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Racconti Erotici Etero

La professoressa chiede un occhio di riguardo .

By 13 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

E così lei &egrave qui per chiedermi dei permessi extra…professoressa

Mi chiedo come mai questa richiesta da lei che &egrave così attenta e puntuale nei suoi impegni

Sei piombata nel mio ufficio con quel vestitino più corto ed aderente del solito

Sei piantata in mezzo alla stanza osservandomi timorosa

Sai bene che questo genere di richieste non vengono mai accolte

Eppure ci provi, sfoderando tutta la tua capacità di persuasione

Lo sa, vero, professoressa che questa sua richiesta di avere un pomeriggio libero ogni settimana, non &egrave il genere di richiesta che si può soddisfare

Ora sono in piedi di fronte a te, vicino, molto vicino
Puoi sentire il mio odore
Puoi sentire il mio respiro
Tenti di sfuggire al mio sguardo inquisitorio

Lo so signor vicepreside – balbetti – Sono disposta a fare straordinari negli altri giorni se necessario

Volgi lo sguardo sulla scrivania

La sua disponibilità non può ridursi agli straordinari professoressa

Glielo leggo in faccia che il motivo &egrave di quelli a cui non saprebbe rinunciare

Arrossisci degluttendo a forza adesso, girandoti verso la porta chiusa mentre la mia bocca &egrave ormai così vicina che quasi la senti sfiorarti il viso

Le mie dita iniziano a scorrere sul collo lungo il colletto della camicia.

Ebbene professoressa, cos’ha da dire per giustificare la sua richiesta? Quello che mi ha detto &egrave un po’ troppo vago, non crede?

Le mani scivolano lungo i fianchi adesso e sei paralizzata

Sai bene che il tuo vicepreside &egrave un abile negoziatore e i suoi perversi giochi ti hanno condotta più volte a far cose al limite della decenza

Signor Vicepreside … balbetti qualcosa cercando di rafforzare la tua scusa….

La mia mano scende sotto la tua gonna adesso e la solleva accarezzando le cosce nude

Allora professoressa…ha a che fare con questo la sua richiesta?

E la mia mano stringe la tua figa strizzandola e strappando via il perizoma

Sobbalzi e fai un salto indietro

Ma signor Vicepreside … cosa dice? come si permette? Io…lo sa…io sono …

Sei una puttana…professoressa…lo sento dall’odore della tua figa che &egrave qui impresso su questo straccio – lo annuso e te lo passo sulla bocca

Mi allontano e mi siedo sulla poltroncina che &egrave nell’angolo lettura del mio ufficio

Bene professoressa, se vuole avere il mio permesso dovrà guardagnarselo

Signor vicepreside, ma mi spetta, &egrave nel contratto!

ME NE SBATTO DEL CONTRATTO PUTTANA, VIENI QUI E TIRAMI FUORI IL CAZZO

Ma…signor vicepreside cosa dice…io non sono….

LO SEI, LO SEI…LO SEI PUTTANA … ADESSO INGINOCCHIATI E DATTI DA FARE

Rimani immobile in mezzo al mio ufficio per qualche secondo

Poi fuggi via mentre senti la mia voce

PUTTANA…SAI COSA DEVI FARE PER AVERLO…LA MIA OFFERTA E’ SEMPRE VALIDA

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