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Racconti Erotici Etero

La mia tata

By 29 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho 32 anni , abito a Bergamo , Andrea è il mio nome , alto 1,75 , biondo fisico palestrato, sono anche sposato con Anna, un amore di donna, andiamo molto d’accordo.
Lavoro in una multinazionale e sono spesso in giro per l’Italia visitare le nostre filiali.
L’estate scorsa mi trovavo sulla strada per Perugia quando vidi un’indicazione stradale per Gubbio, mi ricordai che li abitava la mia tata di quando ero ragazzo, rimase con noi da quando avevo 2 anni fino a quando compii i 18, erano piu di 12 anni che non la vedevo, si era sposata ed era andata ad abitare proprio in quella cittadina stupenda.
Imboccai quella strada, ero desideroso di rivederla, avevo bellissimi ricordi di lei, facendo un po’ i conti avrebbe avuto adesso circa 62 anni, ho passato piu tempo con lei che con i miei genitori, Cecilia il suo nome , al solo pronunciarlo mi venivano in mente ricordi meravigliosi a dir poco, mora alta circa 1,65 un po’ in carne , mi ricordo le sue tette , allora per me erano belle rotonde come due mele, di lei il ricordo piu bello era il suo sorriso mai arrabbiata e sempre allegra, era il mio sogno.
Feci un po’ fatica a trovarla perché conoscevo solo il suo cognome ma non quello da sposata, ma la trovai, lavorava in un Hotel come cameriera per le camere, chiesi alla portineria a che ora staccava e mi fermai davanti all’uscita da dove sarebbe uscita.

Usci ma non mi vide, stava per incamminarsi verso la fermata del bus, era un po’ invecchiata ma era sempre lei, aveva una camminata stanca, in quell’Hotel vi erano tante camere.
–Signora desidera un passaggio ?
Si girò di scatto e mi guardò, rimase impietrita , come mi riconobbe cambiò subito espressione, le si leggeva negli occhi tanta felicità, le andai vicino l’abbracciai e la ricoprii letteralmente di baci, non finivo piu di baciarla, ero felice anche io , le volevo molto bene e gliene volevo tuttora.
Da tanto che era felice le scendevano delle gocce dagli occhi.
–Andrea bambino mio ,che bella sorpresa che mi hai fatto, oggi non ci poteva essere regalo piu bello di questo, sai che non passa giorno che non penso a te ? Ti ho lasciato bambino e ti ritrovo un bellissimo giovanotto, che bello che sei diventato, dai che mi porti a casa ti indico la strada.
Sali in macchina e ci dirigemmo verso casa.
–Cecilia dimmi, come stai tu e tuo marito come sta ?
–Mio marito mi ha lasciato due anni fa dopo una lunga malattia, mi manca tanto , ci volevamo bene ed era anche un bravo uomo , ci amavamo tanto.

Arrivammo alla sua casa e da quel poco che si capiva non se la passava tanto bene, un monolocale con mobili vecchi , il minimo necessario , un frigorifero mezzo vuoto e un guardaroba con pochissimi vestiti, lavorava a part time guadagnava poco e non aveva risparmi da parte, tutto quello che avevano era servito per la malattia di suo marito, ma quel che mi lasciava stupito è che era tutto pulitissimo e in ordine, era rimasta quella donna perfetta amante dell’ordine e della pulizia.

–Cecilia questa sera sei mia ospite , usciamo a cena e cosi parleremo un po’.
–Ti ringrazio ma non ho un guardaroba rifornito.
–Di che ti preoccupi, adesso sono le 16 , usciamo e ti porto a scegliere un abito per questo avvenimento.
–Ma sei matto spendere soldi per me.
–Sarei uno stupido se non li spendessi, sei stata per me piu di una mamma, sei stata il mio sogno da ragazzo, i momenti piu belli della mia vita li ho passati con te.
–Che caro che sei, senti usciamo compriamo qualcosa al supermarket e ti cucino io qualcosa di buono, cosi ce la caviamo con poco.
–Non se ne parla nemmeno, usciamo a cena ,è il minimo , hai già cucinato troppo quando eri con noi.
Andammo in un negozio alla moda in centro e acquistammo un abito che desiderava tanto e non solo un abito ma alcuni , insistetti che si rinnovasse anche della biancheria intima, in un altro negozio acquistammo due paia di scarpe , morbide e confortevoli, non badai a spese, volevo che si sentisse a suo agio.
Insistetti che andasse da un parrucchiere , la volevo adorabile, le dissi di non preoccuparsi per i soldi, avrei pensato io a tutto.

Alla sera prima di uscire dopo essersi preparata , venne di fronte a me e disse
‘Guardami , come ti sembro ?
–Davanti a me non c’era piu la donna un po’ dismessa ma una vera signora, elegantissima , era semplicemente adorabile.
–Senti Cecilia, non offenderti per quello che faccio adesso, non sono orbo e vedo che tu non te la passi molto bene, si vede che hai poche possibilità finanziarie e allora ho pensato di darti un assegno che ti sollevi un po’.
–Andrea, non mi offendo ma non penso che tu debba aiutarmi, non sei obbligato.
–E’ perché non sono obbligato che lo faccio con tutto il cuore. Ecco prendi questo assegno.
–Ma sei matto? è troppo , a me basterebbe molto meno.
–Cecilia, va bene cosi e non ne parliamo piu, per me sei tutta la mia giovinezza.

Cenammo a lume di candela tutto a base di pesce, la guardavo e la desideravo, ogni volta che si piegava leggermente in avanti le vedevo lo spacco dei suoi seni, non riuscivo a staccare gli occhi.
–Andrea , da quando ci siamo seduti non stacchi mai gli occhi dal mio seno.
–Mi è sempre piaciuto.
–Lo so bambino mio , me li guardavi sempre e me li succhiavi tutte le notti.
Mangiammo benissimo, forse bevemmo un po’ troppo , eravamo un po’ su di giri.
Per un attimo la vidi un po’ pensierosa.
–Cecilia, c’è qualcosa che ti turba?
–Stò pensando che questo sogno finirà troppo presto, mi mancherai tantissimo.
–Guarda che rimango in questa zona per alcuni giorni, verrò tutti i giorni a trovarti.
–Grazie Andrea, sei sempre il solito, dolce e adorabile.
–Cecilia io questa sera non voglio andare in albergo, ti dispiace se rimango da te?
–Certo, però devi accontentarti a dormire sul divano.

Ritornammo a casa , mi preparò il divano letto e ci coricammo.
Non riuscii ad addormentarmi, mi giravo in continuazione, pensavo a Cecilia e alle notti che mi intrufolavo nel suo letto e dormivo abbracciato a lei.
Mi alzai ed entrai nel suo letto come allora.
–Ma cosa fai Andrea, non hai piu dieci anni, sei un giovanotto e io sono solo vecchia.
–Non sei vecchia , sei solo adorabile, mi sembra ti tornare indietro come allora, sono sempre stato innamorato di te, il sesso l’ho conosciuto da te, ti ricordi quando avevo 13 o 14 anni che quando ero a letto con te me lo prendevi in mano e mi davi piacere ?, io ti succhiavo il seno e ti infilavo le dita nel tuo sesso ? E quando mi facevi il bagnetto me lo prendevi in bocca e io ti godevo dentro? Queste cose le hai dimenticate ?
–Non le ho dimenticate, me le sogno tutte le notti ma adesso che sono vecchia mi sento un po’ in vergogna, a quel tempo avevo sempre voglia, ero giovane.
Spinsi indietro le coperte e accesi la luce, volevo vederle il viso, era sempre bellissima, la spogliai nuda e mi spogliai anche io, la baciai sulla bocca e ci infilammo le lingue per limonare, le succhiai un seno, cosa che gradi molto, mentre le succhiavo il seno le misi una mano sul sesso e le infilai dentro un dito per sentire i suoi umori, si stava bagnando segno che aveva una voglia matta di godere, mi prese in mano il mio sesso e me scapellò, si girò su di me e me lo prese in bocca, come succhiava era come essere nel paradiso, succhiava come quando era con noi, le volte che mi aveva fatto un pompino erano tantissime ma con lei non avevo mai fatto sesso, aveva paura di rimanere incinta e poi aveva un fidanzato che la scopava.
Specialmente negli ultimi tempi che era da noi, io avevo 18 anni, la scopavo in culo quasi tutte le sere, godeva molto cosi, forse piu che con il suo fidanzato che la scopava in figa, dopo averle sborrato nel culo me lo puliva con la bocca.
I primi tempi quando la scopavo in culo si lamentava per il dolore e bruciore , ma quando il suo buco si abituò al mio cazzo e non sentiva piu dolore voleva essere inculata tutte le sere.

Si sdraiò a pancia in su e mi incitò a scoparla, mi disse che erano anni che voleva sentire il mio cazzo nella sua figa, e adesso che ero li lo voleva a tutti i costi.
Apri le gambe e si apri con le dita il suo sesso, dicendomi’Dai Andrea è questo che volevi da tanto tempo, scopami spaccami ma fammi godere, il tuo sperma so che sapore ha ,ne ho bevuto a litri , ma la mia figa non l’ha ancora assaggiato, dai sborrami dentro come quando mi sborravi in bocca.
Puntai il mio glande contro la sua figa e lo introdussi fino alle palle, come lo senti dentro ebbe uno scatto spingendo contro di me il suo corpo come a volere sempre piu in fondo il mio sesso, mi muovevo lentamente dentro di lei , ad ogni affondo emetteva dei gemiti, godeva al solo sentirlo dentro, era bello vederla godere , ci guardavamo negli occhi e cosi abbracciati ci baciavamo in continuazione, non so quante volte godette sicuramente tante.
Cercai di resistere piu che potevo per darle piu piacere possibile ,ma era troppo che la scopavo e non riuscendo piu a resistere le sborrai dentro.
–Che bello Andrea, sento il tuo sperma che mi ha riempito , come è bello , sei un amore ho goduto tantissimo, non mi era mai capitato di godere cosi tanto.
–Cecilia, anche io non avevo mai goduto cosi tanto,neanche con mia moglie, ha una figa che è un paradiso.
–Amore , mi pento a non averti mai dato la mia figa allora.
Stanchissimi ci addormentammo abbracciati e al mattino quando mi svegliai me la vidi vicino che mi guardava.
–Andrea , credo di vivere un sogno, ho paura di svegliarmi e non averti qui con me, ti voglio bene , credo di essermi innamorata di te da quando eri bambino.
Vieni a fare la doccia con me, ti voglio lavare come allora.
Entrammo in doccia assieme, ci insaponammo e ci lavammo a vicenda, ci risciacquammo e poi lei si abbassò e me lo prese in bocca come faceva quando mi lavava, questo all’insaputa dei miei genitori, quando stavo per eiaculare la feci alzare e le misi la lingua in bocca , le dissi
‘Cecilia, me lo farai stasera , adesso voglio limonare con te come ai vecchi tempi, ti ricordi che belle limonate facevamo ? Mi hai perfino insegnato come si lecca la fighetta alle donne e come farle godere succhiandole il clitoride, che bei tempi amore, eri sempre pronta a fartela leccare e a succhiarmelo.
–Mi piace ancora farmi leccare la figa, e poi fare un pompino all’uomo che si vuole bene è segno che lo si ama , è un modo per dare piacere. Con te ho cominciato a succhiartelo che eri ancora piccolo, si puo dire che il tuo bel cazzo è diventato grande nella mia bocca.
Fatta la doccia, ci rivestimmo e le dissi di telefonare in Hotel dove lavorava che si sarebbe presa un paio di giorni di riposo , sarebbe venuta con me.
Dovevo andare a Perugia per ritirare dei documenti e poi sarei stato libero.
Andammo ad Assisi e ne fu contentissima, visitammo la cittadella e strada facendo le dissi che ci saremmo fermati a pernottare nel Castello di Petroia,
telefonai per fissare la camera, era una suite con letto a baldacchino, cenammo in camera a lume di candela, ci scolammo una bottiglia di champagne e ci preparammo per una notte di sesso.
Il letto era molto grande, ci spogliammo e le dissi
–Amore , questa sera deve essere indimenticabile, voglio fare l’amore in tutti i modi possibili ,dobbiamo ricordarcela per un pezzo.
–Ho capito birbante , mi vuoi anche fare il culetto.
–Certo Cecilia, se ancora come allora nel culetto,ti farò felice.
–Amore, il mio culo è stato solo tuo, a mio marito non l’ho mai dato.
Facemmo l’amore per tanto tempo, lei ebbe numerosi orgasmi e io tenni duro, volevo goderle dentro piu tanto sperma possibile, volevo farla felice.
Mi staccai da lei e la feci mettere a pancia in su , le sollevai le gambe e le appoggiai sulle mie spalle , le guardavo il suo buchetto che fremeva nel desiderare di essere ancora una volta violato, e mentre dolcemente le infilavo il mio cazzo durissimo pronto per una sborrata tremenda, le guardavo la sua figa aperta come per reclamare ancora la sua parte, riuscii a resistere e mentre per l’ennesima volta stava godendo le sborrai dentro con un getto che le arrivò tutto nel suo intestino, una sborrata cosi non l’avevo mai fatta.
Era felicissima, mi abbracciò e non finiva piu di baciarmi e intanto piangeva dalla felicità.
–Amore, sono la donna piu felice di questo mondo, cosa ho fatto per meritarmi tutto questo ?
–E’ il premio per avermi allevato come fossi stato tuo figlio, nemmeno i miei mi hanno voluto bene come tu lo hai voluto a me”.

Grazie Cecilia

Passò un anno e non la vidi piu, però le telefonavo almeno una volta alla settimana per sentire come stava.
Mia moglie Anna rimase incinta, nacque una bella bambina che chiamammo Cecilia, era il piu bel nome che conoscevo, della scelta del nome era contenta anche mia moglie, le avevo raccontato della mia tata come mi aveva allevato, naturalmente non raccontando le mie avventure amorose con lei.
Cecilia, nostra figlia compi l’anno e mia moglie dovette fare la scelta se stare a casa o andare a lavorare.
Dato che i soldi non bastavano mai si decise che sarebbe tornata al lavoro e si pensò ai suoi genitori o ai miei per accudire alla bambina.
Ma nessuno accettò , anzi ci rimproverarono che avremmo dovuto pensarci prima di mettere al mondo un figlio.
–Andrea, oggi ho chiesto all’asilo nido se potevo portare Cecilia e quanto avremmo speso, mi sono spaventata di quello che hanno chiesto, forse è meglio che rimanga a casa dal lavoro ,ma cosi è dura tirare avanti, sempre se sei d’accordo anche tu, avrei pensato alla tua tata, se è in gamba potrebbe darci una mano , io non la conosco , ma se è in gamba come dici sarebbe forse l’unica soluzione.
–L’avevo già pensato ,ma non sapevo come la pensavi, mi sembra una scelta intelligente, speriamo che accetti.

Telefonai a Cecilia in Hotel, lei non aveva il telefono a casa.
–Senti Cecilia, sono Andrea, ti devo dire una cosa , ma tu non rispondermi
subito, pensaci con calma e poi mi farai sapere .
–dai dimmi tutto, non farmi stare in ansia, mi immagino già cosa mi chiedi, la risposta è si.
–Aspetta a dire si, lo sai vero che ho una bambina di nome Cecilia?
–Certo che lo so me l’avrai detto 1000 volte.
–Ecco cosa ti volevo dire, ti piacerebbe fare la nonna a tempo pieno?
–Si si accetto subito.
–Calma Cecilia , ti ho detto di pensarci con calma.
–E’ da quando ti nata la bambina che mi aspetto una richiesta del genere, mi domando cosa hai aspettato cosi a lungo, domani faccio la valigia e arrivo.
–Ma tu sei matta, sei sicura di ciò, dato che io e Anna lavoriamo ti dovrai anche curare della casa e del mangiare. Naturalmente non lavorerai gratis.
–Senti Andrea , se mi paghi non vengo , le nonne non si pagano e poi mi fai ridere tu pensi che io voglia venire da voi e sedermi sul sofà a grattarmela ? Non sono nata ieri e poi mi conosci, non sono cosi scema da rinunciare , quando mi capita un’occasione cosi ? E poi voglio già bene a te , tua moglie , anche se lo vista solo in foto e a Cecilia. Se vincevo all’enalotto non sarei stata cosi felice. E poi mi manchi tanto, sento la tua mancanza.
Lo dissi a mia moglie che tirò un respiro di soddisfazione.
–Amore sono felicissima anche perché Cecilia rimane in buone mani.

Arrivò Cecilia e la nostra casa cambiò aspetto, sempre allegra, si prese subito cura di nostra figlia, perfino i rapporti di sesso con ma moglie migliorarono, da quando c’era Cecilia era cosi contenta che mi voleva tutte le sere.
Volle anche che Cecilia pranzasse con noi , perfino una sera che avemmo un discussione a tavola, Cecilia era cosi discreta che si alzò per andare in cucina, mia moglie la chiamò e le disse’Cecilia , non andare in cucina , oramai tu fai parte della famiglia e non devi alzarti dal tavolo, ascolta pure , mi fa piacere se rimani.
Avevo voglia di scoparmi ancora Cecilia ma erano due mesi che mi mancava l’occasione, leggevo negli occhi di Cecilia la voglia, perfino un giorno che mia moglie si assentò qualche attimo al telefono , mi disse che gli mancava il mio cazzo, lo voleva in figa e in culo almeno una volta a settimana.
L’occasione venne quando io rimasi a casa per un raffreddore e mia moglie andò dal parrucchiere, mia figlia dormiva e Cecilia mi prese per mano e mi portò nella sua camera, si tirò su la gonna e si tolse le mutandine , si sdraiò sul letto e
–Dai Andrea, sono pronta ,scopami che ho una voglia terribile, guardala la tua preferita è solo tua , mi piace sentire dentro il tuo cazzo.
Mi spogliai in un attimo e le salii sopra infilandole dentro in un colpo solo il mio cazzo che era in tiro facilitato dalla secrezione vaginale, la sua figa era un lago, ad ogni affondo emetteva un gemito, aveva cosi voglia che godette quasi subito per poi calmarsi e godersi il cazzo che la fotteva, stavo per godere e lei si accorse e mi sussurrò’Dai Spaccami ancora il culo e vienimi dentro, baciami amore mentre mi godi dentro.
Le sollevai le gambe e me le misi sulle spalle, le vedevo la figa aperta e il buco palpitante, le puntai il cazzo che stava per eruttare sborra e la inculai, mentre le godevo dentro la sentii gemere e al culmine del godimento gemette piu forte e le dovetti chiudere la bocca con un bacio perché non la sentissero i vicini.

Un giorno che i nostri genitori vennero da noi e vi trovarono Cecilia rimasero sorpresi, a loro non avevamo detto nulla, mia madre la abbracciò felicissima di averla rivista, ma sui loro visi si leggeva l’invidia, sta di fatto che alcuni giorni dopo quando Cecilia era uscita per la spesa con nostra figlia, vennero da noi e ci chiesero che sarebbe piaciuto anche a loro accudire alla bambina.
–Vi ringrazio della vostra disponibilità ma adesso che c’è qui Cecilia non è piu possibile, io non rinuncio a lei, dovevate pensarci prima.

Avevamo un capanno in giardino per tenere alcuni attrezzi, Cecilia mi venne vicino
-‘Andrea, ti aspetto tra dieci minuti nel capanno.
–Ma sei matta , se si accorge mia moglie siamo fritti.
Mia moglie stava facendo la doccia , avevo almeno una decina di minuti.
Corsi nel capanno e vi trovai Cecilia , mi abbracciò e mi bacio , poi si girò di spalle , sollevò la gonna ,non portava mutandine , apri le gambe e le infilai subito dentro il cazzo, ma lei me lo tolse e se lo infilò nel culo.
–Dai scopami cosi , ho un voglia matta, sono 10 giorni che sono a secco.
La scopai per bene nel culo e le sborrai dentro, feci appena in tempo a rientrare che mia moglie usci dalla doccia.
Quella sera stessa ,ero a letto e pensavo alla scopata che avevo fatto nel capanno mi venne un desiderio di fare l’amore, mia moglie dormiva sul fianco girandomi la schiena, spostai le lenzuola, guardai il suo bel sederino, lentamente le abbassai le mutandine, presi dal comodino un po’ di crema per le mani e me la spalmai un po’ sul cazzo, mi avvicinai al suo sedere, le puntai il glande contro il buco e lentamente feci pressione per introdurre il mio cazzo nel suo culetto, non l’avevo mai inculata, mentre le facevo entrare il cazzo lei spinse indietro il culo facilitandomi l’introduzione, era quasi entrato tutto che lei mi disse
–Era ora che ti decidessi a mettermelo dentro dietro, adesso non fermarti e fammi godere.
Ad ogni affondo gemeva e quando godette si mise quasi a urlare, mentre le godevo dentro continuava a spingere indietro il culo come a volersi inculare da sola e sentirselo sempre piu in fondo, era un godimento unico, era bello sentirsi il cazzo stringere da un culo vergine.
–Che bello amore che è stato, inculi cosi anche Cecilia?Adesso lo voglio sempre li.
–Ma cosa dici ?
–Non preoccuparti amore , io so tutto, scopati pure Cecilia, da quando scopi con lei scopiamo di piu, lo so che ci ami entrambi, ma ti prego che non lo venga a sapere nessuno.
–Ma come fai a saperlo?
–Oggi ero in giardino per raccogliere dei fiori, ero dietro una siepe e prima ho visto Cecilia entrare e subito te, guardai da una fessure della parete di legno e vi ho visti, ero incantata dalla visione di quella scopata che mentre vi guardavo mi feci un ditalino godendo quasi contemporaneamente a voi, lo strano è che non mi sono sentita tradita, l’unica cosa che mi dette fastidio è che a me il culo non lo hai mai fatto, e si che lo desideravo, per quello che questa sera dormivo girata col culo verso te sperando che me lo riempissi col tuo bel cazzone.

Ero frastornato da quelle parole, non sapevo cosa dire, e avevo ancora il cazzo dentro il suo culo, la abbracciai da dietro e mi strinsi a lei , la baciai sul collo, sentii stringermi il cazzo dai suoi muscoli anali e mi divenne subito ancora duro, ero fermo ed era lei che spingendo avanti e indietro si inculava, era bellissimo sentire il mio cazzo entrare ed uscire quasi tutto, il suo buco si era adattato al mio cazzo ma era sempre stretto, la sentii godere cosi tanto che per l’ennesima volta le eiaculai nel suo intestino.
Si staccò da me , si girò e mi abbracciò, non finiva mai di baciarmi e di ringraziarmi per il piacere che le avevo donato.
–Ti amo Andrea , questa sera mi hai fatto sentire femmina, ti amo, accontenta pure Cecilia ma ricordati da adesso il tuo cazzo lo voglio sempre piu nel culetto , è come dire” culo mio fatti capanna.

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