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La mia prima schiava

By 9 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

La conobbi in una chat,e da subito la trovai una ragazza disinibita, aveva 30 anni, un bel viso dolce ma anche un fisico niente male; certo la gravidanza l’aveva un pò appesantita, ma le aveva anche lasciato una misura in più di seno, una terza abbondante, e un istinto primordiale alla trasgressione, forse per sfuggire alla noia della vita matrimoniale.

Avevo iniziato a farla vestire provocante in ufficio, tanto era stata anche l’amante del capo per un periodo, quindi settimana dopo settimana le gonne diventavano sempre più corte, le camicie più aperte e l’intimo iniziava a restare a casa nel cassetto.

La facevo masturbare con un pennarello nero che spesso usava anche il suo capo, e sapere che lui avrebbe tenuto fra le mani una cosa che era entrata nella sua fichetta depilata la mandava in estasi.

Ma il meglio accadde quando dopo una lunga chiacchierata mi confessò di essere un pò a corto di soldi, e così presi subito al balzo la situazione, per vedere fino a che punto si sarebbe spinta; la mandai a pranzo al solito bar e le ordinai di adescare un cliente qualunque e di proporgli una visione ravvacinata del suo seno in cambio di una mancia.

E così fece!

Quel giorno durante il pranzo notò un signore sulla sessantina, una brava persona all’apparenza, che mangiava solo e ogni tanto la guardava, complice forse la minigonna e le tette messe in mostra da una camicetta aperta per metà.

Scrisse un messaggio su un foglio, lo appoggio sul tavolo del signore e se ne andò in bagno; quando lesse il biglietto, il fortunato non credette ai suoi occhi, poichè questo c’era scritto: essendo in difficoltà economiche, mi piacerebbe in cambio di una piccola mancia spogliarmi per lei, guardare ma non toccare, firmato C.

Dopo un minuto di tentennamento, l’uomo si diresse in bagno e la trovò nell’anti bagno ad aspettarlo.

Credevo non venissi, disse C.

Ma è uno scherzo?

No no, tutto vero, se mi dai una mano mi spoglio nuda, ho visto che mi guardavi…vanno bene 50?

Certo, te li do subito, rispose l’uomo, estraendo dalla tasca una banconota da 50 euro e porgendogliela.

C. lo fece entrare in bagno con lei, chiuse la porta e iniziò a spogliarsi, col cuore a mille pèer quella situazione, era così eccitata che avrebbe fatto di tutto.

Slacciò la camicetta e la tolse, lasciando l’uomo senza parole di fronte al suo seno abbondante, con due capezzoli appuntiti che chiedevano solo di essere succhiati; poi slacciò la gonna, mostrando di non aver indossato quella mattina nemmeno le mutandine e lasciando che lui vedesse distintamente le sue labbra gonfie e lucide di eccitazione.

Scordandosi della regola del non toccare, l’uomo allungò una mano e le accarezzò un seno, poi l’altro e le prese un capezzolo fra due dita, torcendolo e strappandole un gemito di piacere.

Se ti do altri 50 euro? disse, e appoggiò una mano sulla testa di C. non lasciando dubbi sulla sua proposta; lei gli sorrise, gli era simpatico ma soprattutto quell’esibizione forzata la stava eccitando a tal punto che non avrebbe detto no a nessuna sua proposta…e così si inginocchiò, nuda, mentre l’uomo già si stava aprendo i pantaloni.

Glielo leccò lentamente, l’asta, lo scroto, e poi lo prese tutto in bocca arrivando col naso ad affondare nei suoi peli bianchi, iniziò a muoversi mentre con una mano gli accarezzava le palle, e l’uomo forse troppo eccitato venne quasi subito, senza avvertirla e riempiendole la bocca di sperma; avrebbe voluto togliersi, ma si ricordò del mio ordine di un paio di settimane prima, ovvero che da quel giorno avrebbe dovuto fare pompini solo con ingoio finale, e così suo malgrado si trovò a mandare giù il seme dello sconosciuto.

C. si rialzò in piedi e come nulla fosse si rivestì, chiedendo all’uomo se era stato bene e ricevendo in cambio un sorriso imbarazzato forse per la velocità con cui era venuto; gli diede gli altri 50 euro e uscirono dalla toilette.

Una volta tornata in ufficio C., mentre mi raccontava in chat cosa aveva fatto, si masturbò nuovamente con il pennarello perchè era così eccitata da doversi sfogare immediatamente, anche se nell’altra stanza c’era il suo capo.

Questo è il mio primo racconto, accaduto realmente, a cui ne seguiranno altri; mi piacerebbe ricevere commenti in proposito, anche da chi ha la mia stessa passione, quindi sia master che schiave che trovano piacere nel farsi comandare.

Scrivetemi a pa_dro_ne@hotmail.it

 

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