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Racconti Erotici Etero

LA SIGNORA DELLE PULIZIE E IL MASSAGGIO INTIMO

By 26 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La signora che viene a fare i lavori a casa mia, Monica, è una piacente signora sui quarant’anni.

Capelli corti, sempre molto ben curata e truccata, forse leggermente sovrappeso ma con un seno esplosivo. Felicemente sposata, a quanto pare.

Non ci vediamo quasi mai, e io non avevo mai pensato a lei da quel punto di vista’

L’altro giorno ero a casa quando è arrivata lamentandosi per il mal di schiena.

Nel fine settimana era andata a camminare in montagna e al ritorno era quasi bloccata dal dolore.

Si era ripresa a forza di antidolorifici.

Le ho consigliato un massaggio e le ho dato il numero di un massaggiatore, consigliandole nel frattempo di farsi massaggiare dal marito, almeno per rilassarsi un po’ alla sera.

‘Mio marito non è mica capace di fare i massaggi’.

Mi ha ricordato che una volta, parlando, le avevo detto che a me piace fare massaggi e ho fatto anche qualche corso.

Allora, dopo che aveva finito di fare i lavori, le ho detto che se voleva avrei potuto farle un breve massaggio. Ho portato un olio profumato e l’ho invitata a sedersi sul divano, mentre io da dietro iniziavo a massaggiarle la schiena e il collo.

Lei prima si è asciugata il sudore con un asciugamano, poi si è seduta facendo scivolare le spalline della canottiera verso l’esterno.

Aveva in effetti una forte contrattura nella parte sinistra della schiena.

‘Ah, che bello’ ha iniziato subito a dire mentre le massaggiavo la schiena e poi il collo fino alla base del cranio. ‘Sei proprio bravo’.

Dal collo scendevo giù a massaggiare anche davanti, lambendo il suo abbronzato decolleté.

Poi l’ho fatta stendere sul divano a faccia in giù e braccia in avanti.

Le ho massaggiato a lungo il collo e la schiena, cercando di sciogliere il più possibile le tensioni.

Il contatto col suo corpo misto di profumo e sudore stava iniziando ad eccitarmi.

‘Scusa, mi tolgo la maglietta, sto sudando’ era un caldo micidiale.

‘Anch’io mi tolgo la canottiera, scusa, così riesci a massaggiarmi meglio’ in effetti la canottiera mi bloccava un po’ nel massaggio. Restò in reggiseno bianco senza spalline.

Preso dal massaggio, quasi senza accorgermene strofinavo ormai il petto sulla sua schiena.

‘Ti fa male anche qui?’ la toccai alla fine della schiena.

‘No, lì no’.ma massaggi pure anche lì, se puoi, mi farà bene di sicuro.’

Il profumo dell’olio era ormai misto al sudore e all’eccitazione che entrambi faticavamo a nascondere. A pochi millimetri dalle sue chiappe, il mio cazzo pulsava in piena erezione sotto i pantaloncini.

Intensificai i massaggi e ad ogni passaggio della mia mano lei gemeva debolmente di piacere. Premetti il mio petto sulla sua schiena e i gemiti aumentarono. Spinsi la mano a massaggiare il fondoschiena fino a infilarla quasi tra pantaloni e culo: Monica ebbe un brivido e inarcò la schiena a sfiorare il mio cazzo ormai di marmo. Sentii la sua pelle accapponarsi sotto di me

Spiazzato dalla situazione inaspettata, terminai il massaggio in modo molto professionale e le annunciai che avevo finito ‘Spero di non averti fatto fare tardi, magari devi preparare il pranzo a tuo marito.’

‘No, tranquillo, a pranzo di solito non torna. Ah, che bello, come mi sento leggera. Dovresti pensare a fare il massaggiatore di professione, mi hai rimesso al mondo. Adesso però sono in debito di questa piacevole seduta, come posso sdebitarmi?’

‘Figurati, per così poco”

‘Ma no, dico sul serio, purtroppo io non so fare i massaggi, altrimenti ricambierei, dài, dimmi come posso contraccambiare”

Si era avvicinata al mio torso nudo con i seni prorompenti a malapena contenuti dal reggiseno.

‘Ma, non so, vedi tu”

‘Fammi un po’ vedere’.forse ho un’idea’

L’idea era afferrare in mano il mio cazzo ormai sul punto di far esplodere i pantaloni, massaggiarlo e poi con esperienza da donna matura capire che non avrei resistito a lungo in quelle condizioni.

Monica non perse tempo a ficcarsi il mio cazzo in bocca

‘ti va bene come compenso per il massaggio’ bofonchiò già gorgogliando di saliva e di cazzo che le riempiva le fauci. Pompò e leccò accarezzandomi i coglioni mentre io mi abbuffavo delle sue tettone senza averle neppure tolto il reggiseno.

Con un ‘mmm” goloso divorò il mio seme fino all’ultima goccia.

‘adesso siamo pari’ mi disse leccandosi le labbra ‘almeno fino al prossimo massaggio’.

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