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Racconti Erotici Etero

La patty del centralino

By 21 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo è il mio primo racconto quindi, per piacere, siate indulgenti.

Lavoro per una società del nordovest come tecnico informatico; la società è grande i dipendenti sono molti, ogniuno con la sua storia.

Spesso nelle pause di lavoro mi intrattengo con i Racconti di Milù; quando trovo il racconto giusto mi estraneo un po’ dal mondo e spesso mi ritrovo a stuzzicarmi la patta, ed il suo contenuto, mentre la gente passa nel corridio prospicente al mio ufficio.

“CIAO!”

Era un giorno di quelli e Patrizia si affaccia alla mia porta salutandomi perchè appena rientrata dalle vacanze.

Patrizia è una mia collega; lavora al centralino; ho avuto pochi contatti con lei se non per un breve periodo in cui abbiamo condiviso la stanza; abbiamo un po’ di confidenza e ogni tanto ci scambiamo qualche battutina maliziosa.

E’ bella Patrizia, e lo sa. E’ alta, magra, mora, con i capelli leggermente mossi lunghi sulle spalle, sempre truccata senza essere volgare, sempre abbronzata; ha un seno piccolo ma sodo e un gran bel culo. Rotondo, pieno, solido, a discapito dei suoi 40 anni. 
Mi è capitato di vederla di sfuggita in qualche locale a volte, ed era sempre vestita da gran figa. Vestiti attillati in inverno e scollatissimi in estate. Stivali alti, tacchi alti, una schiena stupenda che spesso esibiva grazie a indumenti discinti; insomma una che ti giri a guardare quando passa.

Speriamo che non abbia notato la mia erezione, penso, ma non ci do molto peso; del resto non ha mai dato ad intendere che potessi interessarle. 
E pure se l’avesse notata chissenefrega.

“Ciao Patty come va?” le chiedo “Bene…” e via a raccontarmi delle sue vacanze con il marito e i tre figli e il rientro in coda e “bla bla bla”. 
Poi squilla il cellulare e mi devo allontanare “Scusa un secondo ma il dovere chiama” le dico e ci salutiamo. 
Il racconto su Milù che stavo leggendo rimane distrattamente aperto; mi allontano.

Qualche minuto dopo, rintrando dal mio ufficio, vedo che non è come l’ho lasciato; il racconto è alla fine e ci sono due finestre aperte su altri racconti che non avevo aperto.
Mi viene il dubbio che Patrizia possa avermi sgamato. 
Poco male penso, del resto la letteratura erotica è stimolante, magari le ho messola fregola… Eheheh… e a furia di “magari” le ho già tolto le mutandine col pensiero.

Passata un’oretta, quasi mi sono dimenticato dell’accaduto; transito vicino al centralino; Patrizia non c’è ma vedo il pc con il sito di Milù aperto… Leggo le prime righe del racconto; è un racconto etero, noioso, di due che si conoscono in chat e scopano.
Vuoi vedere che la Patty ha scoperto un mondo che non conosceva… Magari se la stuzzico ci stà… e via altri “magari” che se avessi un cent. per ogniuno di essi…

Però stavolta non resito alla tentazione, la chiamo al cellulare e con una scusa le chiedo se ha lasciato internet aperto… Lei trasale, evidentemente si ricorda di aver lasciato indizzi sualla sua attività. “Vengo subito” mi dice. “Spesso anche io” penso sorridendo.

Di fronte al centralino c’è la sala server, è fresca, asettica, rumorosa per via dei condizionatori, semibuia. Nessuno potrebbe vedeci… penso. E ci entro.

Arriva la Patty, fa per entrare al centralino “Sono qui” le dico dalla porta socchiusa. 
Lei entra, cerca di adattare la vista alla penombra. La porta si chiude automaticamente; “dove?” dice.
“adesso è vulnerabile” penso. L’abbraccio da dietro stringendola, lei trasale ma non dice nulla, le avvicino all’orecchio la bocca, “TI VOGLIO” le dico e le spingo contro il sedere contro il bacino. Sono eccitato dalla situaizone e lei se ne accorge, mi aspetto un ceffone. “SI” sussurra spingendo il sedere contro di me.

Comincio a strusciarmi dietro di lei stringendola a me, con le mani le cerco i seni baciandola e leccandola sul collo; 
lei infila subito una mano tra noi due cercando il mio cazzo, trovandolo già durissimo; lo stringe sopra i pantaloni.

le slaccio la camicetta, non porta il reggiseno; con una mano comincio a titillarle e a pizzicarle i capezzoli , con l’altra la stringo a me; le sbottono il jeans e le infilio una mano sopra le mutandine.
“piano” dice lei “non vorrai sprecare l’occasione con una sveltina”… 
io rimango un po’ imbamobolato… “…”

Patrizia di si gira e mi abbraccia, la vedo eccitata, mi sbottona i pantaloni che fa cadere alle caviglia, mi abbassa le mutande e ammira il cazzo che ormai è di marmo. 
“mmmh… non credevo avessi un coso così grosso”… 
“Boh?” penso, “mica ce l’ho tanto grosso”, oddio non si mai lamentata nessuna, però mi conosco. Evidentemente è abituata a misure inferiori…
“Assaggialo” le dico, ma non riesco a finire la parola che ci si è già tuffata sopra con la bocca. 
Una potente leccata sulla punta, poi lo impugna con una mano e comincia a leccare l’asta. L’altra mano la sento impegnata sulle palle in un lento e rotatorio massaggio.

Sale e scende sull’asta due o tre volte, poi lo ingoia. succhia il mio cazzo con metodo, pratica, e la immagino nei locali dove la intravedevo a fare pompini a sconosciuti.
Con una mano le scosto i capelli per vedere le sue labbra che circondano il mio cazzo che si muovono intorno ad esso. 
Ci sa fare la ragazza; la visuale dall’alto è dominante, lei è accovacciata in punta di piedi, non ha equilibrio, e io mi muovo dentro la sua bocca tenendole la testa e guardandola. 
Sento già un primo orgasmo salire. “Oddio se vengo subito faccio una figura da minchione” penso e allora mi impugno il cazzo, lo tiro fuori dalla bocca, le tiro un po la testa da parte e  glielo sbatto sulle labbra; “sei brava a succhiarlo” le dico con un tono da attore porno consumato, ma con i rumori dei condizionatori e del “cick ciack” del mio cazzo non mi sente nemmeno.

Provo a renderle il favore, la appoggio di schiena su un tavolino basso. Le sfilo i pantaloni. Porta un paio di mudandine di lycra. Lisce. Scure. 
Comincio a passarle due dita sopra e sento che è fradicia di umori. Le pizzico un po le grandi labbra, mi avvicino con la lingua e sento il suo odore penetrante, pungente che mi pervade le narici. 
Cominicio a leccarle le mutandine, l’elastico inguinale, poi con le dita le scosto un po e il fradicio mi si presenta davanti alla bocca.
Lei stringe le ginocchia al seno di colpo; si sfila le mutandine e mi si spalanca di fronte. 

E un gran bello spettacolo. Una fichetta tutta bagnata, con il pelo alla mohicana, aperta; non posso fare altro che tuffarmici dentro con la lingua. 
Al primo tocco lei mugula prendendomi per i capelli e spingendomi la faccia tra le sue gambe… 
“uuuh naufragar m’è dolce in questo mare” penso e mentre con la lingua le cerco il clitoride con due dita mi faccio strada dentro di lei. 
Alla penetrazione lei ha uno scatto con il pube “SIIIII” dice non più sussurrando… Inarcando la schiena per favorire l’ingresso.

Due dita, tre dita, stringo bene la mano e giene infilo 4, penso che se mi lasciasse fare potrei entrare con tutta la mano.
Il pensiermo mi eccita. 
Poi ricordo che ha giudicato grosso il mio cazzo e se la sfondo con la mano potrebbe rimanere delusa… 
I suoi umori colano tra le natiche copiasamente, lubrificando l’ano. Le infilo un dito nel culo che entra con una facilità imbarazzante.

Mi alzo in piedi e cominicio a sbatterle il cazzo sulla fica aperta

“DAI DAI METTILO DENTRO” mi dice a voce alta.
Io le punto il cazzo all’ingresso, mi sembra di non averlo mai avuto così duro. Lo spingo dentro piano, lentamente, fino al fondo, poi lo estraggo ancora più lentamente per poi sbatterglielo dentro tutto di colpo. 
“SIIIIIIIIIIII” mi dice “SIIIIIIII FAMMI GODERE” stavolta quasi urla. Mi chiedo che sta stanza sia così insonorizzata come penso…

“FAMMI GIRARE” mi dice e si butta prona sulla scrivania. Con le mani si allarga le natiche offrendomi uno spettacolo meraviglioso. Due buchetti così vicini, così fradici di umori. 
Azzardo a puntarle il cazzo nel culo, ci metto un po di saliva sulla punta e cerco di spingere un po’ per vedere che reazione ha la Patty.

“EHI…” mi dice “…accontentati di quello che facev….AAAAAAAAHI STRONZO” non riesce a finire la frase che riesco a spingerlo dentro al suo sfintere, tutto. fino in fondo.
“SCHHHH” le sussurro.
La mia posizione è dominante, la tengo con una mano il collo schiacciato sul tavolo mentre mi ritraggo per poi spingerglielo di nuovo nel culo.
Alla seconda spinta lei inarca la schiena per agevolarmi, vedo che con la mano va a cercarsi la fichetta e comincia a masturbarsi. Non tengo più. Riesco ancora a dare due o tre colpi e le vengo dentro. 

“Bah” dice “…avrai anche il cazzo grosso ma duri meno di mio marito…”
Che figura di merda!
“No…” dico “…è che tu sei troppo…” “ma dammi un paio di minuti che…” “guarda non mi è mai capitato così veloce…”
Intanto lei si è già quasi rivestita. 

“Senti” mi dice “… facciamo che non è mai successo va.”
“no vabbè dai…” le dico intanto intravedo sfumare tutto il film che mi ero già fatto su una seconda scopata….

Mentre si chiude la porta alle spalle della Patty, con il cazzo moscio che gocciola sul pavimento, penso che devo darmi una sistemata.
Ma dove ho messo i calzoni? Porc…
E mo come esco da qui?

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