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La ragazza nella stanza

By 24 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Nel momento stesso in cui era entrata avevo sentito qualcosa muoversi dentro di me. Il desiderio di sottometterla &egrave subito entrato nella mia testa e non ha lasciato spazio ad altri pensieri. Dopo poco avevo capito che lei avrebbe gradito ciò che avevo in mente.

E ora lei era lì. In piedi in mezzo alla stanza con lo sguardo dritto davanti a s&egrave, indossa solo le culotte, mentre io sono qui che le giro attorno e la osservo. Le sue forme sono abbondanti, ma sode ed il suo seno generoso. I suoi capelli così neri sotto le spalle lasciano spazio ad una pelle olivastra ed i suoi occhi belli brillano sul suo dolce viso. Ma sono forse le sue labbra così definite a catturare la mia attenzione e tutte le mie voglie.

Quando meno se lo aspetta le sferro una sculacciata, sussulta. Ora inizia a tremare mentre io rimango fermo dietro di lei. Con un passo mi avvicino e da dietro le passo una mano sulle mutandine, partendo dal clitoride e strofinando le mie dita fino ad ispezionare lo spazio in mezzo alle sue natiche… Belle anche quelle! Abbondanti, ma con un fascino tutto loro.

La mia mano si dirige verso il suo seno, lo stringo in mezzo alle dita e la sento urlare, allora la tiro verso di me mantenendo ben salda la presa. Ora – sono sicuro – sente il mio membro duro pulsarle contro il culo, sento il suo respiro farsi sempre più frequente, &egrave eccitata.

Mi posiziono di fronte a lei e con la mano inizio a schiaffeggiarle il seno, prima delicatamente poi con forza, dopo poco due schiaffi ben assestati raggiungono anche il suo volto. Mi fermo a fissarla, il suo sguardo si abbassa. Con la mano destra le accarezzo dolcemente il seno e la stessa mano sale fino al collo e poi alla nuca, quando le mie dita sembrano dolci sulla sua testa esse si avvinghiano sui suoi capelli, tirandoli e costringendola a reclinare il capo all’indietro. Non se lo aspetta ed urla, sfruttando l’apertura della sua bocca le mie mani si infilano dentro e si bagnano della sua saliva, spingo ancora ed arrivano in gola, lei soffre e i suoi occhi si riempono di lacrime. E’ solo a quel punto che mando le mie dita a bagnarsi di qualcos’altro di suo.

Con il capo ancora reclinato all’indietro e la bocca spalancata, sento che gode delle mie dita dentro il suo sesso, poi si lascia scappare un piccolo urlo. Le chiedo se &egrave già venuta e con un filo di voce mi risponde di sì. “Bene, allora avrai un altro orgasmo!” replico io.

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