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Racconti Erotici Etero

La sperimentazione medica

By 15 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Luisa, 27 anni e un lavoro che stentava ad arrivare. Un annuncio: ‘Cercasi donna disposta a sperimentazione farmacologica nuovo farmaco anticoncezionale. Età Max. 30 anni Min. 25. Automunita. Contatto erosword@yahoo.it’.
Non male pensò Luisa decise, quindi, di inviare una mail all’indirizzo indicato (&egrave l’indirizzo di chi scrive per commenti o messenger ndr) chiedendo maggiori informazioni.
Buongiorno, sono Luisa ho 27 anni sono di Bologna e vi scrivo in riferimento all’annuncio relativo alla sperimentazione farmacologica del nuovo anticoncezionale.
La risposta non tardò ad arrivare: ‘Gent. ma sig.na Luisa, &egrave l’Istituto Farmacologico Sperimentale che le scrive. Qualora fosse ancora interessata può presentarsi il giorno 23 Marzo presso la nostra sede di Bologna per un consulto medico e per ricevere maggiori dettagli al riguardo. Le comunichiamo sin da ora che la sperimentazione avrà una durata di sei mesi durante i quali sarà sempre sotto osservazione. Il lavoro sarà molto ben retribuito’.
Luisa pensava dentro di se.
– Cavolo si parla di lavoro ben retribuito, ma se non ho capito male sarò reclusa per sei mesi e non hanno dato alcuna spiegazione in cosa consiste la sperimentazione e le relative osservazioni.
Ad ogni modo Luisa decise di non mancare all’appuntamento.
Si presento puntuale presso la sede di Bologna dell’azienda dove trovò in fila per la registrazione circa un 200 persone, ma la cosa che la colpì subito che tra di loro c’era anche un notevole numero di maschi. Non si preoccupò più di tanto e penso che probabilmente quel giorno c’erano le selezioni per la sperimentazione di vari farmaci.
Arrivò subito il suo turno, venne fatta accomodare insieme con altre 20 ragazze circa in una stanza, dove dopo circa cinque minuti arrivò una persona.
– Buongiorno, sono Francesca la ginecologa responsabile del progetto, vi spiegherò brevemente in cosa consiste questo nuovo tipo di farmaco anticoncezionale. In pratica si tratta di un farmaco completamente innovativo, basta fare una lavanda vaginale con la molecola da noi scoperta per rimanere immuni da gravidanze indesiderate per almeno sei mesi. Ci sono domande? O posso andare avanti con le spiegazioni?
– Mi interesserebbe sapere ‘ fece una ragazza ‘ se possono partecipare persone che non hanno mai avuto rapporti sessuali.
– E’ sconsigliato, dato che la cannula per la lavanda potrebbe portare alla rotture dell’imene. Ad ogni modo il massimo rischio che corre &egrave quello di non essere più vergine.
Ci fu una grande risata di tutte le partecipanti compresa quella della ragazza che aveva fatto la domanda.
– Posso andare avanti? ‘ fece la dottoressa ‘ bene, proseguiamo. In pratica oggi quante di voi interessate, dopo aver compilato il questionario che tra poco vi distribuiremo, saranno sottoposte a visita medica per vedere ‘ facendo una battuta ‘ se dove non batte il sole &egrave tutto in ordine e se siete idonee alla sperimentazione. La sperimentazione avrà una durata di sei mesi durante i quali sarete ricoverati presso la nostra clinica.
Alcune ragazze mugugnarono e fecero per andarsene ma la dottoressa continuava a parlare.
– La vostra retribuzione sarà di 75.000,00 euro oltre vitto e alloggio che saranno a carico dell’istituto. Potrete avere contatti con l’esterno, cio&egrave potrete ricevere visite durante il fine settimana ma non potrete lasciare l’istituto o avere rapporti sessuali con visitatori. Mi sembra chiaro ‘ disse in tono scherzoso ‘ potrebbero mandare a monte la sperimentazione. Domande?
– Dottoressa ci sono rischi per la salute?
– Il farmaco sugli animali non ha dato alcun effetto nocivo per la salute, ora stiamo procedendo con voi con la sperimentazione su larga scala per immettere il prodotto sul mercato, in pratica i rischi dovrebbero essere molto simili a quelli di una normale pillola anticoncezionale.
Tutte tirarono un sospiro di sollievo.
Arrivò una ragazza che distribuì i questionari.
– Avete un’ora per compilare il questionario, poi lasciatelo sui tavolini e potete tornare a casa per oggi &egrave tutto finito. Troverete sul vostro questionario le istruzioni per gli incontri futuri se, naturalmente, siete ancora interessate, potete esprimere il vostro consenso firmando il questionario dove espressamente richiesto. Spero di vedervi tutte presto. Arrivederci.
Luisa aprì subito il suo questionario.
Nome:
Luisa.
Data di nascita:
27.05.1981
Residenza:
Bologna.
Malattie infettive:
Morbillo, orecchioni, rosolia, pertosse.
Malattie genitali:
nessuna.
Ha già avuto rapporti sessuali?
Si
Ha mai provato un orgasmo?
Si
Ha mai avuto rapporti sessuali non protetti?
Si
Se ha risposto si alla domanda precedente: Ha mai fatto il test dell’HIV?
No.
Qualora risponda no, firmi nel riquadro sottostante per autorizzarci a svolgere questo tipo di esame.
Ha mai avuto rapporti anali?
No
Va regolarmente dal ginecologo?
Due volte l’anno.
Problemi?
Nessuno
E’ mai rimasta incinta?
No
Sarebbe disposta a procedere ad un interruzione di gravidanza qualora durante la sperimentazione dovesse rimanere incinta?
Luisa pensò profondamente prima di rispondere ad una cosa che solo ora le balenava per la mente.
– Ma scusa se non posso avere rapporti sessuali con l’esterno, come faranno a vedere se il farmaco funziona?
Non ci sarebbe nessun problema ad interrompere la gravidanza.
La sperimentazione consisterà nell’inseminarla artificialmente con del seme di donatori non appartenenti al suo nucleo familiare (per questo motivo le chiediamo di fornirci la prossima volta un elenco dei suoi familiari) per tre volte al giorno. Qualora dovesse essere ingravidata, verrà sottoposta ad interruzione di gravidanza e non potrà più far parte del progetto verrà retribuita con ‘ 500,00 giornaliere. Se d’accordo firmi nel riquadro sottostante.
– Ciao, come ti chiami? Sono Arianna.
– Piacere Luisa. Di dove sei Arianna?
– Sono della provincia di Foggia. Che fai firmi?
– Sono perplessa, ma sono davvero tanti soldi. Del resto penso che sia l’unico modo per vedere se un anticoncezionale funziona e cio&egrave quello di provare a farti rimanere incinta.
– Si penso anche io che firmerò ‘ disse Arianna ‘ termino in questionario poi ti va di prendere un caff&egrave?
– Ok, va benone.
Luisa appose la sua firma ed andò avanti.
La invitiamo a presentarsi presso la nostra clinica il 30.03.2008 dove sarà sottoposta a visite mediche. La durata delle visite sarà di 4 giorni, in regime di day hospital.
Gli indumenti per la permanenza in ospedale vi saranno forniti dalla nostra società, intimo compreso. Presentarsi a digiuno.
Qualora idonea riceverà l’avviso di inizio sperimentazione entro il 06.04.2008.
– Arianna, hai finito?
– Si Luisa.
Mentre prendevano il caff&egrave.
– Anche tu devi tornare il 30.03? ‘ fece Arianna.
– Si il 30.03.
Parlarono del più e del meno e si diedero appuntamento per quella mattina.
– Ciao Arianna, come stai? Ti sei preparata?
– Si Luisa tutto bene.
Allora ragazze alloggerete in camere da due persone se non avete preferenze decideremo noi.
– Arianna ti va di dividere la camera?
– Certo Luisa, del resto non conosco nessun altro. Dottoressa, io e la signorina Luisa ‘ fece Arianna.
– Ok, signorina. Camera 104, troverete là ogni ulteriore informazione.
Le due ragazze si avviarono presso la camera 104.
Entrarono si sedettero su uno dei due letti e lessero insieme le informazioni.
Le giornate erano così suddivise.
1 giorno.
Anamnesi. Prelievi di sangue, urine e feci. Elettrocardiogramma. Ecocardiogramma. Elettrocardiogramma sotto sforzo. Ecografia addominale completa. Visita generale.
2 giorno.
Visita dermatologica. Radiografie.
3 giorno.
Elettroencefalogramma. Visita proctologica.
4 giorno.
Visita ginecologica. Ecografia vaginale. Mammografia. Ecografia mammaria.
Le visite saranno effettuate parte nella propria camera e parte in ambulatorio. Per le visite in camera saranno effettuate secondo la vostra presenza, le altre sarete accompagnate da un infermiere.
Vi preghiamo di indossare l’abbigliamento che troverete negli armadietti.
Luisa ed Arianna andarono verso gli armadietti dove trovarono il classico camicione da ospedale, stile americano, di quelli legati sulla schiena. Un paio di zoccoli da ospedale e niente altro.
– Cavolo fece Luisa. Dobbiamo stare praticamente nude per quattro giorni!
Si gira e vede Arianna che stava armeggiando con gli stivali.
– Luisa che fai non ti cambi?
– Si, certo Arianna. Vado prima io o prima tu?
Arianna aveva già tolto stivali, calze e pantaloni. Si era messa in piedi e stava togliendo la maglia bloccandosi e guardando interdetta Luisa.
– Dobbiamo dividere una camera penso che gli imbarazzi sono da lasciare da parte non credi?
E detto questo sfilò la maglia restando con il solo intimo. Arianna era davvero bella. Addome piatto, una terza di seno, bionda riccia e i capelli che arrivavano a metà schiena. Luisa ferma continuava a guardarla. Seno con grandi aureole e sesso completamente depilato.
Anche Luisa non era male. Alta, mora, una seconda di seno, con le aureole rosa, sesso rosso così come i capelli quasi incolto.
Si era andata a nascondere in bagno per cambiarsi. Era imbarazzata. Non le era mai capitata una situazione simile. Era molto pudica. Era nuda che si guardava allo specchi quando ecco che entra Arianna, con il camice già messo e senza chiedere permesso si siede sul water e fa pipì, riempiendo l’apposito contenitore.
– Però Luisa, non avevo mai visto una rossa nuda. Sei veramente carina.
– Bh&egrave, anche tu non sei da meno.
Risero.
– Ma come si fa a fare pipì dentro a sto coso?
– Dai &egrave facile al massimo ti bagni un po’ le mani.
– Si però esci. Ok vedermi nuda, ma pipì non riesco a farla neanche davanti al mio fidanzato.
– Bh&egrave, devi aspettare un attimo, anzi prendi questo ‘ le porse il contenitore con le urine dove la clinica aveva già scritto Arianna ‘ e passami l’altro dato che mi trovo.
Luisa rossa in viso prese il contenitore e lo porse alla sua compagna di stanza. L’imbarazzo le stava passando, cio&egrave un imbarazzo più forte aveva preso il posto quello di tenere le urine di Arianna in mano mentre la stessa stava prelevando le sue feci.
Passo anche il secondo barattolino a Luisa, la quale osservò l’escremento e scherzosamente disse
– Che schifo!!! Senti che puzza!
– Perché a te profuma di violetta?
E si misero a ridere tutte e due erano già buone amiche.
Erano ancora là che ridevano quando entra un dottore, e le chiama. Dicendo che avrebbe provveduto a fare i prelievi del sangue e l’elettrocardiogramma a riposo.
Invitò le ragazze ad allungarsi sui lettini nude.
Fece i suoi esami e saluto.
Finalmente poterono indossare entrambe i camici.
Passarono a chiamarle per gli altri esami.
Solita prassi, spogliatevi, rivestitevi. Arrivederci.
Arrivò l’ultimo esame. L’anamnesi e la visita generale.
Si recò da loro la dottoressa, e continuò con le domande che non erano state fatte sul questionario e chiese loro le impressioni sulla loro prima giornata.
Entrambe dissero che era una cosa molto tranquilla.
Le fece spogliare auscultò loro le spalle con lo stetoscopio e niente altro.
Dicendo loro che per oggi era finita e che se volevano potevano tornare a casa.
– Luisa, hai qualcuno che ti aspetta? Io resto qua stanotte, non riesco a tornare a Foggia e gli alberghi costano.
– Posso ospitarti io se vuoi ‘ disse ad Arianna ‘ anzi, resto anche io qua con te, almeno domani vediamo di sbrigarci prima e di andare a cena in un posticino tranquillo e poi resti a dormire da me.
– Ok Luisa. Buonanotte.
– Buonanotte.

Come avrete notato, l’argomento sesso non ancora viene toccato per niente.
Ci saranno molti capitoli in seguito. Preferisco farne di corti in modo da renderli più facilmente leggibili.
Aspetto i vostri commenti sia sull’e-mail che sul messenger.
L’indirizzo per entrambi &egrave erosword@yahoo.it oppure per msn erosword@live.it
Sveglia ragazze! Esclamò ad alta voce l’infermiera. E’ ora di andare dal dermatologo. Arianna come se fosse a casa sua:
– Altri cinque minuti per piacere!
– Signorina si alzi e non questioni. Il dermatologo &egrave qua solo per due ore e deve fare 100 visite.
Luisa era già in piedi da una mezz’ora e si stava finendo di fare la doccia l’infermiera senza nessuna forma di discrezione entrò nel bagno.
– Si muova signorina.
– Ma non vede che sto facendo la doccia?
– E’ in un ospedale, siamo abituati a vedere delle persone nude ed &egrave bene che ci si abitui anche lei a farsi vedere nuda se vuole andare avanti in questa sperimentazione.
Luisa non diede peso più di tanto alle parole dell’infermiera e prese ad asciugarsi e ad indossare il camicione.
Arianna invece era in giro per la stanza nuda in cerca del camicione, aveva dormito senza niente addosso durante la notte trascorsa in clinica.
– Infermiera posso andare a fare una doccia? E poi non trovo il camice.
– No non può farsi una doccia doveva svegliarsi prima come ha fatto la sua amica e si sarebbe lavata. Prego indossi il camice e mi segua.
Arianna a bassa voce mentre camminavano per il corridoio
– Luisa, per fortuna che non &egrave la visita ginecologica, stanotte ho fatto un sogno un po’ strano e sono tutta impiastricciata.
Luisa ridendo.
– Per fortuna sì!
Arrivarono nel luogo della visita. C’erano un sacco di persone in attesa. L’infermiera disse, allora ragazze, mettete in questo cesto i vostri camici, ed in fila andrete a visita. Ne troverete di puliti all’uscita.
Una ragazza.
– Mi rifiuto di spogliarmi davanti a tute queste persone.
– Allora guardi quella &egrave la porta e può andare via.
Si tolse il camice senza obiettare oltre.
Davanti ad Arianna e Luisa c’erano solo tre ragazze, avrebbero fatto subito. Luisa era stranita dal vedere tutti quei corpi nudi davanti e dietro di lei. C’erano alcune ragazze bellissime altre meno belle. Alcune con i seni enormi, altre con i seni piccolissimi, triangoli curati, foreste incolte, ascelle glabre.
Nella sala d’attesa si riesce ad intravedere la stanza del dermatologo ed a sentire quello che dice solo quando la persona in fila prima entra, altrimenti, la discrezione &egrave completamente garantita. E’ il turno di Arianna di vedere cosa accade là dentro.
– Luisa tocca a me, &egrave una cavolata ti dà una guardata alla pelle e basta.
– Fiù, meglio così.
Arianna &egrave dentro, Luisa da fuori osserva attentamente la scena.
Allora signorina come si chiama?
– Arianna.
– Anni?
– 19
Luisa rimase interdetta, l’annuncio diceva esplicitamente che l’età doveva essere compresa tra i 25 e i 30 anni.
– Ok, signorina, si sdrai sul lettino che le controllo la schiena.
Arianna eseguiva alla perfezione.
– Si giri dall’altro lato.
– Allarghi un po’ le gambe.
– Perfetto può andare.
Luisa era ancora più rincuorata. Una visita di pochi secondi, se andava tutto bene sarebbe restata là un altro giorno e avrebbe guadagnato altri 500 euro.
– Buongiorno, si chiama?
– Luisa.
– Anni?
– 27
– Ok, si sdrai sul lettino a pancia in giù.
Il copione era lo stesso. Luisa sentiva le mani del medico che toccavano la sua pelle. Si soffermò a guardarle tra le dita dei piedi.
– Tutto Luisa. Cosa vedo?
– A si dottore, un neo credo.
– Si un po’ strano però, certo non pregiudica la sua permanenza qui, ma mi faccia guardare.
Si avvicinò alle natiche di Luisa, dove faceva capolino su una chiappa il neo e chiese alla ragazza che era sulla porta e che aspettava il suo turno di chiudere un attimo la porta. Mise i guanti, allargò le natiche ed osservò il neo.
– Signorina, in questo caso, per far si che possa andare avanti devo fotografare il neo da allegare alla cartella clinica. Ci sono problemi?
– Dottore, non si preoccupi.
– Allora, prendo la macchinetta.
Il dottore prese la macchinetta, ma non riusciva a fotografare il neo ed a mantenere le chiappe di Luisa aperte.
– Signorina, chiamo qualcuno per farmi aiutare, le dispiace?
– La ragazza di prima dividiamo la stanza, può farsi aiutare da lei &egrave uscita appena prima di me.
– Non credo, vengono riaccompagnate in camera appena escono da qua.
Il dottore fece entrare la ragazza che aspettava il suo turno.
– Signorina, iniziamo la sua visita. Si chiama?
– Monica.
– Anni
– 31.
– Ok signorina, si accomodi sul lettino, a pancia in giù, si giri, ok visita terminata. Ora devo chiederle un favore prima di accomodarsi. Dovrebbe mantenere le natiche di questa ragazza bene aperte, che dovrei fotografare questo neo da allegare alla cartella clinica.
Luisa guardava Monica mentre era distesa sul lettino. Monica era davvero bella alta circa un metro e settanta, una terza circa di seno, con delle areole che le ricoprono quasi interamente, con dei grandi capezzoli ed un sedere che da favola che anche ad un gay piacerebbe sfondare.
Il sesso completamente glabro, le grandi labbra molto pronunciate, dello stesso colore delle areole dei seni.
Monica mise le mani sulle natiche di Luisa, e le allargò bene, vide un mondo fantastico schiudersi davanti a lei, una vagina rosa, con un forellino ancora più chiaro, e qualche impercettibile lentiggine nel solco di pesca.
– Monica, così non va bene, se tiene le mani vicino al neo, si vede che c’&egrave una persona a mantenere le natiche della signorina, scusi, ma dovrebbe fare in modo di mettere in evidenza unicamente il neo.
– Dottore, ma come posso fare?
– Guardi signorina’
Il dottore le prese la mano destra e ma poggio sulla natica sinistra di Luisa, poi prese l’altra mano e gliela fece poggiare sull’ano.
– Ora, Monica, proviamo a rifare la foto. Cavolo si vede l’ano. Non mi va di fare foto del genere e penso che anche la signorina Luisa non voglia che tutti vedano il suo ano.
– Dottore come posso fare?
– Guardi facciamo così, si lubrifichi il dito e lo infili dentro l’ano di Luisa, dovrebbe andare bene anzi, prenda anche la lametta e tolga questi pelacci rossi.
– Scusate, ma non mi sembra il caso – fece Luisa ‘ non ci sono problemi se si vede il mio ano sulla foto.
– Luisa, guardi, rischio il posto se mi metto a fotografare le parti intime delle persone, non sono un ginecologo del resto.
Non c’era altra strada, Luisa rimase muta mentre Monica le radeva i peli intorno all’ano.
– A tuo marito non piace depilata devo supporre ‘ disse Monica mentre la radeva ‘ il mio invece non vuole vedere peli, stai tranquilla sono abituata a farlo su me stessa su di te &egrave un gioco da ragazzi.
– Non sono sposata.
Successivamente, si lubrificò il dito. Fu molto delicata, fece prima entrare una falange, poi un’altra e poi tutto il dito. Luisa tirò fuori un leggero gridolino, il medico fece la sua foto, si girò ed andò a compilare le cartelle cliniche delle due ragazze. Monica aveva ancora il dito nel culo di Luisa, e pian piano si divertiva a muoverlo, probabilmente era una cosa che a lei piaceva ed anche Luisa non era da meno, infatti, il suo sesso grondava umori a non finire.
Il medico disse mentre scriveva, bene, potete andare, solo adesso Monica sfilò pian pianino il dito dallo sfintere pulsante di Luisa e le disse all’orecchio.
– Questa sperimentazione mi piace sempre più. La mia camera &egrave la 109 se la tua compagna di stanza dovesse abbandonare chiedi di poter dormire con me.
Luisa non rispose niente, si avviò verso l’uscita, indossò il camice pulito e si avviò verso la sua camera.
Mentre tornava in camera, lungo i corridoi vide una porta socchiusa. Come si sa la curiosità &egrave donna. Entrò nella porta e c’era una grande vetrata. Dietro questa vetrata tante cabine di circa un metro quadro. Sotto la vetrata degli sportelli dove era possibile riporre della roba, comunicanti con la cabina interna. Probabilmente doveva essere uno di quei vetri a specchio dove chi &egrave dall’altro lato non può vedere.
Vide entrare degli infermieri. Si nascose dietro un paravento. Sentì un infermiere che diceva bene, potete fare entrare.
Entrarono degli uomini nudi nelle cabine. Appena entrati prendevano a masturbarsi, versavano tutto dentro un contenitore che riponevano nell’apposito alloggio. L’infermiere prendeva il vasetto con il seme, lo catalogava e lo poggiava su un nastro trasportatore, e di seguito entrava un altro e un altro e un altro ancora.
Luisa sarà stata là dentro neanche dieci minuti ed aveva visto un centinaio di uomini masturbarsi.
In pratica aveva scoperto la stanza dei prelievi. Era eccitata, non aveva mai visto tutti quegli uomini nudi insieme e per di più a pene turgido.
La sua vagina grondava umori, Luisa sgattaiolò fuori senza che nessuno si rendesse conto della sua presenza.
Tornò in camera e raccontò quanto accaduto all’amica.
– Allora stanno già prelevando il seme da utilizzare su di noi. Bene.
– Si, ma la cosa strana &egrave che mi sento scossa, prima il dito nel sedere, poi lei che mi dice se vuoi dormi con me, poi tutti questi piselli. Scusami ma sono in tilt.
– Signorine, seguitemi &egrave l’ora delle radiografie. Indossate questo slip, servirà per far mantenere la protezione per le ovaie dalle radiazioni.
Le due amiche indossarono lo slip e stavano prendendo il camice. Ormai appena entravano in camera il camice lo toglievano dato che dava loro un grande fastidio.
– No signorine, non portate il camice faremo subito.
Era davvero imbarazzante, camminare per quei corridoio in topless e con quelle strane mutande che arrivavano fino a metà addome.
Solita prassi. Si entrava una alla volta.
Era il turno di Arianna. Entra, c’era il radiologo dietro la vetrata schermata dalle radiazioni, e un infermiere insieme a lui. L’infermiere usci fuori, fece accomodare Arianna sul lettino ed aspettò l’ok dal radiologo per la corretta posizione.
Prese da una confezione monouso una specie di cilindro di plastica di pochi centimetri di diametro.
L’infermiere le mise le mani negli slip.
– Scusi cosa sta facendo?
– Devo inserire questo cono per evitare che le radiazioni facciano danni.
– Si, ma le sembra corretto massaggiarmi il clitoride?
– Non vedo altro modo, gel non ne possiamo tenere perché diventerebbero radioattivi e il cilindro non servirebbe a niente, quindi bisogna utilizzare il lubrificante naturale. Ecco ho finito.
– Poteva anche far fare a me. Poteva dirmelo invece di lamentarsi appena le ho toccato gli slip. Ok, allora poi se lo toglierà da sola. Resti ferma.
Arianna non disse più niente, si fermò.
– Ok signorina può tornare in camera per oggi abbiamo finito ‘ disse il radiologo da dietro la protezione.
– Arrivederci ‘ fece Arianna stizzita.
Tornò in camera ed attese il ritorno di Luisa.
– Finalmente sei tornata. Anche a te quel porco dell’infermiere ti ha toccata per inserire il cilindro?
– No assolutamente, appena si &egrave avvicinato agli slip ho chiesto cosa doveva fare e gli ho detto che avrei fatto da sola.
– Cavolo, io invece mi sono lamentata dopo, tanto che ho ancora questo cilindro dentro alla figa che per i nervi ormai &egrave secca e non vuole uscire.
– Faccio portare del gel?
– No, perché non provi a togliermelo tu?
– Fammi vedere ‘ ormai Luisa non provava più alcun imbarazzo per la nudità di Arianna ‘ bh&egrave sei molto asciutta, perché non ti tocchi un po’ il clitoride così vediamo se si sfila.
Arianna prese a toccarsi e Luisa provava ad estrarre il cilindro, pian piano la vagina di Arianna iniziò ad abbandonare la presa. Il cilindro iniziava ad uscire.
– Luisa, non toglierlo, muovilo avanti e indietro, tra lo stare tutte nude, il tuo racconto della sala prelievi e del dito in culo, e sto coso che ho dentro da circa mezz’ora ho proprio voglia di godere. Dammi una mano!
Luisa ascoltò l’amica. E ne seguiva i gemiti aumentando o diminuendo la velocità all’occorrenza. Si rese conto che l’amica stava per godere, aumentò d’intensità il vai e vieni del cilindro, quando Arianna esplose in un terribile orgasmo. Luisa vide la vagina di Arianna contrarsi ed estrasse di colpo il cilindro. Arianna schizzo gocce di umori da per tutto come una fontanella fin anche sulla faccia di Luisa.
– Grazie Luisa, a buon rendere le disse l’amica sfinita.
– E’ stato divertente, non ti preoccupare, non penso che riuscirai a sdebitarti ‘ disse sorridendo Luisa ‘ allora sono le 4 andiamo a casa mia e poi a cena? Cerco un infermiera per chiederle se possiamo andare.
Luisa uscì nel corridoio, nuda, ormai non faceva più caso alla sua nudità ed a quella degli altri.
– Signorina si copra.
– Oh, mi scusi e che ormai non ci faccio più caso.
– Certo &egrave questo lo spirito giusto ‘ rispose l’infermiera ‘ ma un minimo di contegno dovreste conservarlo.
– Volevo chiederle se possiamo andare e tornare domattina.
– Certo, ma dovete restare digiune per la visita proctologica di domani.
Luisa tornò in camera.
– Arianna possiamo andare ma dobbiamo restare digiune, per la visita proctologica di domani che non ho proprio idea di cosa si tratti
– Luisa, neanche io, sai che ti dico, usciamo un po’ e torniamo a dormire qua rimandiamo la cena a domani ok?
– Va bene.
Si vestirono ed uscirono dall’ospedale.

La storia dal punto di vista sessuale andrà in crescendo. Importante sarà anche il ruolo di Monica in questa storia. Personaggio reale ispiratore di questo secondo capitolo. Ringrazio Giorgio per avermela “presentata”.
Aspetto i vostri commenti e suggerimenti.
L’indirizzo per entrambi &egrave erosword@yahoo.it o per messenger di msn erosword@live.it Questa mattina invece &egrave stata Arianna la prima ad alzarsi. Silenziosamente si era seduta sul letto ed ammirava l’amica che dormiva in posizione fetale sul letto di fianco. Arianna l’ammirava, ne ammirava il sesso peloso talmente diverso dal suo che era completamente depilato, poi di quell’arancio così strano, invece Arianna aveva dei brutti pelacci ed anche per questo motivo preferiva depilarsi completamente.
Si avvicina a Luisa, si china verso il suo sesso per percepirne l’odore, era attratta da quel rosso come un toro durante una corrida.
Inspira a pieni polmoni, l’odore del sesso di Luisa era un misto tra urina e umori vaginali, Arianna ne &egrave sempre più sedotta, tanto che ormai &egrave a pochi millimetri di distanza dal sesso dell’amica.
Allunga la lingua, passandola lungo il solco asciutto di Luisa, che viene inumidito dalla sua saliva, lo percorre partendo dal clitoride e arrivando fino all’ano. Compie questo gesto una decina di volte e ad ogni passaggio il sesso dormiente di Luisa si sveglia grondando umori, ma ad ogni passaggio anche Luisa accenna a svegliarsi.
Arianna ha ora in bocca il sapore della vagina dell’amica, sporca della notte passata. Un sapore acre ma molto eccitante, tanto da indurre Arianna a toccarsi.
Luisa mugugna, a questo punto Arianna torna silenziosamente sul suo letto e intenzionalmente fa cadere la bottiglia dell’acqua che era poggiata sul comodino, in modo da svegliare l’amica.
Luisa si sveglia.
– Che succede?
– Niente, mi stavo stiracchiando ed ho urtato la bottiglia dell’acqua.
– A, ok. Chissà cosa stavo sognando, sono completamente bagnata.
Ed istintivamente allunga la mano per toccarsi e controllare più attentamente. Percorre il suo sesso, arrivando fino all’ano e trova bagnato anche quello. Non dà peso a questa cosa, durante la notte era caldo e lei era solita sudare tra le natiche.
– Luisa, non ho potuto fare a meno di guardare il tuo sesso, ed ho notato che chi ti ha depilato ieri deve essere talmente brava, ti ha depilato metà ano, e se non ci fossero i peli sull’altra metà sembrerebbe quasi che non ne avessi mai avuti, invece guarda ‘ e si mise sul letto allargandosi la vagina umida ‘ la mia, si vede che &egrave depilata, invece il tuo ano sembra senza peli e basta.
– E si, mi ha detto che era un’esperta di depilazione, che suo marito la preferisce così e quindi ci ha preso la mano. Si chiama Monica &egrave qualche camera più giù se non sbaglio la camera 109.
– Si, però dato che devi andare in giro nuda che ne dici se ti depilo tutta? Anzi, sono le 6, le visite cominciano alle 8. Vai a farti una doccia intanto vado a chiamare sta Monica e ci facciamo dare lezioni di depilazione in diretta, mentre lo fa su di te.
– Arianna sei una pazza, ma voglio fidarmi di te. Vai a chiamare Monica.
Arianna senza prendere il camice si diresse verso la camera 109. Anche là erano già sveglie. Anche là dormivano nude.
– Chi &egrave Monica?
– Sono io.
Arianna rimase estasiata dalla figura di Monica, soprattutto dal suo culo e dalle sue poppe.
– Potresti seguirmi?
Monica la guardò stranita, ma le piaceva giocare al buio, quindi senza batter ciglio rispose di sì.
Arrivarono alla camera 104. Luisa era sotto ancora sotto la doccia.
– Sono Arianna. Ieri hai depilato una ragazza.
– Piacere Monica. Si certo, e che ragazza.
– Dovresti finire il tuo lavoro e dare lezioni a me, dato che se guardi bene ‘ e sfacciatamente Arianna si riposiziono come in precedenza ‘ si vedono i peli e vengono fuori tante bolle.
– Vedi l’importante &egrave massaggiare bene con la crema da barba se devi usare la lametta, oppure con un olio pre-cera se devi toglierli con la ceretta.
– Ah, ho capito, io da vandala invece passo la lametta e basta.
– Non si fa così. Allora Luisa dov’&egrave?
– Sta facendo una doccia.
Ecco che appare Luisa in accappatoio.
– Ciao Luisa, ci si rivede così presto! Sinceramente ci speravo. Allora, posizionati sul letto ed apri l’accappatoio. Arianna sicuramente hai tu la schiuma da barba e la lametta dato che ti depili vero?
– Si le prendo subito.
Luisa intanto aveva messo a posto l’asciugamano e si era allungata sul letto a gambe strette.
– Luisa allarga bene le gambe che ti depilo ben benino.
– Non le avevo allargate per non sembrare sfacciata.
Detto questo le allargò il più possibile. Monica non perse tempo, si mise davanti a lei con una sedia e inizio a tastarle le labbra, ne saggia la consistenza, le allarga e controlla l’apertura vaginale, la penetra in maniera impercettibile dato che Luisa non pare accorgersene, se non fosse che il suo clitoride sta aumentando di consistenza. Monica se ne accorge e sposta una mano sul grilletto di Luisa che si sta caricando, lo tocca, lo scopre, lo stuzzica. Una cascata di umori inizia a venir fuori dalla vagina di Luisa.
– Brava Luisa, così sarà molto più facile. Le tue labbra sono più sode per via dell’eccitazione e correrò meno rischi di farti del male con la lametta.
– Monica fai tutto quello che devi fare, posso dirti solo che mi piace molto quello che stai facendo.
Ecco che arriva Arianna con la schiuma da barba e la scena che le si presenta davanti agli occhi &egrave delle più eccitanti. C’&egrave Monica che sgrilletta Luisa la quale &egrave con gli occhi chiusi ansimante sul letto.
– Ecco da brava, insaponala tutta e massaggia per bene, che io continuo quest’altro massaggio.
– Aspetta Monica ho un idea.
Arianna si alza e va a prendere il cilindretto utilizzato il giorno prima per la radiografia.
– E questo da dove viene fuori?
– E’ il cilindro della radiografia di ieri. A te non l’hanno messo?
– Boh, non lo so, ho sentito l’infermiere che armeggiava nella mia vagina, ma sono talmente tanto larga e sfondata che non ho capito bene cosa facesse, ad ogni modo devo dirti che essere toccata da un perfetto sconosciuto mi &egrave davvero piaciuto e non poco.
– In pratica ci hanno inserito questo cilindretto. Mi sono lamentata e me lo sono tolta da sola in camera. A dire il vero con l’aiuto di Luisa che l’ha usato per farmi godere.
Le ultime parole le disse talmente a bassa voce che Monica dovette leggerle le labbra, Luisa era ignara quindi di quello che le due stavano per fare dato che era in estasi per via del massaggio fatto da Monica.
Arianna diede il cilindro a Monica, la quale tutto di un colpo lo infilò nella vagina dell’amica. Luisa sussultò e tirò fuori un leggero gridolino di piacere. Monica con foga inizio a far scivolare il cilindro nel ventre di Luisa, mentre Arianna le massaggiava il pube con la schiuma da barba. Pochi secondi e Luisa esplose in un orgasmo, contorcendosi ed urlando come un’ossessa.
La schiuma da barba era piena di umori vaginali.
Luisa si riprese e Monica.
– Ecco, ora posso depilarti.
Era completamente cambiata Monica. Depilò Luisa senza più dire una parola. A lavoro ultimato si avvicinò alla vagina di Luisa ormai glabra e la baciò. Fatto questo si alzò e senza dir niente tornò in camera sua.
Appena in tempo dato che dalle camere prima si sentiva l’infermiera che chiamava le ragazze per andare a fare l’elettroencefalogramma.
L’esame si svolse nel migliore dei modi. Le ragazze tornarono in camera, affamate per il lungo digiuno ed in attesa della visita proctologica che almeno Arianna e Luisa non avevano minima cognizione di cosa fosse.
Le ragazze sentirono questo messaggio all’altoparlante.
– A gruppi di 12 alla volta verrete chiamate per essere sottoposte a visita proctologica. Siete pregate di uscire nude dalla stanza e di mettervi in fila e di recarvi in fondo al corridoio dove siete state visitate ieri dal dermatologo. I turni sono ‘ e l’infermiera elencava gruppi di sei camere alla volta ‘ camera 104, camera 219, camera 236, camera 105, camera 109, camera 315.
Arianna e Luisa avrebbero rivisto Monica durante questa visita.
Luisa ed Arianna uscirono dalla camera ridendo e scherzando, tanto da essere richiamate all’ordine dall’infermiera. Luisa non si era mai depilata il pube completamente e la sensazione dell’aria sulla pelle liscia per lei era nuova ed inebriante.
Arrivarono davanti alla stanza di Monica e la chiamarono.
– Hai fatto davvero un bel lavoro, &egrave strano sentire l’aria sulla pelle.
– E si cara lo so, &egrave eccitante. Devi vedere quanto &egrave bello quando te la ricoprono di sperma e senti il calore dell’uomo che ti ha posseduta sul pube.
Il luogo della visita era così diviso.
Una stanza con delle sedie. 12 per l’esattezza, con una scrivania dietro la quale sedeva un infermiere. Una stanza contigua con due infermieri ed un’ultima stanza dove era seduto il medico.
– Allora ragazze ‘ fece l’infermiere ‘ una alla volta passate davanti alla scrivania la visita proctologica consiste nel controllare la funzionalità del vostro retto.
Arrivò il turno di Monica, Luisa ed Arianna nell’ordine.
– Allora signorina si chiama?
– Monica.
– E’ andata di corpo stamattina?
– No.
– Allora vada nella stanza successiva.
– Come si chiama signorina?
– Luisa.
– E’ andata di corpo stamattina?
– No
– Allora vada nella stanza successiva.
– Come si chiama signorina?
– Arianna.
– E’ andata di corpo stamattina?
– Si.
– Allora prego, si metta su quel lettino.
Fin’ora era capitato alle ragazze di stare nude tra di loro, ma non di assistere alle operazioni mediche tutte insieme.
L’infermiere prese un divaricatore anale, dell’olio di glicerina ed indossò dei guanti monouso. Infilò il dito nello sfintere di Arianna e lo tirò fuori. Guardò il guanto ed era pulito. Allora prese il divaricatore anale, lo lubrificò e lo inserì nell’ano di Arianna che non fece nessuna smorfia almeno fino a quando l’infermiere non allargò quella specie di speculum anale.
– Ahia, mi fa male ‘ disse Arianna ‘ la prego tolga questo strumento.
– Signorina ho quasi fatto.
Prese una lampada sottile come una biro e guardò nello sfintere di Arianna.
– Ci sono ancora dei residui di feci. Segua le altre nella stanza successiva.
Arianna corse dalle amiche e le raccontò l’accaduto. La scena che si trovò di fronte in quest’altra stanza era un misto tra lo scabroso e lo squallido.
Alle ragazze veniva praticato un clistere, e c’erano 6 water dove defecare senza alcuna porta, in pratica dovevano farla davanti a tutte. Naturalmente il luogo non era dei più profumati.
– Cavolo, io non riesco a fare pipì davanti a nessuno figuriamoci se riesco a fare questo ‘ fece Luisa.
– Luisa, non ti preoccupare, una volta che ti avranno fatto il clistere non potrai trattenerla ‘ aggiunse Monica ‘ sono abituata a farne, la cosa che ama di più mio marito &egrave incularmi e a me non piace poi mettermi in bocca un pene sporco.
– Ah, capito, speriamo che vada tutto bene.
Luisa fu proprio la prima. La cannula rettale del clistere era di un diametro di una quindicina di centimetri, né più e né meno come un fallo di medie dimensioni.
Un infermiere lubrificava l’ano, prima con un dito, poi con due. All’ingresso del secondo dito Luisa disse.
– Ahia, mi fa male.
L’infermiere allora allargò poco le dita e l’altro con estrema bravura infilò la cannula rettale nell’intestino di Luisa e in men che non si dica pompo al suo interno una decina di litri di acqua tiepida.
Luisa si sentiva piena, l’infermiere tolse la cannula e le disse di correre verso il water.
Luisa si sedette sul water e defecò.
Venne invitata a pulirsi con delle salviette monouso imbevute di detergente intimo.
Stessa operazione per Arianna, la quale a sua volta corse verso il water.
Era il turno di Monica. L’infermiere infilò il primo dito, poi il secondo ma nessuna reazione ebbe Monica, quando normalmente tutte le ragazze che l’avevano preceduta si erano lamentate per il dolore.
L’infermiere allora osò, ed infilò un altro dito nel culo di Monica e nessun dolore, allora ne infilò un quarto e niente. L’infermiere era entrato con la mano nel sedere di Monica e questa più che lamentarsi grondava umori dalla vagina. Allora l’infermiere tolse la mano, ed indossato il guanto anche sulla mano che aveva libera, infilo le dita di tutte e due le mani nel sedere di Monica e lo aprì per far si che l’altro infermiere potesse infilare agevolmente il clistere.
Ora anche l’intestino di Monica era pieno d’acqua, ma il sedere di Monica era anche talmente rotto che l’infermiere le disse di correre verso il water altrimenti rischiava di non trattenere l’acqua mista alle feci.
Il trio si era ricomposto e chiesero all’infermiere se era possibile fare la visita insieme.
L’infermiere rispose che potevano fare come meglio credevano.
La prima ad essere visitata fu Arianna. Il dottore le infilò prima un dito procedere all’esplorazione rettale, in modo tale da controllare il pacco emmorroidario. Le ragazze potevano scegliere la posizione nella quale mettersi tra le tre previste per il genere di esame il dottore disse loro:
– La posizione più comunemente usata ‘ disse loro – e sulla quale sono d’accordo &egrave quella in posizione laterale sinistra a gambe flesse. Alcuni proctologi usano la posizione in ginocchio, altri ancora la posizione ginecologica.. ad ogni modo voi potete scegliere.
Arianna scelse quella consigliata dal medico. Era delicato, il suo dito la esplorava dentro ma non le dava alcun fastidio.
– ora passiamo alla fase successiva dell’esame. Consiste in un anoproctoscopia. Userò questo strumento un proctoscopio, che &egrave questo cilindretto trasparente e mi permetterà di vedere il suo retto. Se prova fastidio me lo dica.
Il medico fece il suo esame ed Arianna non si lamentò.
– Signorina esame terminato tutto ok
Esaminò anche Luisa ed anche per lei non c’erano problemi. Potevano continuare la sperimentazione.
Era il turno di Monica. Il medico notò subito che Monica aveva i muscoli anali molto larghi e rilassati era un problema non da poco dato che tra le direttive dategli per scartare le pazienti c’era scritto evidenziato: ‘Le pazienti con presunte incontinenze anali devono essere scartate a priori’.
Ma in seguito era anche riportato: ‘E’ discrezione del medico accettare positivamente la persona nella sperimentazione detto tipo di paziente qualora lo stesso dichiari di aver provato almeno una volta nella sua vita un orgasmo anale’.
Il medico si fece scuro in volto. Non sapeva se mandare avanti Monica oppure farla tornare a casa. Controllò la cartella clinica e vide che tutti gli altri dottori avevano valutato Monica con il massimo punteggio per quella sperimentazione ed ora lui non sapeva come chiederle: ‘Signorina ha mai avuto un orgasmo anale?’.
Poteva fidarsi di quella sconosciuta e rischiare il posto? E poi perché mai chiedere di un orgasmo anale nella sperimentazione di un anticoncezionale?
– Signorine, tornate tutte in camera, devo fare degli esami particolari alla vostra collega dove ho bisogno della massima discrezione.
Andarono tutte via.
– Dottore c’&egrave qualche problema? ‘ fece Monica.
– Si, signornina, dovrei escluderla dall’esperimento.
– Come mai?
– E’ scritto chiaramente sul regolamento interno che mi hanno dato che in caso di possibile incontinenza anale, bisogna rimandarvi a casa.
– Ma il mio ano funziona alla perfezione.
– Si, signorina, però le lesioni subite ai muscoli fanno presupporre il contrario. Fa tanto sesso anale?
– Ci vado pazza, però le dico non ho mai avuto problemi, in parole povere dottore, non me la sono mai fatta addosso!!!
– Le credo, però non so come dirle, mi imbarazza un attimo farle questa domanda, sapevo che non dovevo accettare quest’incarico, però lei può andare avanti se afferma di aver provato degli orgasmi anali.
– Altroch&egrave dottore! Certo che gli ho provati! Guardi, dottore, infili un dito nel mio ano e io stringerò e sentirà la funzionalità dello stesso.
Il dottore era perplesso ma decise di provare. Infilò il dito e sentì i muscoli di Monica avvolgere e stringere con molta forza il dito. Allora decise di introdurre anche le altre tre dita della mano e al contrario di quanto si potesse pensare la morsa dello sfintere anale di Monica era ancora più forte.
Il dottore inizio allora a spingere dentro la mano ed a tirarla fuori e vedeva che invece di rimanere dilatato l’ano di Monica si stringeva all’istante.
Fece quest’operazione una decina e più di volte e l’ano rispondeva allo stesso modo, inoltre aveva notato che la fica di Monica si era bagnata, tanto da notare i suoi umori scolare sul lettino dove era coricata.
– Dottore, se continua così le dimostro anche che ho avuto un orgasmo anale, ci tengo tanto a continuare questa sperimentazione.
– Si, le credo signorina, comunque ho avuto modo di notare che lo sfintere si contrae immediatamente, ma ci vorrebbe qualcosa di più grosso.
– Ci vorrebbe un bel cazzo ‘ disse Monica in preda all’eccitazione ‘ mi scusi dottore mi &egrave scappata quest’affermazione.
– Signorina, se vuole un bel cazzo ‘ ormai anche il medico aveva perso la sua professionalità ‘ ho da che servirla.
Si alzò e tirò fuori il suo membro semi eretto. Monica strabuzzo gli occhi, non aveva mai visto niente di così portentoso.
– Dottore ma quanto &egrave grande?
– 23 centimetri di lunghezza e 18 di diametro in piena erezione.
Senza dir altra parola, impalo letteralmente Monica, la quale per la prima volta urlò di dolore per via di quell’arnese turgido e pulsante che le squarciava le budella.
– Monica, finalmente sento che le terminazioni nervose del suo ano sono ancora funzionanti dato che fin’ora c’erano delle minime reazioni, ma il dolore significa che &egrave tutto apposto.
– Si dottore, ormai ha finito la sua visita, ma non si fermi!
– La prego solo di non dire niente di questa cosa neanche alle sue amiche.
– Terrò la bocca cucita ma mi faccia godere!
– La prego davvero’
Monica allora prese la palla al balzo e disse.
– Se vuole che non dica niente dopo che sarà venuto nel mio sedere, dovrà raccogliere con la bocca la sborra e ingoiarla.
Al solo proferir di queste parole Monica esplose in un orgasmo talmente violento che le contrazioni delle sue viscere sembravano quasi ammorbidire la dura asta, ma il dottore preso coraggio, spinse ancora più forte, tanto che un rivolo di sangue vide uscire dall’ano di Monica, ormai completamente rotta, venendo abbondantemente nelle sue viscere.
Poi come promesso, lecco tutto il seme misto a sangue dall’ano di Monica, la quale era esausta dall’orgasmo provato.
Il dottore ripreso il distacco disse a Monica che poteva tornare in camera.
Monica contenta e appagata sessualmente tornò in camera passando per la camera 104.
– Ragazze tutto bene, posso restare!
– Stavamo uscendo per cena, dato che dopo tutto questo digiuno abbiamo una fame ‘ disse Luisa ‘ sei dei nostri?
– Certo che si ‘ rispose Monica.
Le tre amiche uscirono per tornare in clinica solo a tarda notte.

Aspetto i vostri commenti e suggerimenti.
L’indirizzo per entrambi &egrave erosword@yahoo.it o per messenger di msn erosword@live.it Oggi &egrave l’ultimo giorno di visite mediche. Le ragazze vengono svegliate verso le 7 portate tutte insieme in una stanza, dove c’era sei lettini con relativi medici ed ecografo. Il medico inizio a chiamarle una alla volta in ordine alfabetico. Una vola chiamate le ragazze dovevano lasciare il loro camice in un cesto ed allungarsi su questo lettino.
– Ragazze, nei giorni scorsi per preservare la vostra privacy si &egrave perso troppo tempo ‘ fece uno dei sei dottori ‘ pertanto, da oggi, dovrete essere veloci a farvi visitare, dato che ci sono tanti esami da fare. Perciò, verrete chiamate a gruppi di dieci e vi metterete in fila davanti al lettino libero.
Ormai, nessuna più si lamentava di niente, iniziarono le prime visite, vennero chiamate le prime dieci ragazze e poi le altre dieci e poi le altre dieci e così via.
Le ragazze si mettevano in piedi davanti al lettino e la prima della fila si faceva visitare, poi la seconda, poi la terza, fino alla decima, finché il dottore non ne chiamava altre dieci. Le nostre tre amiche vennero chiamate in contemporanea. Luisa era quella più avanti di tutte. C’era una sola ragazza davanti a lei, poi sarebbe stato il suo turno. Erano diventate dei veri e propri automi. Né più e né meno come i medici che le visitavano. Luisa ebbe modo di assistere alla visita della ragazza prima di lei.
– Nome?
– Sofia.
– Anni?
– 40
– Come mai non &egrave stata scartata?
– Sto sperimentando due farmaci contemporaneamente.
Era la prima volta che sentiva dare questa risposta. Vuoi vedere che anche Monica e Arianna dato che sono entrambe fuori dal limite di età previsto nell’annuncio al quale aveva risposto stanno entrambe sperimentando due farmaci?
Se ne sarebbe sicuramente accertata dopo.
– Prego signora, si allunghi sul lettino e metta le gambe sui sostegni.
Sofia eseguì alla lettera gli ordini del medico. Era oscenamente esposta davanti a Luisa, la quale non poteva fare a meno di osservarle il sesso. Molto ben curato, piccolo, una decina di centimetri di lunghezza misurando dall’ano fino al clitoride. In quei giorni ne aveva viste di tutti i tipi, ormai si era resa conto che come per gli uomini anche nelle donne non ce ne era una che ce l’aveva uguale ad un’altra.
Il medico, lasciava Sofia in quella posizione, sotto lo sguardo di decine di ragazze, così a gambe aperte, ma senza interessarsi per niente alla sua vagina, infatti procedeva con attenzione a controllare con l’ecografo il seno della donna. La visita era breve, in un attimo, il medico cambiava il sensore dell’ecografo e messoci sopra una sorta di preservativo, provvedeva a cambiarsi i guanti, a mettersi del gel sulla mano ed iniziava a massaggiare la vagina della paziente di turno. Non aveva niente di medico quel massaggio almeno in apparenza. Il dottore apriva la vagina oscenamente, toccava con una mano il clitoride e con la mano piena di gel infilava avanti e dietro due dita in vagina, finché non la vedeva scolare. Poi, passava all’ecografia vera e propria infilando l’ecografo nella vagina della paziente.
Nessun problema. Potevano andare nella stanza dove si tenevano le mammografie, dove procedette anche là tutto per il meglio.

Se volete che continui, datemi nuovi stimoli. E-mail per messenger yahoo erosword@yahoo.it msn erosword@live.it
Appena dopo la mammografia le ragazze tornarono in camera per il pranzo, subito dopo vennero avvisate che dovevano recarsi nella sala riunioni dove sarebbero state informate di una novità
– Chissà cosa devono dirci ‘ fece Arianna.
– Mah, sinceramente ho sentito in televisione che &egrave stata approvata una legge che non permette più la fecondazione con lo sperma dei donatori, che se ne vada a puttane tutto?
– Speriamo di no!
Rispose Arianna vistosamente seccata.
Le donne erano tutte in attesa del comunicato in sala riunioni.
– Allora ragazze, &egrave entrata in vigore una nuova normativa, che non ci permette di procedere oltre con la sperimentazione, in quanto, la stessa ha vietato la possibilità di procedere all’inseminazione artificiale.
– Ecco, cazzo, lo sapevo.
Fece Arianna seccata.
– Però, &egrave vietata l’inseminazione artificiale. Ormai siamo a buon punto, se siete disposte o chi di voi &egrave disposta, si potrebbe procedere ad un’inseminazione diretta.
– Scusi, vorrà dire che dovremo farci inseminare dal primo venuto?
Disse una delle presenti.
– Si ha capito bene.
Mugugnarono tutte, ma nessuna si fece indietro. In pratica avrebbero passato sei mesi in quella clinica ad avere rapporti sessuali con i maschi presenti per la stessa sperimentazione e che Luisa aveva visto scrupolosamente masturbarsi e depositare il loro seme nei contenitori.
Le nostre tre amiche, sedute vicino, parlarono un po’ tra di loro, ma alla fine solo Monica decise di proseguire la sperimentazione. Le altre presero il loro compenso e andarono via.
– Allora, per fortuna siete rimaste in un numero consistente per procedere alla sperimentazione e dato che per colpa di questa normativa dovremo fare un piccolo cambiamento, sarete ricompensate a dovere non so ancora in quale forma. Potete accomodarvi e svolgere l’ultima visita durante la quale sarete sottoposte alla prima inseminazione.
Monica si diresse verso l’ambulatorio ginecologico. Le ragazze entravano una alla volta ed uscivano evidentemente da un’altra stanza dato che non ripassava nessuna per la sala d’attesa.
Giunse il turno di Monica.
Venne fatta accomodare sul lettino ginecologico.
Il dottore fece i suoi controlli, aiutato da un assistente, il quale scrupolosamente frugava nella vagina di Monica per controllare se tutto era in ordine. Inserì lo speculum fece il pap-test, controllò tutto, anche l’ano e i risultati delle precedenti visite.
– Signorina ha tutte le carte in regola da quanto vedo. Possiamo iniziare la sperimentazione vera a propria.
Entrò un ragazzo sulla ventina. Nudo, imbarazzato. Monica era sempre adagiata sul lettino ginecologico.
– Allora, si avvicini alla signorina, la penetri e veda di far subito.
Monica aspettava sto ragazzo che non riusciva ad avere un erezione per l’imbarazzo di dover penetrare quella donna su un lettino ginecologico e davanti al medico ed al suo assistente.
– Si aiuti con le mani.
Il ragazzo prese a masturbarsi, ma il suo pene non ne voleva sapere di alzarsi.
– Dai vieni qua ‘ fece Monica ‘ ti do una mano io.
Monica non finì neanche di dire quelle tre parole con voce sensuale che sto ragazzo ce l’aveva già bello duro.
Si avvicinò, la penetrò e le venne dentro, sospirando affannosamente.
Si tolse dal corpo di Monica, e lo sperma iniziò a colarle dalla vagina.
Si avvicinò l’assistente del medico che pensò attentamente a ripulire la vagina di Monica.
Entrò un secondo ragazzo, un pivellino piccolo piccolo, ma con due testicoli assurdi.
Monica pensava che sto ragazzo dovesse ancora averlo in tiro, invece, le si avvicinò, e la penetrò era assurdo, era durissimo ma piccolissimo allo stesso tempo.
La stranezza fece bagnare Monica, che prima non aveva provato nessuna sensazione se non un fastidio per via della scarsa lubrificazione della vagina.
Anche il secondo ragazzo venne, ma, molto più copiosamente del primo.
Si tolse e l’assistente pulì nuovamente la vagina.
Monica iniziava a provar un perverso piacere nell’essere penetrata anche se per soli pochi minuti da emeriti sconosciuti ed osservata da due estranei.
Intanto era arrivato il terzo ragazzo. Brutto, molto brutto. Anche fisicamente, ma con l’arnese anche lui già in tiro.
Penetrò Monica. Venne dopo neanche 3 secondi.
– Dottore, mi scusi, ma da quante persone devo essere penetrata?
– In teoria basterebbe una, ma per la sperimentazione nel caso dovesse rimanere incinta non vogliamo che sia possibile risalire al padre.
– Ah, ho capito, quanti ne mancano ancora?
– Non so dipende da lei’
Monica rimase interdetta ma non chiese oltre, dato che era arrivato il quarto ragazzo. Sembravano presi da un concorso di bellezza al contrario.
Questo almeno aveva un bell’arnese, già anche lui bello eretto. Le si avvicina, e la chiava per quasi venti minuti a ritmo molto sostenuto.
Monica, chiuse gli occhi e ripensò a tutte le scene viste nei giorni passati, alla depilazione fatta a Luisa, all’avventura con il dottore, fino a quando non iniziò a sentire lo stantuffo del ragazzo che le inondava lo stomaco, sentì finire qualche schizzo anche sopra le labbra.
Non capiva cosa fosse successo, in pratica, nella foga del rapporto, il ragazzo se ne era uscito mentre stava venendo ed aveva riempito Monica di schizzi di sperma.
Venne fatto allontanare e l’assistente pulì Monica come meglio poteva.
Arrivò il quinto ragazzo.
La figa di Monica ormai era ben allargata e molto bagnata.
Monica decise di non guardare il ragazzo che arrivava, in modo da poter fantasticare dalle sole sensazioni della sua vagina quanto fosse grande ed avrebbe anche provato ad immaginare che fosse bello, in modo da iniziare a godere di quell’esperienza.
Sentì la punta del pene appoggiarsi all’ingresso della vagina e farsi strada nella sua carne.
Il ragazzo inizio a fare avanti e indietro. Monica penso:
– Mah, anche questo ce l’ha piccolo.
Finì a mala pena ad ultimare quel pensiero, quando con un colpo di reni senti la punta di quel pene arrivarle quasi in gola.
Monica tirò fuori un gridolino, il ragazzo, eccitato dalla reazione della donna iniziò a penetrarla con foga, ma con molta delicatezza allo stesso tempo.
Monica era in preda finalmente a delle sensazioni veramente piacevoli, il ritmo del ragazzo era intenso e costante.
Monica venne una prima impercettibile volta, per poi sentir risalire immediatamente l’eccitazione ed esplodere in un orgasmo ben più intenso del precedente.
Ma il ragazzo continuava a stantuffare, del resto non ancora portava a compimento la sua ‘missione’.
Monica, appagata dall’orgasmo decise di aprire gli occhi.
L’immagine che si trovò davanti era fantastica, un giovane alto, con un fisico atletico e carinissimo in viso.
La sola vista di quel corpo statutario fece venire ancora Monica, stavolta in maniera molto evidente.
– Ok, trovato il partner ideale. Allora signorina, la sperimentazione proseguirà con questo genere di partner, come forma fisica.
Monica sarebbe stata per sei mesi in quel fantastico mondo. Il ragazzo non ancora veniva del resto.
– Allora, dato che lei non ancora viene e che la ragazza &egrave già stata inseminata, se volete, potete continuare in altro modo, e noi andiamo via.
Nessuno dei due credeva alle proprie orecchie. Il medico e l’assistente se ne andarono. Monica si avventò come una ninfomane al pene del ragazzo ed iniziò a succhiarlo con foga.
Era talmente tanto esperta che sentì il ragazzo che stava per venire.
– E no amico, mi devi fare il culo.
Si girò, porgendo la vista del suo bel sedere al ragazzo.
Senza farselo ripetere due volte il ragazzo le esplorò con il pene le viscere, fino a venire contemporaneamente in un orgasmo che fece quasi perdere i sensi ad entrambi.
– Bello, ora mi pulisci per bene dato che l’assistente &egrave andato via.
Il ragazzo prese a leccare l’ano e la vagina di Monica grondanti di sperma, non solo del suo di sperma. A lavoro finito il ragazzo prese ed andò via senza neanche salutare Monica.

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