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Racconti Erotici Etero

La sorella sbagliata

By 25 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La sorella sbagliata

Salve a tutti, sono un ragazzo calabrese amante delle storie erotiche proposte su questo sito ed &egrave per questo motivo che mi sono deciso a raccontare le mie, corrispondenti fedelmente alla realtà.

La storia che mi accingo a narrarvi parla della mia passione infinita per le donne mature. Tale passione &egrave iniziata quando mi sono accorto, sin da giovanissimo, di riscuotere apprezzamenti nelle donne over quaranta, mentre con le mie coetanee, a dire il vero, ho sempre avuto difficoltà di approccio e non nego di non essere mai stato insieme con una donna che abbia avuto meno di 37 anni.
Ma passiamo ai fatti. Abito in Calabria,in un piccolo paese dove, si sa, la mentalità in tema di sesso &egrave un po’ bigotta, ma alla luce dei fatti che mi sono capitati ho potuto capire come ciò abbia costituito la mia fortuna. Come ogni paesino del meridione che si rispetti, ci sono le ‘istituzioni’ come il parroco, il maresciallo, il farmacista e’.e la donna dei desideri, la Malena di turno, quella su cui inevitabilmente si sono spesi fiumi di parole, fantasie e ‘sborra.
A questa regola certamente non sono sfuggito io che, sin dai tempi dell”acqua lucida’, le ho dedicato i miei più intimi pensieri e le mie più recondite perversioni. La musa in questione si chiama Maria, 3 figli, un marito cornuto,un corpo provocante fornito di un seno piccolo e ben fatto e da un sedere da favola cinto sempre da pantaloni attillati conditi da stivali da giumenta e poi’poi 2 occhi azzurro-troia del tipo vorrei e’ mò vediamo se si può fare. Sono cresciuto sessualmente pensando e ripensando a quando e a come se la scopavano il macellaio, il barista e il fruttivendolo, ed io che ho sempre creduto nell’istruzione scolastica, a momenti mi ritenevo un vero cretino. Non dimenticherò mai il giorno del mio diciottesimo compleanno quando incontrandola per strada mi fece un sorriso che a me parve il regalo più bello. Pensavo continuamente a cosa potessi escogitare per avere un contatto con lei, a come iniziare, a come rivolgerle per la prima volta in vita mia la parola’niente, non riuscivo mai a trovare una soluzione. Un bel giorno di primavera inoltrata però, la fortuna volse dalla mia parte. Mi sentii chiamare da mio fratello maggiore dicendomi di andare a prendere suo figlio, mio nipote, a casa di Maria, poiché era andato li a giocare con gli amichetti. Non mi sembrò vero, in cinque minuti ero pronto e sotto casa sua, bussai al portone e’.con mio enorme dispiacere mi venne ad aprire la sorella, Teresa, 40enne di 2 anni più piccola di Maria. Teresa &egrave l’esatto opposto della sorella, nubile, nonostante l’età, ma comunque attraente, 160 cm di altezza, capelli lunghi ramati, occhi marroni un seno enorme ma stretta di fianchi, molto più riservata meno disinvolta nelle sue avventure ma di certo non meno troia; particolare questo che certifica la parentela tra le due. Appena mi &egrave di fronte, chiedo del mio nipotino e lei mi invita ad entrare ed a prendere un caff&egrave. Accetto volentieri,mi siedo nella sala da pranzo e mentre ne approfitto per raccogliere materiale visivo per la sega della sera, le chiedo della sorella:

senti Teresa ma non vedo tua sorella da un pò di tempo in giro?
E lei: penso che tra poco si trasferirà al mare per le vacanze estive’
Beata lei, rispondo, a me tocca far chilometri tutti i giorni’
A chi lo dici, magari qualche volta per risparmiare benzina scenderò con te, mi vorrai in macchina con te vero?

Rimasi un po’ inebetito davanti a quella domanda fattami da una persona che era solita non esporsi mai oltre il dovuto, ma in fin dei conti, la proposta mi allettava’e lei pure, soprattutto a guardare lo stato del mio pene che già si era infiammato pregustandosi futuri sviluppi.
Presi il caff&egrave, ringraziai, chiamai mio nipote e ci salutammo promettendoci che il fine settimana l’avrei accompagnata dalla sorella al mare.

Passarono giorni ed io mi facevo sempre più film, pensavo all’opportunità che avrei avuto, al fatto di stare da solo con una bella donna, sia pure sorella della mia preferita. In attesa che il giorno venisse’venivo tutti i giorni pure io’mi sarò fatto minimo dieci seghe in tre giorni pensando a lei.
Arrivato il fatidico sabato, mi reco da lei di buon mattino, caff&egrave d’ordinanza e pronti a salpare per il mio giorno di gloria. Il breve viaggio, mezz’ora circa, trascorre parlando del più e del meno, non disdegnando però di dare un’occhiata qua e la al suo decolleté e facendo le solite battutine allusive per rompere il ghiaccio. Arrivati sulla spiaggia, chiama la sorella che le dice di non poter venire in mattinata ma che sarebbe scesa al pomeriggio in spiaggia. Ancora una volta penso che non la rivedrò ma stavolta non rimarrò a bocca asciutta, ho sempre Teresa al mio fianco. Sono gli inizi di giugno, la spiaggia &egrave semivuota, penso di doverne approfittare ora o mai più:

Senti Teresa, posso farti una domanda? Ti concedo la facoltà di non rispondere..
Ma dai scemo, dimmi pure..
Come mai una bella donna come te non si &egrave mai sposata?
E’ semplice, per far perdere la testa ai giovanotti come te mi risponde, ed inoltre, sono libera di fare ciò che voglio senza imposizioni e limitazioni.

Il suo sorriso &egrave tutto un programma, se sono vere quelle cose che ho letto sul linguaggio del corpo, lei deve essere disponibile poiché noto che dischiude le gambe ritmicamente, si tocca spesso i capelli e poi, e poi noto che mi guarda spesso in mezzo alle gambe dove il mio costumino da 5 euro al mercato poco cela il mio stato di profondo apprezzamento delle di lei movenze.
Sono indeciso, non sono un verginello ma neanche una persona consumata, cerco di pensare al momento opportuno nel quale saltargli addosso; lei &egrave li, di fronte a me, in tutto il suo splendore e tutti i film ed i progetti che mi ero fatto nei giorni passati sembrano essere svaniti nel nulla. Provo una sensazione di smarrimento quando di colpo si risolvono tutti i miei problemi. Sento il suo piede arrampicarsi dal ginocchio verso l’inguine fino alla terza gamba, li si ferma e scoppia in una fragorosa risata:

ehehe’lo sapevo che ti eri eccitato solo a sentirmi parlare di certe cose, ma del resto &egrave normale, sai quanti bei ragazzi come te ho svezzato in questi anni?

Dalla sua voce si capiva come ella fosse compiaciuta ed eccitata allo stesso tempo, ma io mi sentivo un po’ scemo ad essere trattato come uno dei tanti; volevo prendere in mano la situazione e dimostrare che ci sapevo fare ed anch’io, non volevo essere trattato come un ragazzino. Mi feci coraggio e con fare sicuro (o quasi) mi alzai di colpo, mi abbassai il costume fino al ginocchio e gli feci per andare incontro con il mio cazzo in tiro di 14 cm(che pero da e mi da notevoli soddisfazioni). Volevo che incominciasse a farmi subito un bel pompino senza nemmeno baciarci’e cosi fu. A dire il vero col tempo capii che non era nemmeno una maestra in questa nobile arte ma in quei momenti mi sembrava una pornostar. Leccava avidamente la mia cappella violacea (dimenticavo di dirvi che sono circonciso) mentre con la mano cominciava a titillare delicatamente il clitoride. Pensate un po’: sole, mare cristallino, spiaggia quasi deserta, io in piedi e lei seduta comodamente sulla stuoia a gioire in maniera bivalente. Quando si accorse che i suoi colpi di lingua avevano assestato perbene la mia erezione, scostò il costume da un lato e mi invitò ad entrare in quel paradiso che per temperatura interna sembrava più l’inferno. Mi chinai su di lei e con un solo colpo glielo infilai dentro, lei gemette ed aveva stampato in volto un ghigno di piacere misto a soddisfazione. Continuai a pomparla dolcemente e meccanicamente fermandomi ogni qualvolta sentivo la sborra salire oltre il limite di guardia ma senza lasciarla raffreddare; mi chinavo sul suo pube ed assaporavo un nettare molto più dolce delle mie precedenti amanti, talmente dolce che con fare spinto mi portava a mordicchiare tutto ciò che veniva alla portata della mia bocca. Sembrò gradire parecchio questo trattamento ed anch’io cominciavo a sentire la necessità di non trattenere più nulla e di eruttare la mia lava bianca. Fu così che dopo aver avvertito le contrazioni della sua vagina intorno al mio cazzo, vedendola soddisfatta e stremata da me e dal caldo, decisi di dare libero sfogo al mio orgasmo venendole sull’enorme seno dopo una stupenda ma breve spagnola.
Senza proferir parola ma con la classica sigaretta accesa, ci guardammo e capimmo che la nostra giornata al mare poteva considerarsi conclusa nonostante eravamo in spiaggia da solo un paio d’ore.
Decidemmo di tornare a casa a ripulirci, lei chiamò la sorella dicendole che si sentiva poco bene e che ce ne saremmo andati via. La mia storia con Teresa cominciò così, me la scopo ormai da 4 anni e vi giuro che la nostra intesa &egrave migliorata a dismisura dopo questo primo e veloce incontro. Nello stesso tempo però non ho disdegnato la compagnia di altre donne mature, vivendo storie parallele di grande rischio (dopotutto ci troviamo in Calabria) ma dal forte contenuto erotico di cui vi parlerò magari nei prossimi racconti. A proposito, Maria rimane sempre il mio sogno erotico ma non so perché, nonostante ora con lei ci sia una buona conoscenza, &egrave l’unica con cui non riesco a far succedere nulla; mah vedremo col tempo’

Ghino di Tacco

Gradirei molto, trattandosi di storie realmente accadute, ricevere critiche e suggerimenti di ogni genere rivolte in particolar modo al mio erotismo (semplice ma genuino) che ho cercato di comunicarvi. Il mio indirizzo e-mail &egrave dottorhot@libero.it. Un grazie anticipato.

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