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Racconti Erotici Etero

La signora sul treno parte 2

By 25 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Entriamo in bagno’ per fortuna è libero’ e soprattutto non è di quelli angusti.. abbiamo spazi per poterci muovere’
Mi prende la testa e me la affonda nei suoi seni grandi e morbidi’. Vuole comandarmi’. Mi ordina di mettermi in ginocchio’ poi appoggia un piede sulla tazza del water alza la gonna e mi offre uno spettacolo indicibile’ autoreggenti’ con mutandine di pizzo nero’avvicino il viso alle sue mutandine’ sono completamente bagnate’. Sfioro il pizzo con la lingua’. Sono volutamene leggero nei movimenti.. mi voglio divertire’ voglio che mi implori di leccarla’ di bere tutti i suoi umori’ di mordicchiarle il clitoride’
Ogni mio passaggio delle labbra in lei un fremito’ le mie mani sono appoggiate sui sui grossi seni’. Li strizzo’ lei li libera dal reggiseno’ sono cadenti’ ma mi eccitano comunque tantissimo’ sentirli appoggiarsi sulle mie mani’ li stringo sento che a lei piace’. Non proferiamo parola’ le sfilo le mutande’ sento forte il suo profumo di figa’ e’ un lago’ sono eccitatissimo’ non c’e’ cosa che mi piaccia di piu’ di leccare e succhiare una figa’ e lei se ne accorge’. Cerca di scoparmi usando la mia lingua’ assecondando i miei movimenti’
E’ veramente uno spettacolo’ e’ una cagnetta in calore’
Comincio a succhiare con forza il suo clitoride’ mentre la sento bagnarsi sempre di piu” si contorce in preda a un grande desiderio’. Vuole venire’ ma non glielo concedo’ non voglio finisca’ mi prende la testa per assecondare la sua irrefrenabile voglia di venire’. Non resisto piu” voglio sentirla godere’ voglio bere tutto il nettare che esce dalla sua figa esperta’ voglio farla impazzire’.
Non mi interessa piu’ del mio cazzo’ che peraltro è bello duro e pronto per essere usato’.
Le sue mani ora sono passate sui sui capezzoli’ li sta martoriando’ li prende con forza stringendoli tra il pollice e l’indice ‘ mentre con la lingua le lecco tutta la figa’ la assaporo’ ha proprio un buon sapore’. La sento vibrare sotto i colpi della mia lingua’ e in un gemito’ la sento venire nella mia bocca’.

Ci rinfreschiamo senza dire una parola’. Prima di uscire mi passa un biglietto che contiene i suoi riferimenti’ un numero di cellulare poi se ne va ‘ io rimango nel bagno ancora qualche minuto’ mi ricompongo’ e mi preparo per l’inizio della mia giornata lavorativa’. Una dura giornata lavorativa’.

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