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Racconti Erotici Etero

La supplente

By 14 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Cosa vuoi che stia accadendo ‘ sussurra
‘ Lui ci sta guardando e vorrebbe essere al mio posto!’
‘ E’vorrebbe mettermelo in ‘bocca?’ chiedo con una smorfia di disgusto.
‘ Forse’.o forse nel culo!’ ridacchia ‘Visto che da mezzora glielo stai sventolando sotto il naso!’
Si è seduto sulla sedia mentre parla ed io gli sono cavalcioni sulle gambe nude.
Solo ora pare accorgersi che sono tutta bagnata, perché mi fa alzare e mi ispeziona tra le cosce con aria fintamente scandalizzata.
‘Ma’signorina! Si è bagnata gli slip!! Glieli devo togliere”

Mi fa sedere di nuovo su di lui’sento il membro sulla mia vulva.
Mi sfrego, con tutto il peso del mio corpo, calco, spingo più che posso’lui mi guarda dritto negli occhi’quel suo sguardo severo che adoro’che mi fa eccitare’
‘Lei cerca rogne, signorina”
Con un gesto veloce della mano me l’ha sistemato tra le piccole labbra… poi alza il bacino per farmelo penetrare fino in fondo al primo colpo. Colpo secco, come piace a me, che mi strappa un urlo soffocato, con il conseguente respiro mozzato’e poi comincia la nostra danza.

Io mi muovo in su e in giù; lui accompagna con spinte i miei movimenti.
Respiri affannosi.
Gli mordo le labbra carnose, la mia lingua, impertinente, cerca la sua, mentre il mio ritmo sostenuto insiste’. lo alterno con movimenti rotatori, sempre premendo verso il basso’
‘ Rimesta col tuo mestolo nel mio paiolo!’ lo provoco.
Seduta a gambe larghe su di lui, con la sua testa annegata tra i miei seni’.lo sguardo dell’altro sul mio posteriore, mi sento veramente una troia’e ondate di piacere defluiscono liberamente fuori dal mio corpo’

Faccio forza sui talloni e continuo a cavalcare con decisione il mio destriero, non so per quanto tempo.
Il suo uccello sfrega contro le pareti della mia figa, il suo glande mi batte ritmicamente contro la bocca dell’utero. I miei movimenti sono precisi e violenti’Il suo respiro sempre più affannoso e la sua testa abbandonata sui miei seni mi dicono che sta quasi per venire.
‘ Prof’.ti distruggo” lo sbeffeggio’ mentre sento il suo ansimare sui miei capezzoli.
‘ Ah sì? ‘ ribatte ‘Lo vedremo’
Mi solleva con facilità ( ma non era ‘ distrutto’?) e mi depone con delicatezza sul’famoso tappeto, la nostra alcova!!
Poi ogni delicatezza scompare.

E’ di nuovo dentro di me, con violenza, con furore. Mi inarco e spingo contro di lui: non voglio darmi per vinta!
Sudore, liquidi’i miei, copiosi’la mia fighetta è diventata.. ..una caverna!!
I suoi colpi mi percuotono, mi squassano, mi strappano non gemiti, ma urli ‘da animale selvaggio e lui non è da meno : un vero toro!
Con la bocca sul suo collo, lo succhio, lo addento, lo morsico: lui mette le mani sotto le natiche, sollevandomi, senza smettere di pompare:
‘ Ti spezzo le reni’dovrai chiedermi di smettere’dovrai pregarmi’dovrai chiederlo per pietà!’
La sua rabbia mi eccita, mi sconvolge.
Gli conficco le unghie nella schiena, mentre continuo a spingermi in su e in giù, cercando di assecondare il suo ritmo’.ma i miei movimenti sono oramai scoordinati, ho avuto molti orgasmi’non so nemmeno quanti, ansimo’ sussulti incontrollati di piacere ancora mi travolgono’

Ha ragione lui: mi sta sfiancando…eppure’non cedo’mi fermo ad aspettare i suoi colpi , che arrivano precisi e a tempo giusto’una trivella’una perforatrice che sta martoriando il mio povero corpo’ io invece di colpi da sparare non ne ho più’in tutti i sensi.
Mi sa che ha ragione lui: devo arrendermi’
‘Vieni, ti prego” gli sussurro.
Lui continua, non mi dà retta.
‘Vieni, ti prego!!’ E’ un urlo, un’invocazione.
Lo abbraccio stretto, lo stringo contro di me..gli conficco di nuovo le unghie nella schiena.
Solleva la testa per guardarmi negli occhi.’guardare la sua donna , distrutta’dall’amore’
Ed è uno sguardo di infinita tenerezza quello che precede il suo orgasmo, lungo, copioso’tra gli ultimi sussulti’prima di fermarsi.
E’ entrato tutto dentro di me’non solo il suo corpo’anche la sua anima’è mia!

Non so quanto tempo restiamo così, a terra, ad aspettare che le forze ci ritornino, la testa vuota, i corpi incollati dal sudore e dallo sperma’.ad assaporare la nostra felicità’.dimentichi di ogni cosa, come se al mondo non esistessimo che noi’
Poi un brivido di freddo mi scuote’mi rialzo e mi specchio nelle ante di vetro della libreria: i capelli scarmigliati, le guance in fiamme, le labbra gonfie, il rossetto ‘ divorato’ dai suoi baci, lividi sul corpo’quasi non mi riconosco’
Lui dal dietro mi abbraccia, pare leggermi nella mente:
‘Sei bellissima!!’ mi rassicura ‘ Dopo l’amore’sei ancora più bella!!’
Ho urgenza di andare in bagno e all’improvviso mi ricordo del custode: chissà se è ancora lì’
‘Vai a vedere, ti prego, non posso uscire così se c’è lui!’
E. si affaccia alla porta: sì’è ancora lì! Lo invita gentilmente ad andarsene’
‘Certo!’ gli risponde, e poi, sottovoce, ma non in modo che io non possa sentire:
‘Però, prof’quant’è bbona la supplente!!’

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