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Racconti Erotici Etero

La postina del venerdì

By 24 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Quello che non ti aspetti accade sempre. Stavo programmando l’ennesimo magnifico fine settimana di sesso esplosivo con Ramona. Non penso ad altro che alla brutalità selvaggia con cui prendo Ramona. Ogni volta che la voglio la prendo con più forza, con più ardore. Richiamo alla mente i fantastici umori della rumena. Tutto ha il sapore di saliva e sperma. Ho ripensato al sabato scorso, poi alla domenica e alle pazzesche inculate che le ho fatto. Sono andato con le mani giù, ho abbassato i miei boxer e ho trovato il mio splendido cazzone. Mi sono dato ad una morbida carezza, sempre più lasciva e lentamente la mia mano è partita in una masturbazione. Era solo il gusto di pensare al corpo mastodontico di Ramy che ho posseduto sino a tarda sera la settimana scorsa e che ho sfinito. Anche il venerdì mattina avrei dovuto come ogni mattina andare al computer o telefonare a Ramy per augurarle un buon nuovo giorno e invece, invece ‘è accaduto quello che non mi sarei mai aspettato. è Accaduto che mentre ero intento a desiderarmi e a toccarmi, ad amarmi per una volta completamente, da solo, senza pensare a fare godere la mia donna; pensando a me, al mio equilibrio, sono andato con la mia mano sempre più freneticamente. Ho iniziato a godermi come non mi accade da troppo tempo e ho sperato di raggiungere il fiotto di liquido caldo, fantastico a sentirlo che mi avrebbe inondato le mani. Ero tranquillo e mi rilassavo. Venerdì è l’ultimo giorno lavorativo, finalmente, e sabato e domenica l’avrei passato riempiendo Ramy senza limite. L’avrei fatta morire dalla voglia e poi scopata senza pietà in ugni centimetro del suo corpo. Ogni buco di lei mi avrebbe avuto dentro. Sentivo che l’avrei riempita con più foga, con più forza e con più ardore. Questo venerdì è accaduto quello che non mi aspettavo. Il citofono ha squillato, ma io ho fatto finta di non sentire nulla a risquillato ma io ero intento in me stesso, ‘e non ho voglia di lasciare a metà la ricerca del mio piacere intimo. Vorrei dire a quello scocciatore che ho il mio cazzo per le mani e sto dedicandomi il tempo. Ma lo scocciatore insiste’ sono adirato, perdo la calma esco dal letto nudo, scalzo in due passi sono a rispondere con veemenza: ma chi è? Nessuno risponde, sono ancora più alterato torno a letto maledicendo chi fa questi scherzi imbecilli. Ho il temo di acquietarmi, la mano riprende il suo dai e vai sull’asta’ tutto è ritornato normale soprattutto il piacere, quando accade quello che non ti aspetteresti mai’ A suonare questa volta è il campanello della porta e maledico di nuovo il mondo. Guardo dallo spioncino nessuno maledizione nessuno. Apro la porta con rabbia chiunque sia non può scappare in questo momento e mi trovo davanti Rita, la postina che mi sorride ‘con imbarazzo e mi dice che c’è una raccomandata. Rimane sorpresa e attonita il suo sguardo perplesso mi colpisce’. realizzo: sono seminudo sul pianerottolo difronte a lei. Il cazzo è in tiro e in buona sostanza fuori dai boxer. Sono in foia, voglia desiderio carnale. Rita ha gli occhi verdi, i capelli lisci neri e abbondante ma ha la fede al dito. Non posso pensare a questo quando accade accade e se lei mi consegna una busta e mi dice di firmare io la spingo dentro la porta, tiro fuori il cazzo e la metto in posizione di subire. Lei è forte ma io sono arrapato, la voglio, non la conosco, ci siamo sorrisi solo qualche volta ma so cosa voglio e lei non se lo aspetta. Non le è mai successo specie con me’. io sono sempre stato gentile, galante e ora’ non crede a ciò che accade. La fugo, la rovisto ora è con il body che regge le sue tettone una quarta, o una quinta, giuro non le avevo mai notate e il body non c’è più è squarciato da me che posseggo i seni La mia bocca succhia i capezzoli. La spingo in camera da letto sul letto e tra le lenzuola ma Rita ha altro da pensare cerca di urlare si dibatte, si difende ma io le sono sopra tutto è fatica e sudore. Inizia così ero calmo e tranquillo a darmi piacere ed ora sono sopra una donna che non mi vuole e sto tentando di montarla senza neanche sapere il perché. Quello che ho pensato immediatamente fu che non avrei avuto tempo di fare il fenomeno. Avevo bisogno di fare cose spietate ed essenziali. Sono arrivato finalmente alla sua vagina, al suo clitoride ma la difesa di Rita era moltissima . Mi sono giocata la carta delle dita, ho invaso la sua fica. Lei non voleva, lottava’ ma quanto lotta questa donna mi sono chiesto, mentre sono arrivato anche con la bocca, la succhio e la clitoride è prigioniera dei miei denti e delle mie labbra. La postina inizia finalmente ad ansimare. Tutto è saliva. La lingua mulina sulla clitoride e le dita la acquietano, o almeno sembra. Le apro la fica il cazzo è pronto lei sembra di no. Prova ad urlare ma non esce la voce’ io l’ho impalata, ficcandole l’asta in profondità. E’ un rapporto violento è nato così e finirà così quando io le ficcherò in corpo tutto quello che ho desiderio di infilarle. La arpiono con rabbia, con disperazione, quasi sia l’ultima volta che scopo una donna e lei ora subisce. La sto massacrando ad un ritmo frenetico’ mi rendo conto che è tempo che non scopavo così intensamente. La fica oramai è elastica e risponde a tutti i miei colpi, ma Rita che si è messa sotto non appare rassegnata, credo aspetti che finisca la mia sfuriata ma non è una sfuriata, lei non lo sa ma questo.è il mio ritmo naturale e lei si deve rassegnare ad attorcigliarsi a contrarsi. Non finirà mai la mia energia e anzi più passa il tempo più inizio a provare gusto. Rita mi piace e bona, calda, sensuale. Il pistone va avanti e i colpi sono senza tregua sempre più violenti. Senza risparmi. Inizia a capire e a guaire, forse gode. Godo nel sentirla gemere e respirare affannosamente. La fica è un mantice oramai larga a dismisura. La sorpresa è anche nelle dimensioni del mio pene che arrivano bene e con continuità all’utero. Eccola Rita non resiste più, adesso che ho iniziato a dominarle la clitoride la sento che cede. Il cazzo ha sfondato la fica costante e veloce. Sembra isterica ‘ la schiaffeggio, tante volte, sono ceffoni veri, ormai è mia’. Gli e lo urlo la fica gronda di umori e una fonte di liquidi, di miele denso. Urla Aho ma che cazzo sta a fa e io: ti trombo troia, ti scopo, ti sto chiavando. La costringo a toccarsi la clitoride e lei non vuole farlo ma io so come farglielo fare. La lavoro, la torturo, la faccio partire di testa e sempre la clitoride è mia. Si tocca, la sento mia, gli e lo urlo: sei mia postina del cazzo, sei mia stronza. Lei non ci riesce più a resistere la sto sbattendo senza tregua finché arriva l’orgasmo mio, duro possente travolgente e lei esplode anche. Le riverso tutto in fica, Vedo che lei ha cercato di trattenersi ma io mi muovo ancora e le provoco sensazioni ed emozioni. Che brava sbrodolona che è. Il letto è zuppo come sono zuppe le sue cosce. Sono scarico e pervaso da un senso di calma apparente. La guardo, per me e proprio una sconosciuta. Lei sembra offesa umiliata adesso temo che possa fare qualche cosa contro me. Realizzo che ho violentato una postina e non so cosa fare. Non so se devo chiederle scusa. Si ridesta dal piacere che ha avuto’ urla piange e si dibatte, mi colpisce più volte, mi chiama porco mi insulta e io a questo punto riperdo la calma mi metto in posizione e gli rifilo il cazzo in bocca.. Lei fa la riottosa dice che puzza ma io lo infilo e lei lo prende. Ha bisogno di stimoli, la schiaffeggio e lei singhiozzando parte succhia e poi lecca. Si aiuta con le mani ma finalmente pompa.’ La incito a succhiare e lei non smette, ma io non vengo nella sua bocca sebbene gli e la sformo. La riempio per il gusto di riempirgliela. Non mi basta. Lei è un oceano. Tutta liquidi. Inizio a rovistarla con le dita la faccio’ felice sotto e cerco di arrivare con le labbra, scendo ma a questo punto Rita che mi dirige. Finalmente lei mi prende il capo, la nuca, mi trattiene tra le cosce e mi sollecita. Lei detta il ritmo e adesso io posso godermela, la guardo’ i suoi occhi verdi sono acquosi accondiscendenti ora si ora c’è anche lei. Lei partecipa alla scopata mi guida lei al suo piacere. Finalmente ansima, parla e dice così, cosi, siiiii fottimi si dai daiiiiiii e dai. La lascio’ guidare. Mi chiede la lingua sulla clito, la accontento subito la spennello la rovino, lei si da con grande foga. La mia lingua sa cosa fare e anche le labbra sono in grado di suggere tutto il suo sugo che Rita sa secernere. Quanto è prelibata quella fica che liquidi, che fluidi. La lingua è appuntita. Sono dentro di lei e lei spurga sugo, tutto quel sugo vischioso che incontra la mia bocca e che bevo senza tregua. Adesso lei parla, ride, la porca ride. Riprendo l’iniziativa la porto sopra. Lei è molto agile sale in groppa. La impalo sul mio pennone ritto. La fica sbroda, Rita si inarca è partita e si scatena. Non seguo il ritmo lei è avanti non mi da tregua, ora è lei che mi sta massacrando sale e scende in uno smorza candela che non mi da tregua. Sono senza pace. Lei si butta sul cazzo in modo sempre più forte. Mi fa male, molto male ma se ne fotte. Lei urla strepita, si accanisce. Rita è una donna che non si trattiene, senza limiti mi sovrasta. Mi cavalca come meglio crede e io cerco di dominare quello che posso trattenendole le tettone che sono gonfie sode come è soda lei.’ Mi fa scatenare e poi rallenta, riparte e rallenta, così impazzisco, lo so mi sta demolendo. Sono in crisi, non so come fare e lei ride e mi dice: che è successo non eri tu che mi volevi scopare, mi volevi chiavare tu? E chiava, dajie chiava. La vagina sta bollendo tanto è calda, e sul mio cazzo si sono mescolati liquidi continui ogni Sali e scendi e un bagno di umori. Il mio cazzo annega in quel mare. Lei tiene aperte le grandi labbra. Non c’è dubbio ci sa fare. Può far morire un uomo. Sono talmente preso che non penso ad altro. Punto solo a godere. La devo toccare. Voglio sentirla arrivare in maniera straziante. Deve essere così’. E solo così può essere. Il pennone è pronto lei entra ed esce e più esce più entra. La sento è pronta anche lei, si dibatte, inarca la schiena sta per cercare la posizione giusta deve arrivare. La voglio e le urlo il mio desiderio godendo in un modo pazzesco. Lei è una forza della natura mi sbatte. Il ritmo diviene infernale fa di tutto mi vuole dentro ora la sento tutta, sento le sue vibrazioni. Non posso credere che mi sta facendo impazzire così. Arde, mi chiede di riempirla vuole sentirmi esplodere vuole lo sperma. Rallenta e riparte, poi rallenta ancora. Si alza e si riposiziona dandomi le spalle dandogli la schiena. Anche il suo culo fantastico e sodo mi arrapa. Sono pazzo e lei aumenta il ritmo sale e scende senza tregua regolare e rapidissima. Gioca con il mio cazzo, si blocca, rimane a mezza altezza, riparte. Non resisto le chiedo se non sia una pornostar e lei sorride ma non ha il tempo di rispondere perché io vengo urlando nella fica e lei con me gode gode la scrofa. Sono sfatto ci abbracciamo e ci baciamo. Le palle mi fanno male sarà lo sforzo della posizione, la tensione e il dover resistere così a lungo. Riposo un po’ mentre lei è una fonte inesauribile. Riparte succhiandomelo e leccandolo, i mordicchia, gioca con i miei testicoli. Mi riempie di saliva poi poggiandoci le labbra, Sono grosso voglio lei. Gli e lo dico. Lei non parla è intenta a succhiare tutto e lecca in modo fantastico. Inizia a divenire frenetica e cerca il piacere sono io però che la voglio, non subisco più passivamente mi alzo e lei protesta, ho bisogno di nuove posizioni anche lei si alza. Andiamo insieme nel bagno. La posiziono bene di fronte allo specchio la voglio vedere. Lei capisce si apre la vagina in maniera oscena sorride’ è pronta ma io voglio prepararla. Mi posiziono scendendo con la bocca e slinguando tutto. Spennello lazona perianale le labbra e la clitoride. Rita adesso impazzisce. Prova a chiudere le cosce e si affloscia. La clitoride è il mio obiettivo. Arrivo sul bottoncino anche con le dita. La lavoro benissimo. I frutti li sento oramai è liquida le labbra della fica sono un brodo fantastico. Sbrodola Rita. La voglio forte e lei si accartoccia. La sento godermi e questo aumenta il mio desiderio, l’intensità delle mie leccate e dei miei succhiamenti. Sono avido di quella fica. Lei mi assapora sono gemiti che preludono il sugo che cola. Vado a tutta lingua oramai. Geme ancora e so che è pronta. Mi rialzo in piedi’ mi posiziono dietro mentre lei gronda ancora. La perlustro con il mio pene sulle parti sensibili sono dolci carezze che il mio cazzo fa guidato dalle mie mani. La sfioro e lei mi chiede di metterlo dentro sappiamo entrambi che lo vogliamo. Mi vuole dentro mentre io giro ancora sulla micia facendole sentire il contatto. Tocco il fiorellino dell’ano. E’ un bel buco voglioso grande sfondato. Finalmente decido, la penetro, la infilo con calma in modo che senta tutto il mio cazzo. La sua fica sa cosa fare con la mia asta, mi incita mi prende in un dai e vai di cui è protagonista. Se la gode ma dopo i primi momenti mi coinvolge. Il suo volto grintoso si vede dallo specchio. Le piace e io dimentico tutto mentre mungo le sue straordinarie tette. Non ho tempo di fare altro che la sento fremere. Vuole una scopata di passione. Me lo chiede senza ritegno mi implora di andare sempre più forte e io faccio quello che lei vuole sentire. La riempio. Il pistone tira a meraviglia e lei è abituata ad incitare. Parla molto ora e questo mi rende ancora più furioso. Quello che non fanno, urli e gemiti lo fa il volto. Rita è una maschera di piacere e più la lavoro, la pastrugno, la marino, più lei urla il suo piacere. Lei è a briglia sciolta mi dice che finalmente la sto scopando come un uomo. Seto che è vicina, sento che è piena, la sento che può godere ma cerca di trattenersi. La possiedo in maniera forte. I miei colpi lasciano il segno forti e secchi. Il suo bacino si muove frenetico come il mio. Ormai è tutto un mare un oceano e sentiamo lo sciabordio del pene che consuma il suo buco. La voglio mangiare. La desidero da morire questa postina pazza e porca. Le mugola, raglia, fa un sacco di strani rumori. Vuole essere scopata ancora più forte e io sento il suo utero. Posiziono una mano sul seno a mungerla e l’altra sulla clitoride. Sento meglio il suo corpo. La voglio titillare, voglio che lei mi desideri senza tregua, la voglio sentire urlare il desiderio e mentre la stuzzico, le provoco emozioni strofinandole il bottoncino tra pollice e indice senza tregua, lei viene in continuazione. Non ce la fa più si accartoccia. Cerca di fermare con la sua mano la frenesia della mia mano che pigia dolcemente il suo bottoncino. Non riesce a frenarmi, non ci riesce ormai e riversata sulla mensola del bagno, il volto quasi sullo specchio. Orgasma in continuazione. Ha perso ogni contegno. Mi sorride ebete mentre io continuo implacabile a svaccarla. Mi implora di raggiungere l’orgasmo ma io non arrivo. Le mie dita sanno cosa fare della sua clitoride, so muoverle rapide. Prima è l’indice e poi il medio. Vado vorticosamente mentre lei è provata sfranta e allora io mi gioco la carta del sogno. Il mio cazzo grondante e pronto e mentre lei ancora e piena di succhi, e di miele vaginale, quasi un po’ tramortita dal mio exploit la carico nel culo. Le apro il buco che non fa resistenza e sono dentro per l’ultima cavalcata, mentre continuo a domare la sua clitoride. Il mio cazzo sta bene dentro il suo buco, colpisco in maniera spietata dai e vai dai e vai entra ed esci con lei che sta crollando definitivamente. L’ho spossata. Rita sconquassata ha aspettato solo che entrassi siringandole tutto il mio orgasmo si è limitata a sorridere e accasciarsi. L’ho portata a letto e adorata finché non ha preso sonno. L’ho lasciata riposare mentre io ho fatto una doccia. Sono ritornato in camera da letto e lei si era svegliata. Abbiamo guardato l’ora e lei ha esclamato cazzo. Aveva perso la giornata. Ho cercato di trattenerla ho sperato che facesse con me una doccia ma lei era già vestita mi ha baciato e mi ha detto che le piaceva sentire il mio odore sul suo corpo

Il sabato mi sveglio bene, del resto ho dormito bene. Il sapore nelle lenzuola e quello del corpo di Rita. Mi domando come è successo. Io non ho mai voluto avventure fine a se stesse e poi non avrei mai pensato di dare tutto alla postina. Mi sono dato senza limiti ed ora sono in angoscia. Il mio cellulare ha una serie di messaggi fra cui spiccano quelli di Ramy. Sono desiderosi, mai stati così caldi e infiammati. Mi ricorda che posso andare a prenderla e che vuole sentirmi dentro. Così parla una vedova rumena che desidera’lei dice’ tutto è contornato da baci e da una fotografia di lei che succhia le sue tette in maniera avida. Vuole farmi vedere, vuole darmi un assaggio’ mi arrapo di brutto. Penserò dopo a organizzare la festa per Ramy. Il sabato e la domenica sono dedicati a lei. Sono sotto la doccia tutto è perfetto e io sento di poter lasciare tutto fuori di me, non penso a nulla che a Ramona e alle sue tette’questa volta la voglio ancora più porca e mentre mi metto il bagnoschiuma su tutto il corpo e inizio a massaggiarmi ecco il citofono. Non ci faccio caso’. è insistente. Suona in continuazione ma chi cazzo è di sabato mattina. Metto l’accappatoio rispondo trafelato e una voce femminile chiede se posso aprire per favore il portone, ha dimenticato le chiavi. Io lo so che il mio palazzo è oramai un porto di mare sono tutti stranieri. Ma la donna è italiana. Ritorno in bagno e non ho tempo di entrare in doccia. Squilla il campanello della porta. Spero non siano testimoni di Geova e niente venditori porta a porta. Chi può essere non lo so’.guardo lo spioncino’. Rimango impietrito’la donna bussa con le mani, sorride’ mi sembra di non riconoscerla ma la conosco è Rita’.Rita vestita da donna, ed è truccata. Apro subito e la accolgo seppure sono di sale. Non mi aspettavo lei la mattina di sabato. Mi guarda e sorride compiaciuta. Mi abbraccia e mi toglie l’accappatoio. Si appiccica a me e alta forte e soda come non mi ero reso conto. Ha i tacchi è un femminone. Gli occhi verdi di Rita guizzano. Il desiderio è tutt’uno e io dimentico tutto. Voglio solo lei e lei lo capisce. Sorride e mi dice muori dalla voglia di scoparmi. Lo so che c’è una donna ma anche io sono sposata. Ti ho avuto e ti voglio. Mi infila la lingua in bocca a freddo e io rispondo con la mia lingua. Ci contorciamo un bel po’ io sono nudo lei si sveste. Togli la maglia di lino che ha e rimane in body di pizzo color amaranto, fantastica. Rita è intraprendente mi lavora il cazzo con le sue mani non è frenetica. Sa il fatto suo, lo lavora bene profondo è difficile che una donna masturbi bene e invece lei lo sa fare. Lo fa dannatamente bene. Non la lascio fare più e la porto nella camera da letto. La spingo lei davanti e io dietro. Le ho abbrancato le tette la rimesto, la pastrugno senza tregua e lei ride. Riesco ad avere la meglio sul body mentre lei è compiaciuta delle sue enormi tette. Le chiedo cosa sono una quarta e lei sorride e mi dice sono una quinta. Le strizzo le voglio sentire mie. Le soppeso, le mungo, le succhio, le lecco. Le adoro e Rita sente tutto il mio ardore. Cerca di provocarmi. E’ maliziosa mi chiede se la voglio, mi chiede quanto la voglio mentre io sono con le mie mani dentro le cosce. Le mie dita ispezionano e lei lasci fare. Rita è calda troppo calda brucia. Ha la febbre di desiderio come me. Supero il perizomino. La passerotta è fradicia. Gioco con le labbra. La faccio impazzire un po’ e impazzisco anche io. Strofino convulsamente le dita ul mio obiettivo sono le labbra che si eccitano. Intanto sono passato alla clitoride e lei inizia a gemere in quella maniera così rumorosa che a me piace così tanto. Mi piace sditalinare e con lei riesce bene, La sto infilzando con le dita in fica e lei gradisce. Le mie dita sono bagnate di sugo caldo appena prodotto. Adesso devo scendere omaggiarla come un uomo sa fare. La mia bocca prende possesso. Mordicchio la clito. Succhio tutto la mia lingua è un pennello perfetto. La lingua entra nella micia, il mio naso pure voglio sentire il suo profumo, la sua essenza. Ormai Rita è un brodo. Mi chiede di farla sua. Mi vuole e io ci sto. La succhio e la lecco ancora. Rita ci sta e io inizio le operazioni di avvicinamento mi posiziono e inizio a ‘mettere il cazzo in tiro. Anche io sono pronto, finalmente entro. I’ miei colpi sono profondi. Non voglio fare nulla che sia sbagliato e quindi la lavoro e lei è piena zeppa di umori. Voglio essere scopata urla Rita’ e io incomincio a montarla e a martellarle con le dita il clitoride.’ La posizione è favorevole per me mentre Rita affanna e subisce. Non che le dispiaccia ma non gestisce e io posso sollecitarla come meglio credo. la sento crescere la sua voglia essere scopata. Le ficco il cazzo e scopo per scopare quella fantastica micia. Ancora l’entra ed esci che seppure è un movimento ripetitivo per lei non fa lo stesso effetto. Aumento la forza, rallento, mi fermo, riparto, tutto per farla impazzire. Lei cerca il mio punto di non ritorno, ancora non ha capito che sono molto resistente. Sono sempre più potente al ritorno, sono poderoso nel rinculo e Rita geme mentre io le tengo saldamente i fianchi nella pecorina sono imbattibile. La voglio sentire nei mugugni, nei gemiti in tutto quello che è il suo ansimare. Grida, si dibatte, si dimena e io spingo e sono sempre più dentro. Vorrei sconquassarla ma ancora lei è forte, dura resiste bene e sembra fare tutto in tono di sfida. La fica è un guanto caldo e bagnato mi eccita la situazione mi eccita sentire lei che ha ricominciato ad incitarmi con la sua voce chiara, nitida ed io sto venendo e nessuno mi trattiene mentre lei si apre ancora di più. Sono dentro la sto avvertendo e lei convulsamente lavora la clitoride sto esplodendo lo urlo e lei pure urla veniamo all’unisono mentre io tendo a entrarle nell’utero con le mie ultime pistonate. Si accascia la mia Rita mentre io sono dietro di lei che cerco un attimo di riposo. Siamo sfiniti ma io non sfilo il cazzo dalla sua fica. Rimango dentro in pausa. Il mio intento è riprendere le forse e passare nel secondo canale. Ho ancora da aspettare mentre Rita sembra appagata. La lascio stare ancora, non è il momento ma dopo alcuni minuti il desiderio mi chiama. Rita guarda l’orologio, questa volta mi dice che deve tornare a casa e mi chiede il tempo per una doccia. Non posso permetterle una cosa del genere. Sono già che preparo l’area perianale, sto succhiando il buchetto e le mie dita entrano in lui alternativamente. Se vuole fare la doccia deve aspettare. La mia lingua lecca l’ano. Gli e lo dico: ti voglio inculare. Lei si posiziona e io entro netto facile, semplice come avevo fatto il giorno prima.’ Mi piace che lei abbia una grande voglia di essere sodomizzata sa muoversi e sa dare il meglio di se. Cerca le posizioni più ardite e io le sono dentro e spadroneggio senza problemi. La clitoride ho deciso di fargliela viola per quanto la sollecito e la titillo gonfio e turgido e Rita parte in un godimento sfrenato. Geme la porca le piace che io la inciti e a sua volta anche lei mi apostrofa con parolacce mi da del porcoe mi dice che con quel cazzo la distruggo. Non è diverso da quello che spesso mi dice Ramona e mentre sto per entrare e riempire il buco di seme urlo questo è tutto per te Rita anche se so che qui dovrebbe esserci Ramona. E’ una esplosione e lei gode avendo ripreso il dominio della clitoride. Io mi dedico a tutto quello che è il buco, succhio le grandi labbra e mi godo tutti gli umori vaginali che l’intenza inculata ha provocato. Rita ricomincia a sentire desiderio. Difficile, del resto, è cercare di trattenersi con me che non mi stanco mai. La rivoglio e gli e lo dico. Voglio dedicarmi a farla impazzire. Faccio tutto di lingua, di dita e soprattutto di labbra e Rita è in grado di sentire tutto me stesso, si arrapa, si eccita ed è quello che a me serve. Non siamo stanchi non siamo distrutti come ieri ma Rita deve tornare a casa è già molto che mi ha dedicato. Lei è una donna sposata. Riesco ad ottenere una piccola deroga mentre si sta vestendo. Mi avvicino, la bacio sul collo le lavoro il clitoride ed ecco che lei sentendosi mordicchiare i lobi delle orecchie ed ammassare le paurose tette, si volge verso me e mi dice che una doccia la potrà rilassare. La doccia è perfetta, predispongo tutto per un fantastico gioco di tette. La voglio così, e voglio che lei serri le sue splendide montagne attorno alla mia asta che è ritornata fulgida e incandescente. Ho goduto Rita senza risparmio succhiandole i capezzoli e mungendola come una vacca. Le poppe di Rita sono sode e straordinariamente solide. Magnifico. Ho passato il mattino di sabato in maniera fantastica e quando dopo averla accompagnata alla porta ci siamo baciati ci siamo promessi che ci saremmo rivisti, lasciando fare al caso ”’

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La mia attività sessuale da una settimana a questa parte è diventata fantastica più ci ragiono e più mi rendo conto che un periodo di tale intensità non l’ho mai vissuto A Ramona che delizia tutti i miei fine settimana si è aggiunta Rita ed è stata una novità fantastica. Ancora godo con il pensiero della straordinario pomeriggio di ieri. Mi fisso su Rita e mi dico che dopo ieri ho capito che è forse lei la donna che io sogno. Non mi è mai capitato quello che ho provato ieri. Il lunedì più fantastico che abbia mai passato. Sono esaltato adesso mentre scrivo e questa notte non sono riuscito a prendere sonno per merito di Rita e di quello che mi ha fatto. Ieri a Roma è stata una giornata particolare. E’ stata la giornata di Roma-Lazio una sfida di calcio che va ben oltre. Un fermento che ha rapito l’intera città. Io sono romanista ma non sono sfegatato e non mi interessa particolarmente il calcio anche se seguo le vicende da lontano. Ieri Roma e Lazio si giocavano il secondo posto in classifica del campionato. Nella mattinata Rita mi aveva telefonato e mi aveva promesso una sorpresa per il pomeriggio. Mi ha promesso che avremmo passato tutto il pomeriggio a fare l’amore senza un attimo di respiro e io le ho creduto. Ho fatto bene’è stata impareggiabile ed indimenticabile. Si è presentata a casa e io l’ho fatta accomodare già nel primo pomeriggio. Il marito è un convinto laziale e ha dedicato tutta la giornata al derby. Da come mi ha parlato Rita ho capito che per lei è tutto finito nonostante lui non lo voglia ammettere e comunque lei crede che lui in ambiente di lavoro abbia varie donne. Ame interessa che lei sia venuta all’appuntamento e si sia dimostrata una fantastica amante. Solo il suo abito mi fece arrapare. Aveva una blusa molto aderente con ricami che facevano trasparire un body di colore rosso. La gonna era a mezza gamba e rendeva benissimo le sue cosce tornite. I capelli ramati erano fantastici con il suo solito taglio corto ravvivati dallo shampoo. Un profumo di fresie fantastico. Sbarazzina mi disse se le piacevo e io non persi tempo a risponderle. Le assalii il collo e lei rise e si donò con piacere. Mi si offerse dicendomi chissà cosa ne penserebbe la tua donna. Mi fermai e le chiesi quale donna. Lei rispose. Ma che cazzo credi che so scema’. Il letto odora di donna’ Te co lei ce fai sesso forte, te la scopi sfrenato’.. e senza darmi tempo di dire nulla mi infilò la lingua in bocca. Le infilai le dita tra le cosce. Lei me lo permise sorridendo ancora mentre tratteneva con i denti la mia lingua e io la tastai la rimestai nel modo migliore che potevo. Mi lasciò fare e io titillai la fica e soprattutto il clitoride. Era umida e vogliosa. Era ben predisposta e mi chiese di dimostrarle in tono di sfida cosa ero in grado di farle. La palpavo in maniera irrefrenabile e dopo aver liberato i suoi seni dal body iniziai a ciurrarle i capezzoli succhiandola a perdifiato. Era turgida e intanto l’avevo denudata. Rita era compiaciuta. Mi guardava e leggeva nei miei occhi il desiderio che era irrefrenabile. Si abbassò e con pochi movimenti si era appropriata del mio cazzo. Era tutto nella sua bocca. Sapeva il fatto suo me ne resi subito conto. Lavorava benissimo con le mani e succhiava in modo fantastico, era eccezionale, anche con la lingua. La sapeva mettere in ogni parte e la utilizzava senza limiti. Le dita poi presero il sopravvento dentro il mio ano e lavorarono la prostata in modo dolce lento e voluttuoso. Fui immerso dal piacere. Non ricordo di aver avuto mai un trattamento così straordinario da parte di una donna. Massaggiò e titillò le mie parti più nascoste, quelle che neanche io conoscevo come sede di piaceri. Mi gestì lei e io mi lasciai trascinare. Ero io nelle sue mani, mi sentivo grosso ma non potevo fare altro lei condizionava il mio piacere. Mi guardava e sorrideva. Mi parlò con voce roca e sensuale e accompagnò ogni mio movimento. Non ci volle molto e mi fece esplodere con gusto dentro la sua bocca facendomi vedere come si godeva il mio succo tirando spesso fuori la lingua, aprendo le labbra e sorridendo. Mi acquietai il giusto ma lei era avida e voleva consumare ogni momento di questo lunedì in maniera famelica. Non mi diede tregua, mi condusse mentre ancora il mio cazzo era moscio alle porte della sua miciona e inizio a lavorarsi e a lavorarmi in un modo indescrivibile. Era fantastica con una mano tillava il clitorine a ritmo frenetico e con l’altra mi masturbava gestendo bene le mie emozioni. Non sapevo come potesse fare ma ebbi la sensazione che riuscisse a fare tutte le cose che avrei voluto farle e quando mi sentì forte, carico e prepotente alla giusta maniera’ mi incitò in una maniera tale che non potei fare altro che entrarle dentro con irruenza e quasi violandola senza tregua. Ero così esagitato che le sollevai di peso le cosce la costrinsi a metterle sulle mie spalle e penetrai lungamente e duramente. Lei urlò che andavo troppo profondo e le toccavo l’utero, ma dopo poco tempo si abituò e iniziò a gemere sempre più forte. Alternava anzi i suoi gemiti a mugolii e continuava ad incitare tutte le mie voglie di uomo. Godeva, era bagnata e incitava, urlava, gridava, mi provocava voleva spazio, chiedeva respiro, sembrava avesse il diavolo in corpo. Si muoveva in una maniera inconsulta non aveva pace e non mi dava pace. Ad un tratto mi chiese se volevo farla salire sopra. Avevo timore che questa cosa sarebbe stata molto faticosa per me ma gli e lo permisi: a letto non c’è rispetto e così lei Sali su di me e si impalò con una semplicità straordinaria. Mi trovai le sue magnifiche tettone che ondeggiavano, ballavano e sbattevano sul mio viso al ritmo frenetico che lei aveva imposto alla cavalcata selvaggia. La troia stava togliendo a me tutti i desideri, mi faceva venire in mente tutte le cose più porche e aggressive. Mi stava montando senza pietà. Mi cavalcava in modo bestiale. Tutto era frenetico e concitato ma mentre lei riusciva a reggere io non riuscivo a resisterle. La lasciai andare a briglia sciolta cercando di mungerle quelle tettone sovrumane con la speranza che ciò potesse essere un freno ma lei era scatenata, disinibita e terribilmente arrapante. Saltava sul mio cazzo con un’ossessione famelica. Stavo impazzendo. Per aumentare il ritmo si dava sonori ceffoni sulle natiche e stringeva tra le sue mani le mie che mungevano quelle tettone fantastiche. Non riuscivo a guidarla e non potei fare nulla altro che aspettare. Mi sconvolse, mi stravolse e mi godette fece tutto lei, mentre io rimasi in debito di ossigeno con lei che sorrideva sempre più soddisfatta finché in preda ad una serie di orgasmi si dimenò e contorse con ancora più forza accasciandosi definitivamente fra le urla sue e mie. La sua saliva colava a fiotti sul mio corpo, e lei rimase impalata e a bocca aperta. Sono questi i momenti in cui mi sento veramente felice e tutto questo non ha prezzo. Posso essere sfranto da una donna ma niente è meglio di sentire una donna che ti dona tutto e a lei devi dare tutto. Ho capito che Rita è una donna verace, impegnativa e a lei devi dare tutto te stesso oppure niente. Lo lasciata distesa per come si era abbattuta prona e sono sceso a succhiare tutto. La mia lingua si è insinuata in ogni parte e lei ha goduto senza limiti di un continuo cunnilingus. Ho goduto di vederla e sentirla godere. Non mi è dispiaciuto affatto. Ad un certo punto mi ha preso la testa e mi ha stretto alla sua vagina, ha iniziato ad ansimare forte e mi ha chiesto di farla venire ancora e io l’ho fatto con le dita, con la lingua, con le labbra. Mi ha permesso tutto nella sua vagina e mi sono sentito ancora più uomo di quanto non mi sia mai sentito. Avevo dimenticato il motivo per cui lei era da me a darmi piaceri così intensi: il derby Roma-Lazio’. Si il derby, una partita di calcio. Mi chiese se avevo una radio e io la presi. Ci sintonizzammo e mentre io succhiavo i suoi capezzoli duri e puntuti ma grossi e turgidi, lei da buona romanista viveva la partita sentendo e fremendo, abbracciandomi e lasciandosi andare. Fu fantastica come esperienza non avevo mai posseduto una donna al ritmo di una partita e invece questa volta lo feci e non me ne pento. Ogni brivido che lei provava, opportunamente sollecitata, divenne occasione di godimento e al primo gol della Roma fu straordinaria. Emozioni sopra emozioni con lei che gettava orgasmo a ciclo continuo urlando il suo piacere indiavolato. La monta alla pecorina che le feci fu da primato, con lei imbizzarrita e io che gridavo goal dentro la sua fica zuppa di umori e fu’ un festival pirotecnico’ senza riposo. Le azioni dei calciatori erano scandite da lei che ripeteva quanto diceva il telecronista e mi incitava a venirle dentro sempre più forte. Sono stato presente in ogni azione della Roma e della Lazio tanto nella fica quanto nel culo. Ho segnato molti più gol io lunedì di quanti ne abbia mai segnati in una donna e quando negli ultimi 20 minuti la partita è diventata incandescente io ero dentro l’azione e l’ho goduta con tutto me stesso in una girandola di goal con lei che urlava i miei goalllllll e chiedeva di essere Totti e infilarla e infilarla, e infilarla ancora. I miei supplementari durarono più della partita e andai in goal ancora fino alle 21. Facemmo la doccia e fu un altro goal e poi continuammo a baciarci non poteva finire mai. Il derby è stata la nostra partita. Ad un certo punto mi sono reso conto tra un gol e l’altro che segnavo con le mie dita e con la mia lingua che il tempo era passato e che avrebbe dovuto tornare a casa. Ero preoccupato. Gli e lo dissi e lei mi sorrise dicendomi: certo mo che m’hai scopato in tutti i modi me voi caccià de casa.. mi risentii e rimasi male ma lei già sorrideva: Aho’ te sto a coglionà, stanotte resto da te ma mi marito sa che so da mi sorella e comunque domani devo annà a lavor’ ma la posta a te l’ho già data. Me aspettavo che er derby lo avresti fatto bene e quinni me so portata avanti” puoi scopamme fino a domani mattina. Fui felice. Il derby potette continuare fino all’alba, andammo sempre in goal, in maniera continua e ripetuta fu ancora una girandola. Segnai nel suo culo, e nella fica sbrodolosa e poi ci siamo dovuti lasciare. Ricorderò questo derby per sempre””

 

Venerdì

Venerdì mattina. Mi sono appena svegliato e ho fatto a tempo a fare una doccia. Lo squillo di Rita e io sono pronto. Lascio la porta socchiusa. Non è una prassi ma come lo fosse è da poco che siamo amanti. Non cìè bisogno che bussa, spinge la porta e mi trova al centro del corridoio in accappatoio. Sorride la porca ed è tutto immediato, si spoglia ed è in perizoma. Mi bacia in bocca. Un bacio lungo, travolgente , passionale. Sorride e io già la voglio. Mi dice che deve essere una cosa rapida. Si appoggia al divano e io sono con il mio viso fra le sue cosce. La mia lingua è in azione tittillo il clitoride e succhio le sue labbra. La mia lingua spennella e entro dentro. Succhio e lecco. Questa porca è bagnatissima. Le chiedo come mai e lei mi dice che il solo pensiero di venire da me la riduce così. Mi dice che è felice perché ora sa come innaffiare la sua micia. Io intanto continuo la mia azione anche con le dita. Succhio tutto. La sento fremere e ansima, geme, mi stringe alla sua fica, mi tiene con tutta la forza che ha dentro di lei. Mi brama….. esplode e poi esplode di nuovo mentre io succhio. Lei è arrivata come una matta. Si acquieta ma vuole darmi piacere. Cambia posizione. Mi chiede il cazzo in bocca, non vorrei ora un bocchino, non lo vorrei ma lei insiste ed è convincente. Le cedo il mio cazzo che lei inserisce avidamente in bocca. Rita è maestra, sugge i testicoli, li accompagna con le mani, li coccola. Mi spompina la mia adorata postina e io cresco divento grosso, duro. Succhia la mia postina; sbrodola la saliva e lei mi fa capire che vuole che le fotta nella bocca e allora io inizio a stantuffare prima dolcemente poi sempre più brutalmente. E più è maschia e brutale la fottuta più Rita dimostra di apprezzare. Rita è perfetta segue all’unisono il ritmo e io le tengo la testa, sono in grado di controllare me e anche lei. Sono eccitato, desidero, voglio sfondare tutto e lei sa come fare, mi succhia e da regolarità alla pompa che mi sta facendo. Lei prende il comando, mi acquieta e succhia, sembra voglia tirare dal mio cazzo ritto e imperioso l’anima. Vuole succhiare, ‘succhiare sempre più forte e anche se non può parlare mi incita con i movimenti, gli sguardi, le carezze gli atti che compie. Tutto è passione. Sono oramai da tempo nella sua bocca e lei decide che posso venire. Fa tutto con voglia, di istinto e io mi ritrovo a gemere come un bambino e a spruzzarle tutto il mio seme nella bocca. L’orgasmo che ho avuto è stato lunghissimo, forte, irruento e tempestoso, con lei che ha supportato titillando la mia prostata. E’ stato un atto fantastico Rita mi vuole, ha ingoiato tutto il mio seme, lo ha fatto suo e ha riso felice. Anche io sono stato felice e l’ho lasciata finire il suo compito. Per una volta mi sono sentito coinvolto in un modo pazzo. Mi ha baciato il cazzo Rita. Si è rivestita e mi ha lasciato li ancora inebetito. Ha sorriso e a chiuso la porta dietro di lei. ”

 

Sabato

Sabato mattina attendo lo squillo. Apro la porta e Rita mi abbraccia, mi bacia e io sono con la sua lingua in bocca mentre chiudo la porta. La voglia arrapata, la spoglio. La esigo le mie dita gestiscono il tanga e entrano prepotenti nella vagina. Titillo tutto. La sento fradicia, sorrido è un oceano di sugo denso. Mi dice che ha voglia e che l’antipasto di ieri le ha fatto venire desiderio di me. Io rispondo con i fatti. Le divarico le cosce e entro con il viso. La succhio, la adoro, la lecco e poi la titillo, mordicchio il clitoride mentre lei impazzisce di me. Mi abbranca, mi tiene stretto a se e mi cerca. Chiede il mio cazzo, lo esige a gran voce e io decido di darglielo. Lo porto sulle grandi labbra, faccio sentire il suo profumo, la sua consistenza, sfioro e accarezzo tutta la vagina. Passo il mio cazzo duro anche nella zona perianale e poi lo riporto vicino al monte di venere, quindi al clitoride. Rita gioca sul clitoride; è eccitata si masturba, si titilla, va in escandescenza, lo vuole, lo vuole e lo chiede, ansima, geme e io lo imbuco dentro la sorca. Rita sembra soddisfatta’ è ‘eccitata cerca la posizione, la trova e io posso partire. Mi incita, non fa altro che urlare di andare sempre più forte, mi bacia, mi vuole, desidera tutto. Mi graffia e mi morde il collo. Il mio ritmo ‘è molto forte, sono deciso voglio tempestare il suo utero. Lei regge bene le sue cosce sono attorcigliate a me. La penetro senza tregua, con ogni colpo che è più forte degli altri. Sono rapido possente e anche io parlo, voglio eccitarla, voglio sentirla bramarmi’ ho bisogno che lei prenda tutto. Entro ed esco nella frenesia. La voglio ancora di più di sempre’. La colpisco in profondità ripetutamente e lei gode. Non voglio venire ma voglio farla venire. Mi sento bene, stantuffo, prendo il ritmo di una macchina sempre più accelerata. Non ha scampo Rita che sta sotto e subisce. Ogni tanto cerca di bloccare la mia corsa pazza, mi avverte che gode e io a quelle parole riparto con più foga. Mi eccita sentire la donna impazzire per me. Sento l’orgasmo, lei si stringe a me. Vibra ad ogni colpo Rita e il mio cazzo entra sempre mentre lei oramai preside con le sue dita il mio culo e l’ano. Mi infila in profondità mentre io eccitato raggiungo il suo utero. In continuazione la colpisco e per lei sono orgasmi. Non finisce di dire godo che deve dirlo di nuovo e poi di nuovo all’orgasmo…..godo…..godo, godo, godo eppoi l’orgasmo più forte che la sconquassa. Si dimena, si dibatte si contorce infilzata ‘il mio corpo si contorce e perde ogni controllo. L’avevo sentita crescere e venire a ripetizione ma questa intensità non me la aspettavo. E’ piena di liquido, c’è sugo, nettare e miele di un’abbondanza fuori dal comune. Sono forte, desidero arrivare anche io. La voglio e lei per la prima volta da segni di cedimento. Scendo con la mia lingua, le mie labbra a succhiare, leccare, a godere di tutto il ben di dio che si spalma sul divano. Rita sorride mi carezza e mi avverte che l’ho spossata. E’ felice e mi dice che poche volte si è sentita così presa, così dominata e io sono felice di averla fatta felice e penso a comearrivare. Devo venire e Rita lo sa. Mi sorride, si posiziona e mi para davanti il culo come non gli e lo avevo mai visto E’ una posizione oscena audace ma eccitantissima il buco dell’anomi invita ad entrare e io lavoro la zona perianale, prendo una pomata la lubrifico e in men che non si dica sono al centro di lei. Lei sa come fare e esperta e gode anche così. Sa titillarsi il clitoride nel modo giusto e ogni colpo è un gemito, un sussulto di piacere. Si masturba in modo eccitantissimo. Sono padrone dell’ano e ora lo inculo con molta violenza. Rita asseconda e gode, geme, mi incita a spaccarla e viene senza limite. Finalmente mi sento anche io in dirittura urlo che vengo, la avverti ma lei è già presa dai suoi orgasmi. Sono pronto per inondare il culo rotto. Do gli ultimi colpi sempre più violenti e poi sborra calda dentro come un fiume sono venutooooooooo urlo e ora mi posso accasciare. Quello che è seguito sono state leccate e succhiate che ho fatto ‘sul suo corpo, nella sua fica. Quanto godo con la mia postina

 

Voglio essere felice con la mia donna me lo ripeto sempre più assiduamente. Voglio un amore serio maturo e questa cosa’ mi fa impazzire. Adesso che ho iniziato la relazione con Rita mi è sembrato di poter vivere tranquillo. Desidero Rita e’ lei desidera me. La voglio in ogni istante oramai ma lei è sposata e poi lavora. Tra impegni di lavoro e coniugali iniziano sempre i soliti problemi e non ci si vede quando si dovrebbe. Le ho rappresentato la mia rabbia, la mia voglia e il mio desiderio. abbiamo litigato. Io sono geloso la voglio per me ma lei non intende lasciare il marito, da quello che ho capito. Sono stato furente tutta la settimana. Dopo lo scazzo non voglio più ne vederla ne sentirla. Sono stufo e stanco di rapporti intensi ma sporadici. Ho passato una settimana da bestia famelica. Ho aspettato il fine settimana e poi il litigio con lei che ha scopato con suo marito. Mi ha tradito e io sono furente. L’ho schiaffeggiata con molta foga e poi l’ho sbattuta fuori di casa. Non voglio una donna a metà, quando sta con me la donna deve essere mia. Non ammetto tradimenti.’ Vedo le telefonate sue e nonostante senta il desiderio di dirle cosa penso non voglio darle la soddisfazione di rispondere. Lei prova con i messaggi, con Whatapp ma non esiste, io non rispondo. La voglio dentro, voglio essere in lei ma non posso e ne voglio cedere. Non voglio darle soddisfazione di sentire il mio desiderio. Non può fare quello che vuole non con me, almeno. Non sono un burattino. Ho aspettato fino a ieri sabato e lei i soliti messaggi del cazzo, ma nulla dipiù’ ad un certo punto ho deciso le ho risposto e lei mi ha detto che avrebbe voluto chiarire. Io ero una bella distrazione in una fase di notevole difficoltà. Le ho detto che l’aspettavo e lei mi ha detto che non sarebbe venuta, era impegnata con suo marito’ho rosicato ancora di più. La stronza e ancora più stronza di quanto immaginassi, mi dico. Ho passato tutto il giorno a pensare a lei e sono arrivato alla soluzione che chi non sa accettare non mi merita, poi è bastato un messaggio e sono di nuovo in subbuglio. Lei mi ha avvertito che ci saremmo potuti vedere. Finalmente suo marito le aveva fatto sapere che il suo impegno prioritario era Barcellona Juventus, la finale di Champions league. Ho riflettuto sul fatto che solo il calcio mi permette di avere la donna che voglio nel modo migliore e irrefrenabile possibile e questo può essere un bene. Era tardo pomeriggio quando Rita bussò al citofono e io aspettai un bel po’ per poi farla salire. Salì e mi resi conto al suo ingresso che anche se non era di una eleganza spiccatissima era di una bellezza sconvolgente ai miei occhi. Pensai che era una delle donne più carnali e sensuali che abbia mai avuto e ciò mi bastava per volerla montare. La desidero e lei sa farsi desiderare anche quando è ostile. La gonna sulle ginocchia mostra le sue cosce favolose. Porta tutto con disinvoltura, anche il suo top colore acqua marina che si intravede sotto una camicia di lino grezzo. Ho sempre pensato che il suo corpo è da sballo ma lei è così normale, così spontanea e così verace che non ci fai caso fino a quando lei non decide di provocare e allora diviene una pantera piena di voglie da soddisfare e io la voglio tutta per me. La sensualità di Rita è istintiva, primordiale è così e si deve prendere come è o lasciare. In quel momento tra il profumo che il suo corpo, emanava e l’odore di sudore e di libidine che si era instaurata subito ho deciso di prendere. Volevo prenderla a qualunque costo. Il divano poteva essere la soluzione. La feci accomodare come al solito e il suo ancheggiare flessuoso mi ha convinto sempre più che donne così si prendono sempre e non si lasciano. Le misi la mano sul fondoschiena e lei la accolse. Mi accostai a lei e le feci pressione sui fianchi la spinsi a sedersi. Le sono salito sopra, iniziando a conquistare nuovamente quel corpo già conquistato. Iniziai a spadroneggiare sui seni pastrugnando sotto il top e tra le cosce. Mi sembrò che Rita si aspettasse questi movimenti da parte mia. Non cercò di sfuggire ma si dimenava come in una danza. La volevo mentre la spogliavo con lei quasi inerte a lasciarsi spogliare e fu fantastico liberare le sue tettone dal body in tinta con il top. I suoi fantastici capezzoloni furano preda della mia bocca, delle mie labbra, della mia lingua e io slinguavo con un eccesso di saliva. Sbavavo mentre le mie dita lavoravano benissimo su di lei. Lei cercava di dirmi che avremmo dovuto parlare ma io volevo scopare’ in maniera rude fotterla e così facevo di tutto per ridurla in mio potere. Dovevo sottometterla. Non ci volle molto, ormai la conoscevo bene e la palpeggiavo dove sapevo che era più sensibile. Pensavo a Rita in preda alle emozioni come potevo vedere dai suoi occhi e dal suo corpo che cedevano. La costrinsi in ginocchio e le infilai il mio cazzone duro e svettante. Per la prima volta Rita sembrò negarsi ma io non gli e lo permisi. Rita mi guardò con atteggiamento di sfida ma la sfida non avvenne perché le presi con forza la nuca e l’asta entrò senza ulteriori problemi. Entro tutta. E io iniziai a scoparle la bocca come mai avevo fatto. Avevo una foga che non le dava tregua e io non volevo fornirle scampo. La apostrofai come zoccola e puttana per varie volte e le dissi che se doveva essere la mia tromba amica allora l’avrei distrutta senza pietà. Le entrai in profondita in continuazione con lei che era assalita da continui conati di vomito e la saliva che sgorgava in quantità notevole. Passavano i minuti e il mio ritmo era sempre più forte.; il mio cazzo sempre più duro e il godimento massimo mentre gli occhi di Rita mi imploravano una sospensione. Non riusciva a stare con la bocca così aperta, non riusciva a ciurrare al ritmo della scopata forsennata e soprattutto non sopportava il cazzo che spietatamente entrava sino alla sua gola, dandole l’impressione di morire, mentre io incurante entravo ed uscivo in maniera frenetica. Le urlai di spompinarmi e di fare bene il bocchino, sapendo che non avrebbe mai potuto fare bene il pompino con quella pressione e quella intensità. Tutto era brutale e istintivo. La scopai per scoparla senza abbandonare mai quel ritmo forsennato. Rita mi guardava con i suoi occhi, vidi del rancore e forse disprezzo ma non potevo fermarmi ora e non volevo fermarmi. Forse il nostro rapporto non sarebbe stato mai più lo stesso ma la puttana doveva fare godere il mio cazzone. La schiaffeggia nei momenti topici e lei fece quello che dovette fare senza altri atteggiamenti di ribellione, fece! La sentivo sottomessa e anche il suo sguardo prima feroce adesso era succube come quella di una cagna in calore. Sembrava assoggettata e subiva il bastone del suo padrone. Entrai di foga per gli ultimi colpi. Stavo avvertendo che ero sul punto di venire, la sollecitai con dei colpi sulla nuca e lei capi e si diede da fare slinguando tutto. Avevo preso con le mie dita il possesso delle sue possenti tettone ora che sentivo di doverla riempire la munsi senza rispetto come si fa con le vere vacche, le vere porcone da monta. La riempii di sperma, fu un torrente di sborra e quello che non entro in bocca scese dal collo sulle tette che pastrugniai in abbondanza. La invitai a succiare tutto quello che le fu possibile. La cosrinsi ad inghiottire e quello che non riuscì a leccare lei lo leccai io. Rita si accasciò e la sua posizione mi stimolò pensieri ancora più eccitanti. La presi e la portai in camera da letto’ e distesala in modo inequivocabile iniziai a leccarle il collo, succhiarla, avventandomi su quei seni fantastici e suggendo quei capezzoloni appuntiti dall’eccitazione che le avevo provocato. I capezzoloni svettavano sempre più ribelli. Scesi e la violai con il cazzone entrando nella figa calda e sudata, piena di sugo. La porca aveva goduto e ora era tutta bagnata. Il suo sguardo fu ancora una volta di sfida ma la rassegnazione venne troppo presto. Mi aspettavo nella scopata una difesa senza limiti e invece lei era dominata’ e per di più contribuiva sgrillettandosi il clitorine in un modo forsennato. La baciavo e la toccavo in ogni dove e lei sentiva la passione. Mi sentiva forte e possente. Lo diceva a se stessa più che a me. Ora godeva, gemeva e guaiva ad ogni mia stantuffata. La scopavo con molto vigore, forse troppo ma era così. Il batacchio la colpiva all’utero con precisione e costanza e lei non faceva altro che sbrodare. Sbrodava per sbrodare Rita. Non l’avevo mai vista sbrodare tanto. La sua bocca gorgogliava tra il respiro rotto e affannoso e la saliva che produceva sempre più in eccesso. Urlava che veniva e veniva davvero ma non aveva tepo di godersi nulla che già era un nuovo impulso un nuovo fremito, un nuovo orgasmo. Gemeva la porca. Volevo farle capire cosa si perdeva e più la montavo più ero deciso, incazzato, violento e sicuro di me, mentre lei ci stava in ogni modo che le proponevo, fosse anche il più spinto. Oramai Rita assecondava tutto. Gemeva e guaiva laida come una cagna. No Rita era come tutte le altre. Mi ero annoiato di traforarla in modo così seriale, la presi carponi, alla pecorina mi aspettavo una carica diversa e la inculai anche in questo caso a freddo. Stringevo le sue chiappe, le natiche, le anche erano tutte per me e segnai il mio potere anche li. Iniziai a stantuffare anche l’ano senza pace con l’obiettivo di disintegrarlo. Lo ha preso spesso la signora nel culo ma gli dicevo che questa volta se lo sarebbe ricordato finché avrebbe campato. Ero molto esperto nel sodomizzare le donne.. l’ho fatto molte volte mentre le mie dita tenevano sotto controllo tutti gli umori che poteva secrnere una donna calda come lei. Ad un tratto mi sembro di impazzire. Avevo trovato il ritmo giusto per tutto e Rita che mi subiva aveva iniziato a masturbarsi in maniera continua e frenetica’ il clitoride. Nuovi orgasmi, nuovi fremiti, niente poteva essere tenuto sotto controllo. Io mi perdetti in quell’orgia di godimento e Rita urlava la sua incontenibile forza di donna che godeva. Il letto era un lago e Rita era zuppa, fradicia, pregna di ogni cosa pronta ad esplodere. Ed esplose esplose con me che le infilai per l’ennesima volta il culo, l’ano, quel fiore che si riempiva di seme.. Disse si, grido siiiiiii urlo siiiiiiiiiiiiiiiii. La inondai ancora e ancora e ancora e ancora. Quanti umori può produrre ua donna? Non lo so ma io so che la scopai sempre con maggior vigore e non mi bastava mai. Era la mia Champions League. Il bar sotto il mio palazzo trasmetteva le immagini della partita e si sentivano le urla come se fossimo in campo, ma io la mia partita la giocavo martellando Rita e lei veniva in quelli che mi diceva tra la foga della passione essere orgasmi multipli, ancora, si vengo, vengo, si ancora, ancoraaaaa e vengo ancora e ancora e vengo e io potei inseminare la sua fica e il suo culo in abbondanza e mentre il Barcellona dilagava contro la Juventus io dilagavo e allagavo la potta di Rita. Fu una vera lotta, fu una maratona violenta ma Rita era sconvolta e ora si dedicava a me con dedizione mai vista prima. La sentivo dominata, conquistata. La palpai ancora e la colpii nei fianchi. Le sorrisi e lei capì il mio sguardo. Cercò di baciarmi ma io non gli e lo permisi. Le infilai nuovamente il cazzo in bocca e questa volta fu un bocchino, un pompino tradizionale. La lingua era la caratteristica di Rita e lei potette adoperarla come meglio credeva. Non le misi fretta, la lasciai al suo desiderio alla sua passione irrefrenabile e fu bene perché mi diede un godimento eccezionale. Salii in paradiso e rimasi li, mentre Rita succhiava e leccava alternativamente, mentre le sue mani sditalinavano il clitoride. Non ebbi tempo di dire fantastico che Rita aveva avviluppato tutto nella sua bocca. Ora lei era tutta un guanto e fu troppo regolare andare in goal e segnare dentro la sua bocca, la sua gola, tutto il suo essere. Siamostati beati sono stato felice, ho goduto di lei e mi sento contento. Ho scommesso su di lei e ho vinto. Adesso è con me mi sta abracciando, ci baciamo mentre scrivo la storia con il suo incitamento la sua mano accarezza il mio pene e io succhio le sue tette. Oggi e domenica abbiamo fatto l’amore di prima mattina. Abbiamo fatto l’amore sotto la doccia, abbiamo fatto la colazione e abbiamo fatto l’amore in bagno. Tutta la giornata e per noi. La voglio di culo non mi basta mai. Rita sorride gioca con me mentre io scrivo ma il’ mio indice e il mio medio la stanno consumando. Io sono certo che a breve entrerò, lei dice di no. Io dico di si. Uhm che afrore da questo culetto. Adesso mi succhia. Sorrido, lo so che lo vuole il ditino nel culo sempre. Sorride’ è ancora bagnata la porcellina’ la sento, la tocco, le metto le dita in bocca lei succhia. Abbiamo una giornata davanti. La sorella di Rita è sempre provvidenziale. Rita infatti e da lei’.. almeno così crede il marito. Adesso Rita mi sta sbocchinando, mi sbocconcella e sorride mentre io la titillo. mi vuole masturbare ma io non gli e lo lascio fare. Il clitoride è pronto lo sento si la mia porcella’ inizia a godere. Mi piace vederla così in perenne sensazione di eccitazione. E’ tutta piena di sughetto uhm la bacio tutta e la sto succhiando. Ecco” Che porcellina non mi lascia più scrivere. Ho capito le devo infilare le dita nella vagina..EEcco il mio dito medio ah cosi è bellissimo mi dice mentre io la titillo la accarezzo in modo intenso, ora le metto il mio indice’.. si ti piace Ritina eh daiiiii brava si che ti piace. Lo so che ti piace nella tua bella fichetta. Si così. Il mio palmo della mano palpa il clitoride. Si che ti piace brava Rita’. Ti sto sentendo si, dai, si daiiiii, dai sei pronta un altro poco daiiiii. Sei pronta si siiiii sei pronta daiiiiiiiiii. Si vado più veloce, vadooooo, lasciami fare, si cosìììì si cosi dai. Veloce si dai dai dai dai dai dai dai dai dai’ si daiiiiiii daiiiii veloce siiii veloce, veloce si fammi fare si daiiii bella daiiiiiii siiiiiiii squirtaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ah Fantastico amore miooooo squirta sempre che bello. Si arrivi si dai, dai ancora siiiiiiiiiiiiiiiiiiii, ancora,’ ancora, ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Ora siamo bagnati fradici. Io sono letteralmente zuppo’ ma quanto schizza sta donna”” fortuna che mi sorride è contenta

 

Ieri era venerdì, poi sabato e oggi che è domenica è sempre da me. Come di consueto Rita è venuta in tutti i sensi: è venuta a trovarmi ed è venuta tante volte. Ieri l’ho presa alla bersagliera come dice lei con foga e senza molto tempo a disposizione. Sabato abbiamo potuto dedicarci un po’ più di tempo ma oggi che è domenica l’abbiamo presa brutta non siamo per niente aa riposo. E’ venuta anche di domenica, mattina presto, ormai abbiamo l’abitudine e la consuetudine dopo aver fatto quello che vogliamo di scrivere insieme a caldo le sensazioni che proviamo dopo l’amore. Adesso lei è qui con me, dopo una prima mattina di sesso sfrenato sta masturbando sapientemente il mio cazzo ed io la sto sditalinando nella fica, altalenando le mie dita tra l’interno delle grandi labbra e il clitoride. Ci siamo dati tra venerdi, sabato e oggi in una maniera pazzesca. Tanto io quanto lei speriamo che non finisca mai. L’accappatoio mio è pieno di lei. Da poco ha finito di fare la doccia e ora mi sorride e scopre le tette. Vuole che le succhi l’anima da quei capezzoloni e il mio cazzone cresce. Lei sa che così mi fa impazzire ma lo fa apposta e smette di masturbarmi facendo finta di essere arrabbiata. In realtà vuole coccole e io gli e le do. Si mi sposto un attimo e inizio a ciurrarla. Rita mi vuole, mi cerca mentre io sono sui capezzoli e danzo sulle mammelle. La sua bocca mi vuole in modo passionale, violento, mi implora di possederla come se non lo abbia fatto fino ad ora ma ho voglia anche io questo è fantastico. L’ho riempita a dismisura tanto in vagina quanto in bocca e nel culo. Ma non basta mai. Siamo senza freni inibitori. Siamo davanti al computer e lei sta scherzando ma i capezzoli sono turgidi già turgidi. E’ fantastica mentre la succhio. La mia mano è quasi per intero nella sua vagina. Guarda quanto sbrodoli le dico. Mi sta inzuppando di sugo tutta la poltrona. Dovrò stare attento la prossima volta a mettere una copertina sulla poltroncina, lei sbroda tanto. Mi sorride la porca sente e vede i fiotti di liquido. Le porto in bocca le mie dita che grondano di umori e lei si succhia. E’ molto soddisfatta e quando è così io so che sarò l’uomo più felice del mondo. Lei sta perdendo la testa’. Mamma mia quanto è calda. Mi incita a masturbarla è pronta per l’uso. Mi sorride dice che lo vuole adesso e sarà come se la prendo davanti a tutti. Sorride e dice che è come fosse un rapporto on line, ma io non posso fare questo’ come posso scrivere e rimestarla. Lei è disinvolta, addirittura disinibita. Non si fa problemi per nulla. Sorride ancora e ha gli occhi di troia affamata. Mi chiede di farle posto mi siedo sulla sedia accanto e ora posso fare quello che voglio mentre lei subisce. Sono con le mie dita che frugo dentro di lei senza tregua. Lei trattiene le mie dita nelle sue cosce, la vedo come chiude E’ una tortura così. Non riesco a pensare e a scrivere con una sola mano. Le mi incita ad lavorare la fica più profonda. Vuole squirtare e io mi impegno. Scendo in ginocchio mi posiziono in modo da poter tenere sotto controllo tutte le sue zone erogene e infilo le dita. Sempre di più sempre più rapide e veloci Rita si prepara e sa che incitandomi io perdo la testa. Inizio a massaggiare con l’indice ma le mi dice che posso andare più forte, mi incita a mettere il medio e io inizio a andare profondo veloce, profondo e forte come dice lei. Non voglio deluderla. Lei inizia ad ancheggiare sulla poltrona comoda in maniera sinuosa. Apre le cosce, si fa desiderare, toccare e geme, geme molto, sussurra che mi vuole mi trattiene. Ora non ci riesco più voglio scendere e lo faccio con la bocca, la lingua. Il mio respiro caldo e intenso passa sulla sua vagina. La lingua ora è dentro a punta la voglio penetrare lei urla questo è piacere mi dice mentre io la tocco ovunque. Mi sembra di impazzire ma lei lo è già si muove convulsamente mi chiede di affondare nel suo mare e io lo faccio. Ora sono con tre dita in lei.’ Si contorce, si dimena, si rattrappisce e si distende mentre io titillo il clitoride con forza e con velocità. Mi chiede se la sento’.. certo che la sento’. Mi chiede cosa penserà chi legge questo che sto scrivendo di lei e io le rispondo che è una Troia calda e che non le basta mai prenderlo. Sorride mentre si strizza i capezzoloni. Ora si lecca tutta. Gli e lo dico di non fare così perché non resisto più e lei mi sorride lascia le tette. Scende con le sue mani a dirigere le mie. La sto masturbando senza tregua ma lei non’ vuole tregua. Geme, ansima e chiede di essere penetrata. Accompagna le mie dita, si inarca. Non so come riesce a stare in quella posizione ma è stravolta in viso. Io gli e lo dico’. è calda, caldissima. Scotta’.. ormai si è liberata del mio accappatoio e nuda e sconvolta, urla ancora, vorrebbe farsi vedere. Vorrebbe’..ma non può’. Lo sa ma è impazzita mentre io la sfico senza scampo’ lei mi urla dai dai daiiiiiiiiii e io do tutto do do. Le mie mani mulinano nella vagina è marinata a dovere. La sento sta crescendo, si cresce, cresce e io vado sempre piu forte con le mie tre dita velocissimeeeeeee si goddoooooooooooooooo. Rita urla, dai ancora tesoro mio. Non ti hanno sentito tutti e lei gode gode gode e mi schizza tutto. Voglio farmi una doccia di lei’.. me la faccio finalmente squirta Rita squirtaaaaaaaaaaaaa si ci siamo riusciti ancoraaaaa. Lei mi abbraccia Sono galvanizzato la sento guaire laida è il momento buono continuo mentre lei è inanimata a cosce aperte e senza difese. Ansima mi subisce mentre io la massacro con le mie dita e lei geme. Mi sorride ebete il volto è sempre più stravolto e mi trattiene mentre urla goddoooooooooo. Mi piacerebbe che tutti la potessero vedere e sentire come urla. Io la incito e lei è presa ossessivamente” godo ancooora amor, oddioooooooo ancor anco anc ancoraaaaaaaaaaa e squirta ancora la mia porcellaaaaaaaaaaaaa. Siiiiiiiiiii. Sono eccitato le tiro una mano e la porto sul mio cazzo. Bastano pochi colpi e sono venuto. La prendo mentre è sfranta dai suioi orgasmi e le spingo il cazzo in bocca. Succhia, succhia stronza e lei succhia. Le tre dita che l’hanno fatta squirtare così tanto ora la inculano. ‘Sarà una domenica di fuoco. Staremo insieme tutta la giornata. Cissà chi resiste di più fra me e lei oggi. Succhia tutto bene le sto raccomandando e lei lo fa bene il mio orgasmo è appetitoso lei mi dice e io le credo a giudicare dal servizio che mi sta facendo deve essere proprio una cosa prelibata. Succhia, succhia stronzona amore mi amore mio succhia, tutto. Le mie dita nel culo fanno effetto. Che afrore da quell’ano’. Profumo di donna invasa

 

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