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Racconti Erotici Etero

La resa dei conti

By 19 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Quando entrai nella stanza lei mi stava aspettando, seduta discinta con quella sua gonna di tessuto sottile, le gambe accavallate, le scarpe altissime e le caviglie  inguainate dai lacci. Era sdraiata come solo una donna sa fare, rilassata ma non sciatta, non contratta, non tesa, come a volte ci capita di essere nelle situazioni che contano. Era lì di fronte a me, ed io ero lì’ per lei. Iniziò in questo modo il gioco della seduzione che ci avrebbe portato a fare l’amore contro il muro, con passione, spirito carnale e profonda compassione per il destino tragico che avvinghia gli uomini e li costringe a danzare sull’orlo del baratro della pazzia, quando decidono di lasciarsi andare ai sentimenti e alla loro potenza nonostante avvertano la sensazione di morte che accompagna le pulsioni incontrollate.
Mi guardava, la guardavo pronto a gustarmi quel bocconcino. Volevo assaporare tutto di lei. Annusarne i profumi come un animale annusa la sua femmina in calore, assaggiarne gli umori e assaporarli lentamente. Più di tutto avrei voluto darle piacere con la lingua, ed è esattamente quello che feci dopo essermi avvicinato. Chiacchierammo? No. Nessuno aveva voglia. Ci sfiorammo, io la guardai e sentivo ingrossarsi il mio strumento del piacere ad ogni istante.  La mia erezione diventò mentale. Sentire che le mie mani le davano calore, il suo corpo piegarsi sotto di loro mi fece sentire un dio, una sensazione di potenza e virilità che mi riempie l’anima. Ci baciamo con passione, lei  attacca le labbra alle mie, le maciulla, le lecca, le prende fra i denti, io le prendo i fianchi e sollevo la gonna fino ai glutei, sento il suo culo sodo che mi riempie le mani.E’ il bacio la parte più erotica, l’unica davvero irrinunciabile…  poi uno scatto e le sollevo la gonna, lo tiro fuori e me lo faccio leccare… è grosso, turgido e pulito, voglioso di essere leccato con tutta la passione,e lei lo sa, e vuole farlo bene… me la voglio scopare, questa zoccola, ma molto più di una volta… ci sarà tempo per tutto. Glielo appoggio dentro in un crescendo erotico che si accompagna alla samba che proviene dalle casse a muro. Mi giro e vedo sul divano le sua calze , lasciate lì con finta noncuranza, così sottili e leggere, così dense del suo profumo… avrei voluto sborrarci dentro, e lo avrei fatto dopo… gliele lego attorno alla bocca e intento le lecco, ogni centimetro per prendere piacere da quei pezzi di seta che avvolgono le sue gambe e sono impregnati del suo sudore… le apro le gambe e lecco quello che ha in mezzo, una fica con qualche pelo, non da puttana, ma da donna, vissuta, perbene, della cosiddetta buona società che poi buona non è mai in nessun senso, perchè reprime gli istinti e li condanna, ma così facendo aumenta il piacere dei pochi che riescono a sottrarsi al giogo… e la punizione arriverà implacabile, da parte sua, per chi è ha voluto godere. Iniziamo a scaldarci. Il miele della sua pelle contrasta coi peli del mio corpo, il suo profumo alla vaniglia mi inebria e mi porta a paradisi d’Oriente estatici e lascivi, dove il sesso e la carne sono la vita  e l’essenza stessa della vita. Dire che mi piace sentirla gemere è poco. Sono tra le sue gambe, ne annuso il profumo, sa di caldo e di calore, ma anche di umido e contegno. Mi piace pensare a lei che trattiene i suoi istinti davanti agli uomini che le piacciono, e penso che non posso concedere a me stesso di amarla… la ammazzerei se mi tradisse, ma ammazzerei una parte di me e non avrei posto dove fuggire da me stesso prima ancora che dalla legge degli uomini…ma posso godermela così, assieme a tante altre, per sesso, sesso, sesso, sesso. Amore ? No grazie. Ne ho abbastanza. Forse ne ho ricevuto cos’ì tanto da avermi dato la nausea. Per un po’ è meglio cambiare, in attesa di saperlo apprezzare di nuovo. Intanto, scopare con lei e con le sue amichette mi dà soddisfazione. Chissà che cosa ho fatto per meritare la fortuna di farmela. Chissà.

 

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