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Racconti Erotici Etero

La mia segretaria ricattata

By 19 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia segretaria ricattata

Le avevo invitate al mio party di mezza estate, erano una decina quelle che avevano partecipato e un paio di queste erano fresche di assunzione.
Le guardavo a bordo della piscina mentre cercavano di mettersi in mostra: il loro comportamento era tipico della loro età: fresche, sempre sorridenti e sveglie.
Luisa e Patrizia lavoravano al commerciale e erano abituate a essere disinibite, il loro comportamento ne traduceva lo stile.
Vestite provocanti, con gonne trasparenti e camicette similari, si sarebbe detto che si fossero messe d’accordo per sembrare sorelle.
Se non fosse stato per la differenza nel fisico totalmente diverso. Luisa era mora alta e con un seno prosperoso, Patrizia l’esatto contrario: bassa, bionda e un poco robusta.
Quella che mi piaceva era Luisa, ma capivo dentro di me che quelle due ragazze erano legate da qualcosa che era più che una semplice amicizia di lavoro..
Così, quando verso mezzanotte le vidi sparire in una camera, furtivamente le seguii e non mi sorpresi affatto di vedere che si baciavano e si accarezzavano, anzi, era solo l’ ulteriore conferma di quello che avevo immaginato, ormai ero troppo avanti con l’età e l’esperienza.per non capire gli sguardi che si erano scambiate durante la festa.
Vederle stringersi e farsi effusioni, aveva lasciato in me un certo eccitamento: visto che continuavano e diventavano sempre più audaci, mi affrettai a cercare la mia macchina fotografica e approfittai per fare delle foto.
Il giorno dopo, sviluppate le più erotiche, comprai un mazzo di fiori e ne misi una dentro; nel biglietto indirizzato a Luisa: ci scrissi:
‘Sei molto fotogenica,’
Niente altro
Guardavo dal vetro del mio ufficio,vidi che lei sorrise all’arrivo dei fiori, evidentemente pensava che fossero della sua bella.
Quando aprì e vide la foto, la vidi sbiancare e quasi cadere in terra, si sedette afflitta sulla sedia con le braccia afflosciate e ricontrollava il contenuto, aveva gli occhi persi,evidentemente cercava di ragionare e valutare la situazione, vidi che col cellulare chiamava qualcuno e parlava agitata, poi chiuse e nervosamente girò per la stanza, prese i fiori e con un gesto di stizza li buttò nel bidone : io sorrisi e continuai a controllare le sue reazioni.
Per tutto il giorno rimase nervosa e anche quando la chiamavo con una scusa, lei dimostrava la sua agitazione,.
Beffardamente le chiesi cosa la affliggesse e lei girando attorno alla domanda, disse che aveva problemi in famiglia.
Il giorno dopo, le feci recapitare un altro mazzo di fiori: un’altra foto erotica di lei con la amica che le metteva una mano sotto la gonna e le accarezza gli slip e nel messaggio scrivo;
‘Se non vuoi che vadano dappertutto, fatti trovare stasera alle 23 in questa camera di albergo e cerca di essere molto sexy perché ho voglia di fare certi giochini con te’
La vidi leggere e questa volta la sua reazione fu ancora più funerea, di nuovo prese il cellulare e chiamò qualcuno e anche questa volta era agitatissima.
Avevo creato un gioco erotico molto pericoloso, la faccenda mi poteva scoppiare tra le mani: speravo solo di avere valutato bene la ragazza, così, aspettai la sera e mi avviai all’albergo dell’appuntamento, entrai in camere e mi misi una maschera che non permettesse di riconoscermi e aspettai.
Alle 23 precise sentii bussare alla porta, le dissi di entrare e quando la vidi per poco non le saltai addosso talmente era bella,e sensuale.
Si era vestita con una mini nera e una camicetta senza niente altro: era un vero spettacolo per i miei occhi e la reazione che aveva suscitato sul mio cazzo, era la conferma totale.
Lei entrò,mi guardò, cercava di capire chi fossi, cosa volessi lo sapeva di sicuro, non era stupida, poi a un certo punto cercando di fare la dura mi disse;
‘Che cazzo vuoi,guarda che ti denuncio e ti faccio arrestare’
‘Cosa voglio lo sai, può darsi che a qualcuno interessi di arrestarmi, ma credo che tu ci rimetta, perché le foto sono già pronte a essere spedite in tutto il mondo virtuale di internet.’
Vidi che rifletteva e poi fece un passo verso me fermandosi a un metro e di nuovo mi disse;
‘Cosa vuoi’
Io la guardai negli occhi, la sfidai a abbassarli, lei resistette e combatt&egrave contro le sue paure e io le risposi’
‘Te’
Dicendo quella semplice frase di due lettere, porsi la mano verso di lei: un attimo di indecisione conflittuale, poi sconfitta, porse la sua e si lasciò trasportare sul letto.
Cercai di essere deciso e nello stesso tempo, dovevo farle capire che non sarebbe stata violentata, anzi, a parte il primo impatto, dovevo fare in modo che lei fosse felice di essere lì quella sera e così mi apprestai a mettere in atto tutto il meglio della mia esperienza sessuale.
Le accarezzai la pelle cominciando dai capelli: lei rimaneva fredda e stesa sul letto, cercava di farmi capire che sarebbe stata solo un oggetto, costretto a cedere alle mie voglie.
Io piano le leccai le orecchie e scesi sul collo, mi fermai a baciarla e intanto con le dita le sfiorai le guance e piano scesi a accarezzarle i seni: le slacciai i bottoni e misi in libertà la sua terza florida e ben tornita.
I capezzoli erano duri e questo mi incitò a proseguire, la mia lingua scese dal collo sulle spalle e poi cercai suoi seni, comincia a martoriare i suoi capezzoli con slinguazzate veloci, la sua aureola si stava allargando, altro segnale di eccitazione inequivocabile.
Il suo corpo era leggermente sudato e la sua resistenza non era più ferrea, anche se ancora non partecipava.
Le mie mani scesero ad accarezzare le sue cosce e dolcemente scivolai con le dita sulle sue gambe: un piccolo brivido percosse il suo corpo quando,le mie mani accarezzarono i suoi slip.
Li sentivo umidi e capii che stava cedendo al suo piacere;
‘Sei un porco’
non c’era cattiveria ih quella frase, aveva percepito che la stavo trattando come una donna da amare e questo pur infastidendola nel metodo, la rassicurava nei fatti.
Le sue gambe si erano leggermente divaricate e quando la mia lingua scese facendo ghirigori sul suo stomaco; sentii il suo primo sospiro di partecipazione.
avevo il cazzo duro come il marmo, ma dovevo avere pazienza: le alzai la mini lasciandola seminuda e con la lingua mi misi tra le sue cosce e cominciai a leccarle l’interno, poi con i denti le spostai il piccolo slip e baciai le sue labbra vaginali.
A quel contatto, Luisa si apri e schiuse le sue gambe come un fiore all’arrivo del sole, in quel momento capii che lei era pronta a ricevermi, ma io non avevo fretta, la notte era lunga e i nostri giochi d’amore erano appena iniziati.
La mia lingua entro dentro di lei e cominciò ad assaporare i suoi umori e i primi gemiti di piacere che lei mi esternò, furono paradisiaci per le mie voglie, sentii le sue mani che mi presero la teste e lei che mi disse;
‘Era questa che volevi, allora adesso fammi vedere cosa sai fare’
La sua voce era completamente cambiata, come il suo comportamento, adesso lei partecipava e voleva godere.
Mi stava dando un ritmo forsennato e la mia lingua non si tirava indietro in quella battaglia dei sensi.
Le sbattei il clitoride e gli e lo succhiai alternando violenza e dolcezza,,sentii le sue gambe stringermi la faccia mentre tremando mi urlava il suo piacere e io ansimando,attesi tutto i suoi umori e piacevolmente la sentii naufragare nei suoi oblii.
Aspettai che finisse il suo piacere, poi uscii e mi stesi di fianco a lei per riprendere fiato, lei ne approfittò per slacciarmi i calzoni e tirandomi fuori l’uccello, lo ingoiò con una passione che avrei scommesso che aveva e cominciò a farmi un pompino di quelli che una volta finiti, ti fanno stramazzare per terra.
La guardai e lei alzando gli occhi, mi lanciò uno sguardo talmente pieno di passione che mi sentii tremare tutto, il solo pensiero di essere nella sua bocca, alla sua merc&egrave’mi terrorizzava e mi inebriava.
Misi le mani dietro la nuca e inarcando il bacino, dolcemente rilassai i muscoli attendendo il mio piacere.
Passò poco tempo e il mio sperma cominciò a scaldarle la bocca, la sentivo deglutire e continuare a succhiarmi l’anima.
Fortunatamente ero abituato a godere con quella intensità: se no sarei stato sfinito dal piacere, invece il mio cazzo era ancora bello turgido, così, lei smise e si spostò mettendosi a cavalcioni sopra di me e piano si impalò cominciando a scoparmi.
La nuova sensazione di calore che provavo, era stupendamente piacevole, la guardai sbattermi e dettare la sua legge: i suoi gemiti di piacere mi perforarono i timpani, la sentivo godere e fermarsi nell’attesa di ripartire e poi godere ancora.
Mi piaceva questa ragazza, lo sapevo che era un demonio: il suo sguardo parlava da solo quando la incontravo negli uffici e adesso, pur essendo trasformata dal piacere,mi stava dimostrando quanto valeva.
Al suo terzo godimento, la sentii lasciarsi cadere a peso morto sul mio cazzo e le mie palle sotto quel colpo terribile, eiaculano tutto lo sperma rimasto, nel suo caldo ventre.
Eravamo appagati e sfiniti. vedevo il suo cuore rallentare piano e una volta normalizzatosi sentii le sue parole ;
‘Adesso puoi anche toglierti la maschera Marco’
Per oggi abbiamo finito’
Che bello che &egrave giocare con la mia ragazza’ogni volta creiamo situazioni nuove e intriganti e ogni volta la amo di più’

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