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Racconti Erotici Etero

La showgirl mora chiede aiuto

By 11 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Entrare a far parte del mondo del calcio era stata una buona idea, soprattutto per il successo che avevo riscontrato dopo le mie prime apparizioni televisive: ero il personaggio più in voga del momento, e questo ricadeva molto favorevolmente sul lato sessuale.
Io ero un ragazzo piacente, 35 anni con un bel fisico scolpito dallo sport che ho fatto in vita mia, ed ora che ero un presidente di una squadra di Serie A, avevo un po’ più tempo per migliorare ancora la mia forma.
Avevo molte pretendenti che mi scrivevano anche sui social, mai viste e sentite, ma in quel momento io cercavo di portarmi a letto personaggi della tv e del cinema.
Ricordo di quella volta che conobbi F., 25 anni di Roma, famosa per essere stata una velina ed anche per il suo fondoschiena da urlo, l’abbronzatura sempre perfetta, e un visino da brava ragazza. Fidanzatissima con un calciatore della capitale, A., viene spesso paparazzata in spiaggia con perizomi allucinanti e costumini striminziti.
Io la incontrai in un programma televisivo, dove anche lei era ospite (io come giudice); particolarmente interessante era stata una sua prova dove avrebbe dovuto ballare una lap dance acrobatica.
Quando me la presentarono sembrava molto timida e riservata, ma sul palco poi si trasformava, e si muoveva con mezzo culo scoperto su quel palo, come una danzatrice esperta. Me la ricordavo infatti molto disinibita nel suo programma quando era velina, infatti mi aveva sorpreso quella sua timidezza.
Finito il programma, la incrociai per caso nei camerini, ed era già cambiata per tornare a casa; indossava dei leggings grigi sportivi attillatissimi, che mettevano in risalto le sue belle gambe e il super fondoschiena, scarpe da ginnastica, e una maglia da basket larga, che faceva intravedere sotto il reggiseno: semplice ma molto sensuale. Mi salutò con un bel sorrisone, e poco dopo avermi superato mi girai per guardarle quel culetto sodo che si ritrova; in quel momento lei inciampò e cadde. Fui subito vicino a lei a chiederle: ‘Tutto ok?’, e lei, molto dolorante, rispose: ‘Grazie mille, purtroppo no, devo aver preso una brutta storta’.
La aiutai a rialzarsi ed ebbi con lei il primo vero contatto fisico, con la sua pelle così scura data dall’abbronzatura, profumata e molto liscia. La accompagnai verso il suo camerino, non riusciva quasi ad appoggiare il piede, così la aiutai a camminare, ed io per sbaglio sfiorai il suo seno: sentii un brivido corrermi sulla schiena, di piacere, e le mie mutande ebbero un piccolo rigonfiamento, ma lei per fortuna non si accorse di nulla.
Lei si accomodò su di una sedia, ed appoggiò il suo piede sinistro su di un’altra; la aiutai a togliersi la scarpa, e lei si lamenta dal dolore, le si &egrave gonfiata leggermente la caviglia, ma la muove bene. Il. Suo piede nudo &egrave molto sensuale, unghie dipinte alla perfezione e una cavigliera argentata davvero sexy.
‘Vuoi che ti faccia un massaggio?’ dissi io; lei si alzò un po’ i leggings scoprendo un polpaccio affusolato e tonico, si vede che si tiene molto in forma, dicendo: ‘Non ti dispiace? Non vorrei approfittarmi di te..nel senso..beh hai capito..’.
Il suo viso si arrossì leggermente, avevo capito cosa volesse dire, ma il fatto che lei potesse approfittarsi di me (sessualmente parlando) mi intrigava alquanto. Le dissi che avevo studiato fisioterapia, e quindi mi avrebbe fatto piacere aiutarla in qualche modo. Mi misi seduto sulla sedia e presi il suo bel piedino sulla mia gamba, iniziando a massaggiarle la pianta del piede e salendo su per la caviglia; vedevo che lei subito era un po’ imbarazzata, e dolorante ogni tanto si lamentava dei miei tocchi sul suo piede, ma più il tempo passava e più la cosa iniziava a farle molto piacere, ed anche a me la cosa di avere in mado della famosa soubrette mi eccitava parecchio. Cercavo di non mostrare il rigonfiamento del mio pacco, ma immaginavo che lei da quella posizione potesse vederlo; anzi, in un movimento, lo sfiorò leggermente.
Questa cosa mi fece ancora di più eccitare, e vidi che lei si era proprio lasciata andare da questo massaggio, e intravidi tra le sue gambe un leggero umido macchiare i suoi leggings grigio chiaro:
Appena lei si accorse di questo piacere che cresceva, ritirò immediatamente il piede, dicendo: ‘Grazie mille, ma ora &egrave meglio che vada’; era decisamente timida e imbarazzata, si copri lì davanti con la maglietta lunga per coprire i suoi pantaloni un po’ bagnati. Alzandosi, però, si rese conto di avere problemi a camminare e allora le dissi: ‘Non puoi tornare a casa così, vuoi che ti porti io? Purtroppo sono venuto a piedi, ero in albergo qui dietro’; lei rispose: ‘No davvero grazie, ho la macchina e posso guidare, ma se mi accompagnassi fino all’auto saresti molto carino.’
Risposi io: ‘Ok però in cambio posso chiederti una cosa?’ Lei mi guarda quasi spaventata, ma la fermo subito dicendo: ‘Tranquilla, volevo solo fare un selfie con te!’. Allora lei, molto tranquilla adesso, accettò il ‘compromesso’ e ci facemmo una foto assieme.
La accompagnai fino alla sua auto e rimasi lì ad attendere, vedendo se ce l’avrebbe fatta a guidare. Ovviamente la povera F. non riuscì, così, molto dispiaciuta per il disturbo, mi chiese un aiuto, ed io molto volentieri guidai la sua macchina per accompagnarla a casa; sapevo che il suo fidanzato A. era fuori casa per una trasferta europea, così sperai subito di potermi trombare questa bella ragazzetta timidina.
Durante il viaggio non parlammo molto, ma nell’aria c’era una carica di tensione erotica spaventosa, io avrei voluto mettere le mani tra le sue gambe e sentire se fosse ancora bagnata; lei (credo) avrebbe voluto prendermi il mio cazzo in bocca al più presto. Ma nulla accadde, fino a quando arrivammo in un famoso quartiere romano, dove abitano vip e calciatori, e parcheggiammo la macchina in garage.
Arrivati, la aiutai a scendere, scortandola fino all’ascensore di casa; a quel punto lei mi ringraziò più volte e mi disse: ‘Visto che sei stato così gentile e carino con me, ti posso offrire qualcosa da bere in casa?’.
Quasi non potevo crederci! Ovviamente risposi entusiasta che mi avrebbe fatto molto piacere, e da quel momento pensavo a come provarci con lei.
Entrammo in ascensore, ed anche lì avrei voluto tanto sbatterla contro la porta ed iniziare a strusciarmi sul suo culo fantastico, ma esitai ed attesi il momento giusto appena entrati in casa.
Aveva un bel openspace molto grande, con un bancone come tavolo, un grande tappeto, un divano gigantesco e una ampia zona cucina. Mi disse di accomodarsi sul divano che mi avrebbe portato subito da bere; mentre si accucciava per prendere il telefono nella borsa, guardai subito il suo gran culo, e notai che ancora era bagnata lì sotto: quello era un ottimo segno. Mi portò subito un bel bicchiere d’acqua, ed io, facendo finta che fosse un incidente, glielo rovescio addosso, bagnando tutta la canottiera da basket e i leggings, mettendo in vista il perizoma che indossava sotto. Lei mi guardò quasi come rimprovero, ma io decisi di prendere la palla al balzo, le strappai la canottiera bagnata e la lascia così in reggiseno.
Rimase esterrefatta e mi disse arrabbiata: ‘Ma..cosa hai fatto???’. Vedendo così le sue belle tette rifatte mi eccitai ancora di più, e senza pensarci la presi per il collo e la baciai con passione, mentre mettevo una mano tra le sue gambe bagnate di acqua, dicendole: ‘Vedi, ora sei tutta bagnata’. Era rimasta così sorpresa dalla mia intraprendenza che non oppose alcuna resistenza, anche se con la voce tremante cercava di fermarmi dicendo: ‘No..non voglio’..sono’.fidanzata”.
Le tirai giù anche il reggiseno, mentre la baciavo con tutta la mia lingua (e lei usava la sua), una mano continuava a muoversi tra le gambe, l’altra esplorava i suoi seni duri e i suoi bei capezzoli turgidi. Decisi così di toglierle anche i leggings bagnati, lasciandola così con solo il perizoma nero addosso. Ora la potevo ammirare in tutta la sua bellezza, fisico da modella ma non troppo magra, con un culo da 10 e lode e queste due tette rifatte che stavano su.
Mi posizionai così proprio dietro li lei, togliendomi i pantaloni e rimanendo in mutande, ed iniziai a strusciarmi sul suo culo da favola, mentre con una mano passavo il monte di Venere, spostandole leggermente il tanga, ed esplorando le sue labbra umide dal piacere. Aveva gli occhi chiusi e non riusciva a proferire parola, ma ormai era totalmente in preda al godimento ed era tutta un brivido.
La baciai sul collo e dietro le orecchie, e le sussurrai piano tra i capelli: ‘Adesso sei mia, vedrai che i piacerà’ e le tirai indietro i capelli. Finalmente lei aprì gli occhi, mi guardo dritto in faccia e iniziò a baciarmi con passione: si era finalmente lasciata andare. Ci toccavamo a vicenda, sopra la biancheria, e il mio cazzo cresceva a dismisura, e lei si bagnava sempre di più, così le infilai un dito dentro ed entrò facilmente, era già piena di umore. Sottovoce, mi disse: ‘Nessuno mi ha mai preso con così tanta forza e passione, ti voglio dentro di me’. Mi fece subito sdraiare sul tappeto morbido, molto accogliente, spostò di lato il perizoma e prese la mia cappella dentro di sé, prima piano, per fare spazio, poi entrò facilmente ed iniziò a cavalcarmi come una vera attrice porno.
Ci mise veramente poco a venire, sentii tutto il suo piacere tra le pareti della sua vagina, e un lago di liquidi usciva da lei e mi bagnava tutto. Nel mentre io le massaggiavo il suo bel seno, non enorme ma fatto molto bene. Dopo pochissimo, era con la bocca spalancata sul mio cazzo che lo succhiava con foga, come se non ne avesse mai preso uno così grande, e infatti &egrave quello che mi dice: ‘Non ne ho mai visto uno così grande’. La ragazza era timida, cercai di scioglierla un po’, dicendole: ‘Di cosa?’, sorridendole. ‘Del’cazzo, non ho mai visto un cazzo così grande!’ e appena uscì la parola si sentì molto imbarazzata.
Allora le dissi: ‘Hai il mio cazzo in bocca, ormai c’&egrave poco da essere imbarazzati’ e scoppiò a ridere, mentre aveva ancora il mio pisello tra le mani. Subito dopo allora replicò: ‘ perché non mi prendi da dietro e mi fai sentire il tuo cazzo tutto dentro di me?’; quella frase mi fece arrapare di brutto, così la presi di forza, la portai in cucina, la piegai da in piedi sul tavolo, con quelle belle chiappe sode rivolte verso me, le tolgi il perizoma e iniziai a leccarla con forza, aiutandomi ad aprire la topina con le mani. Era proprio bella, e a lei piaceva molto quello che stava facendo, infatti con le mani mi spinse la testa li dentro, mugolano come una cagna in calore, e dopo disse: ‘Ti preso sfondami, non ho mai goduto così tanto, non ho mai parlato in questo modo, e non ho mai sentito un cazzo così grande’.
Non mi feci pregare di nuovo, presi il mio arnese duro come il marmo e glielo piantai in quella fichetta rasata alla perfezione, non solo un pelo era rimasto. Iniziai subito con colpi forti e ripetuti, senza darle tregua, mentre lei mi diceva ‘Dai scopami così violento, lo voglio tutto dentro di me, non toglierlo’; l’avevo trasformata in una attrice porno, una vacca da monta.
La accontentai, la scopai con violenza, fino a farla venire ancora una volta, mentre la sculacciavo e quasi mi facevo male da quanto era sodo quel culetto; le dissi: ‘Ti ha mai scopato così A.?’ e lei, sorprendentemente, mi rispose: ‘ No, il cornuto dura 10 minuti, ha un bel cazzo ma una volta venuto ciao, tutto finito’ e poi mi guardò meglio occhi e mi disse: ‘ Ti prego, scopami ancora un po’, non sono ancora del tutto sazia’.
La presi in braccio, la buttai sul grande divano e mi posizionai sopra di lei: la riempii subitò con la mia grande verga, lei con le mani cercava di toccarmi le palle, e poi mi stringeva a lei mettendo le sue unghie sul mio culo; io giocavo con il suo seno, lo stringevo con le mani, mordicchiavo i capezzoli, cercavo di mettere il più possibile in bocca e affondavo la faccia tra quei bei meloni. Mi mise le gambe sulle mie spalle, le nostre lingue si intrecciavano e si cercavano, e non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi, aveva uno sguardo diverso, avevo acceso in lei una voglia nascosta;le dissi ‘Mi sono fatto cento seghe guardandoti ballare, non credevo di riuscire mai a trombare una figa come te’. La cosa la eccitò molto, tanto che mi disse: ‘Mettimelo in culo, prima che cambi idea, &egrave vergine e voglio darlo solo a te’:
La rimisi a pecora sul divano, eccitato come un toro da monta e con il cazzo pronto a esplodere, le leccai un pochino l’ano per lubrificarlo e pian piano entrai nel suo buchino; lei gemeva un po’ per il dolore, ma diceva anche: ‘Non fermarti, fammi male’; allora spinsi un po’ di più e la giovane donna emise un gridolino di dolore e piacere assieme; iniziai piano ma dopo poco le davo già dei colpi tremendi, mentre con tre dita le sgrillettavo quella patatina che era diventata un laghetto di umori. Avviso F. che sono sul punto di venire, lei mi rispose: ‘Anche io, vienimi nel culo, e poi mettimelo in bocca’. Feci come mi aveva detto, venne leggermente prima lei, con un grido di piacere ormai per niente trattenuto, poi venni io dentro il suo culo, e mentre stavo ancora spruzzando, lei si girò me lo prese in bocca e continuò a succhiarmelo per qualche minuto. Non ne fece cadere nemmeno una goccia, e anzi, disse che era molto buona.
Ci facemmo subito dopo una doccia assieme, e anche li la penetrai da dietro, come nei film porno, lei alzava una gamba appoggiandola su una maniglia della doccia, ormai totalmente disinibita e padrona del suo corpo (ed anche del mio); volle bere tutto il mio sperma la seconda volta, mentre la terza volta, dopo una super chiavata sul letto matrimoniale, nominando più volte il cornuto e insultandolo per le scarse prestazioni, le venni tra le tette dopo una 69 da sballo, durante la quale lei mi venne direttamente sulla faccia.
Mentre uscivo per riprendere la via dell’albergo, a notte fonda, mi arrivò un suo messaggio disse: ‘Spero di farmi male di nuovo, così tu mi potrai ancora soccorrermi, e guarirmi con il tuo grande cazzo. Ti lascio questo mio ricordo’ e mi mando qualche foto di lei nuda in posizioni molto sexy, anche con abbigliamento molto arrapante.
Evviva la capitale.

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