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Racconti Erotici Etero

la piscina

By 16 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Da circa una settimana frequentavo una palestra, mi serviva un po’ per mettermi in forma e anche per passare un po’ il tempo, nel periodo invernale non ci sono grandi passatempi.
L’ultima volta che andai in palestra passai ha fianco la piscina, rimasi qualche secondo a guardale una ragazza.
Aveva un aspetto mediterraneo, con capelli lunghi e neri, vederla in costume da bagno, aveva tutte le forme al posto giusto.
Mentre guardavo passo un mio amico che frequenta la palestra ormai da qualche anno.
Si fermo e mi disse una battuta.
Amico: Ti vuoi iscrivere in piscina?
Io lo guardai dicendogli.
Io : La conosci la mora al bordo della piscina?
Amico : Certo, la conosco, e una delle istruttrici di nuoto!
Il mio amico si allontanò dicendomi.
Amico : Dai lascia stare e tardi.
Anch’io mi avviai verso la palestra.
Erano ormai le 21:00 in palestra c’era ancora del movimento, io mi stavo rivestendo dopo aver fatto la doccia.
Passati circa 10 minuti usci dalla palestra per andare al posteggio, passai davanti la piscina, quella ragazza non c’era più, sicuramente era andata via.
Arrivo al posteggio, vedo una donna vicino la mia auto che parlava al telefono con un accento credo spagnolo, mi avvicino, la riconosco &egrave l’istruttrice di nuoto.
Apro la mia macchina e la sento parlare, era incazzata perché una sua amica gli aveva accollato il pacco e si era dimenticata di andarla a prendere.
In mente mia pensavo, quasi quasi gli chiedo se ha bisogno di un passaggio, al massimo mi puo mandare a quel paese.
Mi avvicino a lei.
Io : Scusa se ti disturbo, io mi chiamo Andrea, se vuoi ti posso accompagnare io a casa.
Lei aveva appena chiuso il telefono, mi guardo tentennante, poi si avvicino verso di me dicendomi.
Lei : Ciao grazie del pensiero, io mi chiamo Angela, accetto volentieri il tuo passaggio.
Sinceramente non mi aspettavo che accettasse, rimasi quasi incredulo.
Salimmo in macchina, mi disse di abitare un po’ lontano, poi inizio ha raccontarmi della sua amica, praticamente oggi era tornato il fidanzato della sua amica e quindi gli era passato di mente andarla a prendere.
Mi racconto di aver divorziato da circa un anno e quindi condivide l’appartamento con l’amica.
Sentirla parlare con quel accento spagnolo mi eccitava moltissimo, in fine mi racconto di essersi trasferita in Italia circa 5 anni fa per amore dopo aver conosciuto il suo ex marito in Spagna dove lui per un breve periodo lavorò al consolato Italiano.
Eravamo arrivati sotto casa della dolce spagnola, mi stava salutando e ringraziandomi del passaggio quando mi propose se mi andava di salire nel suo appartamento a bere un dring .
Per la seconda volta mi lascio incredulo.
Io accettai e li domandai
Andrea : Salendo non andiamo a disturbare la tua amica.
Angela :Non ti preoccupare, la mia amica &egrave fuori con il suo fidanzato, tarderanno un bel pò.
Rassicurato dalla sua risposta, salimmo, mi fece accomodare sul divano e mi accese il televisore mentre lei andò in cucina a preparare il dring.
Mancò meno di dieci minuti, poi la vidi entrare con tutto il suo fascino e splendore in circa 170cm con quei capelli neri lunghi.
Poso i bicchieri sul tavolo, dal colore doveva esser tequila, lo assaggiai poi lei si avvicino baciandomi sul collo fin a mordermi l’orecchio, la cosa mi eccito ancor di più, ormai l’eccitazione ci aveva preso in entrambi.
Le bocche si ritrovarono incollate e le labbra insaporite dal sale preso dai bordi del bicchiere del tequila per dar più gusto.
Mentre le lingue si cercavano, anche le mie mani si mossero alla ricerca del tesoro, le sbottonai la camicia e mi ritrovai davanti un seno spettacolare, sicuramente una 4 misura coperto da un reggiseno bianco, gli slacciai il reggiseno trovandomi i capezzoli turgidi di piacere, lasciai la bocca per andar a succhiare quei splenditi capezzoli, lei non perse tempo e con la sua mano delicatamente mi sbottono i pantaloni e abbassandomi i boxe mi tiro fuori l’uccello ormai anch’esso duro, mi abbasso il prepuzio, complice l’eccitazione, mi usci una goccia di liquido dalla glande.
Lei vedendola si butto sul pene per leccare e succhiarmelo in modo inebriante, il modo in cui passava la lingua attorno al glande per poi stringere le labbra e risalire sentendo il classico rumore di quando si stappa una bottiglia di spumante.
La fermai, mi stava facendo venire, preferì far godere lei ora, ormai anch’essa sera tolta i vestiti, mi abbassai a leccare la fica grondolante di umori vaginali di cui si sentiva l’odore nella pelle liscia di cloro dovuto al molto tempo passato in acqua.
Il fedele amico reclamava il suo turno, io mi sedetti sul divano e lei si inginocchio sopra di me per facilitare la penetrazione.
Era lei a comandare il ritmo della penetrazione, più veloce salterellava più i grossi seni mi sbalzavano davanti.
In fine si alzo per risedersi di nuovo dandomi le spalle ed inizio una nuova cavalcata, aumentando sempre di più la velocità fin quando non c’&egrave la feci più e gli sborrai dentro sentendola gemere di piacere.
Dopo pochi secondi si alzo facendo uscire il pene ancora eretto e rimanendo in quella posizione usci tutta la sborra da dentro la vagina ricadendo sulle mie gambe.
Lei poi si alzo e ando verso il bagno, io con dei scottex mi ripulii, quando ritorno, mi consiglio di iscrivermi in piscina,dicendomi.
Lei : In acqua si scopa magnificamente.
Io :Sicuramente mi verro ad iscrivermi
Ci siamo riseduti sul divano coccolandoci e pensando alla nuova avventura.

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