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Racconti Erotici Etero

La Presidentessa…e non solo

By 23 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Fare il mio lavoro, in questo periodo di crisi, non era assolutamente facile. Mi presento sono Claudio ho 35 anni e faccio il procuratore sportivo. La mia passione per il calcio mi ha portato a studiare per rimanere nell’ambiente calcistico dopo che decisi di smettere con il calcio giocato all’età di 22 anni per evidenti limiti tecnici.

Durante questi anni ho girato l’italia e praticato tutte le operazioni necessarie per diventare un affermato procuratore. Mi piace girare per il mondo ed andare a scovare i migliori talenti, in maniera da portarli in Italia ad un costo ridotto; questo tipo di lavoro non &egrave affatto semplice, in quanto i giovani esteri sono più attratti da altri campionati, piuttosto che da quello italiano, che non ha un grandissimo appeal.

Come tutti gli operatori di mercato, avevo uomini di fiducia all’estero e dirigenti con cui avevo preferenze nel condurre trattative in Italia.

Mi avevano segnalato un giovane sudamericano veramente bravo. Decisi di andarlo a vedere di persona e rimasi estasiato dalle capacità di quel ragazzino, cosi dopo esser riuscito a strappargli la procura, contattai alcuni dirigenti italiani per proporlo.

L’amicizia che ci lega da 10 anni mi impone a contattare per primo il dirigente della squadra milanese, sponda rossonera.

Mi da appuntamento per la settimana successiva e in un freddo pomeriggio di metà gennaio, ci incontriamo per discutere di questo campioncino. Mi sembra interessato ma mi confida che da ora in poi prima di concludere un affare sarebbe servito l’ok della figlia del presidente B., in quanto aveva assunto una carica molto rilevante nella società.

Questa cosa mi lasciò sbigottito: uno dei piu grandi dirigenti del calcio italiano doveva avere l’ok dell’ “ultima arrivata” per concludere l’acquisto di un giovane?.. perplesso, mi tranquillizzai viste la rassicurazioni fatte da A. sulla sua presenza nell’incontro con la “presidentessa”.

Il giorno dopo, insieme con A. ci avviammo verso la sede della società dove da li a poco avremmo dovuto incontrare B.B. . Ero abbastanza sicuro di chiudere l’affare.

Ci fece entrare nella sua stanza: enorme, con una grossa finestra che lasciava entrare la luce sufficiente per illuminarla, le pareti completamente affrescate e su un lato della stanza c’era una scrivania grande di legno dietro la quale siedeva B.

Si alza dalla sedia per le presentazioni e appare nella sua bellezza ed eleganza: i capelli legati in una coda, due occhi lucenti che le illuminano il viso, una camicia bianca sotto la quale si intravede il reggiseno e una gonna lunga fino al ginocchio blu molto aderente. Inoltre le calze e le scarpe con i tacchi la rendevano ancor più sensuale ed elegante.

Non l’avevo mai vista prima dal vivo e rimasi colpito dalla sua bellezza e dalla sua sicurezza nei modi di fare e nei comportamenti.

La sicurezza nasceva dal potere datole dal padre nella gestione della società e A. si trovava molto spaesato nel parlare con lei: si notavano le divergenze di pensiero relative anche alle minime operazioni

La discussione non era serenissima e le mie certezze di chiudere l’affare diminuivano fino a che:

“Basta A. questa trattativa la porto avanti io”

Come se fosse l’ultimo dei dirigenti, A. venne cacciato da B.B. dalla stanza, prendendo lei in mano le redini della trattativa.

Qui crollarono le mie sicurezze:
“Presidente, mi spiace ma cosi non si chiuderà la trattativa: le condizioni sono troppo sfavorevoli”

Ero convinto di voler chiudere subito la possibilità di far arrivare il giocatore ai rossoneri.

“Nono aspetti la nostra offerta &egrave diversa: il Milan offre qualcosa che le altre società non offrono”

“Si, presidente, il fascino del club &egrave risaputo ma a me servono condizioni favorevoli per il ragazzo che voi non potete offrirgli”

“Ma noi possiamo offrirgli cose che gli altrinon possono offrire”

Non ebbi il tempo neanche di pensare a ciò che aveva detto che si alzò dalla sedia, iniziando a sbottonarsi la camicia e si fermò davanti a me togliendosa e mettendo in mostra un reggiseno bianco che conteneva un seno che, seppur non molto grande, era abbastanza sodo.
Senza dire una parola si allontanò andando verso la porta per chiuderla a chiave, in maniera tale che nessuno potesse entrare.

Nel cammino armeggiò con la gonna lasciandola cadere ai suoi piedi e mostrando un lato B pieno senza un filo di cellulite coperto da una culotte dello stesso colore della gonna.
La scena era veramente eccitante e il mio cazzo era duro nelle mie mutande.

Dopo aver chiuso la porta, senza dire una parola si inginocchiò tra le mie gambe e, guardandomi fisso negli occhi, mi slacciò i pantaloni e sfilò le mutande facendo emergere il mio cazzo eretto.

Non distole lo sguardo dai miei occhi e con la lingua si avvicinò alla cappella iniziando a leccarla lentamente; io presi coraggio e le portai una mano dietro la coda e la condussi con la bocca sopra il mio cazzo.

A quel punto iniziò a succhiarmi il cazzo alternando movimenti rapidi a movimenti piu lenti; ci sapeva fare e coordinava il movimento anche con una sega alternata all’accarezzamento delle palle.

Riusciva a capire perfettamente quando aumentare il ritmo e io la guidavo con la mano; poco dopo allungai le mani dietro le sue spalle e le slacciai il reggiseno facendo emergere due tette di una seconda misura o poco più con i capezzoli pronunciati e già duri. Iniziai ad accarezzarle le tette mentre lei continuava uno splendido trattamento sul mio cazzo.

“Ora mi sbatti facendomi godere come una maialina”

Smise di leccare il cazzo e mentre andava verso la scrivania pronunciò questa frase con uno sguardo carico di eccitazione.

Io mi tolsi le scarpe per togliermi piu facilmente pantaloni e mutande e vidi lei che si appoggiò a pecora alla scrivania togliendosi lentamente la culotte e lasciando alla mia visione il suo culo e la sua fighetta.

Io ero super eccitato e mi avvicinai da dietro penetrandola subito nella sua figa gia calda e bagnata. Era molto accogliente e sembrava quasi coccolare il mio cazzo che la pompava.

Il mio trattamento le piaceva e spesso mugolava e gemeva.

“SI si daiii continua..”

Mentre apprezzavo i suoi gemiti mi eccitavo e ogni tanto le schiaffeggiavo il culo e lei apprezzava.

“SIIII DAIII TRATTAMI DA TROIAAA”

Aumentavo sempre di più il ritmo nonostante fossi molto eccitato e più aumentavo più lei godeva..

“Siii daii sfondami e schiaffeggiami ..fammi godere”

Continuai per un paio di minuti e i suoi urletti erano sempre più insistenti.

“SIIII ECCOMI DAI CHE VENGOOOO”

Mentre le pompavo la fica allungai una mano andano a toccarle i capezzoli e lei si lasciò andare ad un orgasmo dirompente

“VENGOOO…SIII CONTINUAAA…STO VENENDO..AAAAAAAHHHHHHHHHHHHH”

Il suo orgasmo riempi di umori il mio cazzo che ora era veramente bollente e quasi pronto per esplodere.

Continuai per poco e:
“Eccomi sto per venire anche io”

Appena senti pronunciare la frase, cambiò posizione e si inginocchiò riprendendo a spompinarmi ad un ritmo altissimo..

“siii eccomiii”

a quel punto iniziò a segarmi il cazzo puntato verso la sua bocca aperta mentre con la lingua giocava con la punta della cappella.

Dopo pochi secondi esplosi in un orgasmo indimenticabile con una serie di schizzi che lei accolse tutti dentro la sua bocca senza far uscire neanche una goccia. Finito il mio orgasmo, lei ripuli perfettamente il mio cazzo e dopo aver ingoiato il mio sperma si alzò e mi disse

“penso che abbiamo trovato l’accordo..basta volerlo”

Io mi sedetti sulla sedia ripensando alla trasformazione sessuale della presidentessa e alla trattativa più bella della mia vita.

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