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Racconti Erotici Etero

LA SIGNORA SCHOWMAKER E LA VOGLIA DI BIRRA

By 4 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Basta ‘ urlai ‘ questo &egrave l’ultimo anno! che palle la Baia,che palle la roulotte,che palle voi!’ e me ne ero andato sbattendo la porta mentre i miei genitori e mio fratello stavano preparando i bagagli per il soggiorno al mare al Centro la Baia in C.. Erano dieci anni che andavamo tutte l’estati lì,avevamo il nostro posto per la roulotte,gli amici,conoscevamo le spiagge e tutto quanto. Ma io avevo 18 anni e mi ero rotto le palle di quella solfa; solo che quell’anno ero stato bocciato ed i miei non avevano voluto pagarmi le vacanze a Rimini coi miei amici,così,scenate a parte,non avevo potuto far altro che seguirli. Durante il viaggio fino in C. non avevo aperto bocca e avevo persino declinato l’invito di mio padre a guidare l’automobile in autostrada.
Una volta arrivati al campeggio mi era subito stato evidente che quel mese di mare sarebbe stato noioso e peggiore di tutti gli altri anni. Sì,perché Gianni,Viola,Rick,Sammy e Marchino che erano i miei amici del mare quell’anno erano tutti andati in vacanza da soli e mi avevano lasciato lì a marcire da solo. L’unica compagnia erano i gemelli Rossi e Yuri,ma erano tutti più piccoli di me di 2 anni e non mi andava di fare la loro chioccia del cazzo, così mi armai di canne da pesca e libri e decisi che avrei passato tutte le giornate da solo.
Così andavo alla foce del fiume a pescare o nell’interno dove ci sono i fossi. Partivo la mattina e tornavo solo la sera. Mi ero portato una decina di libri di Stephen King e non avevo bisogno d’altro.
Oddio,questo non era proprio vero. In testa oltre alla noia e alla costrizione di un altro anno in vacanza coi miei,c’avevo la figa. La figa me la sognavo giorno e notte,notte e giorno. Era un chiodo fisso. Come poteva essere diversamente? Poppe,culi,fianchi,labbra,capezzoli,spalle,piedi,bocche,in testa avevo fantasie di donne e corpi di donne continuamente. Certe volte dovevo persino mollare la canna e il libro e rifugiarmi in un cespuglio per farmi una sega per calmare le voglie. Al paese dove abitiamo avevo una ragazza,ma il sesso non era mai il massimo. Ci toccava cercare i posti più nascosti,aspettare che sua madre uscisse e stare attenti che non rientrasse ecc. Robe così,insomma.
La sera al campeggio andavo al bar,bevevo una granita,guardavo i ragazzini giocare,le coppie di adulti flirtare e mi annoiavo a morte:prendevo il libro e andavo in camera mia.

Per anni i nostri vicini di posto al campeggio erano stati i genitori di Viola da una parte e i coniugi Schowmaker dall’altra. I primi c’erano anche quell’anno-ma senza Viola che,beata lei,era ad Amsterdam a spassarsela con gli amici-mentre i coniugi tedeschi non si erano visti. Di solito piazzavano la loro roulotte accanto alla nostra verso il 4-5 del mese,quall’anno al 9 non si era visto nessuno. La sera del 10 la roulotte arrivò,ma c’era solo la signora Schowmaker,il marito,disse quella a mia madre,era morto a gennaio e lei era stata in punto di non venire proprio quell’anno,ma poi ci aveva ripensato. Feci lei le condoglianze e poi me ne andai. Con gli Schowmaker non avevamo un gran rapporto noi, a parte che loro parlavano poco l’italiano,erano una coppia di nudisti che frequentava la spiaggia del Sol,una grossa spiaggia accanto alla nostra che era nota in tutta la regione per essere frequentata da una grossa comunità nudista proveniente da tutto il mondo. Io e Gianni,Rick;Sammy fin da piccoli prendevamo il patino per andare a vedere i nudisti dal mare,ma come capita spesso in queste cose,dopo un po’ non ci era importato più niente dei nudisti ed era diventata una cosa normale,agli Schowmaker piaceva stare ignudi? E chi se ne fregava?
Io avevo la mia pesca e i miei libri del terrore e me ne stavo per i fatti miei.
Ma i pomeriggi erano lunghi e spesso mi prendeva lo sconforto. Allora tornavo a casa prima delle sette,quando gli altri erano ancora alla spiaggia e mi bevevo due birre di nascosto prima di cena. Mi sballavano subito quelle birre a stomaco vuoto e mi rendevano più divertenti le cene pallose coi miei.
Così me ne stavo dietro la roulotte,a ridosso dei campi,a bere di nascosto e a pensare che l’anno successivo col cazzo che sarei stato in quel posto!
Uno di quei pomeriggi mi accorsi che la signora Schowmaker era nella roulotte. La sentii infatti piangere dentro. Rimasi sorpreso,ma me ne fregai.
Il giorno dopo,mentre bevevo la seconda birra,notai che la donna era seduta sulla poltroncina di vimini fuori con gli occhiali da sole e fissava i campi di fronte a lei. La salutai,lei rispose con un lieve sorriso e basta.
Il giorno successivo,stessa scena.
E così pure quello dopo.
La signora Schowmaker non era una bellezza,questo va detto ma aveva qualcosa di sexy. Era grassoccia,il volto tipico delle tedesche non-bionde: un po’ duro,occhi piccoli,scuri,portava i capelli piuttosto corti,aveva un bel sorriso con denti bianchissimi e labbra sempre pitturate di rosso. Aveva anche un bel seno,grosso,di quelli che piacevano a me,ma era un po’ tozza,molto se paragonata alla mia ragazza del paese che era alta quanto me e alle fighe della tv con le quali mi sognavo di accoppiarmi selvaggiamente. Inoltre aveva una cinquantina d’anni:la pelle era di una vecchia almeno per me che ne avevo 18 e certe donne pensavo che manco gliene fregasse più del sesso o una cosa del genere.
Il giorno successivo la vidi che stava pulendo dei costumi e me ne andai a bere nascosto. Dopo un paio di minuti sentii una voce in un italiano approssimato:
‘Ma lo sai che fa male bere da soli? E per di più di nascosto! Perché non bevi una birra con me? Offro io..’
‘Ok..’ dissi poco convinto,ero stato beccato e mi pareva cafone rifiutare,ma soprattutto l’idea di scroccare la birra da lei era meglio che continuare a limare le scorte di casa.
Così bevemmo da lei. facemmo anche due chiacchiere ma come dicevo lei parlava proprio male l’italiano ed io il tedesco manco per sbaglio. Raccontò che lì era un po’ triste:andava alla spiaggia solo la mattina,ma non era come gli anni prima assieme a Mik(il marito),si sentiva a disagio.
Io dissi le solite cose di circostanza,bevvi le due birre offerte e poi salutai.
Il giorno dopo al fosso mi pareva di essermi dimenticato di tutto,ma stranamente,mentre leggevo IT e pescavo mi venne in mente la signora Schowmaker nuda che beveva la birra sulla sedia di vimini. Non so perché ma quell’immagine venne a formarsi nella mia mente più volte. Tanto che dovetti nascondermi nei cespugli per masturbarmi da quanto mi era venuto duro. Lo feci pensando di scoparmi nel culo una nota annunciatrice Tv,ma lo stimolo era venuto dalla tedesca.
Quando tornai alla roulotte la cercai dietro la piccola siepe che separava le nostre postazioni al campeggio ma non la trovai. Così mi imboscai con le birre e mi ubriacai tanto che a cena stetti male e dovetti vomitare in bagno.
Il giorno dopo al fosso l’immagine della signora Schowmaker tornò a sorprendere il mio cazzo in erezione dura. Ma che diavolo? Ma che mi prendeva?
Tornai al campeggio molto presto e trovai la tedesca che prendeva il sole in bikini sulla poltroncina di vimini. Mi misi a fissarla sfacciatamente. Lei dormiva o che. Quando aprì gli occhi mi beccò che la fissavo. Invece di arrabbiarsi mi fece un segno con la mano di andare da lei. Lo feci scavalcando la siepe. ‘Ti va una birra?’ chiese. ‘Sì,ma ieri non sono stato molto bene dopo aver bevuto’mi madre mi sa che se ne &egrave accorta..forse dovrei andarci piano”
‘Beh..non c’&egrave solo la birra al mondo’vero?’
‘Non capisco”
‘Posso confidarti un segreto?’
‘Se crede..’
‘Ti ho sempre trovato carino..’
‘Chi io?’
‘Sei l’unico qui. A chi vuoi che mi riferisca?’
‘Certo..ha ragione,sono il solo qui..’
‘Solo. Sola. Io mi sento sola a volte. Specie da quando non c’&egrave più Mik. Una donna non può rimanere da sola.’
‘Neanche un uomo.’
‘Vedo che mi capisci..’
‘Ti piacciono le donne?’ chiese.
‘Che domande,certo.’ Risposi.
‘Non &egrave così scontato fra i giovani di oggi,credimi..e io ti piaccio?’ e si sciolse il sopra del costume.
‘..io..cio&egrave..credo..’
Si alzò in piedi e si mostrò nuda perché l’asciugamano che teneva fra le gambe scivolò a terra. Il seno era grosso come si poteva immaginare: belle poppe scure,con grossi capezzoli dritti,attorno la pelle era di un colore più rosa,più dolce,mi venne subito voglia di baciarli e stringerli con forza. I fianchi erano grassocci,le gambe non proprio da ballerina,ma la figa sotto era ben curata,non ciuffi sparsi e confusi,ma una bella linea dritta,ben delineata,precisa e molto sexy. All’altezza dell’ombelico aveva un piccolo tatuaggio nero a forma di asso di Fiori incorniciato e sul braccio destro una cicatrice piuttosto profonda brillava al sole.
‘Allora?’
‘..direi di sì”
‘Bravo,baby’vieni con me..dentro..’ mi prese dolcemente per mano,la sentii calda,grassoccia,accogliente,mi tirò verso la roulotte ed io la seguii vedendo ondeggiare io suo culone tedesco.
Dentro chiuse bene la porta e rimanemmo al buio. Mi sentivo eccitato ma anche un po’ nervoso,per quanto il cazzo mi pulsasse già fra le mutande. Mi baciò. Mi attirò a sé e mi ficcò la sua lingua in bocca. Il sapore era amaro,ma la lingua che cercava la mia e la sua foga mi rapirono. Rimanemmo a baciarci a lungo al buio,nel caldo soffocante della roulotte,lei mi strinse,il suo corpo aderì al mio,sentivo i suoi seni premermi sul petto,le sue gambe avvinghiarsi alle mie,le sue mani muoversi lungo la mia schiena,sul seder. Dopo che avemmo pomiciato a lungo,mi toccò la faccia a lungo nel buio,mi accarezzava,mi diceva parole in tedesco che non capivo,solo baby,baby,ripetuto più volte mi era chiaro. Mi prese la nuca e spinse la mia bocca sul suo procace seno. Il sapore delle sue boccie era inebriante. Era caldo,era pelle,era avvincente. Presi a leccare la pelle attorno ai capezzoli,poi ne presi in bocca uno,lo ciucciai e lo tirai,con la lingua lo mossi avanti ed indietro,poi lo ciucciai di nuovo e tornai a baciare. Fece altrettanto con l’altro capezzolo,con l’altro seno. Mi portò in camera da letto. Ci buttammo sulle coperte. Ripresi da dove ero rimasto: le tette! Leccavo e succhiavo quel bel seno germanico che sapeva di donna come non avevo mai provato. Dopo che quel lavoro le sembrò bello mi spinse verso il basso. Baciai la pancia e l’ombelico,mi soffermai su quello leccando e baciando,i miei baci le piacevano erano rapidi e dolci e schioccavano lei rideva e si godeva quell’attenzione. Ogni tanto mordevo un poco la pelle e a lei piaceva anche quello. Ero sopra di lei,sudato e arrapato,il cazzo dritto nelle mutande. Affondai la faccia nella sua figa curata e dal sapore dolcissimo e pungente al tempo stesso. Era già bagnata e una figa odorosa di donna tedesca imparai quel pomeriggio &egrave una delle cose più belle dove affondare naso e labbra. Così feci e così baciai e leccai,succhiai e infilai il naso: baci,leccate,leccate,baci,succhiavo e spingevo la mia lingua più in fondo possibile,la signora Schowmaker godeva e gridava di gioia,mi teneva la testa con la mano e si godeva quel mio lavoretto di lingua. Venne più volte o così mi sembrò.
Mi disse poi di stendermi di schiena.
Salì sopra di me e scese verso il cazzo. Questo era ritto e duro come solo a 18 anni-imparai poi-può essere. Svettava maestoso e potente. Lei lo prese fra le sue grosse labbra e fece scomparire la cappella in bocca. Prese a lavorarmelo con esperienza somma. Succhiava e leccava con l’arte di chi ama il cazzo e sa cosa farci. La mia ragazza mi aveva fatto un paio di pompini da quando stavamo assieme ma niente in confronto a quello: a quel muovere di labbra a quel saper scendere e risalire lungo l’asta. Fu un pompino favoloso mi sentivo la testa impazzire e stavo per esplodere. Glielo dissi e lei si fermò. Si alzò sul letto si mise sopra di me con le gambe ai lati dei miei fianchi e si mise un mano in bocca. Tutta. La leccò e poi si ficcò la mano nella figa. Si masturbò selvaggiamente con tutta la carica erotica di una donna vogliosa,eccitata,rapita dalla lussuria. Io la fissavo estasiato,eccitato ancora come prima. Quando fu di nuovo pronta si sedette sulla mia verga. L’accolse dentro di sé e mi cavalcò.
Mi fotteva da sopra. Per quanto fosse più pesante di me,non la sentivo: il suo corpo massiccio e burroso mi faceva impazzire,la sua figa calda mi trasmetteva vibrazioni voluttuose e sexy. Scopammo. Cio&egrave lei mi scopava ma era bellissimo.
Non mi trattenni e le venni dentro con una rabbia e una gioia impagabili. Lei mi disse di stare tranquillo che stava prendendo la pillola e quando ebbi finito mi si sedette a fianco e mi coprì di baci dolci e conturbanti.

Il giorno dopo nei fossi col libro e la canna in mano pensai tutto il tempo alla signora Schowmaker e al suo seno favoloso e sperai che al ritorno mi avrebbe invitato ancora da lei a bere una birra.

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