto ok si gira. Ci rimango quasi male, ad ogni modo prendo il pene in mano e gli do qualche colpetto, appena lo sento indurirsi leggermente la chiamo.
– Luana.
– Si ecco, ok. Perfetto, hai capito.
E scatta la seconda foto. Cerco di giocare d’anticipo. Appena sento il click della macchinetta fotografica, lo riprendo in mano. Lei arrossisce e si gira. Mi tocco e la chiamo e fa il terzo scatto.
La pensavo una cosa più facile, ma &egrave difficile farlo crescere poco alla volta.
– Sei bravo, sembra che fai questo tipo di foto tutti i giorni. Ora l’ultima, la voglio in erezione completa.
Mancava poco all’erezione completa. Il glande era quasi completamente fuori dalla sua naturale copertura, ma mi toccavo, come la chiamavo e lo lasciavo si rimpiccioliva un po.
– Ascolta Luana, devi essere veloce.
E riprendo il pene in mano. Lei come sempre si gira.
– Senti, se ti giri, mi sa tanto che questo ultimo scatto come dici tu non lo faremo mai.
– Hai ragione, ma lo faccio più per discrezione che per imbarazzo. Voglio lasciarti la tua privacy. Comunque non mi giro e cercherò di cogliere l’attimo.
Inizio a menarmelo di brutto. Arrivo al massimo dell’erezione.
– Ecco.
Lascio il pene. Stavolta ci siamo.
– Scusa scappellalo tutto.
Ricomincio a toccarmi. Lei ormai non mi guarda più in faccia evidentemente le piace la cosa. Mi fermo, lo scappello, e perde un po’ di erezione.
– Uffa
Sbotta Luana.
– Non &egrave colpa mia, ma mettiti nei mie panni, non &egrave facile.
– Hai ragione. Come possiamo fare?
E’ l’occasione buona. Posso chiedere quello che mi passa per la testa da quando &egrave iniziata questa storia. Vedere com’&egrave sotto quella salopette ormai &egrave diventato di vitale importanza per me.
– Luana ascolta, del resto quello che sto facendo &egrave per la tua collezione privata, perché non mi improvvisi uno strip? Vedrai che non ci sarà bisogno di toccarmi per mantenerlo in massima erezione e potrai fare tutti gli scatti che vuoi.
– Ma che scherzi?
– Mica ti ho chiesto di toccarmi, penso sia un buon compromesso.
La vedo titubante ma rossa in viso, la cosa deve averla scossa.
– Va bene. Ma non sono capace di muovermi, sono sgraziata. Facciamo così.
E velocemente quasi come me prima si spoglia.
E’ stupenda. Completamente depilata. Il suo seno avevo capito bene &egrave una bella seconda piena, ha un addome non proprio piatto ma mi piace un casino.
– Ecco vedi?
Il mio pene svetta in piena erezione.
– E si vedo. Facciamo questo scatto che ci rivestiamo ok?
– Ok!
E scatta.
– Posso chiederti una cosa?
– Dimmi.
– Mi faresti vedere la vagina?
– Ma che domande fai!
– Dai ormai siamo qua tutti e due nudi. Ti chiedo solo di vedere non di toccare o fare altro.
Si siede per terra ad un metro da me e spalanca le gambe. Il suo sesso &egrave di un rosso vivo ed oltre tutto vedo il clitoride gonfio e la vulva bagnatissima. Non credo ai miei occhi, e senza toccarmi, dal mio pene esce una goccia di liquido che preannuncia l’eiaculazione.
– Vuoi farmi tornare a casa in questo stato?
– No! Voglio vederti venire.
Non me lo faccio ripetere due volte, do dei colpi decisi e vengo copiosamente mentre lei si tocca.
– Sognavo questo momento da quando ancora prima di fare lo sviluppo facevamo la doccia insieme e il tuo non era che di pochi centimetri, ma quando mi vedeva anche a quei tempi diventava bello duro.
– Mi hai riconosciuto allora?
– Sin dal primo istante. Di solito durante le stop motion osservo. Con te non ci riuscivo. Tu mi avevi riconosciuto?
– Anche io dal primo istante.
– Allora Alessio, ci vediamo domani mattina per iniziare a lavorare insieme.

I vostri commenti e suggerimenti sono impagabili. Come anche i momenti di allegria passati nel chattare e divertirci insieme su msn. Vi lascio il mio contatto, per mail e per messenger. erosword@live.it mi raccomando aggiungetemi.

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