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Racconti Erotici Etero

La sinfonia dell’amplesso

By 7 Luglio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Appena chiusa la porta con accurate mandate di chiave, tutto quello che ci circondava era la musica che arrivava ovattata, più presenza di toni bassi che altro.
E i nostri respiri.
“Ti voglio da impazzire” sussurrai, baciando il mio uomo, slacciandogli i jeans. Il rumore dei miei braccialetti ruppe il relativo silenzio della stanzetta buia.
“anche io…” Replicò lui, prima di lasciarsi andare a un sospiro. Già in ginocchio, ingurgitavo il suo sesso turgido in maniera quasi irruenta.
Il tintinnio degli orecchini a cerchio risuonava, sposandosi ai bagnati risucchi della mia bocca.
Quanta fame avevo di lui? Insaziabile, non appagabile con un pompino.
In ogni caso proseguii per qualche minuto, un assolo, labbra e sospiri, risucchi e braccialetti e orecchini.
Una chiusa improvvisa, lo schiocco forte come stappare una bottiglia.
“ti voglio dentro!” Sibilò la mia voce, lasciando il cazzo e tastando intorno a me dove sapevo ci fosse un tavolo.

Trovato!
Mi buttai sul pianale, seduta, armeggiando per alzarmi la gonna. Rumore di braccialetti, e stoffa.
“non ti vedo… Ehi, che fai?”
Sorrisi anche se non poteva saperlo.
“alzo la gonna, tolgo le mutandine, mi preparo sul tavolo”
La sua voce poco più vicino.
“ti prepari per cosa?”
Mi morsi un labbro affamata. Forse meglio non accendere nessuna luce.
“a farmi scopare da te…Vieni qui…” Battei con la mano sul piano del tavolo, lo sentii arrivare, toccare le gambe, scivolare su, capire come fossi posta.
Sul tavolo a gambe larghe e sesso in fiamme.
“sei fradicia!” Esclamò lui. Sottile rumore umido,, caldo della sua mano sul mio sesso fremente, mi lasciai andare a un sospiro.
“prendimi. Prendimi e basta, voglio solo…Mmmh!!!!” Uggiolai sentendo il suo sesso poggiare e infilzarsi nel mio corpo, la sensazione fisica acuita ulteriormente dal buio.
Rumore liquido, sospiro, la sua presa sui miei fianchi.
“si… Prendimi così, la tua donna, la tua femmina, possiedimi, sfiancami, voglio solo farmi scopare.”
Il primo affondo fu brutale, sussultai con uno squittio eccitato, seguito da altri a ritmo dei suoi colpi.

Era una copula animale e brutale. Gli orecchini cominciarono a danzare a ritmo delle spinte, come i braccialetti sui polsi delle mani intente a stringere il piano del tavolo.

dlin dlin dlin dlin…
Ansimi. Di entrambi.

Rumori liquidi, il pene eretto che affonda in uno shlup deciso e riemerge con uno schiocco viscido.
Siamo solo rumori.
Rumori del tavolo che scricchiola sotto la sua potenza, dei miei ornamenti che tintinnano per i sobbalzi, degli ansimi.
“scopami più forte” imploro, voglio solo sentire rumore, lui non se lo fa ripetere e aumenta il ritmo e la forza.
“più… Ohhh… Forte… Nnnh!!” Piagnucolo ancora, stacca le sue mani da me per riappoggiarle meglio e pompare con duri colpi decisi.

“più forte!” “più forte!!!” Il suono della mia voce risuona nel buio della saletta.
Si impegna, ma non &egrave come vorrei, affondo le unghie nel tavolo stringendomi, chiudendo le gambe su di lui, intrecciandole sulla sua schiena
“vieni qui! Sbattimi, sbattimi adesso!” Sibilo.
“come… Come vuoi che…” La sua voce affaticata davanti a me.
Rumori liquidi e di pelle che strofina tra cosce e stoffa.
“… Come un animale. Dentro! Fuori! Dentro! Fuori! Sbattimelo dentro, sono la… La… ” tremo, le parole si spezzano, il piacere mi monta dentro. “… Oddio non fermarti!! Di più!!!!”
C’&egrave un urlo, quando sfiora certi punti… Ma che “sfiora”, colpisce, infierisce, ma li sono sentiti nel cervello, improvvisamente.
“cosi! Cosi! Cosiiii!!!” Piagnucolo nel buio.
I rumori liquidi ormai sono secchi colpi di pelle sciack! Sciack! Sciack!”
Di inguini che impattano tra loro, sbrodolanti succhi e piacere.
Non voglio pensare se ho nella borsa (dov’&egrave la borsa?) qualcosa con cui ripulirmi, dopo.
Vorrà dire che dovrà pensarci lui, e io a mia volta…
Ma ora…

Fottimi, fottimi, possiedimi, non… Farmi… Pensare… Voglio solo sentire respiro e tintinnare e lo scricchiolare del tavolo e i colpi del tuo cazzo dentro il mio corpo, degli orecchini sulle guance, mentre scuoto la testa e voglio solo sentire suoni e piaceri nel buio, ecco..

… Ecco…
Suoni, solo suoni, quasi musicali.
Questa &egrave la sinfonia del nostro amplesso.

Emetto versi inintelligibili, un rauco urlo quasi rabbioso stringendolo dentro di me in un affondo.
Perdo il senso di tutto, scivolando chissà dove preda di un godere completo.

anf… Anf… Anf… Anf…
Solo il mio ansimare, il mio tintinnare, mentre rimane piantato in me. Si ricomincia a muovere e io uggiolo, &egrave quasi fastidioso.
“oh ti… Mi dà…”
Un colpo secco dentro di me mi fa lacrimare gli occhi
“… Non sono venuto, Vik. Devo venire!!” Ringhia lui, ricominciando a penetrarmi.

Oh si, devi, assolutamente, devi…
“scusa…” Ansimo. “… Hai ragione, hai ragione… Prendimi, mi… Oh cazzo, tocchi qualcos… Continua!! Siiii!!!” Miagolo preda della fitta di piacere intensissimo.

Sono di nuovo sua.
Sono di nuovo sinfonia per lui.
Affonda, prendi, pretendi, suonami dentro.
Risuoniamo assieme.

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