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Racconti Erotici Etero

La Nuova Vita di Claudia

By 9 Aprile 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Era il suo 25esimo compleanno, e come tutte le mattine, accompagna il suo figlioletto di 5 anni a scuola. Quella mattina non era diversa dalle altre, la vita normale di una ragazza diventata madre troppo presto, felicemente sposata con il ragazzo a cui ha donato gli anni migliori della sua gioventù, avendolo conosciuto quando aveva la tenera età di 15 anni, non smettendo mai di amarlo, di un amore così intenso che porta entrambi a sposarsi entrambi appena ventenni, grazie anche all’indipendenza economica che lui aveva già giovanissimo in quanto figlio unico di un benestante imprenditore edile dal quale ne avrebbe poi ereditato l’impresa.

Le vita riserva sempre delle sorprese, spesso negative, così è stato anche per l’impresa del giovane consorte di Claudia, così come per tante imprese italiane, per cui il tenore di vita si è lentamente ridimensionato nel tempo, fino a portare lei, piena del suo amore a cercare lavoro, anche se senza fortuna per il momento.
Lei era una bella ragazza, snella, alta 1.75, con seni e sedere ben abbondanti, seppur ben armonizzati alla sua figura longilinea, i capelli rossi ramati, mossi pendolanti fin su le spalle, gli occhi verde smeraldo. Il suo fisico era modellato da tanti anni di danza, pratica che aveva fatto sin da quando aveva 6 anni fino a quando poi è rimasta incinta.

Anche questa volta il suo compleanno è baciato dal sole, cosa che avviene in maniera sistematica, essendo lei nata in piena primavera, quando ormai l’anno scuola è quasi al termine e questo non renderà più facile trovare un lavoro in quanto la mattina ci sarà anche il suo figlioletto da badare, non potendosi permettere un asilo nido per i mesi estivi. Anche il suo vestiario è abbastanza frivolo, infatti indossa un vestitino leggero bianco con dei sandali rossi, che richiamano sia i suoi capelli che il rossetto con cui delinea le labbra, oltre questo ed un filo di matita che ne allunga la forma degli occhi, non era solita mettere altro trucco avendo già di suo dei colori molto belli e dei lineamenti naturalmente dolci.

La vita era pronta a presentarle un’altra sorpresa, questa volta apparentemente positiva, sull’uscio della scuola richiama la sua attenzione il vecchio preside, all’ultimo anno del suo esercizio, il quale conosce molto bene Claudia, ma anche suo marito, essendo stato loro professore di italiano alle scuole medie. Spesso il preside la chiamava per salutarla, sempre affettuosamente, ma questa volta non era il solito saluto, negli occhi dell’uomo c’era una luce più intensa e lei ne ebbe subito una piena percezione prima ed una conferma subito dopo in quanto lui chiese se poteva attendere qualche minuto, perché le voleva parlare, richiesta che non ebbe alcuna difficoltà ad accogliere.

Ella nell’attesa si soffermò in giardino a godersi i profumi dei fiori, nel pieno del loro splendore primaverile e dell’intensità dell’odore che emanano in questo particolare periodo dell’anno, con i pensieri che provavano ad immaginare vagamente, giusto con un pizzico di curiosità femminile, cosa poteva mai essere l’argomento che sarebbe stato sviscerato da lì a poco.

Il preside Ugo, è un bell’uomo sulla sessantina, brizzolato, capelli rasati, ma non calvo, barba folta e lunga, un fisico ancora sportivo, nonostante l’età grazie anche alla corsa mattutina e qualche ora di palestra fatta saltuariamente stesso nella palestra della scuola. Rimasto vedevo da un paio di anni, sua moglie una bella donna, di 10 anni più giovane morta prematuramente, i due figli ormai sposati che vivono in altre città lo rendono un uomo fondamentalmente solo, ma solo degli affetti famigliari più prossimi, in quanto lui è sempre circondato da amici ed amiche, alcune delle quali non disdegnerebbero attenzioni alle quali lui non corrisponde.

Eccolo dopo qualche minuto esce fuori dal portone della scuola, con in mano le chiavi dell’auto, si avvicina a Claudia e le dice “allora ti stai annoiando? Scusami per l’attesa! Sali in auto andiamo in centro a prendere un caffè”, lei senza pensarci su annuisce e lo segue, accomodandosi al lato passeggero dell’elegante SUV.
“Allora, tutto ok? Sono felice che sei qui con me” dice lui mentre l’auto inizia a muoversi rapidamente. Lei cercando di scrutare il volto alla ricerca della motivazione risponde timidamente “si tutto ok, grazie. A lei?”. “a me benissimo, ora che sei qui con me molto più che benissimo, ti starai chiedendo come mai questa richiesta di parlarti”, lei lo guarda ed annuisce ancora senza parlare, come pendesse dalle sue labbra con la curiosità che inizia ad aumentare, le vengono strani pensieri, effettivamente la situazione è strana, e la sua voce ed il suo sguardo sembrano quello di un uomo mai conosciuto prima e non certo quello del suo maestro ed amico di famiglia.

“Cara Claudia, oggi è il tuo 25esimo compleanno e ci terrei a renderti questo giorno speciale, tuo figlio esce alle 16 da scuola e tuo marito non rientra a casa prima di sabato, per quel lavoro che stà facendo fuori regione”. Lei perplessa ed un po’ infastidita dal sentirsi penetrata nella sua intimità ribatte prontamente “come sa tutte queste cose? Dove stiamo andando, non mi sembra la strada per il centro!” infatti il SUV si dirigeva per la strada che porta al litorale e non certo per il centro.

“Stai tranquilla, che problema hai? Sei con me, non hai certo nulla da temere!”, “certo che ho da temere, che motivo avrei per stare qui con Lei a passeggiare al litorale, da sola, mentre mio marito, di cui ci tengo a dirle, sono innamoratissima?” ribatte seccata.

“Vedi puoi stare tranquilla e mandare un messaggio a tuo marito, digli che sei con me”, lei lo guarda, il cuore le sale in gola, non riesce a darsi una spiegazione e tutto ciò non lo sopporta, lei una maniaca di avere sempre la situazione ben salda tra le mani.

“Stai rodendo vero? Eh il carattere quando si forma da piccoli, poi non cambia, eri cosi da ragazzina, cosi appassionata ad ogni cosa sia in classe, ma anche a qualche ragazzo con cui ti appartavi nei bagni, ti osservavo e non riuscivo a non notarti ed ammirarti” termina sorridendo in modo sarcastico, mentre lei impietrita riesce solo ad arrossire per vergogna e rabbia senza avere alcun potere su quello che le accade in volto.

Lui sempre più padrone della situazione continua, fissandola intensamente negli occhi, “da quanto non vedevo una ragazza arrossire, ed è fantastico rivedere questo spettacolo proprio con Te come protagonista; allora perché non scrivi a tuo marito e gli dici che sei con me? Lui lo sa che in questi giorni in cui è fuori, ti avrei contatto”. Sempre più confusa “come mai dovrebbe saperlo, cosa c’è che mi state nascondendo?”.
Lui dapprima ride di gusto per qualche attimo aumentando la suspance poi la risponde: “al termine di quest’anno mi ritiro, vado in pensione, ed ho bisogno di una donna che mi aiuti a curare i miei interessi, e penso che tu sia perfetta per questo ruolo; anche tuo marito è d’accordo, soprattutto ora che lui sarà fuori ogni settimana finchè non andrà”, si ferma la fissa, sorride, riprende “in pensione, ma tutto questo dipende da Te, ovviamente…..” si ferma, cerca di capire la sua reazione “ma… poi ne parleremo meglio dopo, quando dovrai dirmi un si o un no” la guarda ancora distogliendo brevemente lo sguardo dalla strada, poi riprende “un si, firmato con il sangue, non accetto altre risposte!”.

 

Lei sempre più frastornata sente il rumore dei pensieri che si accavallano, ma non riesce a capire, è come inebedita, non riesce neanchè a chiedere in modo convincente di essere esaustivo, sembra come sotto ipnosi. Finalmente l’auto giunge nel parcheggio di un ristorante di lusso sul litorale, lui parcheggia e le chiede di attendere un attimo in auto, scende ed entra, dopo qualche secondo ne esce con un sorriso stampato sulle labbra e apre la portiera passeggeri “Claudia ora puoi scendere, è tutto in come desidero”. Lei infastidita scende e lo fissa “tutto come desideri!? cosa?”, solito sorriso spavaldo, di chi ha in mano la sua preda “ora vedrai, entra”.

 

Il tempo di mettere il primo piede all’interno, un cameriere le porge un mazzo di rose rosse, “Auguri Signora”, mazzo che lei accetta di buon grado, mentre dentro di lei prende forma il pensiero che è tutto studiato nei minimi particolari, “seguitemi” continua il cameriere, dirigendosi verso una saletta privata con un tavolo, 2 sedie, un piccolo divanetto ed una vista direttamente sull’acqua del mare.

 

Il cameriere arriva sull’uscio della porta attende che i due entrano e chiude la porta, la tavola è apparecchiata già con stuzzichini vari, i calici pieni di spumante. Lei sempre più interdetta “ora mi spieghi tutto, altrimenti butto tutto per aria e vado via!”.

Lui le carezza una guancia con la mano rassicurante, “stai tranquilla, andrà tutto bene, quando ti porterò a casa sarai una persona diversa, ne sono sicuro”, lo sguardo si fa più deciso, “sai tuo marito dove stà?” lei risponde decisa “è a lavoro, ovviamente”, lui con il suo sorriso beffardo, “è a lavoro ad 800km da qui e lo sarà almeno per tre anni, tornerà a casa una volta al mese e non è detto che sarà solo per tre anni, poi la lontananza tal volta crea dei problemi, invece cogliendo l’opportunità crea tanti vantaggi”, lei agguerrita “non capisco cosa c’entra mio marito, il suo lavoro fuori, sai qualcosa che non vuoi dirmi?” lui sempre più sicuro, “certo, sai chi gli ha trovato il lavoro fuori?”, “certo, un suo caro amico d’infanzia”. Ad Ugo scappa una fragorosa risata “effettivamente non si sbaglia, visto che lo conosco dalle elementari, cosi come conosco Te. E poi cosa altro sai di questo suo amico e dell’accordo che ha raggiunto?”, incuriosita ed spaventata al tempo stesso, “ non saprei in realtà, ha detto che quando tornava mi dava maggiori informazioni su questo lavoro, e che in seguito a questo lavoro avremmo potuto riprendere a tenere il nostro tenore di vita, quello di 5 anni fa, quando ci sposammo”, lui la guarda soddisfatta “bene, bravo, non ha detto sciocchezze devo dire, però è il momento che tu sappia dell’altro che forse ha omesso di dirti e visto che ci sei ti dirò io delle cose che lui non sa e che al momento non gli riguardano, sei pronta?”.

 

Lei annuisce incuriosita, sente la gola secca per cui prende il calice con lo spumante e lo sorseggia, poi si accomoda sul divanetto, tenendo ancora il calice con una mano, mentre con l’altra cerca di tenere sottocontrollo il vestitino che sale oltre mezza coscia nel momento in cui lei si siede.

 

Lui prende a sua volta il calice e si avvicina per un brindisi che lei concede in modo passivo, e dopo il tocco dei cristalli, si dirige a guardare la finestra, dandole le spalle, ma osservandola comunque dal riflesso del vetro; “Visto come ti stai rilassando penso che sei pronta e ben predisposta, di questo ne sono felice”, si gira di scatto e la guarda negli occhi, poi continua “il patto prevede che tu diventi la mia collaboratrice, lui ora è andato a fare un sopralluogo, ed il lavoro sarà suo se tu accetti tutte le condizioni, quelle che lui conosce ed alcune che lui ancora non conosce, quelle che resteranno in questa sala, tra l’altro questo è uno dei miei 3 ristoranti, il mio preferito, per questa saletta riservata sul mare, che adoro. Sappi, qui non entra mai nessuno, l’unica persona a parte me che ha pranzato qui è la mia povera compianta moglie”, si ferma un attimo in quanto ha un momento di emozione, essendo sempre stato innamorato e fedele alla moglie.

 

Lei inizia ad avere un’idea sua di questa storia, maledice il marito con il pensiero fino ad odiarlo, sentimento che non aveva mai provato prima d’ora; sorseggia un altro po’ di spumante e con tono deciso “bene quale sarebbero i termini dell’accordo?”

Lui la guarda compiaciuto “mi piaci, mi sei sempre piaciuta, ma cosi gagliarda mi sorprendi, davvero! Vorrei che tu sapessi che quando eri alle medie eri già una ragazza formata ed invidiavo i tuoi coetanei che potevano ambire ad averti. Sei sempre stata naturalmente monella e raffinata al tempo stesso, il tuo modo di vestire, il tuo portamento, sempre delizioso, anche quando sei diventata madre, ed anche oggi sei fantastica in modo assoluto”, lei sente un sentimento misto di arrabbiatura per questa sorpresa che ha l’aria di essere un terremoto nella sua vita, ma anche di compiacimento per i complimenti raffinati di un uomo affascinante e di classe, seppur molto più avanti con gli anni anche rispetto a suo padre.

“Claudia io voglio che tu dica SI! Null’altro e ti assicuro che sarai felice” si ferma, la fissa, “complicato? Solo un semplice SI!”, lei prontamente ribatte “SI? A cosa devo dire si? Mi vuoi come collaboratrice domestica, come autista, come amante, come puttana? “ si alza “ a cosa devo dire SI??” le prende la mano destra tra le sue mani, “Come sei materiale, non voglio nulla di queste cose materiali “ le sorride “voglio molto di più, anche la tua anima!”, le sorride, “chiedo troppo?”.

 

Claudia, inizia a guardarlo con occhi diversi, effettivamente è un uomo affascinante, la sua mente pensa a tante cose, ma la sua concretezza le impone di capire “potrei dire SI o anche NO, ma potrei dire Si, dovrei capire, ovviamente” ora sorride lei a lui, forte di un coraggio che non pensava di avere.

 

“Bene” le dice accarezzandole il viso in maniera paterna, “hai ragione e ti vedo ben disposta a ragionare, per prima cosa sappi che se accetti questo ristorante alla mia morte sarà tuo, che ne dici?”, lei si guarda intorno, beh non sarebbe male, mentre nel suo stomaco inizia a sentire uno strano formicolio, pensando a quanta parte importante della sua vita dovrà cedere per meritarlo, poi dice, “ti prego continua”.

 

Ora si accomoda lui e lei resta in piedi, lui la fissa e decide di metterla subito alla prova come un fulmine a ciel sereno, ”vuoi davvero che continuo?”, lei annuisce e lui riprende, “togliti le mutandine!” lei arrossisce prima e finge di non capire poi, “cosa??”, è un ordine, “se non lo fai per me è come se avessi detto di NO a tutto il progetto”, le scappa da ridere, forse lo spumante che nel frattempo ha terminato di sorseggiare, forse il non saper reagire ad una situazione più grande di lei; Lui: “mi fa piacere che ridi, non me lo aspettavo, vedo che sai sorprendermi,  molto bene, ma ora”, dice riprendendo un tono serioso e perentorio, “togliti le mutandine!”. Lei ribatte “no, lo farò solo se la tua proposta sarà convincente”, lo fissa negli occhi in segno di sfida che lui sembra voler raccogliere, “ti intesto un ristorante e tu ci tieni per un paio di mutandine?”, lei con la testa disapprova, lo fissa e poi aggiunge, “non intendo quello che mi dai, è chiaro che mi darai tutto, l’ho capito, dimmi cosa vuoi, che perversioni hai, che limiti mi sono consentiti”.

 

Lui muove il viso in senso di approvazione, gli piace la piega che stà prendendo il discorso, poi riprende, “bene sarai totalmente mia nei giorni in cui non ci sarà tuo marito ed alla presenza di tuo figlio, al quale assegnerò una baby sitter per ogni esigenza, tu farai tutto ciò che ti ordinerò ed io potrò fare qualsiasi cosa di te, a parte violenza fisica. Come ti ho detto ti intesterò il ristorante alla mia morte ed avrai un mensile di € 5000, e tuo marito avrà lavoro fuori per tutta la vita, diventerà il mio direttore dei cantieri all’estero della mia impresa di costruzioni ed anche luì avrà un salario importante. Ora puoi dire SI o dire NO” termina il discorso con un sorriso di chi ha vinto.

 

Lei lo fissa per un attimo, poi si gira si sfila le mutandine mettendo le mani sotto al vestito, stando attenta a  far vedere alcuna nudità ad Ugo, appena ha le mutandine completamente sfilate, si rigira e gliele porge pronunciando “SI!”.

 

“Brava, ottima scelta!”, questo fù il commento di Ugo al “SI” di Claudia, poi si alzò e le baciò la mano, poi tenendole la mano la fece accomodare sul divanetto, la fissò ancora per un attimo con pieno compiacimento e si staccò, riempì nuovamente i calici di spumante e ne diede uno a lei, “ora possiamo fare un brindisi, che dici?”, lei si alzò e pronunciò “certo!”, gli si avvicinò ed insieme fecero toccare i due calici, lei poi aggiunse “alla nostra felicità”, insieme bevvero tutto d’un fiato.

 

“Allora, quali saranno le mie mansioni, Capo?”, sorrise in modo malizioso, “uh, non è che stai correndo più di me? Ora sei mia e per prima cosa avrei piacere ad essere abbracciato e tenerti tra le mie braccia per qualche attimo, voglio capire se sogno oppure e tutto è veramente fantasticamente reale”, ella si avvicino e lo cinse con le sue braccia, lui fece lo stesso, lei poggio il suo capo sul suo petto e sentiva il suo calore ed il profumo di uomo, lui ebbe un principio di erezione ma cercava di non pensarci, mentre Claudia, che subito notò in quanto sentiva qualcosa che pulsava sul suo pube, non riusciva a non pensarci, “da quanto tempo mi desideravi?”, lui senza scomporsi iniziò a parlare tenendola sempre stretta a se, “sei sicura che lo vuoi sapere?”, lei annui lievemente, “da quando ti ho beccata nel bagno a limonare con quel ragazzo in terza media”, gli scappa da sorridere, “è strano, non ho mai guardato un’alunna come fosse una donna, invece a Te si, ho iniziato a guardarti meglio, non eri una ragazzina come le altre e penso che tu te ne sei accorta che io avevo occhi diversi per Te, vero?”, lei annui ancora, “però cercavo sempre di non pensarci, non avrei mai voluto macchiare la mia fedina lavorativa con uno scandalo del genere, mi sono limitato a masturbarmi qualche volta, pensando a Te”, lei scoppia a ridere, “cosa ridi?” la riprese; Lei cercando di riprendersi dal ridere, “niente, eravamo in due allora”, sorride anche lui a sua volta, “quindi per questo non hai avuto difficoltà ad accettare?”, lei annuisce ancora una volta in silenzio, “allora sarà tutto più facile, cosa vorresti che non ti facessi mai?”, “farmi del male”, fù la sua risposta, “non amo pratiche violenti”, “non mi riferivo a quello, ma se mi dici che è solo un maledetto sogno sarebbe un forte dolore”, il cazzo di Ugo ha un sussulto, che lei non può non notare, “bene c’è qualcosa qui sotto che mi fa capire che non è un sogno”, gli esce una fragorosa risata.

 

Ugo decide di staccarsi, dall’abbraccio, ma lei lo sorprende con un bacio mozzafiato sulla bocca, mentre con una mano raggiunge il suo cazzo, accarezzandolo da sopra i pantaloni, cercando di misurarne la consistenza, il bacio dura almeno un minuto, poi si staccano e lui gli dice “ non preoccuparti, ce n’è abbastanza, sono molto più dotato di tuo marito, l’ho visto nelle docce in palestra e mi sono sempre intristito per te”, lei lo guarda e dice, “quando c’è l’amore le dimensioni non contano e poi lui è stato l’unico uomo che ho avuto”, lui con modo molto  serioso le dice “vorrei pensassi di essere vergine, questa deve essere una nuova vita per Te”, lei annuisce e lui aggiunge, “ora dobbiamo andare, devo rientrare a scuola. Più tardi ti manderò tutti i dettagli di ciò che voglio da Te, tuo marito sa che dovrai aiutarmi a gestire l’attività, sarai la mia contabile ed assistente, per cui avrai un telefono ed un computer, dove lui non dovrà mai avere accesso, ed io ti scriverò tutto ciò che mi occorre”, “lui lavorerà beato fuori città, avrà anche lui qualche donna, ma a te non fregherà, da me avrai l’uomo che ti darà tutto ciò che ti occorre, economicamente, mentalmente e fisicamente. Da domani la mattina puoi andare in Palestra, c’è un personal trainer che ti aspetta, avrai a disposizione ogni cosa per curare il tuo fisico, ti voglio sempre in forma, ok?” lei annuisce ed aggiunge, “perfetto, andiamo”.

 

Lui apre la porta, chiama il cameriere, “Allora da questo momento Claudia è la nuova responsabile, puoi prendere la borsa con gli strumenti, grazie”, il cameriere si affretta ad andare un ufficio e poi ne esce con una valigetta di pelle nera, “ecco”, Ugo con tono autoritario, “dai a me”, presa la valigetta, “ci vediamo in serata, come al solito. Grazie”, poi si rivolse a Claudia, “andiamo su” e si avviarono verso l’auto.

 

Giunti al SUV, lui le aprì la portiera, attese che si accomodasse e gli porse la valigetta, “questa è roba tua” sorrise, lei “grazie!”. Ugo salì dal suo lato ed avvio rapidamente come suo solito l’auto, la guardò fiera, “sei contenta?”, lei appoggiò la testa sul suo petto mentre elargiva un fiero sorriso, lui le poggio una mano sulla coscia, gestò che le riportò alla mente di non avere più le mutandine, “ehi ma le mie mutandine?”, “le ho buttate, fù la sua risposta, voglio che oggi stai senza, finchè non avrai nuove istruzioni, ok?”, lei fece seguire un rapido “ok!”.

 

Il viaggio verso scuola, durò veramente pochi minuti, mentre all’andata sembrava non passasse mai, ora le era tutto chiaro e se pensava a quanto la vita fosse piena di sorprese, quando era salita in auto all’andata, non avrebbe mai immaginato la proposta e neanchè questa sua volontà di volerci stare, nonostante Ugo era il riferimento di modello adulto che lei da adolescente utilizzava per soddisfare i suoi giochetti pruriginosi, ora è tutto lì tutto reale, tutto maledettamente possibile ed alla luce del sole, con il marito, che amava, ma effettivamente a letto, non era granchè, il classico rapporto canonico di doveri coniugali, a cui si sottoponevano entrambi, ma  forse più per amore puramente sentimentale piuttosto che  viscerale.

 

Giunti davanti la scuola Ugo la invita a scendere, “Bene cucciola”, le sorride, “ora non ti resta che andare a casa, accendere il computer, è tutto configurato, lo devi solo accendere, parte un programma che ti spiega ogni cosa, così puoi memorizzare tutto senza problemi, poi dalla seconda accensione, si accenderà tutto normalmente e potrai utilizzare Skype per videoconferenza con me e l’email per la lettura delle disposizioni che ti impartirò ogni volta, ok?”, lei annuisce e non vede l’ora di attivarsi, ma lui le spezza subito parzialmente l’entusiasmo, “però questo lo farai domani mattina, dopo che hai accompagnato tuo figlio a scuola e rientri, oggi posa la valigetta e non l’aprire. Ora puoi andare e quando cammini, vorrei che sculettassi, come fanno le gattine in calore, ”concluse con un sorriso beffardo, lei gli diede un bacio sulla guancia e scese dall’auto, si avviò cosi verso casa ancheggiando leggermente, in modo naturale.

 

Ugo, prima di entrare nel parcheggio della scuola, si gustò un poco la figura di Claudia che si allontanava ancheggiando e pensava al suo sedere perfetto e sodo, pregustando il momento che sarebbe stato suo, mentre guardava estrasse le mutandine che aveva conservato nella tasca e le odorò, profumo che provocò in lui una erezione che non ricordava da tempo.

 

 

 

Claudia torna a casa pensando che una sorpresa più grande per il suo compleanno non l’avrebbe mai immaginata, anche se ora ha un senso vi vuoto in quanto ha una voglia di essere scopata da Ugo, l’aver percepito il suo cazzo che le pulsava da dentro i pantaloni sul suo ventre, ha risvegliato in lei le voglie adolescenziali che aveva prima di sposarsi con Marco, beh Marco, forse dovrei chiamarlo, riflette poi decide di scrivergli un sms:”Ciao Amore, come và? Appena hai un minuto mi chiami? Devo parlarti”, pochi secondi ed arriva subito la chiamata da parte del consorte, chiamata  che nella realtà non avrebbe voluto arrivasse:

Claudia: “Pronto”

Marco: “Ciao Amore, come stai? Penso di sapere cosa vuoi dirmi” e ride al telefono

Claudia impacciata e chiedendosi il motivo di perché lui potesse ridere:  “Allora dimmi Tu, cosa voglio dirti, visto che lo sai”

Marco: “Ho parlato con il prof. Ugo e sapevo che oggi ti avrebbe proposto un lavoro per tenerti un poco impegnata durante la mia assenza, avrei dovuto dirtelo, spero che mi perdoni, ma sapeva del tuo compleanno e ci teneva a farti la sorpresa proprio oggi, poi mi ha chiamato 5 minuti, fa e mi ha detto che tu hai accettato con entusiasmo, vero?”.

Claudia riflette un attimo su quanto fosse un credulone il marito poi gli risponde: “Ho accettato con piacere soprattutto perché mi ha spiegato, che a Te fa molto piacere che io sia impegnata con un lavoro e poi che anche tu potrai avere finalmente un lavoro dignitoso, quindi ho accettato senza chiederti prima il parere!”.

Marco “Hai fatto benissimo, il Prof. Mi ha detto che non ti mancherà nulla né a te e né al nostro bambino quando sarò fuori, sono molto felice, anche qui è molto bello! Ora ti saluto, un bacio”,

Claudia chiude dicendo “Ok Marco, Ti Amo”, anche se dentro di sé non era più molto convinta di quanto aveva appena affermato.

 

Terminata la telefonata, andò al bagno per fare la pipì, sorrise pensando alla comodità di non dover abbassare le mutandine, e riflette sulla necessità di dover togliere anche il reggiseno, cosa che fece stesso sfilandoselo insieme al vestitino da seduta sulla tazza. Terminata la pipì ed il minuto di rilassamento, passò al bidè e si rinfresco le parti intime con un lungo e meticoloso risciacquo, tergiversando con la mano in particolare sul clitoride che accarezzò lungamente fino a sentire un piccolo brivido, ma non raggiunse l’orgasmo, aveva esigenza di un cazzo, del cazzo di Ugo.

 

Restò seduta ancora un poco sul bidè, con la fica ed il culo ancora bagnati per  il lavaggio, si guardava il pube, meditava di dover forse accorciare e curare un poco il pelo su pube, però gli venivano in mente le parole di Ugo, che avrebbe avuto palestra e tutto ciò che le occorreva per stare in forma, quindi aveva il sospetto che nel pacchetto fosse incluso anche l’estetista, e che magari per il pelo del pube avesse delle preferenze particolari, chiuse gli occhi e sognava il momento in cui si fosse donata a lui, voleva con tutta se stessa essere impeccabile, cosi riprese a toccarsi, arrivò fino al buchetto posteriore, ancora vergine, le scappo un sorriso, questa situazione la faceva sentire intimamente troia, e non le dispiaceva, però lei aveva assolutamente vietato al marito di provarci ad avere il suo posteriore, nell’unica volta in cui lui provo solo timidamente a chiedere di toccarlo, ora cosa avrebbe risposto? Ugo non è certo la persona a cui poteva dire di no, tra l’altro lei stessa ha affermato di non avere limiti, ci pensò e le prese un poco di angoscia.

 

Il suo culo, continua a toccarselo, oggetto dei desideri di tanti, quasi ogni giorno si porta a casa complimenti ed apprezzamenti vari di maschi che direttamente o velatamente gli fanno arrivare inequivocabili messaggi in tal senso, “cosa avrà mai di cosi affascinante il mio culo” ad un certo punto si chiede parlando da sola, si alza, si asciuga le parti intime con la tovaglietta, poi si guarda il culo allo specchio, “effettivamente è un bel vedere, dovrei esserne fiera” anche se lei non immagina neanche lontanamente la gioia e l’armonia che genera la visione di esso quando è coperto dai suoi vestitini che si poggiano sopra soavemente ed il suo ancheggiare porta a far sembrare tutto come fosse un’opera artistica.

 

Si rimette il vestito che si era precedentemente sfilato mentre era seduta sul wc, restando quindi senza intimo, poi guarda l’ora, la prima cosa che pensa è il tempo che manca all’incontro che domani mattina avrà di nuovo con Ugo, quando potrà avere le tanto sospirate istruzioni, mancano ancora troppe ore, poi si desta e si rende conto di dover andare a prendere il figlio a scuola, e subito ripensa ad Ugo, lo incontrerà a scuola? Spera che anche solo per un secondo possa essere coccolata dal suo sguardo.

 

Cerca di non pensarci, è il caso di preparare velocemente il pranzo cosi il suo piccolo ed anche lei mangeranno, mentre cucina altri pensieri le affollano la mente, con il piccolo, come farò? Resta per un attimo terrorizzata, certo non vuole perdere il contatto con il suo figlioletto, ha solo 5 anni, gli viene in mente Ugo, avrà pensato anche a questo aspetto? Si la baby sitter; perplessa prepara un pranzo sbrigativo, rimette le scarpe e solo con il vestitino senza intimo, corre a scuola, la quale si trova a pochi isolati da casa.

 

Arrivata a scuola, la maestra la chiama in disparte e le dice di dover firmare un modulo, “di cosa si tratta”, chiede lei, “ci sono due documenti, il primo è questo “, le porge un foglio ed aggiunge, “da domani il bambino inizia l’orario prolungato, pranza qui e resta fino alle 18, non ha fatto lei richiesta al preside?”, sorride un attimo e risponde “oh, si. E’ passato un po’ di tempo che me ne ero dimenticata, grazie e ringrazi il preside da parte mia”, Claudia firma il primo e chiede, “l’altro?”, la maestra le porge il secondo aggiungendo, “questa invece è la delega da parte di questa signora a prelevare il bambino a scuola quando lei non potrà venire, è una persona di fiducia del preside, ottima scelta”, Claudia firma anche quest’altro documento, prende il bimbo teneramente per mano e si mise in cammino verso casa, immersa nei suoi pensieri,  felice perché Ugo aveva pensato a tutto, triste perché moriva dalla voglia di vederlo anche solo per un attimo.

 

Il pomeriggio passò molto lentamente, anche se fece prima i compiti con il figlioletto, poi gioco con lui, poi lo porto in giro alle giostre sperando che il tempo passasse velocemente, ma sembrava non arrivare mai la mattina dopo.

 

 

Ore 6.00, Claudia si gira nel letto, apre gli occhi, guarda la sveglia, è ancora presto, la sveglia suonerà tra un ora, si alza, va’ scalza in cucina e beve un po’ d’acqua fresca direttamente dalla bottiglia, poi dà uno sguardo al figlioletto che dorme beato, gli si avvicina e gli dà un bacio materno, pieno di affetto, passa al bagno, rinfresca un poco il viso sudaticcio con un poco d’acqua e si ferma a fare la pipì, questa volta omette il passaggio al bidet per lo sciacquo alle parte intime come è solita fare, pensa che da lì a poco si metterà sotto la doccia per una abbondante dose di relax, ritorna a letto, ha voglia di essere nuda, si toglie anche la camicia da notte, l’intimo che solitamente non toglie mai per dormire, non l’ha più messo come da ordine ricevuto da Ugo.

 

“Ugo, cosa mi stai combinando” pensa quasi sussurrando quelle parole, mette una mano sulla pancia, si compiace con se stessa per la sua pancia piatta, se la carezza, vorrebbe sentire qualcosa che entra fin lì, poi scende lentamente, arriva sul clitoride, inizia ad accarezzarlo piano piano come se seguisse il ritmo di una musica lenta, le torna in mente l’adolescenza, effettivamente non era più solita masturbarsi, anche se con poca fantasia quando aveva bisogno Marco c’era, non l’ha mai lasciata a mani vuote.

 

L’età in cui si masturbava era la fascia che va dai 13 ai 15 anni, dove all’inizio il protagonista dei suoi sogni erotici era proprio Ugo, il suo professore, maturo, brillante, sicuro di se, sempre pieno di vita, davvero un bell’uomo, poi i desideri con il passaggio alle superiori, dove ci sono ragazzi più grandi, hanno preso forme diverse, tra i ragazzi prossimi alla maturità c’erano un paio di bulli che a lei effettivamente eccitavano ed erano sicuramente obiettivi più realistici rispetto al professore, finché Marco, che era sempre stato un ragazzino timido, non si fece avanti con prepotenza; Pur avendolo avuto come compagno di scuola dalle elementari non aveva mai mostrato, fino a quel momento, un interesse così forte da immaginare che sarebbe diventato un giorno  il suo sposo.

 

La confusione cresceva, stava facendo qualcosa che la riportava ad essere una ragazzina adolescente, ma ora è anche madre e moglie contemporaneamente, il suo forte senso di responsabilità dove stava andando? Provava a giustificarsi, “non lo faccio perché mi piace Ugo o la situazione, lo faccio perché aiuto mio marito per il lavoro, per portare benessere alla famiglia e soprattutto a mio figlio” pensare cosi la faceva star meglio e poi c’era Ugo, “si Ugo, sono tua, fammi tua, ti desidero, faccio del bene e divento la tua troia, sii Ugo, fammi diventare una vera troia”, si perse in un orgasmo violento che la porto a rannicchiarsi con forza, restò così qualche minuto.

 

Suonò la sveglia e scattò in piedi, di corsa nuda, verso la doccia, non aveva più tutto il tempo che aveva preventivato precedentemente, il giocare con sé stessa aveva fatto fermare il tempo, anche se l’orologio avanza sempre inesorabile, si lavò insaponandosi molto più di come faceva abitualmente, voleva essere perfetta, anche se l’unica cosa che sapeva era quella di dover tornare a casa ed aprire la valigetta dopo aver portato il figlio a scuola. Terminata la doccia, decise di indossare uno dei suoi vestitini a mezza coscia, svolazzanti sul sedere e poi di non mettere intimo, come da ordine del giorno prima, i capelli asciugati mossi, le scarpe rosse con il tacco che aveva già il giorno prima ed un filo di rossetto rosso fuoco che richiama sia le scarpe che lo smalto delle unghie.

 

Quando tutto era pronto, accompagnò il figlio a scuola, come tutte le mattina, ovviamente, non avere l’intimo la faceva un certo effetto, ma lo faceva con piacere, lo faceva per compiacere il suo professore Ugo, lo faceva per compiacere se stessa, tornava a sentirsi viva, tornava ad ardere come non le succedeva da tempo, e mentre si avvicinava il momento di rimanere sola e poter dar seguito alle istruzioni ricevute sperava in quello che ogni mattina succedeva, ovviamente vedere Ugo, il preside, che nel suo ruolo istituzionale era presente ogni mattina impeccabilmente all’ingresso della scuola per controllare che l’ingresso dei bambini avvenisse regolarmente, realizzò che effettivamente Ugo era un maniaco del controllo e della precisione.

 

Giunta a pochi metri dall’ingresso, quando già era nel giardino lo vide, più imponente e luminoso del solito, lo fissa e lui come se avesse avvertito quel richiamo si gira verso di lei, la fissa con intensità, la penetra con lo sguardo, lei sorride, diventa rossa, imbarazzata passa davanti ad Ugo riuscendo a dire solo un timido “Buongiorno Professore”, le viene in mente che lei non ha l’intimo, muore dalla voglia di comunicarglielo, si sente nuda, penetrata dallo sguardo, vorrebbe potersi toccare di nuovo come ha fatto qualche ora prima nell’intimità del suo letto, ovviamente non può, vorrebbe correre a casa a farlo, ma in realtà deve correre a casa, ma ad aprire la valigetta con il materiale ricevuto ieri, lascia il suo pargolo in classe ed uscendo guarda ancora Ugo, che ora è indaffarato in altre relazioni con altri genitori, lei di allontana verso casa ed Ugo, anche se apparentemente distratto la guarda ancheggiare come al solito, sicuro che quel sedere armonioso non avesse l’intimo, certo dell’ubbidienza di Claudia e  pregustando quello che succederà nel corso della giornata e dei giorni a seguire.

 

 

 

Finalmente a casa, la prima cosa automatica che le viene, come sua abitudine togliere le scarpe, quelle scarpe rosso fuoco tacco 10, che una volta sfilate, le permettono di correre in camera da letto, prende la valigetta dall’armadio dove l’aveva gelosamente custodita, la poggia sul letto ancora disfatto e la apre chiedendosi all’interno cosa troverà, il computer, il telefono, come gli aveva anticipato o anche altro, apre delicatamente cercando di non rovinare nulla, guarda come una bimba che apre l’atteso regalo sotto l’albero natalizio, sfila una borsetta, che ha le sembianze di un minicomputer portatile, uno scatolino con un telefono di ultimissima generazione ed un foglio, scritto a mano; focalizza il suo sguardo sul foglio e legge:

“Cara Claudia, non vedevo il momento in cui tu potessi leggere questa lettera, perché il fatto che tu lo stai facendo significa che mi appartieni, in questo momento anche se sei a casa, sei una mia collaboratrice, oltre che la mia donna e la mia puttana, per cui devi eseguire tutte le istruzioni cosi come ti verranno impartite, senza sbagliare nulla. Per prima cosa, visto che in questo momento stai lavorando per me, voglio che tu sia vestita come stessi in ufficio, quindi non devi spogliarti, non devi metterti comoda come quando sei a casa in situazione di relax, quindi sei hai messo qualcosa di più comodo rivestiti normalmente, con il vestitino, le scarpe e senza l’intimo, ovviamente. Dopo la prima cosa da fare, devi accendere il telefono, c’è registrato un unico numero di telefono, il mio, mi scrivi un messaggio di buongiorno e ti siedi in soggiorno, ferma ad attendere. A dopo. Ugo”.

 

Riguarda la lettera, la rilegge in mente, si guarda i piedi, “le scarpe, le metterò dopo, ora accendo lo smartphone e scrivo il messaggio”, trova tutto facile, il telefono è solo un modello più recente e costoso rispetto al suo, “Buongiorno Amore” scrive, e và  a sedersi in soggiorno portandosi tutta la valigetta dietro, resta ferma un bel po’ pensa che potrebbe mettere le scarpe nel mentre, ma ora stà troppo comoda cosi, effettivamente Ugo non lo saprà mai che lei non ha le scarpe, promette a se stessa, che poi le mette, si gode il relax sul divano, anche se dopo un po’ di minuti le subentra un senso di noia, vorrebbe esplodere tutta la voglia che ha dentro, vorrebbe andare avanti, effettivamente è una prova di nervi a cui è stata sottoposta.

 

Dopo che è passata un abbondante mezz’ora da quando ha inviato il messaggio, tempo che ha ingannato perdendosi tra i pensieri ed esplorando lo smartphone, squilla all’improviso il telefono, le crea un sobbalzo, in quanto anche se l’aspettava, ha rotto il silenzio che si era creato in casa, “Pronto” risponde, “Buongiorno Claudia, sei vestita come ti ho chiesto?”, un momento di silenzio, vorrebbe mentire, ma poi riflette che non è il caso di mentire, “mi mancano solo le scarpe, le avevo già tolte prima di entrare, a casa non le metto mai”, “molto male Claudia, non è quello che ti avevo detto, vuoi che interrompiamo tutto?” dice con voce severa anche se pacata, “no ti prego! Non lo farò più, perdonami”, “Claudia, non è cosi che funziona tra noi, per piacere rimetti le scarpe”, lei risponde un timido “OK”, si alza, giunge alla porta, dove le aveva sfilate, le rimette e torna sul divano, “fatto amore”, bene Claudia, “non voglio che tu mi chiami ‘amore’, non perché la cosa mi dispiace, ma perché non amo le donne sdolcinate, quindi apprezzo che sei innamorata di me, ma gradirei che lo dimostri nei fatti, e tu non l’hai fatto, omettendo di tenere le scarpe, ok?”, mentre lui le tiene il discorso lei si mordicchia le labbra, capisce che Ugo è effettivamente un uomo molto severo ed un po’ la intimorisce, poi risponde timidamente “capito”, allora riprende Ugo, “bene allora tieni il telefono, posa la valigetta in un luogo sicuro, tra 10 minuti  esatti viene una mia amica, Marcella, a prenderti e ti porterà a fare delle commissioni necessarie. Ti spiegherà tutto lei, devi solo avere pazienza”, lei lo interrompe, “la stessa Macelal a cui hai fatto la delega per il mio piccolo a scuola?”, lui risponde, “si proprio lei! A dopo” e chiude la telefonata lasciandogli il saluto sulla punta della lingua.

 

Passano giusto 10 minuti, che lei ha impegnato per posare la valigetta, fare un pipì e rinfrescarsi un attimo, ed il campanello, bussa, apre la porta e vede una donna sulla quarantina, che non ha mai visto prima, ma una bella donna, altra quanto lei, slanciata, vestita con jeans e t-shirt, con dei capelli corti neri, un po’ di piercing su entrambe le orecchie, comunque una bella donna, “Buongiorno Claudia, sono Marcella”, lei risponde, “Buongiorno signora Marcella”, “No Claudia, dovrei chiamare io Te signora, ma Ugo mi ha detto che preferisce che ci diamo del ‘Tu’, visto che dovremmo stare molto a contatto ed io sarò la persona che ha tutti i tuoi segreti in mano, quindi, spero che ti sono simpatica ed andremo d’accordo. Io sono una dipendente di Ugo, quindi mi tocca eseguire, da parte mia nessun ostacolo se non gli ordini di Ugo, ok?” termina la frase con un sorriso gioviale.

 

“Ok Marcella, mi sei sinceramente simpatica e non ho alcun pregiudizio, in realtà non ho amicizie femminili, e neanche maschili, sono una persona abbastanza solitaria ed a parte mio marito, mio figlio e le nostre famiglie, non frequento chissà quanta gente, per cui avrò piacere ad avere un’amica”, Marcella la guarda poi ribatte, “si lo so, che non hai amiche e che conduci una vita molto solitaria, Ugo mi ha detto tutto nei dettagli, però ora dobbiamo andare, nei prossimi tre giorni abbiamo tante cose da verificare e mettere a posto”, Claudia la guarda con curiosità, “verificare e mettere a posto?”, “si Claudia, Ugo vuole che fai una serie di cose, però tranquilla, nulla di particolare, nulla di impossibile, sei molto fortunata, lui fa molto seriamente con Te, dopo la morte di sua moglie è la prima volta che lo vedo totalmente rinato, è un’altra persona, prima che ti conoscessi, non capivo chi poteva essere la donna che gli ha stravolto la vita, ora ti guardo e mi è tutto molto chiaro”.

 

Claudia sorride orgogliosa “Bene Marcella, quindi puoi dirmi tutto quello che dovrò fare?”, Marcella sorride, molto gentilmente la risponde “No, non posso, Ugo non vuole, posso solo dirti le cose una alla volta, però visto che quello che faremo ora è connesso con ciò che faremo nel pomeriggio te ne dico solo due per ora”, Claudia la guarda trepidante, “Ora andiamo ad un laboratorio di analisi, che ci farà delle analisi con risposta in tempo quasi reale e poi oggi pomeriggio andremo dal ginecologo e dal cardiologo”, la guarda, soddisfatta? Claudia la guarda quasi delusa, “ginecologo?”, “si”, dice Marcella sorridendo, “vuole che fai un check-up completo, capire se puoi prendere la pillola in modo permanente, mica hai problemi in tal senso?”, “No, no” rispose Claudia, un poco perplessa, poi aggiunse, “bene, andiamo”.

 

Raccolse la sua borsa, il nuovo cellulare, e chiuse la porta, seguì Marcella fino all’automobile, un piccola ed anonima utilitaria di città, anche se si vedeva che era nuova oltre che ben curata, “carina questa automobile, piccola ma comoda” disse Claudia per rompere il ghiaccio, “non è mia Claudia, ma è dell’azienda che fa capo ad Ugo, io lavoro per lui, da 20 anni ormai, e sono una delle persone di cui lui si fida, per questo ti ha affidato a me, ed oltre a Te anche il tuo piccolo. Sono brava con i bambini, al ristorante mi occupo anche dell’animazione alle feste”, Claudia la guarda con interesse, anche perché ha toccato un argomento che le stà molto a cuore, “sei sposata, hai figli?”, sorride amaramente Marcella, “sposata lo ero, mio marito mi ha abbandonato 5 anni dopo il matrimonio e mi ha lasciato con 2 figli che stò crescendo con il mio lavoro ed i miei sacrifici”, comunque devo la vita ad Ugo, mi ha permesso di portare avanti la famiglia e non far mancare nulla a me ed ai miei 2 figli”, Claudia la guarda e con uno sguardo sospettoso, “Marcella, anche tu “, non termina la frase, Marcella scoppia a ridere, “no, ma che dici stai tranquilla, Ugo è mio zio lontano e lo ha fatto solo perché è un uomo di grande generosità, però lui non vuole che si sappia della parentela, preferisce dire che sono una sua amica, ne parente e ne collaboratrice. Ti posso assicurare che ha avuto un’unica donna fino ad oggi che ha amato ed era la moglie, ora ci sei Tu”, si ferma un attimo, poi riprende, “tranquilla ora?”, Claudia sorride ed annuisce contemporaneamente.

 

Giunti al laboratorio di analisi, accompagna Claudia comportandosi come se fosse un’amica che la conosce da sempre e sapesse tutti i suoi segreti, anche se effettivamente Ugo l’ha messa al corrente di tutto, per cui realmente sa tante cose, cose che la stessa Claudia ignora che Ugo potesse sapere. Finite le analisi, in attesa delle risposte, “Marcella prendiamo un caffè che ne dici?”, “certo Claudia, devi anche fare colazione, hai tolto del sangue ed ora sarai un poco indebolita, c’è un bar qui vicino, cosi ci sediamo e scambiamo qualche altra chiacchiera, in modo che l’attesa sia meno lunga”.

 

 

 

Dopo le analisi del sangue, segui anche la visita dal cardiologo e poi il pranzo in un ristorantino del centro, la mattinata ed il primo pomeriggio passarono abbastanza velocemente, complice la loquacità di Marcella, finché non si fecero le 15, quando giunsero allo studio privato di un famoso ginecologo fuori città.

 

Da fuori non sembrava certo un luogo per uno studio medico, erano ad una decina di chilometri fuori città, sulle colline immerse nel verde, la piccola auto condotta da Marcella si fermò davanti ad un cancello, da cui dentro di scorgeva un viale alberato e solo in fondo una villa a tre piani immersa nel verde assoluto, “Marcella, ma chi c’è qui?”, “un ginecologo amico di Ugo, uno dei migliori professionisti, ha una clinica in città, una di quelle che và per la maggiore, qui riceve solo clienti prestigiosi e privati”, dopo alcuni secondi il cancello si aprì automaticamente da solo, Marcella diede di nuovo gas all’auto fino a ritrovarsi nel parcheggio della maestosa villa, “wow” fù l’esclamazione di Claudia, “su scendiamo” è una persona molto simpatica, starai a tuo agio.

 

Scese dall’auto, Mario, un uomo molto interessante sulla cinquantina, le andò incontro, “Benvenute ragazze”, “Ciao Mario” disse Marcella mostrando una piena confidenza, “Lei è la nostra Claudia, visto che bel bocconcino che si è scelto Ugo?”, “fantastica”, fù la risposta di Mario, “Claudia lui è Mario il grande ginecologo di cui ti ho parlato”, Mario quando fù prossimo a Marcella si avvicino e la salutò con un bacio, poi fece altrettanto con Claudia, che accettò, anche se con un poco di reticenza. “Allora Claudia, come và? Hai fatto le analisi e la visita cardiologica stamattina?”, Claudia annuì, “Bene allora andiamo nello studio. Marcella prepari un bel caffè e ce lo porti? Tanto tu sei di casa, sai come muoverti”.

Entrando Claudia seguì Mario, che si avvio in una porta verso destra, mentre Marcella prese la direzione opposta, dove si vedeva ci fosse una sorta di cucina, “bene Claudia”, entrati nello studio, accomodati qui sulla poltroncina, lui fece altrettanto, non si mise dietro la scrivania per non creare barriere, “ora ti farò delle domande a cui dovrai rispondere con la massima sincerità, Ugo non saprà nulla delle tue risposte e per quanto è amico mio molto intimo, avrà solo un parere medico sulla tua integrità. Bene inizia a darmi i risultati delle analisi”.

Claudia, gli porse la cartellina e lui la leggeva a voce bassa molto attentamente, annuendo con la testa.

“Perfetto Claudia, tutti i valori nella norma, forse dovresti mangiare un poco di carne bianca in più, comunque questo spetterà domani al nutrizionista stabilirlo”, le sorride, “ora partiamo con le domande?”

Claudia annui sorridendo, “Sei molto bella e dolce, complimenti, ora dovrò farti delle domande che vanno nel tuo intimo, quindi se non sei pronta dimmelo, cosi non inizio”, Claudia sorridendo, “sono pronta, tranquillo”, “Bene Claudia allora, mediamente con che frequenza fai sesso?” lo guarda “una volta al mese”,

“tuo marito è un pazzo” pensa a bassa voce Mario, ma molto professionalmente non emette alcun giudizio, “che posizioni fate generalmente?”, Claudia lo guarda, ride, “la classica, come si chiama? Del missionario?”, “a te non viene mai voglia di variare?”, “si a volte, però mi sembra che lui non sia molto contento di farne altre, cosi ho capito in passato”, “ok, sesso anale? Sesso orale?”, Claudia lo guarda quasi stupita, poi scuote la testa in senso di diniego, “quindi metto no e no?”, “no, no, certo” rispose Claudia, “quindi non l’hai mai preso dietro e mai fatto un pompino?”, Claudia si fermò poi disse “Ho fatto dei pompini a dei ragazzi quando avevo 15 anni”, “capito, hai ingoiato sperma?”, il viso di Claudia, quasi inorridita dalla domanda, “assolutamente no!”, Mario scoppiò a ridere, “non inorridire, forse dici cosi perché non sai. Il giorno che proverai delle cose poi non ne farai più a meno. Ne parleremo tra qualche mese e vedrai”, “Vedremo” rispose Claudia sorridendo come se avesse accettato la sfida.

 

“Ora sfilati il vestito e mettiti sul lettino con le gambe sugli appoggi”, lei si alzo, sfilò il vestito e lo poggiò sulla sedia, non tolse le scarpe, si mise sul lettino nella posizione indicatale, Mario si avvicino ed inizio a palparla, prima il seno, “complimenti”, disse, “hai un seno perfetto”, poi mise un guantino di plastica ed iniziò a toccarle la fica, il clitoride, poi le mise un dito dentro, si accorse che lei era abbastanza umidiccia, “che troietta che sei Claudia” pensò, “hai solo bisogno di chi ti mette in moto”, approfittò con il dito, un poco oltre il dovuto per la visita, poi prese del gel, le spalmo la pancia e le fece una breve ecografia.

“Bene, mi sembra tutto perfettamente in regola”, sei un fiorellino, dove ti ha trovato Ugo? “sono una sua ex alunna” ribatte velocemente.

“Claudia, ora dovresti girarti, un’ultima cosa ed abbiamo terminato”, “ok, come devo mettermi?”, “pancia in giù devo controllarti l’ano”, “l’ano?” fù l’esclamazione di Claudia, Mario sorrise, “Si, l’ano!”, “non capisco il motivo” ribattè Claudia, “un semplice controllo, devo verificare se hai rachidi e se il tuo forellino è abbastanza elastico, visto che sei vergine dietro, confermi?”, attese qualche secondo in cui i pensieri andavano oltre, “si ma io ho paura!”. “Claudia dopo questo controllo, in cui ti assicuro non sentirai dolore io potrò dire che attività preliminari potrai fare per non sentire mai dolore. Sei arrivata sin qui, ora fidati e terminiamo, ok?”, Claudia annui e si contrasse per la paura, “No Claudia, devi essere rilassata al massimo, quindi ti prego, altrimenti sentirai male”, “ma non ci riesco”, “ok ho capito” disse Mario, sfilò il guanto ed andò vicino alla scrivania, prese un astuccio di crema da uno dei cassetti e ne spalmò una abbondante dose proprio sopra al buchetto di Claudia, “Io penso che tu non dovresti sentire dolore, mi sembra che hai dei tessuti molto elastici, ma con questa crema non sentirai proprio nulla ed è un peccato, perché cosi perdi le sensazioni, comunque imparerai, ne sono certo”.  Mario inizio a ruotare un dito sopra al forellino, ogni tanto spingeva dentro, l’ano si dischiudeva come fosse di burro, poi decise di giocare, inizio a mettere 2 dita che entrarono tranquillamente, stantuffò per quasi un minuto, Claudia sotto di lui stringeva le gambe, gemeva quasi, seppur cercava di non farsi scorgere, ma Mario aveva capito dalla sua esperienza che ne stava godendo ed anche lui era molto eccitato dalla situazione, ma lei era la donna scelta dal suo amico e non poteva permettersi di andare oltre.

“Perfetto Claudia, puoi alzarti, dietro quella porta c’è il bagno, puoi andarti a pulire, sei anche sufficientemente pulita, dal punto di vista igienico intendo, l’unico consiglio che ti dò e di fare un piccolo clistere, quando sai che poi farai sesso anale, ok?”, Claudia annuì non molto convinta e si diresse nel bagno.

“Ehi Marcella, puoi entrare, il caffè l’hai fatto?”, “si amore” sussurrò Marcella, si avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra, facendo piano per non farsi sentire da Claudia, Mario era sposato e con Marcella aveva una relazione clandestina che và avanti da anni.

 

Dopo che Claudia usci dal bagno, si preserò il caffè e poi si rimisero in viaggio verso casa, “Claudia, ora andiamo a prendere il piccolo a scuola, cosi si inizia ad abituare alla mia presenza, poi vi accompagno a casa e ci vediamo domani mattina a casa tua, portiamo il piccolo a scuola ed iniziamo il secondo giorno di preparazione”, “Bene, ora ho voglia di una doccia e di dormire”.

 

 

La sveglia suona impietosa, lo stress e l’ansia del giorno prima, hanno fatta cadere Claudia in un sonno profondo, ma anche rigenerativo, apre gli occhi spegne la sveglia vorrebbe non alzarsi, ma deve, comunque le esigenze fisiche fanno si che debba alzarsi, lo fa un po’ controvoglia, và al bagno, fa la sua solita pipì, sente uno strano prurito posteriore, riflette che ieri Mario, il ginecologo le ha violato il forellino, anche se solo con le dita, povero culetto mio,  poi pensa al clistere, non si era mai sottoposta ad una pratica del genere, stranamente questi pensieri non le provocano fastidio, ma una sottile eccitazione mista a paura, “cosa mi stà succedendo?” riflette che forse anche lei non conosce ancora bene se stessa.

 

Esce dal bagno prepara la colazione, sveglia il figlioletto e lo prepara per la scuola, dopo averlo indotto a mangiare la merenda, si prepara lei a sua volta, mette un vestitino di cotone molto leggero bianco, con le bretelline che mettono in evidenza il suo seno che nonostante sia privo di reggiseno si mantiene da solo, sotto mette le solite scarpette rosse, guarda l’orologio, qualche minuto e Marcella sarà qui, guarda lo smartphone, pensa ad Ugo, “che stronzo non si è fatto vivo ieri, neanchè per un attimo, lo vedrò sicuramente stamattina a scuola”, non vede l’ora di incrociare il suo sguardo.

 

Arrivata Marcella, sale in auto, “Buongiorno Marcella”, “Buongiorno Claudia, dormito bene?”, la guarda poi le dice, “Si, sono sprofondata, solo stamattina avevo un prurito, poi ti spiego dopo”, nel mentre sono giunte fuori la scuola, Marcella parcheggia non proprio nei pressi, “Claudia, tu resta in auto, il piccolo lo porto io, ok?”, “ma io…”, la interrompe, so Tu cosa desideri, ma ora non è il momento, allora capisce che si tratta di un ordine di Ugo, per cui resta buona al suo posto.

 

Ecco Marcella torna dopo un po’ di minuti, “ehi quanto tempo”, “si ho incontrato Ugo e mi ha intrattenuto”, “ti ha detto lui di non farmi scendere”, Marcella annuisce con un sorriso, poi aggiunge, “stai tranquilla è tutto ok, oggi avremo un’altra bella giornata”, “capisco ribatte Claudia”, poi intenzionata a riprendere il discorso di prima, “ti stavo dicendo prima che sento un prurito al buchetto posteriore, forse Mario, ha esagerato nel toccarmelo, comunque volevo chiederti se tu hai mai fatto un clistere”, “certo, tu no?”, rispose Marcella, “e come mai l’hai fatto a me non è mai capitato! Anche tu hai Mario come ginecologo?”, Marcella scoppia a ridere, “si ho anche io Mario come ginecologo”, “Capito e tu con chi fai sesso anale?, se è per questo che fai il clistere”, Marcella continua a ridere, poi decide di dire la verità, sapendo di potersi fidare di Claudia, “ok io conosco i  tuoi segreti ed è giusto che tu conosci i miei, visto che vogliamo essere amiche”, la fissa per un attimo, ha ancora un attimo di indecisione, poi riprende, “sono l’amante sottomessa di Marcello, da un po’ di anni”, si ferma, cerca di capire la sua reazione, “sconvolta?”, Claudia muove la testa per indicare che non è cosi, poi ammette, “sconvolta no, non me lo aspettavo, questo sì”, si ferma per un attimo a riflettere, poi fa vincere la sua curiosità, “ora dove siamo dirette?”, quindi Marcella illuminandosi, “bene, oggi abbiamo un bel programmino. Ora andiamo in palestra, Ugo vuole che riprendi a ballare, poi facciamo sauna e doccia, la farò anche io, poi pranziamo e nel pomeriggio farai un piercing all’ombelico, che ad Ugo piace tanto e poi un piccolo tattoo, ma non posso dirti di più. Sei pronta?”, Claudia la guarda un attimo disorientata, “cosa è questa storia del tattoo?”, Marcella sorride beffarda, “vedrai, niente di preoccupante”, Claudia protesta, “a me non piacciono!”, “Lo farai per Ugo, questo è l’ordine!” disse con decisione perentoria Marcella.

 

Giunti in palestra, consegnarono a Claudia un borsone con tutto l’occorrente per allenarsi, inoltre le chiavi di un armadietto, che dopo scoprì essere al fianco di quello di Marcella, si spoglio ed iniziò una sessione preliminare con un personal trainer, mentre Marcella fece il suo allenamento personalizzato di cui già aveva piena conoscenza. Dopo 2 ore di allenamento, fecero un massaggio, la sauna, la doccia ed andarono a pranzo”.

 

Subito dopo pranzo, trascorso chiacchierando del più e del meno, dei propri trascorsi di vita, proprio come farebbero due vecchie amiche, consumato anche il caffè, si diressero di nuovo fuori paese per andare ad un centro specializzato in tattoo, Marcella parcheggiò, scese anche lei dall’auto precedendo, fu lei a bussare alla porta, apri un ragazzo giovane di colore che non aveva più di trenta anni, “Ciao Marcella”, “Ciao John, lei è Claudia”, “Piacere Claudia, accomodati”, Claudia lo seguì accennando un timido “ciao”, forse pensava a cosa doveva sottoporsi, si accomodò un attimo sulla poltroncina, “Allora Claudia”, iniziò il ragazzo, “ora ti sfili il vestito e resti in piedi davanti a me per qualche minuto, poi ti sfili le mutandine e ti metti a pancia in giù sul lettino”, la fissò, “tutto chiaro?”, Claudia annuì, pensava alle mutandine che non avrebbe potuto sfilare, il pensiero la faceva ridere, tanto da dimenticarsi l’ansia per il tattoo.

 

Sfilato il vestito, John avendo visto che non aveva intimo si diverte “Ma potevi tenerle le mutandine,” poi ride, si riprende, “Allora ferma un attimo”, John si avvicinò a lei, prese la parte superiore dell’ombelico con due dita e sparò un colpo con la pistola dei piercing, la fissò, “fatto male? È come mettere un orecchino vero?”, Claudia annui effettivamente non aveva sentito dolore, “mi preoccupa più questo che faremo ora”, “Claudia stai tranquilla, dobbiamo fare una cosa piccolissima, devi solo stare ferma 5 minuti, tra l’altro ti anestetizzo localmente, quindi non sentirai nulla e quando si risveglia il tutto, domani mattina, sarà un lontano ricordo, non lo vedrai e non ci penserai, ok?”, Claudia si mette sul lettino ripensando alle dita di Mario di ieri, John  però rispetto alla posizione del giorno prima le blocca i polsi e le caviglie, “solo per precauzioni, se sbaglio sono casini ok?”, “ok si, ma posso sapere cosa mi stai per fare?”, John resta in silenzio ancora qualche attimo, poi appena Claudia e totalmente bloccata, “ti farò un ‘U’ all’interno della natica, questa la potrà vedere solo Ugo” , comunque è piccola e potrai toglierla, quando vorrai”, vorrebbe reagire e controbattere, ma sa che è tutto inutile. John pratica una piccola puntura sul sedere poi mette una crema ammorbidente all’interno della natica e la massaggia, “hai proprio un bel culetto, sai?”, Claudia non risponde, sente che questo massaggio le fa inumidire il sesso, e John, che vede con i suoi occhi il pelo lubrificarsi indugia un pochino in più sul buchetto. Poi John inizia a disegnare la ‘U’ all’interno della natica mentre lei continua a pensare al piacere del massaggio anale restando in silenzio, in attesa che il lavoro vada al termine, quasi assorta viene distolta dalla voce di John, “tutto fatto, ora ti slego, puoi alzarti e rivestirti”, come promesso non ha sentito nulla, ed è tutto completato, si rialza e si riveste.

 

Marcella le chiede “tutto ok, riesci a camminare?”, Claudia annuisce, poi saluta “John grazie”, John risponde “Grazie a te, bel culetto! Marcella, quando mi porti un culetto cosi tutto per me?”, Marcella rispose prontamente “Ciao John, fatti una doccia” e scoppiarono entrambe a ridere, avviandosi vero l’auto.

 

“Marcella, effettivamente a stare seduta mi dà un poco di fastidio”, “Capisco, ora facciamo cosi ti accompagno a casa, il piccolo lo prendo io, tu ti metti a letto, e quando torno vi preparo qualcosa per cena, poi domani mattina, vengo a prendere il piccolo, lo riporto a scuola, basta che me lo fai trovare pronto, poi quando torno dobbiamo stare a casa tua, faremo il clistere ed altre cose, ok?”, Claudia la guardò e fece di “no” con il capo, Marcella sorrise, non fare cosi, vedrai che non ti pentirai, poi il clistere e tutto il resto è molto piacevole, anche io la pensavo come Te prima, poi quando provi certe cose non ne puoi fare più a meno! Prova a fidarti”, Claudia poco convinta la guardò, “Ok, amica mia ci provo!”.

 

La sveglia suona, quando gli occhi erano già mezzi aperti, il giorno prima aveva effettivamente recuperato un bel po’ di sonno, si sentiva bene, alcun dolore e pensiero l’assillava, si alza, va’ al bagno come al solito, ricorda il tattoo all’interno della natica, sembra quasi un lontano ricordo, fa la sua pipì, poi si sciacqua e dopo essersi asciugata si mette con le spalle allo specchio, poi inclinandosi leggermente in avanti  con le mani allarga le natiche come per prepararsi ad una penetrazione al volo, guarda il tattoo, effettivamente è piccolo ed all’interno, lo considera un sacrificio minimo, poi toglie le mani, si riguarda il sedere, “proprio un bel sedere da scopare”, si dice a voce bassa, si compiace con se stessa e non vede l’ora che questo avvenga, poi riflette sul clistere, inizia a pensare che quest’attività anale potrebbe essere piacevole come la visita del ginecologo e le attenzione del negro autore del tattoo.

 

Giusto in orario come da nuova prassi bussa alla porta Marcella, Claudia era pronta anche lei con il figlio per accompagnarlo a scuola, “Buongiorno Claudia”, “Buongiorno Marcella”, si avvicinarono e si baciarono sulla guancia, “Marcella, sono in forma vengo anche io con Te, poi torniamo qui per quello che dobbiamo fare”, la guarda come chi deve dare una brutta notizia, “mi dispiace Claudia, dobbiamo rimandare ad oggi pomeriggio e tu non puoi venire con me, Ugo mi ha detto che devi restare qui assolutamente”, Claudia spazientita, “che palle! Ma perché non mi chiama Ugo, invece di mandare ordini per Te?”, Marcella cerca di calmarla, “non fare cosi, vedrai che ti parlerà presto e questo momento di confusione sembrerà un lontano ricordo, ora porto il bimbo a scuola, penso che Ugo ti chiamerà tra poco!”.

 

Convinta, resta a casa, si siede sul divano, pronta com’era per uscire, quindi un vestitino corto a mezza coscia azzurro, un poco largo, le solite scarpe con il tacco 12, questa volta bianche, cerca di scrutare lo smartphone, pensa di scrivere un messaggio ad Ugo, in fondo non glielo ha vietato, pensa di essere una stupida a non averci pensato prima, cosi inizia a comporre nella sua mente un messaggio, nel silenzio della casa.

 

Dopo un poco di meditazione ha appena scritto “Ciao Ugo” che il silenzio viene interrotto da due squilli di campanello, “chi sarà” dice parlando a sé stessa, “Marcella mi ha comunicato che viene il pomeriggio, bah” cosi si accinge ad aprire e con grande sorpresa dietro l’apertura della porta, c’è la figura imponente di Ugo, con un mazzo di rose rosse in mano, “Disturbo?” dice con un sorriso beffardo, Claudia lo fissa per un attimo, impietrita per la sorpresa che non immaginava, poi si riprende “certo, entra ci mancherebbe!” le si avvicina e gli dà un bacio sulle labbra con tutta la forza che ha, poi si stacca, Ugo sorride, “ti sono mancato?”, entra, scruta la casa, “sei uno stronzo ribatte Claudia”, poi dopo un attimo che lo fissa riprende “sono 2 giorni che non ti fai sentire ed io a fare un sacco di cose per te!”, Ugo la riprende subito, “perché non mi ha chiamato? Chi te lo ha vietato?”, lei cerca di giustificarsi, “pensavo che fossi sempre tu a chiamare me!”, lui ride, poi aggiunge, “no piccola puttanella, puoi chiamarmi tutte le volte che vuoi!” poi la guarda, cerca la reazione alla parola puttanella, l’unica reazione è uno “Scusami, ho sbagliato”, “tranquilla, sediamoci un poco sul divano, parliamo un poco, ok?”, lei annui poi aggiunse, “posso offrirti qualcosa da bere?”, domanda a cui Ugo rispose con un imperativo “Siediti!”.

 

Erano seduti sul divano, Ugo alla destra, le teneva la mano, ogni tanto se la portava alla bocca per baciarle le nocche teneramente, “Allora Claudia, come ti senti? Con Marcella come va’? Con le visite?”, Claudia gli sorride, “Bene, Marcella è un’ottima persona davvero, riguarda le visite non ne capisco il senso, però va bene così”,  Ugo incalza “il tattoo?”, lei sorride, “idea simpatica ed originale, lo vuoi vedere?”, lui fa segno di “no” con la testa, poi si avvicina con le labbra e la bacia prepotentemente penetrandole la bocca con le lingua, una mano l’abbraccia al collo e l’altra le carezza la pancia, Claudia risponde al bacio, lasciandosi trasportare e con una mano carezza la mano che ha sulla pancia, istintivamente dischiude le gambe, sente la necessità che la mano di Ugo scende, ma ciò non avviene.

 

Ugo stacca la bocca dalle labbra di Claudia, Claudia lo fissa e gli sorride, lui le dice, “Sei proprio una troietta in calore, mi fai impazzire, ho visto come aprivi le gambe, però devi attendere, non sei la mia donna solo per il sesso, devi essere una signora ed imparare a stare al tuo posto”, lei protesta, “capisci che stai risvegliando tante cose in me?”, Ugo annuisce, Claudia aggiunge, “sto facendo tutto ciò che vuoi tu, e farò tutto il resto che mi chiederai, perché mi piaci da impazzire, mi piace la situazione, mi piace essere tua, però ho bisogno che questo non fosse un sogno”, mentre parla le mette una mano sul membro, lui provocatoriamente gliela toglie, lei la rimette e lo bacia per immobilizzarlo, restando per qualche minuto a limonarlo e con la mano che gli carezza il membro da sopra i pantaloni, poi si stacca con la bocca e lo guarda, “posso?”, lui annuisce, gli apre i pantaloni, poi si alza e si inginocchia davanti a lui, glieli sfila insieme alle mutande, lo guarda negli occhi e gli sorride, con una mano cerca di mantenere il membro di Ugo, “wow”, si ricorda di quello del marito, che è la metà sia in lunghezza che per diametro, “ma è vero?”, Ugo sorride, lei lo guarda, poi tira fuori la lingua per leccarlo, vuole percepirne il sapore, dal sorriso si evince che gli piace e non poco, inizia a baciarlo lungo tutta l’asta, alterna dei baci a delle piccole leccate, continua cosi, poi Ugo la ferma, “Cucciola” , ora devo andare, mi dispiace lasciarti cosi, neanche per me è facile, però ora hai visto che non è un sogno, Claudia si rabbuia in viso ed annuisce amaramente, si alza e con lei si alza anche Ugo dal divano, si tira sù i pantaloni.

 

“Ti sono piaciuti i fiori?”, dice Ugo per portare la conversazione su altre strade, ma lei ripicca, “solo quelli, mi stai torturando, non capisco il perché”, Ugo sorride, “tranquilla, avrai modo per saziarti, oggi finirai tutte le attività preliminari e da lunedì inizieremo a fare seriamente, “ok?”, Claudia annuisce e poi abbracciandolo forte, sussurra teneramente, “OK!” e lo accompagna alla porta.

Claudia, dopo aver lasciato andar via Ugo, restò sul divano, sentiva ancora il sapore del suo cazzo, non aveva voglia di fare nulla, poi verso ora di pranzo, decise di mangiare un panino e si chiese “Marcella a che ora sarebbe passata”, dopo il panino si optò per una doccia rigeneratrice in cui approfittò per massaggiarsi il corpo, toccarsi i seni, la pancia, le gambe, il culo, ammirò anche il suo piercing all’ombelico, era soddisfatta di se stessa, stava vivendo a pieno la trasformazione, soprattutto mentale, da mogliettina e mamma, stava diventando troia e sottomessa.

 

Erano ormai le 15, quando bussò Marcella, quando Claudia aprì, scoprì che ella non era sola, con lei c’era una bella ragazza con un enorme valigione, “prego accomodatevi”, “lei è Gianna, l’estetista”, “Ciao Gianna, ma pensavo dovessimo fare altro oggi”, disse Claudia rivolgendosi a Marcella, la quale la guarda, “piccola sei proprio impaziente vero?”, Claudia sorrise, Marcella ricambiò il sorriso in complicità, “Gianna è a disposizione per qualsiasi tocco estetico, se vuoi fare le unghie, le ciglia, i capelli, i peli del pube e l’inguine, “forse bisogna mettere a posto solo i peli del pube, ora Gianna prepara tutto l’occorrente.

 

Gianna tirò dal suo valigione, un lettino portatile, e tutta una serie di attrezzi e prodotti per il suo lavoro, “Claudia vada a spogliarsi , poi torni con un accappatoio”, Claudia andò nel bagno e tornò come le era stato chiesto, si adagiò sul lettino, Gianna iniziò a guardare il da farsi, poi confabulò con Marcella sulla necessità di accorciare il pelo sul pube e depilare completamente l’inguine, Marcella annuì, Claudia ascoltava impotente, come se tutto fosse già stato scritto, quindi Gianna, effettuò il lavoro ed al termine chiese di nuovo parere a Marcella, la quale rispose si è tutto ok, “va’ benissimo cosi, ad Ugo non piacciono i peli, dovrai essere sempre perfetta, Gianna verrà una volta a settimana, cosi sarai sempre impeccabile!”. Claudia scese dal lettino, “vado a rivestirmi”, Marcella la fermò, “no, resta cosi, Gianna ora va’ via ed io e te continuiamo le nostre cose”, quindi Gianna raccolse tutte le sue cose e salutando andò via.

 

Restate sole, Marcella tirò fuori dalla sua borsa una busta con delle scatole, “allora questi sono i clisteri, ora faremo il primo, poi queste sono le pillole anticoncezionali, ti eviteranno anche il ciclo abbondante. Sei pronta?”, Claudia scosse la testa in senso di conferma, “bene, andiamo in bagno che è meglio”, Claudia si avviò, in bagno facendo strada, “ora togliti l’accappatoio, guarda la peretta, questa la devi mettere dietro ovviamente, e poi sederti sul water per un po’ di minuti, prima trattenere un poco, poi quando non ce la fai più butti tutto fuori, fai da sola o te lo faccio io?”, Claudia, era tentata di farselo fare da Marcella, poi optò per farlo da sola, riuscì a seguire tutte le istruzioni e andò tutto per il meglio, “Visto sei stata bravissima?”, la elogiò ed aggiunse, “magari ti è anche piaciuto”, Claudia sorrise, poi disse, “non proprio”, Marcella sorrise, Claudia si lavò  per bene e rimise il vestito con le scarpe, mentre si rivestiva Marcella l’avvertì che non era ancora terminato il tutto, “cosa mi aspetta ancora?”, Marcella prima sorrise, poi avviandosi nel soggiorno, “ti aspetto di là, vieni e vedrai!”.

 

Claudia, rivestita di tutto punto raggiunse Marcella in soggiorno, e la trovò seduta sul divano con uno scatolino in mano, una bella confezione, sembrava un regalo, Claudia, sorrise, “è l’anello di fidanzamento?”, Marcella disse, “molto di più… è tuo apri”, Claudia, prese la scatola e l’apri, all’interno c’era un Butt-Plug, di silicone di colore lilla, con un cristallo come terminale, Claudia lo guardò, poi guardò negli occhi Marcella cercando di capire, Marcella sorrise, poi disse “dimmi, cosa c’è che non va?”, Claudia le rispose “cosa devo farci con questo?”, Marcella si alza e le dice sorridendo “me l’aspettavo la domanda”, iniziò a sfilarsi i jeans che le fasciavano le gambe, “ora ti faccio vedere”, si denudò completamente, poi le disse spogliati, Claudia eseguì, quando furono entrambe nude, Marcella, che vestita non faceva immaginare il bel fisico che aveva, si, mise carponi e le mostro il suo sedere, con all’interno piantato un butt-plug, simile solo dal diverso, quello di Marcella era nero, Claudia restò interdetta, “Tu cammini con quel coso piantato nel culo?”, Marcella le rispose “SI! e ti assicuro che è anche molto piacevole, ora se ti metti carponi, la prima volta te lo metto io, ok? Oppure preferisci fare da sola?”, effettivamente già prima al momento del clistere aveva desiderato avere le mani di Marcella addosso, ma non aveva avuto il coraggio di dirlo, “SI, fallo tu!”, Marcella la sconvolse, “preferisci solo la crema o posso fare io a modo mio?”, Claudia non aveva ben compreso fino in fondo, ma aveva immaginato che Marcella avrebbe desiderato giocare un po’ con il suo culo, “Marcella, fai tu, lo sai che mi fido di Te”, Marcella fu soddisfatta della risposta, quindi non ci penso su due volte ed iniziò a baciarla sul fondo schiena e la leccò le natiche alternando leccatine a bacetti, finché con la lingua non arrivò all’ano, lo inumidì per bene, provò a mettere un dito, vide che entrava bene, poi si alzò, non voleva esagerare, anche se Claudia era una sorta di frutto proibito, di cui solo Ugo poteva disporre, prese un po’ di gel e continuò il massaggio con le dita, poi prese il Butt-Plug e lo installò. Claudia gemette, dietro si vedeva che la sua patatina si inumidiva per l’eccitazione, “Ti piace porcellina, vero? anche Mario mi ha detto che ti sei bagnata durante la visita”, Claudia si imbarazzo un attimo poi rispose, “si molto, non sapevo!”, “ok, Claudia, puoi rialzarti, però questo deve essere un segreto, io non avrei dovuto baciarti, il culo!”, Claudia sorrise, le si avvicinò e la bacio un attimo sulle labbra, “non ti preoccupare, sarà un nostro segreto!”, “ok, grazie” disse Marcella, “però non sapevo fossi lesbica” incalzò Claudia, “non sono lesbica, ma Mario,  mi ha aperta a tante esperienze, spesso facciamo sesso di gruppo, con altre donne o altri uomini, ed ho scoperto che baciare una donna è comunque molto bello, anche se prima d’ora non mi sono mai permessa di farlo fuori da situazioni in cui non è presente  Mario, quindi questa è una prima volta anche per Me!!!”, terminata di rivestirsi, “Allora il Plug lo devi tenere fino a che non vai a letto e poi lo rimetti lunedì quando ci rivedremo la mattina alla solita ora, visto che nel weekend, torna tuo marito, ok?”, Claudia annuì, quindi Marcella proseguì, “Vado a prendere il piccolo a scuola”, Claudia cercando di familiarizzare con il nuovo oggetto, riuscì solo a dire “Grazie”.

 

Che bello svegliarsi senza la sveglia senza il bimbo da accompagnare a scuola, senza nessuno che ti assilla, finalmente è arrivato il week-end, Claudia si sveglia naturalmente intorno alle 8, un paio d’ore oltre la sua normale sveglia dei giorni feriali, non si alza subito, si gode un poco il dormi veglia, riflette sulla settimana, su cosa dovrà fare, il pomeriggio ritornerà Marco, dopo una settimana di lavoro fuori, i pensieri iniziano ad incalzare, ora ha qualcosa, tanto, troppo da nascondere.

 

Mentre i pensieri negativi prendono possesso, cerca mentalmente di trovare delle contromisure di autodifesa, dire quello che è successo, ovviamente significherebbe la fine del rapporto, non dirlo la metterebbe in una situazione d’imbarazzo, “imbarazzo, conosco ancora questa parola?” si chiede ripensando ad Ugo, alla visita esplorativa al culo di Mario il ginecologo, del tatuatore, e per finire anche Marcella, per non parlare dell’oggetto con cui ha dovuto iniziare a familiarizzare, il tempo passa veloce navigando tra i pensieri.

 

Trascorsa qualche ora decide di alzarsi, e tuffarsi sotto la doccia, appena alzata, il culo un poco dolorante la riporta alla sera prima, va’ a rivedere l’oggetto, forte è la tentazione di reinserirlo, poi ci ripensa, deve far sparire ogni traccia per l’arrivo del marito e con il bambino per casa, non è prudente dedicarsi a queste attività. Terminata la doccia, rassetta casa, si cura del figlio ed arriva la fatidica ora in cui Marco rientra.

 

Ore 16, Claudia, vestita con una canotta rossa e dei leggings chiari che lasciano poco spazio alla fantasia è seduta sul divano, il bimbo è preso dalla tv nella quiete della sua cameretta, sente aprire la porta, si alza, ora deve guardare il marito negli occhi, ma la gioia incontenibile di Marco, di rivedere lei e di sentire il profumo di casa sua mettono tutto in secondo piano, l’abbraccia e le dà una appassionato bacio come non succedeva da tempo, sensazioni perse ormai, certo la lontananza innesca questi meccanismi, “Amore! Non vedevo l’ora di riabbracciarti”, Claudia si lascia prendere e risponde alle effusioni dimenticando tutto ciò che era avvenuto in settimana, poi Marco, si stacca e va’ ad abbracciare il figlio.

 

Dopo qualche minuto Marco la raggiunge di nuovo, si siede sul divano vicino a lei, le prende la mano, “Claudia, mi sei mancata tantissimo, però questo sacrificio di andare fuori lo faccio per entrambi e soprattutto per nostro figlio”, lei lo accarezza poi gli dice, “non preoccuparti amore, anche io adesso inizio a lavorare grazie ad Ugo, davvero una persona splendida, si vede che ha a cuore me e soprattutto Te”, si meraviglia di ciò che è riuscita a dire, però forse è meglio cosi, meglio non rovinare l’armonia che c’è, poi magari è tutto in divenire, “Claudia!”, dice Marco con un sussulto, “ho avuto un’idea, vogliamo invitare Ugo a Cena domani? Potrebbe essere un modo per mostrargli la nostra riconoscenza, che dici?”, Claudia era spiazzata, questo è troppo per lei in questo momento il peso psicologico non riuscirebbe a reggerlo, risponde con un mesto “potrebbe essere una bella idea, ma non sarebbe meglio in un altro weekend?”, “no no, domani, le cose dette e fatte sono le migliori, vado io a comprare tutto l’occorrente e tu prepari tutto con la tua sapienza culinaria”, l’abbraccia a la bacia, senza attendere la sua risposta, preso dall’entusiasmo, Claudia non può che accettare, “Ok, magari può venire anche la mia collega Marcella? Cosi mi dà una mano”, Marco si illumina, “Marcella la collaboratrice di Ugo, certo, molto simpatica, l’hai conosciuta?”, Claudia ribatte, “certo, siamo colleghe, mi dà anche una mano con il piccolo”, “ok sono contento, chiamo Ugo tu chiami Marcella?”, “Ok, vedi prima Ugo che dice e poi chiamo Marcella”.

 

Marco prende il telefono e chiama “Pronto Ugo?”, “ciao Marco, sei rientrato?”, “Si Ugo, tutto ok, finalmente a casa, come stai?”, “Ugo io bene grazie, tu?”, “Bene bene. Volevo dirti che io e Claudia avremmo piacere ad averti a cena domani sera da noi, che ne dici?”, “Marco si potrebbe anche fare, è stata un idea tua o di Claudia?”, “Ugo, idea mia, ma Claudia è entusiasta, pensa ha detto, facciamo venire anche Marcella, confermo?”, ”Va’ bene, allora a domani sera!”, “Ciao Ugo, grazie”.

 

“Amore, Ugo è felice di venire, chiami Marcella?”, “si ok”, si dirige in camera da letto dove ha il cellulare a caricare, Marco la segue e si distende sul letto, “Marcella, sono Claudia”, “Ciao Claudia, cosa è successo?”, Claudia ride, “non è successo nulla! E’ tornato Marco dalla settimana fuori ed ha avuto una bella idea, cioè invitare Ugo e Te per una cena domani sera, che ne dici?”, Marcella resta un attimo in silenzio, “non mi sembra una bella idea, però se Ugo viene, ok!”, Claudia capisce cosa vuole dire Marcella, però Marco la guarda come se pendesse dalle sue labbra, per cui non può far altro che salutare Marcella senza commentare, “Bene grazie Marcella, a domani sera!”.

 

Marco steso sul letto, la guarda mentre termina la telefonata, ne disegna le linee del corpo con lo sguardo, non può evitare di guardarle il culo, suo desiderio neanche troppo nascosto da sempre, le fa cenno di stendersi vicino a lui sul letto, lei posa il cellulare e fa come le ha chiesto il marito, il quale appena la tiene accanto l’abbraccia e la bacia appassionatamente, poi inizia a spogliarla, prima la canotta, meravigliandosi che non indossa il reggiseno e poi abbassandogli i leggings, notando con ancor maggior stupore che non porta neanche le mutandine, ma è troppo eccitato per chiedere spiegazioni, forse anche per questa piacevole scoperta, si spoglia anche lui a pezzi, lei invece, come al solito nei canonici rapporti che ha con il marito fa’ quasi nulla, forse anche meno del solito visto che è lì presente solo con il corpo e non con la mente, la quale è fissata al membro di Ugo ed al butt-Plug, che le ha tenuto compagnia la sera prima.

 

Entrambi nudi sul letto, la forte eccitazione, non permette a Marco di accorgersi di nulla in merito alla moglie, la scopa per qualche minuto in posizione missionaria fino a quando non sente forte l’esigenza di esplodere, al che sfila il suo membro e lo fa esplodere tutto sulla pancia di Claudia, che trova in tutto ciò l’unica soddisfazione di aver forse accontentato il marito, senza aver provato alcuna emozione e ne godimento, ciò. Restano un po’ di minuti in silenzio, Marco si addormenta sul letto per la stanchezza, lei si alza e va’ a fare una doccia, tra i suoi pensieri e con il forte desiderio di poter installare di nuovo il butt-plug nel suo culo.

 

Anche se era passata una sola settimana, sembrava passata una vita da quando si è svegliata l’ultima volta con il marito nel letto, nella sua testa era il marito solo da un punto di vista legale, non era più l’uomo a cui lei aveva deciso di appartenere. Chi è abituato ad alzarsi presto spesso lo fa anche senza la fastidiosa sveglia, cosi è capitato a Claudia, ha provato a riaddormentarsi, ma vedere Marco nel suo letto che ronfava, i pensieri di una lunga giornata davanti, che sarebbe culminata con la cena che molto probabilmente sarà fonte di un forte imbarazzo, non le permettono di riaddormentarsi.

 

Si alza, secondo il suo rituale, prepara la colazione per tutti e poi si prepara per uscire a fare compere per la cena, che ha deciso sarà a base di pesce, “chissà quali sono i gusti culinari di Ugo, avendo un ristorante sul mare è probabile che sia amante del buon pesce”, quindi seguendo questo ragionamento opta senza indugio per questa soluzione.

 

Finalmente mentre lei si prepara, il bimbo e Marco, che si propone di accompagnarla, si svegliano, ma lei non vuole, vuole stare un poco da sola, cosi come lo è stata in settimana, ma ora senza nessun ordine, senza neanche gli ordini di Ugo, totalmente libera, “si libera, liberissima, non metto neanche le mutandine, ma questa volta lo faccio solo per me”.

 

Esce di casa, dopo aver salutato marito e figlio con un bacio, si dirige al mercato, dove guarda con occhi diversi tutti gli energumeni che la spogliano con gli occhi, come accade di solito, ma questa volta, in lei è cambiato qualcosa, non è più la Claudia delle altre volte, sorride, si fa guardare, in alcuni casi sostiene lo sguardo, fa anche la civettuola con un pescatore dal quale acquista tutto l’occorrente, ottenendo anche qualcosa in offerta, grazie al suo sorriso ed allo sguardo ammiccante, sente che questa nuova dimensione la fa stare bene, certo non vuole donarsi a nessuno, “ma in fondo che male c’è ad essere simpatica ed alla mano piuttosto che scorbutica ed acida?” si dice tra i suoi pensieri.

 

Ritornata a casa per ora di pranzo, mangia un panino al volo preparato da Marco, poi iniziano i grandi preparativi per la cena della sera, Marco è entusiasta di poter dimostrare ad Ugo tutta la riconoscenza per averlo salvato da una situazione lavorativa ormai drammatica ed aver preso a cuore anche la moglie. Tutto sembra perfetto, per l’ora di cena, la tavola imbandita per 4 persone, con una tovaglia rosso fuoco, il colore preferito di Claudia, 2 candele a dare un tocco di intimità, il bimbo che ha già cenato e messo in condizioni di potersi divertire da solo nella cameretta.

 

Sono le 20 in punto ed il suono del campanello arriva preciso, Marco apre la porta e come da invito vi sono Ugo, sempre elegante ed impeccabile nel suo modo di vestire, e Marcella che contrariamente al solito non aveva i Jeans a coprirgli le gambe ma una mini di pelle nera mozzafiato, con una camicetta bianca, che poco lascia all’immaginazione, tanto che si vede chiaramente che non indossa nulla sotto. Ugo porge a Marco 2 bottiglie di vino bianco d’annata, il quale ringrazia calorosamente, “Tu quindi sei Marcella, grazie per ciò che stai facendo per Claudia, è entusiasta della tua compagnia”, Marcella sorride, “non faccio nulla di straordinario, Claudia è fantastica di suo”, Ugo ascolta con disinteresse questo scambio di smancerie, mentre con gli occhi cerca di incrociare Claudia, che esce all’improvviso da una stanza, anche lei vestita con una camicetta bianca, leggera e trasparente, tanto che il seno, non avendo intimo, appare in tutta la sua bellezza, sotto invece indossa un mini di pelle nera, uguale a Marcella. Ugo da buon osservatore, “Ma vi siete messe d’accordo?” e le due donne rispondono un “si” in coro e scoppiano a ridere.

 

Marcella si attacca a Marco, ed inizia a chiedergli tante cose sul suo lavoro, come è il cantiere dove è stato in settimana come è l’albergo, visto che comunque lei, in quanto collaboratrice di Ugo si è occupata della parte logistica, per cui Marco, scopre anche chi è la persona che si è occupata di tante cose importanti di cui ha usufruito nella settimana fuori, “quindi tu fai da badante a me e Claudia” ride, Marcella aggiunge, “beh anche al piccolo visto che mi occupo anche di prenderlo e portarlo a scuola”, Marco sorride e la ringrazia, le viene in mente la complicità che si è creata con Claudia e soprattutto il sapore del suo buchetto posteriore quando l’ha leccata, sorride “a me non pesa, anzi stare a disposizione di Claudia è un onore!”.

Claudia è in cucina a preparare ed approfittando di Marcella che intrattiene Marco, chiama Ugo con la scusa che le occorre una mano, Ugo non si sottrae e appena può le sussurra, Tu e Marcella vi siete conciate come due troie, Claudia ride, “non sei contento? Sono come tu mi desideri”, “non mi sembra il caso davanti a Marco”, “sai che mi ha trovata senza intimo e mi ha guardato perplesso”, “ti avevo ordinato di non metterlo solo quando devi essere a mia disposizione, durante la settimana! Domani ti farò vedere i sorci verdi”, Claudia, pensando che fosse un modo di dire, ride come una matta, poi si riprende, “cosa avranno quei due da confabulare?”, “ti fa strano vedere tuo marito che parla con una donna cosi attaccato?”, con una smorfia gli fa intendere che non gli frega granché, poi ridendo dice “magari”, Ugo le risponde “che troia che sei”.

 

La cena scorre fluida, cosi come il vino, e lo spumantino fino al dolce, “Sei stata davvero brava Claudia” dice Ugo “quasi potresti lavorare al ristorante come cuoca”, Marcella ormai un poco brilla “saresti proprio da sposare”, tutti ridono, “Ugo non te la sposeresti una come Claudia?”, Ugo ride anche se non gli piace la piega che sta prendendo la serata, soprattutto in presenza di Marco, il quale accettando il gioco di Marcella, “tanti uomini si sposerebbero Claudia”, e Marcella aggiunge ed anche molte donne, di nuovo risata globale, poi Marco chiede “Marcella tu te la sposeresti?”, Marcella, guarda negli occhi Claudia, la quale arrossisce, poi dice, “se lei fosse consenziente perché no?”.

 

La serata finisce con il caffè e l’ammazza caffè, poi Marcella si propone di dare una mano a Claudia per le stoviglie, e Marco, accetta di buon grado, in modo che non tocca a lui dare una mano alla moglie, propone nel mentre di fare una passeggiata all’aperto ad Ugo, cosi avrebbero parlato di lavoro, cosi escono e restano in casa solo Claudia e Marcella, la quale sparecchia poi mentre e in cucina, “allora troietta, hai messo le mutandine?” Claudia scuote il capo in senso negativo, Marcella si avvicina e la prende alle spalle, le dà un bacio sul collo e le mette una mano sotto la mini, “che troietta, sei bagnata. Chi ti ha eccitato il maritino, Ugo o io?”, Lei risponde “tutti e tre”, “che troia, vorresti essere scopata da tutti e tre contemporaneamente?”, Claudia annuisce, “mi dispiace ci sono solo io” e la bacia violentemente sulle labbra, poi si stacca e le dice “domani sarà il tuo grande giorno, lo sai?”. Claudia annuisce e si allontana un poco da Marcella, “rassettiamo, altrimenti domani non arriverà mai!”.

Finalmente il primo giorno di lavoro, “ma che lavoro?”, Claudia ha tutto l’entusiasmo di iniziare la nuova avventura, ma è in parte turbata perché non ha ancora ben capito come saranno le sue giornate d’ora in avanti, “Ugo, mi vuole come compagna, come amante, come persona di fiducia per gestire i suoi affari, anche se c’è Marcella, che mi sembra già copre molte di queste mansioni, qual è il reale rapporto suo con Marcella, veramente sono a conoscenza di tutto?”, tanti erano gli interrogativi che affollavano la sua mente.

 

Come ormai da rituale, bussa Marcella, lei pronta con il bimbo, “Buongiorno Claudia”, le dice sorridendo mentre l’abbraccia e la bacia sulle guance, “Buongiorno bella”, riprende Marcella, “Ora porto io il piccolo, tu prepara la valigetta con il computer, che torno tra qualche minuto a riprenderti”, “E’ già tutto pronto, possiamo andare direttamente”, “Bene, allora andiamo”, Claudia la guarda leggermente dubbiosa, ma non parla fino a che non lasciano il piccolo a scuola, da lontano intravede anche Ugo impegnato nelle sue pubbliche relazioni abituali del mattino con altre mamme, alcune anche avvenenti, per cui un piccolo sentimento di gelosia la invade, ma poi ci riflette “Gelosa di cosa?”, quindi cerca di caciare via questo pensiero dalla sua testa.

 

Marcella riavvia il motore “Eccoci, si va, sei pronta per questa avventura?”, Claudia la guarda, riflette che Marcella l’ha tolta dall’imbarazzo di dover rompere il ghiaccio, “Si, prontissima! Se posso sapere anche in cosa consiste sarebbe meglio”, Marcella ride, “Se sei pronta senza sapere a cosa, significa che sei pronta a tutto!”, Claudia, la scruta seriosa, “già! è come dici Tu, forse sono pronta a tutto, effettivamente la settimana scorsa, quella dei preparativi, è stata già piena di sorprese”, Marcella continua a ridere, mentre con l’auto percorre la stessa strada che aveva fatto Ugo quando andarono al ristorante di sua proprietà,

“Hai detto bene, Tutto! Dovrai essere pronta a tutto cosi come lo sono io!”, Claudia ancor più dubbiosa, “quindi significa che anche con Te Ugo ha rapporti….”, mentre cerca di completare la frase la risata piena di Marcella la interrompe, “ma no sciocchina, io ed Ugo siamo quasi parenti, te l’ho detto”, “Beh nel Tutto, potrebbe essere incluso anche l’incesto” dice Claudia provocatoriamente, “sei molto intelligente però! capisco perché Ugo ti ha scelta”, si ferma un momento poi riprende, ”ora ti chiarisco tutto, abbi fede!”, Claudia, felice, è pronta ad ascoltare.

 

Marcella, accosta l’auto a qualche centinaio di metri dal ristorante, “Meglio che ci fermiamo qui, altrimenti lì non avrò modo di spiegarti; Io sono a completa disposizione di Mario, il ginecologo, che è però sposato, quindi risulta che tutte le cose che faccio sono per Ugo, Ugo e Mario sono grandi amici ed Ugo, che ha sempre amato la moglie, ora che è vedovo ha deciso di avere una donna, a sua completa disposizione, come la tiene Mario”, Claudia ribatte, “quindi io sarei l’amante di Ugo, ma Ugo, non è sposato!”, Marcella la fissa, “però lo sei tu, ma comunque se saresti libera cambierebbe di poco”, Claudia intenta a capire, “in che senso cambierebbe di poco?”, “nel senso che lui ti ama sicuramente, ma non aspettarti un rapporto da fidanzatina esclusiva, ma non che lui ti tradirà con altre, eventualmente vi divertirete sessualmente insieme ad altre persone, anche con me e Mario, Ugo ha partecipato qualche volta ad incontri con me e Mario, capisci?”, Claudia annuisce poco convinta, “ma tu ed Ugo non siete parenti?”, sorride, “infatti non stiamo insieme!”, Marcella, prende seriamente la parola, “Claudia, devi solo pensare a divertirti, in tutti i sensi! Puoi fidarti? Togli tutti i limiti mentali e non pensare ad una relazione esclusiva con Ugo, poi il fatto che tu sai ballare, lo fa impazzire, e non sai quanto!”

 

Claudia resta qualche minuto in silenzio, finora ci è entrata di getto in questa storia, in modo assolutamente consapevole e consenziente, il marito sembra essere felice, anche se non ha ben capito fino a che punto è consapevole. Tira un sospiro, “Andiamo, ora sono qui e sono pronta ad andare fino in fondo!”, Marcella avvicina il viso al suo e la bacia sulle labbra, restando ferma per qualche secondo, poi si stacca e Claudia le sorride, ribadendo “Andiamo su, non vedo l’ora”.

 

Giunti al ristorante Claudia scende dall’auto con la sua valigetta, fuori c’è un cameriere che si avvicina per prendere la borsa, “No grazie, faccio da sola”, Marcella la riprende, “Claudia, fai fare a lui”, quindi gli lascia la valigetta e lo segue insieme a Marcella, direttamente nella stanza dove aveva parlato la prima volta con Ugo, “Accomodatevi”, il tavolo è nudo, ci sono 4 sedie, ed il divanetto, “porto un caffè o qualcosa altro?”, Marcella rispose prontamente, “prepara 3 caffè, ora arriva anche Ugo”, Claudia ebbe un sussulto di gioia, “Ugo?”, Marcella gli sorride, “Certo, verrà a spiegarti cosa vuole da Te!”, riesce giusto a pronunciare “Che onore”, che la sagoma di Ugo varca la porta della stanzetta privata, con il cameriere al seguito con i tre caffè, Ugo si avvicina a Claudia e la bacia sulle labbra per un attimo, il cameriere posati i caffè, esce dalla stanzetta e chiude la porta, lasciando i tre da soli.

 

Ugo si siede al divanetto, mentre Marcella e Claudia restano in piedi, poi le esorta di sedersi entrambe, “Accomodatevi”, fissa per un attimo Claudia, “sei stupenda, un fiore soave e delicato”, Claudia arrossisce, “ti prego questo rossore mi fa impazzire!”, resta un attimo in silenzio, come riflettesse a qualcosa, “Claudia, come è andata la settimana?”, “bene grazie, piena di novità per me che ero abituata a stare a casa da sola tutto il giorno”, “mi fa piacere. Vorrei che ora organizziamo il lavoro, in attesa che avrai una tua auto verrà a prenderti Marcella e farai tutti gli spostamenti con lei, la mattina fai 3 ore di palestra e ballo, nei giorni dispari, nei giorni pari, incluso il sabato, verrai qui, nell’ufficio che dopo ti illustreremo e tetterai a posto i libri contabili, Marcella ti spiegherà tutto, visto che finora l’ha fatto lei”, Claudia annuisce, “ed ora lei cosa farà?”, Ugo sorride, “mi piace questa tua curiosità, è giusto che tu lo chiedi, mi sarei preoccupato del contrario, visto che sei la nuova manager della mia holding”, Claudia lo guarda spaventata, “Manager? Holding? Non conosco queste parole”, Ugo sorride divertito, “Imparerai presto, Marcella si occuperà di altri tre locali, che abbiamo acquisito, tra cui un Night Club, una discoteca ed un resort in montagna”, poi decide di provocarla, ”ti piacerebbe occuparti del Night Club?”, Claudia guarda lui e Marcella, collega a quanto anticipato da Marcella in merito ai gusti di Ugo per il ballo, “Potrei andare a ballare qualche volta”, Ugo si illumina, “sarebbe una cosa bellissima, davvero!”, poi si alza e si avvicina a Claudia accarezzandole il capo.

 

Marcella interrompe il momento di tenerezza, “Le faccio vedere l’ufficio?”, Ugo scuote la testa, “non ancora, voglio che vi alzate entrambe e vi spogliate”, Marcella esegue senza problemi, mentre Claudia si interroga in silenzio sul perché si dovesse spogliare anche Marcella, ma comunque si sfila il vestitino, e sotto non ha nulla, mentre Marcella indossa le mutandine, Ugo le ammira, soprattutto si gode la sua Claudia, “Ragazze giratevi, voglio vedere i vostri tattoo”, Claudia, chiede a Marcella, “anche tu hai la ‘U’?”,

Marcella prima ride, poi grida “Claudia! Ma la vuoi smettere? Ho la ‘M’, sono marchiata da Mario, come devo spiegartelo?”, poi si gira con il sedere verso di lei, “Guarda!!!”, Ugo sorride, senza parlare, osserva il sedere di Claudia, con la mano le dischiude leggermente le natiche, osserva il tattoo, con la lettera sua iniziale, “effettivamente ti dona, ti dona appartenermi”, si insaliva il suo dito medio destro e lo poggia sul forellino, prova a penetrarlo un pochetto, “faccio male?”, Claudia scuote la testa “no, no”, Ugo è soddisfatto, toglie il dito e lo lecca pulendosi con la sua stessa lingua, “Ragazze ora devo andare, proseguite la vostra giornata, Marcella, mi raccomando illustragli tutto, Claudia ci vediamo qui nel pomeriggio alle 15, ok?”, Claudia, si gira e lo bacia prepotentemente con la lingua, poi dice “non vedo l’ora”, Ugo sorride, si gira è va via.

 

Claudia guarda Marcella anche essa nuda, “Ci rivestiamo?”, Marcella la guarda malinconica, “ahimè Sì! Quanto sei bella, vorrei passare le ore a baciarti, ma purtroppo non si può” conclude ridendo malinconicamente, Claudia si avvicina e la bacia come ha fatto con Ugo, “potresti rimanere qualche sera a dormire da me, che pensi?”, Marcella la guarda entusiasta, “penso che sei un’adorabile troietta, però ora devo farti vedere il tuo ufficio e trasferirti le mansioni, il dovere chiama”, Claudia le risponde “ok, capo”, ridendo, Marcella ribatte, “eh no, il Capo sei tu, anche se forse non lo sai ancora!”, entrambe scoppiano a ridere.

 

Claudia si sente come la protagonista di un sogno molto veloce ed intenso, di quelli dove poi ti svegli un po’ sudaticcio, l’aver preso possesso del proprio ufficio, finemente arredato di uno stile moderno, che ben si addice alla sua personalità frivola, poi il pranzo, il trasferimento di alcune direttive operative, il tutto nella gioiosa e a tratti maliziosa compagnia di Marcella.

 

Sono ormai le 15 e Ugo sta nel parcheggio, manda un sms a Claudia “Esci, andiamo a fare una passeggiata”, sapeva di dover rivedere Ugo, ma non certo che andassero in giro insieme, guarda Marcella e le comunica dell’SMS, la quale le sorride “si lo so, stasera mi occupo io del bimbo, ci vediamo domani”, Claudia resta interdetta, “come domani?”, Marcella la osserva, “andrai nella tenuta di campagna a casa di Ugo e resterai lì per la notte!”, il tempo di sgranare gli occhi per protestare che Marcella riprende, “Cucciola, vai, divertiti! Non pensare a nulla, è tutto ok!”, cosi capisce che sarebbe inutile protestare, quindi si guarda un attimo allo specchio nel bagno privato del suo ufficio, una piccola sistematina e si avvia ad uscire, ancheggiando come al solito in modo naturale come i suoi tacchi alti impongono.

 

Apre lo sportello dell’enorme SUV di Ugo e si accomoda al suo fianco, Ugo le sorride, la bacia sulla guancia “Cucciola come stai?”, lei sorride, vorrebbe protestare, ma non ci riesce e quindi resta in silenzio, quindi Ugo si assicura su come ha trascorso la mattina, “Piaciuto il nuovo ufficio, Marcella ti ha trasferito le mansioni?”, Claudia annuisce, “mi sembra tutto abbastanza chiaro, ovviamente devo prendere dimestichezza”, Ugo guardando la strada, “certo la pratica giornaliera ti verrà in forte aiuto”, Claudia lo osserva, ”già la pratica giornaliera, hai ragione”, poi cambia rapidamente discorso, “ora dove si và?”, Ugo si illumina e sorride, “casa mia”, “casa tua? dove abiti?”, Ugo ride, “lo scoprirai strada facendo”, Claudia osserva la strada, effettivamente è la strada per le colline, la stessa di quando andò da Mario per la visita ginecologica, “mi sembra la strada che conduce alla villa di Mario”, Ugo annuisce sorridendo, “ottima osservatrice, la mia tenuta è confinante con quella di Mario”, Claudia riflette sulla villa di Mario, “quindi hai anche tu una casa tipo la villa di Mario?”, Ugo la guarda, ma non parla, riesce solo a sorridere, godendo della curiosità di Claudia.

 

Dopo un po’ di chilometri, oltrepassando anche la villa di Mario, di cui ha ricordato l’ingresso, Ugo rallenta alla visione di un cancello grande, appena fermo prende un telecomando ed alla pressione di un tasto l’enorme cancello si dischiude, appena oltre passato c’è un viale alberato, con dei giardini laterali molto ben tenuti, “fantastico posto questo” riesce giusto a dire Claudia, Ugo accelera e dopo circa trecento metri esce maestosa un villa a tre piani, con annesso 2 casolari antichi, ma che si vede che sono comunque vissuti, appena parcheggiato l’auto prima di scendere “ti piace qui?”, Claudia estasiata, “tu vivi qui? Da solo in tutto questo ben di Dio?”, Ugo sorride, no, non sono completamente solo, nel casolare c’è una famiglia che mi aiuta a governare la casa e gli animali”, lei lo guarda incuriosita, “che animali?”, Ugo, “spero che ti piacciono gli animali, ho 4 cavalli, 2 mucche, un toro, pecore, capre, un maiale, delle oche, un paio di cani, qualche gatto, e poi altro ancora”, “uno zoo”, fu la risposta di Claudia che immaginava la passeggiata come un momento più pruriginoso, visto che muore dalla voglia di essere posseduta.

 

Ugo da galantuomo le apre la portiera, la aiuta a scendere tenendogli la mano, chiuda la portiera senza staccarsi da lei, le sussurra, “da quanto ho sognato questo momento”, lei lo guarda e lo bacia sulle labbra, poi si guarda intorno cerca di orientarsi, vede una distesa immensa, che si perde verso l’orizzonte, Ugo la ammira cercando di seguire con lo sguardo la mente di Claudia dove è diretta, “a cosa pensi?”, Claudia, stringendo la mano ulteriormente, “qui è fantastico”, “non hai visto ancora nulla” gli risponde abbracciandola e stringendola a lui, lei si eccita intimamente, nell’abbraccio sente qualcosa di duro che pulsa all’altezza del pube, gli sussurra “mi fai impazzire lo sai?”, Ugo fingendo di non capire, “impazzisci per ciò che vedi? Non hai visto ancora niente”, lei risponde languida, “impazzisco per ciò che sento” mettendo la mano libera tra il suo pube e quello di Ugo, “sei proprio una cagnetta in calore vero? qui starai a tuo agio tra tanti animali” gli scappa da ridere sperando di non averla offesa, cosa che non è avvenuta, anzi l’ha eccitata ulteriormente, “questo odore di stalla che si sente in sottofondo mi eccita da morire”, Ugo le lancia una provocazione, “vuoi vedere la stalla?”, lei gli sussurra nell’orecchio “Si, mi renderesti davvero felice!”.

Ugo la guida per i viali pedonali della sua maestosa villa, con direzione uno dei due casolari, mentre passeggia, tenendola per mano, gli illustra alcuni particolari, spiegando ogni cosa, come è stata pensata e a che scopo è concepita; man mano che si dirigono verso la stalla l’odore di paglia diventa sempre più forte, finché davanti al casolare non ci sono 4 ingressi belli grossi e separati tra loro, “scegli un ingresso”, Claudia lo fissa, “non saprei scegliere, per me l’uno vale l’altro”, Ugo, glieli indica uno alla volta “cavalli, mucche, pecore e capre e pagliaio. Da dove vuoi iniziare?”, Claudia lo guarda, desidera sentire ancor più forte l’eccitante odore di paglia da stalla, “vorrei vedere il toro”, dice provocatoriamente, Ugo le sorride, “bene, entriamo e si avviano nella stalla dei bovini, dove entrando si vedono un toro legato separatamente ad una mangiatoia e due mecche legate vicine, apparentemente tutti gli animali sono molto docili, solo il toro sentendo i passi si gira a guardare, “wow… che bell’animale” dice Claudia mettendo di nuovo la mano sulla patta di Ugo, il quale si lascia andare e le mette una mano sotto il vestitino fino ad arrivare alla sua intimità, “sei fradicia, quanto vuoi essere montata dal toro?”, “da impazzire, mi piacerebbe se mi leghi come una mucca e mi monti qui”, Ugo la guarda quasi incredulo a quelle parole, poi gli viene su un idea, “Ok, attendimi qui” dice mentre si gira ed esce dalla stalla, Claudia pronuncia un “ok” prima di restare sola,  guarda un attimo fuori, riprende a guardare gli animali, osserva in particolare il toro, che sotto è davvero ben fornito ed anche leggermente eccitato di suo, lo ammira, sente un forte bisogno di esser montata come una vacca.

 

Dopo qualche minuto ritorna Ugo con degli oggetti in mano, “mi sono assicurato che gli inservienti non vengono qui per qualche ora, cosi staremo tranquilli”, Claudia incuriosita da quel che porta in mano Ugo, “bene, cosa hai in mano?”, Ugo ride mostrandogli un collare e delle polsiere di cuoio, “vieni qui”, le mette il collare e  le polsiere, poi prende una corda e tramite essa collega la mangiatoia al collare e quindi a Claudia, finito il legamento la guarda soddisfatto e sorridendo, “come ti senti?”, “bene, ma la mucca quando è in calore ha bisogno del toro” dice tirandosi su il vestitino e mostrando le sue parti intime senza intimo, Ugo si spoglia sfilandosi il pantalone e la camicia, poi gli slip, rimanendo nudo con il suo sesso prepotentemente in erezione, si avvicina a Claudia e la osserva, lei si inginocchia davanti tenendo lo sguardo fisso negli occhi di Ugo, il quale dopo una manciata di secondi annuisce con la testa, come se avesse ricevuto una richiesta silenziosa di poter esser toccato, quindi Claudia sempre legata ma liberissima nei movimenti, con la mano destra afferra il membro ed inizia a stantuffarlo prima un poco con la mano, fissandolo  con gli occhi, desiderandolo languidamente, in realtà desidera di essere montata, ma anche sentirne la consistenza nella bocca non è una cosa da meno.

 

Inizia a leccargli il membro in modo avido ed intenso, con la lingua che effettua dei movimenti regolari a salire e a scendere, ne percepisce il gusto intenso, l’odore le dà alla testa, scende arriva fino a leccare i testicoli, mentre lo fa con lo sguardo osserva quelli del toro, richiude gli occhi, fantastica di essere la vacca di quel toro, continua a leccare ancora per qualche minuto, Ugo a sua volta è nel pieno dell’eccitazione vorrebbe scoppiare in quella bocca che tanto ha desiderato, sa bene che Claudia vorrebbe anche essere montata, però lui vorrebbe farlo nella comodità del suo letto come prima volta, “Claudia scoppio…”, lei prende e lo imbocca, non ha mai bevuto il seme di uomo, ha sempre pensato che le facesse schifo, ma come in trans, non ci pensa neanche un attimo e si fa inondare la gola, prendendo dentro di se fino all’ultima goccia.

 

“Cucciola sei stata fantastica”, le dice Ugo, dopo essersi ripreso, “mi dispiace non averti montato come desideravi”, lei un poco rammaricata, non fa nulla, ti dimostrerò il mio amore con la mia pazienza, ora mi sleghi?”, lui le sorride e su avvicina per scioglierla, lei lo prende di soprassalto e lo bacia violentemente con la lingua.

 

Claudia ed Ugo ancora nella stalla, con le due mucche ed il toro, lei lo guarda e gli si stringe vicino abbracciandolo in modo prepotente, lo bacia, il suo desiderio di fare l’amore non è ovviamente svanito, anzi si è rafforzato sensibilmente, pensa di come è stata legata in una stalla come un vera vacca, questo le provoca un eccitazione incontenibile, Ugo se ne rende conto, si dispiace di non aver dato seguito e di non averla soddisfatta con la penetrazione, ma sa bene che tra la serata e la nottata avrà tutto il tempo e gli strumenti per poterla soddisfare come Claudia desidera.

“Usciamo, continuiamo il giro conoscitivo” le dice Ugo, Claudia annuisce e si avviano abbracciati, con lei che si stringe a lui, in modo prepotente, “vuoi vedere le altre stalle?”, “no, voglio vedere il resto della casa, conoscere le persone che vivono qui”, lui sorride, “come una brava padrona di casa, i ragazzi che vivono qui, ora stanno riposando, gli ho chiesto di non farsi vedere in giro per qualche ora”, “ragazzi?”, Ugo ride, “si ragazzi, in realtà non sono tutti ragazzi, sono 2 fratelli, una sorella ed un papà, sono una brava famiglia nigeriana, però davvero bravissime persone, mica sei razzista?”, Claudia resta un attimo in silenzio, poi risponde in senso negativo, “no, non sono assolutamente razzista”, Ugo poi la provoca, “se poi vedi uno di loro come è messo”, si ferma, la osserva, riprende, “sotto intendo, penso che eventualmente cambieresti anche idea sui negri”, termina con una risata, Claudia, ci pensa e lo risponde molto seriosa, “si me ne hanno parlato, ma non ho mai provato”, Ugo ritorna serio, “vorresti provare un negro?”, “Ugo, amore mio, io sono tua! Ciò che tu desideri io farò”, ad Ugo la risposta lo riempi di orgoglio, e pensando a Claudia montata da un negro gli fa risalire l’erezione, cosa che non si aspettava neanche lui, “bene, più in là ci penseremo”, “guarda che comunque mi basti Tu” cerca di rassicurarlo Claudia, ma Ugo è tutt’altro che infastidito da questa sua apertura.

 

La passeggiata esplorativa della villa continua, con Ugo e Claudia che camminano abbracciati, ma entrambi silenziosi, Ugo sorpreso dalla sua reazione mentre immagina Claudia montata da uno stallone negro, lei invece pensando di aver potuto offendere Ugo, anche se aveva solo dato la disponibilità a fare tutto ciò che era nelle sue volontà, quindi in fondo cosa di cosa lo avrebbe potuto offendere? Lei decide di rompere questo apparente velo di gelo che sembrava essersi creato, “Ugo, io non volevo offenderti, te l’ho detto mi basti tu!” quasi implorandolo, Ugo gli scappa un sorriso, i suoi pensieri sono di altra natura, “si certo ho capito” poi la fissa, gli viene in mente una cosa, “balleresti anche per me nel mio locale di strip-tease davanti a degli sconosciuti?”, Claudia annuisce, “fai davvero”, cerca di rassicurarsi Ugo, “certo! Io faccio tutto ciò che tu desideri, anche se per ballare devo riprendere la palestra e gli allenamenti al ballo, come tu tra l’altro mi hai già proposto”, forse la nuova vita non è solo per Claudia, ma anche Ugo, inizia a considerare la relazione con la ragazzina dei suoi sogni in una prospettiva diversa.

 

Ad Ugo, piace la piega di come si stanno mettendo le cose, Claudia è un vero bocciolo ed ha bisogno di essere soddisfatta in maniera adeguata, fino ad oggi lei ha dormito sull’argomento sesso, ma sente che ora sta avendo un risveglio portentoso, quindi fin quando potrà averla alla sua mercé senza che lei inizia a sentire il bisogno di altro? Riflette su questa cosa, Claudia invece nel suo entusiasmo, pensa alle voglie che ha ora, “bella la piscina, i viali, le stalle, gli alberi, i giardini, però vorrei vedere l’interno della villa”, Ugo le sorride, io credo che tu vuoi vedere la camera da letto”, Claudia finalmente sorride, “certo! Come l’hai capito?”, Ugo ride e le dà una pacca sul culo, “ti si legge in viso che non vedi l’ora di essere montata”, a Claudia le si illumina il volto, “allora andiamo?”, Ugo annuisce e la stringe ancor di più a sé.

 

Il piccolo tour è proseguito ma con direzione diretta camera da letto, Claudia sempre più affascinata dall’evidente lusso del tutto, cose a cui lei non è minimamente abituata, e resta ancor più estasiata alla visione della camera da letto, una stanza enorme con anche vasca idro-massaggio, letto rotondo, “ma tu dormi qui?”, lui la guarda, poi dice “no, ho una stanza più semplice e pratica. Questa l’ho fatta addobbare appositamente per Te, guarda negli armadi ci sono tutti abiti nuovi della tua taglia, abiti, pantaloni, magliette, scarpe, intimo…”, lei lo guarda, “intimo? Ma non mi è stato vietato?”, lui ride, “ho creato un mostro! Certo che lo puoi mettere, cucciola”, lei intanto gli lascia la mano e giunge a pochi centimetri dal letto, lo tasta per verificarne la morbidezza e poi si gira e si lascia cadere su di esso con il vestitino che sale di un tanto quanto basta per lasciare poco spazio all’immaginazione, “ok, sfilati il vestito” le ordina Ugo e lei non si fa ripetere due volte l’ordine, mentre lui di suo inizia a togliersi la camicia, le scarpe, poi si sfila il pantalone, le mutande fino a restare completamente nudo, cosi come è Claudia, visto che indossava solo il vestitino.

Claudia ed Ugo si osservano, finalmente nudi l’uno di fronte all’altro, “sei fantastica, non ho parole” dice Ugo con un filo di voce, lei gli sorride ed ogni tanto gli fissa il cazzo, che nonostante esser giunto all’orgasmo da poco e considerando anche la sua età è già di nuovo in piena erezione, “wow, non pensavo cha alla tua età si fosse cosi attivi e virili”, Ugo si avvicina e le chiede “ti piace quindi?”, “mi piaci tu, mi fai impazzire davvero” afferrando tra le mani il suo sesso e lo accarezza, lui la bacia con vigore, afferrandole la testa tra le sue mani, lei mentre si lascia baciare, si accovaccia fino a sedersi sul bordo del letto e lui si piega in avanti seguendone il movimento, abbassandosi anche oltre, fino a spingerla a stendersi, tutto mentre continuano a pomiciare.

Claudia ferma il bacio “sistemiamoci meglio sul letto”, Ugo annuisce e si stacca, lei guadagna il centro del letto, poggiando la testa su un cuscino poi tende la mano ad Ugo invitandolo a posizionarsi sopra di lei nuovamente, lui silenziosamente si rimette su e riprende a baciarla, le gambe di Claudia si dischiudono  e contestualmente anche il sesso che apre la strada al sesso di Ugo, fino a che con un sussulto Claudia annuncia di sentirsi penetrata “si forte ti prego”, Ugo, la bacia, sorride, inizia a stantuffarla con forza, ma anche con continuità di ritmo, “stai prendendo la pillola?”, Claudia annuisce, “Claudia, mi fai impazzire”, “anche tu Ugo, è fantastico sentirti dentro, lo desidero da sempre!”, “la tieni molto stretta, mi piace la tua patatina”, “aprimela ti prego, fammi diventare le tua troia”, “amore già lo sei, e scoprirai quanto diventerai troia con il tempo, unica promessa devi essere sempre mia”, a queste parole, sentì il getto di Ugo inondarla e contestualmente anche lei raggiunse il culmine del piacere.

“Ugo, con mio marito non ho mai raggiunto l’orgasmo, me ne vergogno”, Ugo steso di fianco a lei nel letto, la tiene abbracciata stretta a lui come un delicato fiore da custodire, “non ti preoccupare, questa cosa la sapevo già”, lei ha un sussulto, “che ne sai?”, “stai tranquilla, se tuo marito ti ha affidato a me ci sono diversi motivi ed un motivo è anche questo, ma devi stare tranquilla e dare tempo al tempo e scoprirai tutto”, lei risponde “ok” e si rilassa con la testa sul petto di Ugo, rimanendo per lungo tempo in silenzio.

Ancora stesi sul letto a scambiarsi calore umano, nel silenzio delle parole, con l’odore dei sessi che inebria, ogni tanto una mano di lui le carezza i capelli, vorrebbe dire tante cose, cosi come Claudia anche vorrebbe, ma come in un’intesa silenziosa, decidono di stare cosi, ad ascoltare i propri respiri.

 

“Claudia, vuoi fare una doccia?”, interrompe il silenzio Ugo, lei lo guarda, “non proviamo la vasca idromassaggio?”, Ugo ride, “vuoi scopare ancora?”, Claudia apre gli occhi come si illuminassero, e con un malizioso sorriso, annuisce, “la proverai, ma non ora. Ora è preferibile che facciamo una doccia e continuiamo con la conoscenza della casa”,  ribatte determinato Ugo, alche a Claudia, imbronciata come una bimba, non  resta che obbedire, seppur protestando, “uffa, ma non è giusto!”, Ugo le dà un sonoro ceffone sul sedere e le ordina con la mano di andare alla doccia, “guarda che se mi fai il sedere violaceo cosi come hai iniziato non penso che stai sulla strada giusta per convincermi ad andare, anzi!”, scoppia  a ridere, Ugo, alza le mani in senso di resa, “ok, vai e non fare questioni!”, Claudia esegue.

 

Mentre si avvia al bagno privato della sua camera, Ugo gli spiega in quali armadi sono situati le tovaglie, gli accappatoi, l’intimo, i vestiti, le scarpe, i gioielli, i trucchi, “mhhhh, non manca proprio nulla” pensa Claudia in se, Ugo nel mentre si dirige nella sua camera per andare nella sua doccia, “ti raggiungo qui tra poco, metti qualcosa di elegante”.

 

Terminata la doccia Claudia esce con l’accappatoio dal bagno ed inizia ad aprire i vari comparti degli armadi, effettivamente c’è un guardaroba con abiti tutti di ottima fattura, per lo più vestitini corti, con colori vivaci come la primavera ispira, scarpe alte con il tacco, nello scomparto dell’intimo, coordinati, guepiere e corsetti sexy vari, calze, tutto di gran classe, “beh qualcosa di elegante? “riflette Claudia, non sa cosa l’aspetta, “diciamo che voglio essere troia, quindi niente di elegante, ma qualcosa di porco”, poi le scappa da ridere, “eventualmente mi sculaccia”, le viene naturale accarezzarsi il sedere, quindi opta per un minuscolo perizoma rosso, un vestitino nero di pelle, cortissimo, meno di mezza coscia, per le scarpe opta sempre per le sue inseparabili Rosse tacco 10.

 

Entra Ugo, vestito in modo molto giovanile, la guarda, sorride, “ non ricordo come ti avevo ordinato di vestirti, troia o elegante?”, lei in modo malizioso, “avevi detto entrambe, ricordo bene” mentre gli si avvicina e lo bacia, Ugo ricambia con piacere il bacio, poi le prende la mano, “vieni ti faccio conoscere i collaboratori domestici”, con la mano la guida fino al salone, ci sono schierati in fila  i quattro servitori, prima la ragazza, poi l’anziano padre ed i 2 muscolosi ragazzi; la prima sensazione e che se la mangiano con gli occhi, sia il padre che i ragazzi, mentre la ragazza, visibilmente la più piccola di tutto, avrà avuto una ventina di anni, sembra molto dolce ma anche un aria maliziosetta.

 

“Allora” dice Ugo introducendo, “lei è Yasmine, si occupa delle pulizie, lavanderia e tiene in ordine la casa”, poi c’è “Yao, che è il nostro cuoco ed è un pochino il coordinatore, dopo c’è Gabriel che è l’addetto agli animali, mentre Thomas è addetto alla manutenzione esterna ed al giardino, però aldilà delle mansioni, collaborano molto tra di loro, non mi hanno mai creato problemi”, Gabriel, sicuramente il più interessante ed anche il più scaltro non perde tempo nello scambiare uno sguardo malizioso con Claudia, “quindi se voglio imparare a cavalcare a chi mi rivolgo?”, Ugo risponde, “Gabriel sarà a tua disposizione”, Gabriel già pregusta il momento, “ a sua disposizione signora”, mostrando anche di parlare un ottimo italiano.

 

“Bene, riprendete le vostre attività, Thomas, tu invece ci accompagni al garage, prendi le chiavi dell’auto nuova”, mentre gli altri sciolgono le fila, Thomas mostra delle chiavi, già le ho qui con me signore, possiamo andare” e si avvia verso una porta situata in fondo a sinistra al salone, accende la luce ed apre la porta, “Claudia questa porta dà direttamente al garage, ora Thomas ti darà una copia delle chiavi della villa e dei telecomandi, diciamo che puoi entrare ed uscire da qui solo con il telecomando”, scesi i 10 gradini, si trovano in un enorme garage dove ci sono quattro auto, un SUV, una utilitaria, un audi di grossa cilindrata ed una mini, che sembra nuova fiammante, nera cabrio, con la capotte aperta, Ugo osserva il viso di Claudia, “Ti piace?”, lei lo osserva e poi gli butta le braccia al collo e lo bacia con veemenza, “è fantastico, tutto è fantastico, sembra un sogno”, Thomas si sente per un attimo di troppo, vorrebbe andar via, infatti fa un paio di passi verso le scale, tra l’altro nel movimento di abbracciare Ugo, il vestitino di Claudia si è alzato fino alle natiche e Thomas che le era vicino non ha potuto evitare di notare il minuscolo perizoma che è in pratica come non averlo, ma Ugo lo richiama, “Thomas, non scappare, la Signora è cosi, giovane ed esuberante, dovrete farci l’abitudine, spiega il telecomando come funziona”, cosi Thomas si applica a spiegare il telecomando e le funzionalità dell’auto, Claudia annuisce e non vede l’ora di provare l’auto, cosi terminata la spiegazione sale sull’auto, e la mette in moto, guarda ad Ugo, “facciamo un giro?”, Ugo le risponde, “certo, ora andiamo via e guidi tu, ok?”, Claudia annuisce impaziente che ciò avvenga, “dove si va?”.

 

Ugo sale in auto al suo fianco e non può non notare che sedendosi le si vedono in modo palese le mutandine, “le hai messe stasera?”, Claudia mentre avvia l’auto per il viale verso il cancello dell’uscita, “non dovevo?”, “certo, sei libera di farlo, ora accosta un attimo”, Claudia si ferma pochi metri prima del cancello, che nel frattempo si apre a seguito della pressione del tasto sul telecomando da parte di Claudia, “bene io sono libero di ordinarti di toglierle”, lei lo guarda, non sa cosa pensare, “su forza”, la incita, Claudia quindi si toglie la cintura, alza il sedere dal sediolino in pelle e si sfila il minuscolo perizoma, Ugo le tende la mano, “questo lo dai a me”, cosi appena afferrato lo mette nella sua tasca, “ora andiamo nella villa di fianco, a casa di Mario, il ginecologo”, lei lo guarda e riavvia l’auto, come giro non è tanto, però per iniziare può andare bene.

 

Ugo ha con se anche il telecomando della villa di Ugo, per cui accedono senza dover scendere a bussare, ed arrivano fino all’ingresso principale della villa, dove parcheggiò la scorsa volta Marcella; Mario è sulle scale e li osserva, “finalmente, siete proprio una bella coppia”, li accoglie in casa, prende una bottiglia di champagne che aveva poggiato sul tavolino insieme a 3 bicchieri, poi stappa, facciamo un brindisi a noi, mentre bevono  Claudia chiede, mi dispiace che Marcella non c’è, Ugo le comunica la novità imprevista, “Appena arriva la babysitter per il tuo bimbo, verrà anche lei!”, Claudia sorpresa, “come sarebbe?”, stai tranquilla, abbiamo una babysitter professionista nello staff”, “ma non è Marcella?”, Mario la interrompe, “non è Marcella, lei ti ha solo aiutato ad entrare in questo giro”, “giro?”, Ugo corregge Mario, “in affari con noi, devi solo aiutarci e divertirti, e tu vuoi divertirti, vero?”, Claudia non ama molto sapere le cose all’improvviso, “quando saprò per intero come stanno le cose?”, Ugo la bacia, “lo sai come stanno le cose, tu ci aiuti a gestire, e ci divertiamo, tu guadagni, avrai amore da parte mia, sesso e soldi a volontà, cosa puoi volere di più?”, da dietro Mario la prende per i fianchi e le bacia il collo spostandole i suoi capelli fluttuanti, con il suo sesso pulsante che le si poggia giusto sulle natiche, “facciamo un altro brindisi a noi” la invita Mario, cosi Ugo si adopera per riempire i calici e Mario approfondisce la conoscenza con il collo di Claudia, fino ad arrivare con tanti baci fino alle labbra e Claudia che girando la testa si ritrova la lingua di Mario in bocca, “ehi, e comunque la mia donna” dice Ugo ridendo, Mario lo osserva, poi provocatoriamente, “penso che lei possa essere la donna di tutti, anche dei tuoi inservienti negri”, ride fragorosamente, Ugo invece non sembra non gradire molto, Claudia, resta quasi impassibile pensa subito a Gabriel dal quale spera di imparare a cavalcare un cavallo, poi pensa allo sguardo dello stesso Gabriel, e suppone che anche lui eloquentemente non vedeva l’ora di montarla come una puledrina, “vedi lei non dice nulla, probabilmente non le dispiace” incalza Mario, “Io faccio solo ciò che vuole Ugo, qualunque cosa sia” e si avvicina affettuosamente ad Ugo. Il quale la bacia, Mario riprende a baciarla da dietro, poi si inginocchia e le alza il vestitino giusto sopra le natiche, lasciandole il culo scoperto ed inizia a morderla e leccarla insalivandola tutta, invece Ugo la bacia fragorosamente in bocca e mentre con una mano le tiene alzato il vestito con l’altra le ispeziona la fica, che è bagnata fradicia, “sei proprio una troietta, una meravigliosa troietta” le dice Ugo, Mario continua la sua ispezione posteriore e risalente le sfila tutto il vestito, anche la complicità di Claudia che alza le mani per facilitare l’operazione.

 

Ugo si stacca, le tiene la mano, Mario nella sua foga passa davanti a giocare con i capezzoli turgidi, Claudia allunga la mano, cerca di toccare il cazzo di Ugo, Mario se ne accorge e si alza anche lui e prende l’altra mano di Claudia e la mette sul suo cazzo, cosi si ritrova a massaggiare due cazzi, che però sono ancora custoditi all’interno dei rispettivi pantaloni, “Andiamo al divano?” dice Mario, Ugo risponde “ok”, mentre Claudia segue come drogata Ugo, che nei pochi metri che percorre riesce a liberarsi dei pantaloni rimanendo nudo, imitato subito dopo da Mario.

 

Claudia era sul divano, fisicamente distrutta e sudata, imbrattata dallo sperma di Ugo e Mario, dopo che l’avevano usata, con lei ben felice di essere usata, Ugo era già in bagno per ripristinare il suo contegno, mentre Mario nudo sul divano vicino a lei, la guardava, in tutta la sua bellezza, “sei proprio bella, ben fatta e ben predisposta al sesso”, invidio il mio amico Ugo, “Beh hai Marcella, non ti fa divertire abbastanza?”, Mario la guarda silenzioso in attimo, “si, molto, anche lei una bella puledra, vai d’accordo con lei?”, Claudia annuisce, poi ricorda che l’avrebbe dovuti raggiungere, “ma che fine ha fatto?”, Mario guarda il telefono, “ah un messaggio, aspetta”, accede allo smartphone inserendo la password e legge ad alta voce, “sono in arrivo, ho avuto dei contrattempi”, cosi Mario, digita “OK” sulla tastiera ed invia, poi aggiunge, “è sicuramente in arrivo a breve”.

 

Ugo, esce dal bagno, rivestito, fresco di doccia, “ehi allora, vi riprendete?”, Claudia lo guarda, “io no… posso anche stare qui tutta la notte”, Mario invece cercando di riprendersi, “no, io vado a fare la doccia”, Claudia lo guarda, “vai prima tu, poi se ce la farò ad alzarmi se ne parla”, le sboccia un sorriso dalle labbra, Mario si alza e con un movimento rapido ed improvviso la prende in braccio, mettendo una mano sotto le gambe ed una dietro la schiena, “allora ti porto io”, ride, anche Ugo, ride, sembra divertito, invece Claudia un poco contrariata, “no lasciami, ti prego”, ma Mario non l’ascolta e la porta in bagno, sussurrandole nell’orecchio “io ancora voglia di Te, fai la brava”, Claudia si silenzia un attimo e poi appena in bagno, “beh se è cosi potrei anche non ribellarmi” e lo bacia sulle labbra in modo passionale.

 

Appena entrati nella doccia, Mario la poggia con i piedi a terra, entrano entrambi nella cabina, Claudia avanti e Mario dietro, lei si trova con il viso rivolto al muro e con lui dietro nuovamente in piena erezione, lui apre l’acqua che inizia a scorrere, cosi mentre l’acqua li bagna, Mario la carezza i capelli e le bacia il collo da dietro, mentre la sua erezione si fa strada tra le natiche di lei, la quale gradisce molto, visto come muove il bacino per accogliere meglio le sensazioni.

 

“Sei unica, ti ho desiderato da quando ti ho visitata, hai notato come ti ho penetrato il forellino con le dita”, Claudia resta in silenzio, cercando di andare incontro alle sensazioni che montavano sempre più forte, e che l’acqua tiepida che scorre sulla pelle rende tutto più sensuale, “ti piace l’acqua che ti carezza la pelle”, questa volta risponde, “mi piace quello che mi carezza dietro”, “sei proprio una troietta, vero”, lei annuisce e conferma “si, ti piace?”, lui le morde il collo, “si mi piace da impazzire, mi piace questo tuo modo di essere troia e sottomessa”, lei si gira, ritrovandosi con la lingua di Mario che le riempie la bocca e l’arnese che le sfrega il clitoride, il bacio sembra durare una vita, con la mano destra gli afferra il cazzo e lo massaggia da sotto, cercando di indirizzarlo bene sul clitoride ed anche oltre, il desiderio di essere riempita è sempre più forte, “girati”, l’ordine di Mario e perentorio e lei non esita ad eseguire, le mette la mano destra sotto, raggiunge il laghetto composto dai suoi umori vaginali e si inzuppa le dita,  poi massaggia il buchetto posteriore, “fai piano, ti prego, non l’ho mai fatto”, furono queste le parole di Claudia, quando già sentì impiantate due dita dentro che cercavano di allargarglielo ed umidificarlo per bene, poi la provoca, “non vuoi? Se non ti senti pronta evitiamo”, la sua risposta repentina, “sei pazzo! Certo che voglio!”, quindi la rassicurò, “stai tranquilla, hai il sedere che si lubrifica come una figa”, e le poggia la cappella, proprio sul forellino, “fai uno sforzo come se dovessi defecare”, lei annuisce, mentre lei annuisce le rimane in gola un grido di dolore “Ahh”, che si è trovata piantata dietro l’arnese di Mario, il quale con un colpo solo la impala, e poi si ferma, “come và?”, lei annuisce mordendosi le labbra per mantenere un pizzico di dolore, ma qualche secondo e le passa, lui ancora fermo, nota il viso più rilassato, “allora?”, lei risponde, “bene, fottimi ti prego”,  lui resta ancora fermo o quasi, le bacia il collo, muove lentamente in bacino, non la stantuffa ancora come vorrebbe, gli piace molto la sensazione di possesso che ha su di lei, “scopami ti prego”, ride sotto i baffi, “perché?”, “perché lo voglio!”, “beh non è una buona ragione”, la voleva evidentemente far impazzire, Claudia, ha capito il suo gioco, “perché sono una troietta!”, lui si gode il momento, “così già và meglio, “sono la tua troia!”, ride, “non sei la mia troia, ma una troietta questo sì”, ed inizia a stantuffarla, prima piano piano, poi aumentando il ritmo, man mano che il ritmo aumenta, inizia a  sculacciarla sul culo, “ti piace?”, Claudia pensava solo a godere, le parole sembravano solo qualcosa in sottofondo che non fosse rivolto a lei, l’eccitazione era troppo, forse la posizione un poco scomoda, ma l’eccitazione era superiore ad ogni altra cosa, “siii daiiii”, furono le sue parole prima di raggiungere un portentoso orgasmo anale, che coinvolse anche Mario, il quale accorgendosene, liberò tutto se stesso dentro le natiche di Claudia.

 

Dopo una mezz’ora abbondante uscirono dalla doccia, con i volti totalmente rilassati, puliti e profumati, la prima cosa che Claudia osservò, stretta nel suo accappatoio, Ugo e Marcella, che parlavano in modo molto divertito sul divano, Ugo subito incrocia il suo sguardo, “ben tornata sulla terra”, poi ride insieme a Marcella, anche ella divertita, Claudia arrossisce, Mario contribuisce ad imbarazzarla, “abbiamo fatto casino?”, Marcella scoppia a ridere, in modo contagioso, ridono tutti e tre, tranne Claudia, “Su Claudia, non fare cosi”, và vicino e l’abbraccia, poi le dà un bacio sulle labbra, e la stringe a se, “sei proprio una cucciola dolce, vestiti che andiamo tutti e quattro a cena fuori, che ho fame, anche perché sono l’unica ad esser rimasta digiuna”, a questa battuta ridono davvero tutti, a partire da Claudia.

 

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