Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti Erotici EteroTrio

LA SVOLTA

By 5 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

 

 

Mi chiamo Monica e sono una donna di 34 anni sposata da cinque anni con Federico, mio coetaneo, purtroppo non abbiamo figli, anche se li abbiamo cercati in tutti i modi, ma i suoi spermatozoi  non sono sufficientemente mobili.

Dallo scorso anno sono disoccupata e faccio la casalinga a tempo pieno, anche se la cosa non mi riempie di gioia, i tempi  sono quel che sono e trovare un lavoro oggi è davvero molto difficile, ma non dispero e continuo a cercare.

Nonostante questo conduciamo una vita dignitosa e possiamo concederci  anche qualche lusso, il tutto  grazie all’entrate di Federico che è un agente di commercio ed ultimamente ha visto aumentare sensibilmente le sue provvigioni  in virtù dell’acquisizione di  un nuovo cliente molto importante.

Pur se sposati da poco tempo ci conosciamo da quando eravamo ragazzi ed abbiamo fatto tutto il percorso scolastico insieme sino alla laurea, ho perso la mia verginità con lui e non l’ho mai tradito e sono sicura la cosa sia reciproca.

Il sesso tra noi è sempre stato gratificante anche se senza eccessi e particolari variazioni, ma a me bastava ed ero felice.

Non avrei mai immaginato che la nostra vita sarebbe cambiata così radicalmente ed in così poco tempo, la causa scatenate sono state le vacanze appena trascorse.

Avevamo deciso di farle a Luglio, anche per riuscire a risparmiare qualcosa, e visto che siamo solo noi due ci era venuta la brillante idea di fare delle vacanze all’insegna dell’avventura, nulla di prenotato o precostituito, due zaini e nessuna meta fissa.

Dentro c’era la voglia di ritornare ai nostri 20 anni, la prima tappa scelta fu la Liguria, un giro alle cinque terre e poi una capatina a Portofino e fu proprio nella sua piazzetta che incontrammo Nando, il cliente più importante di mio marito.

Nando è un uomo di 52 anni, che decisamente si tiene bene, piacevole, molto ricco e con un piglio autoritario tipico di chi è abituato a comandare.

Dopo le presentazioni ci invitò a bere qualcosa e facemmo una piacevole chiacchierata durante la quale gli raccontammo la nostra iniziativa in merito alle vacanze, al momento di congedarci  lui non volle sentire ragioni di farci ripartire, fu così che ci ritrovammo ospiti a pranzo sulla sua barca.

Confesso che mi sentivo in soggezione, la barca era davvero bellissima e grande, con tre cabine, la loro molto grande e due più piccole, la moglie di Nando, Clara, era una bella donna molto simpatica ed alla mano, anche se da subito ebbi l’impressione  fosse completamente succube del marito,  ci fece subito sentire a nostro agio.

Fu un pranzo piacevole ed allegro al termine del quale eravamo certamente molto più in confidenza, ci proposero così di abbandonare la nostra originaria idea e di andare con loro, avrebbero salpato la mattina dopo per la Sardegna, l’arcipelago della Maddalena, all’inizio tentennammo ma la loro insistenza alla fine ebbe la meglio e decidemmo di accettare l’invito.

Ci sistemammo così nella cabina adiacente alla loro.

La vita in barca fa vivere a stretto contatto e gli spazi ristretti certo non consentono una grande privacy, fu così che quella notte non potemmo fare a meno di sentire gli inequivocabili rumori provenienti dalla loro cabina, segno di un atto amoroso in corso. L’impeto  e la passione della coppia erano estremamente coinvolgenti , inizialmente ascoltavamo distrattamente ma poi la curiosità e la situazione ci coinvolsero, Clara doveva essere certamente una donna molto calda e notammo anche multiorgasmica, era un continuo  urlare e godere il tutto in maniera molto rumorosa, dal canto suo Nando doveva essere un bravissimo amante, molto resistente a giudicare da quel che stava accadendo.

Si udiva nitidamente lei : ” Dio amore mi stai spaccando, è enorme non resisto godoo godooooooo” e poi  “è bellissimo, sì ancora dai, non fermarti ti prego, inculami ancora, così dai , sto godendo, godo ancoraaaa,  porco, porco, sono la tua puttana, ti prego riempimi, inondami con la tua sborra”.

Federico aveva un’erezione incredibile e cominciò a toccarmi, io non ero certo da meno, eravamo eccitati come non accadeva da tempo, entrò in me senza alcuna difficoltà, ero bagnatissima, ed iniziò a martellarmi cercando di seguire il ritmo dei nostri vicini, poco dopo lo sentii distintamente godere ed anch’io giunsi all’orgasmo, ci eravamo rilassati mentre di là ancora infuriava la battaglia, allora a mio marito scappò : “ma è un uomo o un trapano”, ci ritrovammo a sorriderne insieme.

 

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo ci svegliammo che eravamo già in navigazione, quando dopo la toilette salimmo in coperta trovammo Nando al timone e Clara che stava preparando la colazione. Lui si intuiva che era completamente nudo mentre lei era coperta solo da un grembiule, notando il nostro smarrimento Nando ci disse che la vita di mare andava vissuta così, in maniera naturale, ci invitò a fare altrettanto a meno che non fossimo in imbarazzo nel qual caso si sarebbero rivestiti anche loro.

Federico mi colse di sorpresa dicendo che non c’era problema, che se quelle erano le loro abitudine ci saremmo adeguati, gli fece eco Nando: bravissimi, allora via tutto e venite a tavola che facciamo colazione.

Tornammo in cabina, ovviamente chiesi a mio marito se fosse diventato matto, come gli saltava in mente, ero furibonda, lui mi disse che non voleva fare la figura del provincialotto e poi eravamo solo noi quattro, adulti e vaccinati che c’era di male?, confesso che uscire da quella cabina nuda fu davvero difficile ed ancor più salire in coperta.

Quando salimmo loro erano già a tavola seduti, fui accolta da un fischio di ammirazione di Nando che aggiunse:  Monica sei davvero bellissima, è un vero delitto coprire tanto ben di dio.

Stranamente la cosa anziché infastidirmi mi lusingò, e forzando la mia timidezza mi sedetti come se quella mise fosse per me abituale, il fatto era che man mano che passava il tempo mi sentivo davvero a mio agio provando anche uno strano stato di agitazione ed eccitazione.

Clara era seduta davanti a me ed avevo davanti il suo seno, un bel seno, ad occhio una quarta, alla luce di quello che avevo sentito la notte precedente non potei fare a meno di pensare chissà com’è il suo culetto ed immediatamente dopo mi venne spontaneo pensare alla dotazione di suo marito.

Quando Nando si alzò per prende dell’altro latte mi trovai a pochissima distanza dal suo pene, era davvero enorme, moscio e penzolante era almeno il doppio di quello di Federico in piena erezione, non riuscii, mio malgrado, a distogliere lo sguardo sino a quando lui non si girò, solo allora mi resi conto che Clara stava sorridendo e guardandomi aggiunse: “sì, non passa certo inosservato”, solo allora mi voltai verso mio marito che era visibilmente meravigliato quanto me.

Dopo aver terminato la colazione aiutai Clara a sparecchiare e pulire mentre Nando si occupava della navigazione che visto il mare calmissimo era piacevole e senza problemi, terminate le operazioni “domestiche” noi donne ci sdraiammo a prendere il sole e Federico si mise nel salottino a leggere.

Ad un certo punto Nando mi chiamò e mi chiese se volessi provare a governare il timone, acconsentii con entusiasmo, quando arrivai vicino a lui mi fece posizionare tra lui e il timone iniziando a spiegarmi cosa e come dovevo fare.

Il problema fu che dopo pochissimo cominciai a sentire tra le mie chiappette il suo enorme bastone che si stava progressivamente ingrandendo, non sapevo cosa fare, da una parte avrei voluto scappare e dall’altra sentire quel palo mastodontico vicino al mio culetto mi faceva eccitare, speravo che Federico o Clara mi venissero in aiuto ma lui continuava serenamente a leggere e lei ad abbrustolirsi al sole.

Nando continuava a parlarmi, spiegandomi come accelerare, decelerare e leggere la bussola per seguire la rotta, io lo ascoltavo ma ancora di più sentivo la sua prepotente erezione che mi procurava un buco allo stomaco e nello stesso tempo sentivo che iniziavo a bagnarmi come poche volte mi era accaduto, mi accorsi che istintivamente stavo strusciandomi sul suo membro eretto.

Mi resi conto che desideravo mi penetrasse e se lo avesse fatto ero sicura che non sarei stata capace di rifiutarmi pur con Federico  lì a due metri, era incredibile ero talmente eccitata dalla sua erezione che nonostante lo strofinamento che cercavo fosse lieve ero prossima all’orgasmo, come avrei potuto mascherarlo?

Ero immersa in quei pensieri quando lui si staccò da me, spingendomi in avanti, non sapevo se ero più delusa o sollevata, Nando chiamò ad alta voce Clara, in maniera imperiosa quasi fosse un ordine, lei arrivò prontamente.

Mi cedette i comandi mettendosi al mio fianco e rivolto a lei: “Guarda Monica come mi ha ridotto, svuotami!”, sua moglie si inginocchiò e ed iniziò a fargli un pompino mentre lo segava, io non riuscivo a non guardarli e l’unico pensiero era  che avrei tanto voluto essere al posto di Clara.

Poco dopo lei era alla pecorina sul tavolino del salottino con il viso praticamente davanti a quello di Federico, Nando da dietro la sbatteva in maniera animalesca, con del colpi molto possenti, facendo entrare ed uscire quell’enorme bestione dalla sua fica.

Clara urlava tutto il suo piacere, mio marito li guardava e si segava ed io al timone non potei fare a meno di iniziare a masturbarmi, come una ragazzina; Nando si rivolse a mio marito: “dai Fede lo vedo che stai già venendo, mettiglielo in bocca e svuotati”, erano ordini, e Federico ubbidì, si alzò e lo mise in bocca a Clara ma resistette pochissimo e venne, lei ingoiò tutto.  In seguito gli ordinò di venire a darmi piacere, mio marito si inginocchiò davanti a me ed iniziò a leccarmi, io non avevo occhi che per loro, non persi un singolo movimento, Nando era uscito dalla sua fica aveva preso del lubrificante spalmandolo su quel bellissimo culetto e poi aveva puntato la testa del suo meraviglioso palo e piano piano si era fatto strada dentro Clara che godeva senza soluzione di continuità,  feci in tempo a venire due volte prima di sentire Nando raggiungere l’orgasmo, si inarcò e cominciò a schizzare tutto il suo piacere dentro di lei, sembrava non volesse finire mai, quando uscì rimasi allibita dalla quantità di sperma che colava lungo le gambe della moglie ed un’ultima occhiata carica di desiderio lo diedi al suo possente scettro.

Loro andarono a farsi una doccia mentre io restai solo con Fede, eravamo tutti e due silenziosi ed imbarazzatissimi, il primo a parlare fu lui che mi chiese scusa, io guardandolo gli dissi che non era il caso e che ad essere sincera mi era piaciuto e che forse avevamo proprio bisogno di una botta di vita, in fondo avevamo fatto l’amore la sera prima e ancora dopo poche ore e in quel preciso momento lui era ancora duro, mi prese dolcemente da dietro, mentre lo faceva mi chiese se avessi visto quanto era grosso quello di Nando e quanto durava e poi aggiunse: ti piacerebbe provarlo?, mi sciolsi in un orgasmo incredibile, era una risposta più che sufficiente.

 

 

Il loro ritorno ci indicò che la doccia era libera ed era il nostro turno, quando salimmo in coperta mi andai a sdraiare al sole vicino a Clara mentre mio marito si mise amabilmente a chiacchierare con Nando. Era più forte di me, non riuscivo a resiste e perciò le chiesi cosa si provasse a prendere un simile cazzo dentro e soprattutto come riuscisse a farselo mettere dietro.

Lei mi rispose che suo marito era davvero un amante di primissima categoria, del resto avevo potuto vederlo, e grazie alla sua sensibilità aveva provato solo poco dolore e poi un immenso piacere, aggiunse che era schiava di quel piacere e non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo, infine guardandomi dritta negli occhi chiuse il discorso: ” del resto proverai tu stessa e poi non so se sarà più lo stesso”.

Rimasi per un attimo interdetta, non sapevo come reagire mi aveva colto alla sprovvista e mai mi sarei aspettata una frase simile, stavo cercando le parole giuste per replicare ma entrambe venimmo distolte da Nando che ci invitava a guardare in mare un gruppo di delfini che ci stava seguendo.

Trascorsi una parte del pomeriggio arrabbiata con me stessa per la mia scarsa capacità di reazione mi ero ripromessa di riprende il discorso ma non avevo ben idea come, nel frattempo eravamo quasi arrivati alla nostra destinazione e pertanto era necessario coprirsi, la cosa sorprendentemente anziché sollevarmi mi rendeva un po’ triste, confesso che mio malgrado mi piaceva e mi eccitava girare nuda e spesso mi perdevo a fantasticare di me alle prese con Nando o meglio a prendermi cura del suo grandissimo pisello ed immancabilmente mi bagnavo.

Quella sera cenammo in un ristorantino sulla costa sarda, con vista sul mare, il luogo era davvero incantevole e il cibo ottimo, dopo il caffè di rito decidemmo di fare una passeggiata sul piccolo lungomare, non sò quale sia stata la scintilla ma ad un certo punto iniziammo a parlare di sesso e amore.

Il quadro che venne fuori era sostanzialmente che nella loro coppia lei era assoggettata a lui il quale spesso si divertiva con altre donne, anche davanti ai suoi occhi, Clara disse una cosa che mi fece pensare molto: ” trovo assolutamente normale che lui soddisfi altre donne e le faccia provare quelle sensazioni che io ben conosco e che solo un uomo come lui può dare, poi rivolgendosi a me, non dirmi che non hai pensato un sacco di volte, da quando l’hai visto, a come sarebbe sentirlo dentro di te”.

Mi sentii addosso lo sguardi di tutti, avrei voluto sprofondare, come nel pomeriggio non riuscivo a trovare le parole per venirne fuori, la verità era che lei aveva ragione ed io lo desideravo incredibilmente, nello stesso tempo avevo una paura tremenda di ferire mio marito e di perderlo, io lo amavo.

Probabilmente il mio imbarazzo era palpabile e fu Nando che ancora una volta divenne il protagonista, si rivolse a Federico: ” se ami davvero tua moglie dovresti essere generoso e consentirgli, anzi aiutarla, a fare quello che desidera, sono certo che le piacerà moltissimo, vedrai ecciterà  anche te, la trasformerò, in questa vacanza, nella mia puttana e la possiederò come tu neppure hai mai sognato”.

Mi aspettavo una reazione forte, invece mio marito abbassò lo sguardo e rispose che potevo fare ciò che desideravo, lui non si sarebbe opposto, l’importante era che tutto restasse solo tra noi.

” Ascolta Fede non credo tu sia nelle condizioni di dettare regole, e poi ho già capito che tipo sei sono certo che fare il cornuto guardone ti soddisferà molto, inoltre se fai il bravo mia moglie ti aiuterà qualche volta a soddisfare la tua eccitazione ma non dovrai mai, e sottolineo mai, intrometterti quando prenderò tua moglie o le chiederò di fare alcune cose per me, del resto sono sicuro che lei stessa non farà mai nulla che effettivamente non desidera” e per essere maggiormente chiaro aggiunse: ” voi adesso ne parlate con calma, domani se ritenete di non voler far nulla faremo finta che questo discorso non sia mai avvenuto e vivremo una vacanza normalissima, se invece volete passare delle vacanze indimenticabili allora tu Fede, mi porterai Monica in camera e mi pregherai di sfondartela e farla diventare la mia puttana”.

 

 

 

Fu una notte agitatissima nella quale non riuscimmo a chiudere occhio, incredibilmente la più furiosa per il suo comportamento ero io, Fede quasi lo giustificava ad un certo punto non ci ho visto più e mi è scappato di dirgli: ” ma vuoi fare davvero il cornuto guardone”, la sua risposta mi tagliò le gambe ” ogni volta che lo guardavi in mezzo alle gambe ti luccicavano gli occhi, quando ti ho preso ieri il solo fatto di chiederti se lo volevi provare ha scatenato in te un orgasmo che in tanti anni non avevo mai neppure pensato potessi provare, ci possiamo prendere in giro sino a quando vogliamo la verità è che tu lo desideri da morire ed io pensarti presa da lui mi eccito come mai mi era accaduto, ora decidi tu cosa vuoi che facciamo?.”

 

Ancora una volta la sua razionalità e la sua intelligenza mi avevano spiazzato, riuscii solo a replicare che l’amavo, questo era innegabile ed altrettanto, ma lo tenni per me, che desideravo essere presa da un uomo come mai prima mi era accaduto, anch’io fu la sua risposta ed è proprio per questo che pur essendo geloso come un pazzo desidero che lui ti scopi.

 

La mattina dopo, tenendomi per mano, mi portò nella loro cabina, Nando fu stronzo sino in fondo, non gli bastava il nostro imbarazzo,  pretese che Federico bevesse l’amaro calice sino in fondo e volle dicesse le esatte parole che aveva richiesto la sera prima.

 

Nando lo guardava ed attendeva, allora mio marito lo pregò di scoparmi e farmi diventare la sua puttana, non avrei mai pensato che sentirlo dire quelle cose mi potesse eccitare ma era esattamente quello che provavo, mi vergognavo di questo ma non potevo farci nulla.

 

Desideravo profondamente vedere l’oggetto dei miei desideri ma sembrava che lui non avesse alcuna fretta, mi chiese di spogliarmi ed invitò Fede a mettersi comodo nell’angolo della cabina che per la prima volta gli concedeva l’onore di assistere, ed aggiunse: ” e da questo momento ti rivolgerai a me, in questi momenti, chiamandomi signore o padrone”. Ero nuda e feci per salire sul letto tra loro, ma lui mi disse di non avere fretta, poi tolse il lenzuolo che li copriva, erano sia lui che la moglie nudi, mentre mi parlava prese la testa della moglie e l’avvicinò al suo cazzo che man mano stava indurendosi : ” visto che ti piace guardare, masturbati mentre lei mi pompa, poi quasi leggendomi nel pensiero, non ti preoccupare te ne darò talmente tanto che sarai tu a chiedermi di smettere”.

 

In un attimo il suo poderoso bastone divenne enorme, Clara lo leccava e lo segava io non riuscivo a staccare lo sguardo, invidiandola, le mie dita entravano ed uscivano dalla mia natura senza trovare alcuna resistenza o difficoltà; perdevo la cognizione del tempo la mia eccitazione cresceva ed avevo già raggiunto due orgasmi quando Nando disse alla moglie di spostarsi e di lasciarmi il posto.

 

Ero felice come una bambina a cui avessero appena regalato un giocattolo nuovo, per prima cosa glielo accarezzai, lo desideravo da molto, tenerlo in mano mi dava ancor più la sensazione di quanto fosse grosso, lungo e duro poi cominciai a leccarglielo, partivo dalle sue grosse palle, e scorrevo lungo tutta l’asta, mettevo tutto il mio impegno per fagli vedere e capire quanto lo volessi, poi finalmente lo imboccai, mi sentivo la bocca completamente piena, cercavo di mettermelo tutto in gola, ma nonostante i miei sforzi ne prendevo circa la metà.

 

Fare questo davanti a mio marito e sua moglie mi faceva sentire completamente sua e molto puttana, il suo ingombro nella mia bocca mi scatenò mio malgrado un orgasmo violentissimo, mi contraevo con il suo cazzo che sembrava essersi impadronito non solo della mia bocca ma di tutto il mio corpo, compreso il cervello.

 

Dopo aver raggiunto altri due orgasmi lui me lo tolse di bocca e mi fece mettere alla pecorina, si alzò da letto ed in piedi dietro di me cominciò a far scorrere il suo grandissimo cazzo lungo la mia fichetta, lo sentivo sfregare e mi bagnavo sempre di più percepivo la sua enorme cappella che si insinuava nella mia natura, dischiudeva le labbra ma non entrava mi stava facendo impazzire, quasi senza rendermene conto gli urlai di entrare che non resistevo più.

 

Non erano le sue intenzioni: ” dì a tuo marito da quanto e quanto lo desideri”, sì lo voglio, voglio che mi sfondi, lo desidero dalla prima volta che l’ho visto, ma adesso ti prego entra, lui continuava solo a sfregarlo, ti prego, ti scongiuro prendimi faccio tutto quello che vuoi, sarò la tua puttana ma ti prego ora prendimi…. Nulla le mie richieste erano vane.

 

” ehi Fede, tu che ne dici”,” padrone ti prego prendila, dalle piacere”‘ solo dopo mi ritornarono in mente le parole di mio marito, in quel momento tutti i miei nervi erano tesi, come una corda di violino, desideravo solo sentirlo entrare in me.

Per prima percepii chiaramente la cappella, enorme, lentamente iniziò a violarmi, mi sembrava di non aver mai preso un cazzo in vita mia, lo sentivo che si introduceva millimetro per millimetro, la mia fica gli stava facendo posto, mi riempiva in ogni luogo ero talmente piena quasi’ fosse entrato lui stesso dentro di me e non solo una sua appendice.

Senza quasi volontà mi sentii dire: è enorme, enorme, mi riempie tutta, mi sta sfondando è bellissimoooooooooo e fui sconvolta dall’orgasmo più incredibile provato in vita mia.

Non ebbi neppure il tempo di apprezzare quello che avevo appena provato che lui iniziò a martellarmi alternando colpi poderosi e profondi’ a pause, piantato completamente dentro di me, mi sembrava arrivasse allo stomaco, alla testa, tanto mi sentivo piena, godevo, continuavo ad aver orgasmi uno dietro l’altro non avrei mai pensato si potesse godere tanto, riuscivo persino a godere mentre lui mi strizzava con forza il seno procurandomi un misto di dolore e piacere, i miei capezzoli ero dritti e duri.

Quando uscì da me mi sentii completamente svuotata e subito ebbi il desiderio di risentirlo in me, lui si sdraiò sul letto e mi fece segno di impalarmi da sola, mi misi a cavallo sopra di lui, ancora una volta mentre lo toccavo e non mi sembrava vero, le sue dimensioni mi colpivano ed eccitavano ancor prima di possedermi, mi calai lentamente, la sensazione fu amplificata rispetto a prima, mi sentii ancora una volta riempire, lui mi palpava il seno ed io partii per l’ennesima volta.

Mi muovevo su di lui, sentendomi in paradiso, le sue mani mi percorrevano dappertutto, poi sentii un suo dito che si introduceva nel mio buchino, tra il suo grosso dito ed il suo mastodontico palo mi persi e venni piangendo.

Lui mi abbracciò forte e per la prima volta mi baciò teneramente, risposi al suo bacio con passione, poi lui mi fece rialzare e muovendomi i fianchi mi diede il ritmo, ancora una volta mi persi nella prateria del piacere, lo sentivo in ogni punto della mia fica lo pregai di inondarmi ma lui continuava a martellarmi’ e senza rendermene’ conto sentii una’ forte colata calda uscire da me e riversarsi su lui, inondando il letto, sembrava mi fossi pisciata addosso.

Immediatamente gli chiesi scusa, che non capivo, non ero riuscita a trattenermi, lui mi rispose che ero una sciocchina e che non era come pensavo, non era pipì ma solo il frutto del mio grande piacere e questo lo inorgogliva molto, solo in quel momento mi resi conto che non eravamo soli, mi ero completamente dimenticata di Clara e Federico, mi voltai, ci guardavano con eccitazione ed ammirazione.

Mi resi conto che ansimavo ancora, sentii mio marito che mi diceva che ero bellissima, una dea del piacere, che non mi aveva mai visto tanto femmina, concluse dicendo che mi amava.

La cosa mi colpì come un pugno, mi sentivo terribilmente in colpa, ancora una volta fu Nando a sbrogliare la situazione, mi prese la mano e la mise sul suo grandissimo cazzo, l’eccitazione mi travolse ancora una volta facendomi dimenticare tutto.

 

Presi a segarlo con vigore, mi eccitava vederlo diventare così duro, più lo guardavo più mi eccitavo, era incredibile, un possente ariete, lo vedevo bello e lo desideravo, riuscii a staccare lo sguardo solo per volgerlo ai suoi occhi chiedendogli per favore di godere, perchè volevo vederlo venire ed aggiunsi: ” avevi ragione, non ce la faccio più, me la sento rovente ed ingrossata, temo che ora non ci passi neppure uno spillo”.

Sorridendomi mi disse “scommettiamo?”, mi fece sdraiare e venne sopra di me nella classica posizione del missionario, ancora una volta lentamente si introdusse in me mentre mi baciava infilando tutta la sua lingua dura nella mia bocca, mi sentivo scopata sopra e sotto, per l’ennesima volta partii, godevo talmente tanto da perdermi, quando ritornavo in me ripartiva il treno del piacere. Ero distrutta lo pregai di godere perchè non riuscivo più a resistere e mi si chiudevano gli occhi dalla stanchezza. Lui allora mi fece un segno di assenso e si posizionò a cavalcioni su di me.

Iniziai a segarlo, di tanto in tanto gli leccavo e baciavo la cappella, mamma mia, iniziai a pensare ad alta voce, è veramente un bellissimo cazzo, non capivo cosa mi stesse accadendo era incredibile ma mi eccitava persino segarlo, mi ritrovai in maniera naturale a chiamarlo amore:” dai amore mio fammi vedere quanto sei bravo, inondami regalami tanta bella cremina”, ancora una volta persi la cognizione del tempo sino a quando lo sentii irrigidirsi, il suo bestione, seppure per me incredibile, divenne ancora più grosso poi lo vidi pulsare, il primo fiotto mi colse all’improvviso, potente, lo vidi sorvolare il mio viso e depositarsi parte tra i capelli e parte sulla fronte, poi un secondo ed un terzo densi e carichi di una quantità incredibile mi riempirono il viso ed in mezzo al seno e poi una serie numerosa, il tutto con una quantità per me sconosciuta, quando finì le ultime gocce le strizzai e le inghiottii, era la prima volta che mandavo nello stomaco lo sperma ma ritenevo fosse un giusto compenso a chi mi aveva dato tanto.

Ma quanta ne fai? ero piena di sperma dal seno in su, sorridendo chiesi se qualcuno mi poteva aiutare prima che affogassi, tenevo un occhio chiuso perchè era stato colpito dal suo seme e cominciava a bruciarmi, Nando disse a mio marito di pulirmi.

Sentii Fede dire che andava a prendere un asciugamano, più che vedere intuii che Nando lo fermava e lo faceva avvicinare a me, subito dopo la sua lingua  iniziava a ripulirmi, il pensiero che mio marito stesse leccando lo sperma del mio amante mi colpì come un maglio e la razione fu un enorme sensazione di caldo tra le gambe, lo pregai di leccarmi lì e quando ci arrivò esplosi nell’ennesimo orgasmo.

Con calma mi ripulì perfettamente fui sopraffatta dalla stanchezza ero veramente sfinita, mi mancavano le forze non riuscivo neppure ad alzarmi per andarmi a lavare, Nando e gli altri uscirono dalla cabina lasciandomi lì, sprofondai immediatamente in un sonno profondo.

Quando riaprii gli occhi era pomeriggio inoltrato, mi alzai ed andai subito alla ricerca degli altri, trovai un biglietto che mi informava della loro discesa a terra per fare compere, ne approfittai per farmi una doccia altrettanto ristoratrice quanto il sonno. Sotto la doccia ebbi modo di ripensare a quello che era accaduto,  come avevo potuto comportarmi in quel modo? perché Fede non mi aveva fermato, soprattutto come aveva potuto sopportare e adesso cosa sarebbe successo?, di sicuro nulla sarebbe stato come prima.

Era innegabile avevo, quella mattina, provato un piacere che non sapevo potesse esistere, io non amavo quell’uomo ma ero conscia che se lui avesse voluto sarei stata disposta a fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto pur di riprovarlo ancora , la cosa mi spaventava, farlo con mio marito era dolce ma Nando mi possedeva sin dentro l’anima, del resto i miei sensi di colpa nei confronti di Fede, quel mattino, erano durati lo spazio di un attimo era bastato che mi mettesse il suo possente cazzo in mano ed avevo accantonato tutto per dedicarmi solo a lui, se mi avessero detto che ero così carnale avrei pensato che erano pazzi, eppure ero proprio io quella che si era comportata come una puttana, senza alcun ritegno, vogliosa solo di godere e far godere.

Decisi che era il caso di fare una lunga chiacchierata con mio marito, dovevamo a tutti i costi prendere una decisione, scappare da quel posto per non esserne sopraffatti.

 

 

Tempo di asciugarmi e mi avvidi che sul cellulare c’erano parecchie chiamate perse, tutte di Federico, quando lo richiamai mi disse che mi aspettavano a terra, saremmo andati a cena nel ristorante della sera precedente, dal canto mio gli dissi che avevo assolutamente bisogno di parlare con lui, da solo!.

Mi venne a prendere alla barca, ebbi modo di metterlo a luogo di tutte le mie riflessioni e delle mie paure, la vera mente della famiglia è sempre stato lui, il razionale, il pensatore inoltre l’ho sempre stimato per la sua capacità di sintesi e di esposizione.

Esordì dicendo che mi amava alla follia e che non voleva perdermi ma l’insegnamento ricevuto quella mattina era, per lui, che ero una femmina fuori dal comune, il termine mi colpì. Non avrebbe mai potuto far finta di nulla, lui non poteva certo farmi provare ciò che avevo provato con Nando, cercai di obiettare che a me bastava lui ma fui subito tacitata, aggiunse che vedermi e sentirmi godere a quel modo era stato bellissimo e che l’eccitazione ed il piacere avevano prevalso sulla gelosia e l’invidia.

Anche lui come me aveva dovuto fare il conto con il dopo e le sue conclusioni erano simili alle mie, ma meno ipocrite, non saremmo più potuti tornare indietro perché a me sarebbe sempre rimasto il rimpianto e cosa per me incredibile, anche a lui; mi confessò che mentre mi ripuliva, perché Nando glielo aveva ordinato, aveva avuto un’erezione ed aveva eiaculato senza neppure toccarsi, provava una sottile soddisfazione a sentirsi umiliato, come nel vedere me sottomessa a quel cazzo mastodontico, terminò dicendo che la decisone doveva essere mia ma che secondo lui avremmo dovuto continuare quell’avventura visto che era piacevole per tutti.

Annui, in cuor mio sapevo di desiderarlo quanto e più di lui, la decisione era presa, cosa sarebbe accaduto ora?

Andammo direttamente al ristorante dove loro ci stavano già aspettando, erano entrambe allegri e mi salutarono cordialmente, Clara non sembrava per nulla turbata da quanto era accaduto e non covava sentimenti di rancore nei miei confronti, la cosa mi sollevò perché in parte temevo potesse accadere. Mi fecero sedere alla destra di Nando, alla mia sinistra mio marito e di fronte Clara, dopo aver ordinato degli antipasti di mare lui pose la sua grossa mano sulla mia: “cara è stato davvero bellissimo, erano anni che non provavo niente di simile, sei strettissima, sarà davvero un piacere svezzarti, ora vai in bagno dove ti toglierai le mutandine che avrai cura di consegnarmi” il tono era calmo ma deciso, di quelli che non ammetto repliche, mi alzai ad andai verso la toilette, solo a metà percorso mi resi conto che non avevo neppure chiesto il parere di Fede.

Quando tornai al mio posto, prima di sedermi, gli consegnai quanto aveva richiesto.

Mi disse che aveva molti progetti su di me: “ma ogni cosa a suo tempo, per ora sappi che voglio avere la tua fichetta sempre a disposizione, Clara provvederà a toglierti un po’ di peli superflui, quindi ogni volta che intenderai coprirla dovrai avere prima la mia autorizzazione” e poi rivolgendosi a mio marito: “tu dovrai sempre obbedire prontamente e se vorrai essere soddisfatto, da mia moglie o dalla tua, dovrai prima chiedermi il permesso, tutto chiaro?”, rispondemmo quasi all’unisono abbassando la testa in segno affermativo e Federico aggiunse: “sì padrone”, non potei fare a meno di pensare che quell’uomo aveva una personalità fortissima, carismatica.

Stavo ancor pensando a questo quando sentii la sua mano risalire la coscia ed iniziare a titillarmi la clitoride, era una carezza dolce, scorreva con le dita lungo le mie labbra e di tanto in tanto infilava il medio dentro di me. Era pazzesco mi stava masturbando in luogo pubblico pieno di decine di persone, mi sentivo avvampare e nello stesso tempo mi bagnavo in maniera indecente, temevo che quello che era evidente per tutti i nostri commensali potesse esserlo anche per gli altri.

” ehi Fede lo sai che la tua mogliettina è una porcellina? mi sta bagnando tutta la mano, penso che tra poco esploderà in un orgasmo, sarà utile che le tappi la bocca, perché non le dai un bacio?”

Non appena sentii la lingua di mio marito in bocca fui sopraffatta dall’orgasmo, seppure cercando di farlo nella maniera più discreta possibile.

Quando riaprii gli occhi sia Nando che Clara sorridevano, lui rivolgendosi alla moglie le disse che quella sera avrebbe dormito in cabina con mio marito perché lui voleva scoparmi con calma.

Seppure avessi fatto sesso per metà mattinata ed avessi appena avuto un orgasmo non vedevo l’ora di tornare  sulla barca per passare la prima notte con lui, scoprii a quel pensiero che mi stavo bagnando di nuovo, il mio corpo mandava segni inequivocabili a volte anche a dispetto della mia testa.

 

 

 

 

Ancor prima di entrare in cabina ero già bagnata, il solo pensiero di prendere quell’enorme cazzo dentro di me mi esaltava eccitandomi all’inverosimile,  Fede chiese a Nando se intendesse prendermi anche il culetto, lui con fare sornione gli rispose che a tempo debito ci avrebbe pensato al che mi marito replicò che, nel caso, gli sarebbe piaciuto assistere, poiché lui lo guardava e restava in silenzio Fede aggiunse: “la prego, padrone mi faccia assistere”.

 

A Nando si allargò un sorriso compiaciuto e battendogli una pacca sulla spalla lo congedò dicendogli che eventualmente lo avrebbe chiamato visto comunque che da una cabina all’altra si sentiva benissimo, erano sul punto di congedarsi quando rivolgendosi a Fede disse:” sai, pensavo che sicuramente sentirai i gemiti e le urla di tua moglie mentre la prendo, a Clara verrà di sicuro voglia  obbediscile in tutto quello che ti chiederà ed io vedrai che ti farò un bel  un regalo”.

Finalmente entrammo in cabina mentre Clara e Fede si recavano  in quella vicina, ci spogliammo e lui mi mise subito una mano sulla mia natura, era bagnatissima, “ uhmm, hai proprio una voglia incredibile, senti qua che roba” poi, come prima al ristorante, iniziò ad accarezzarmela e introdusse il suo dito medio all’interno, fremevo dal  piacere, allungai la mano toccandoglielo, era durissimo ed enorme.

Ancora una volta le sue dimensioni mi stupivano e mi eccitavano, ebbi il mio primo orgasmo.

Mi fece mettere alla pecorina ed iniziò a leccarmela, sembrava volesse mangiarmela tanta era la foga, quando introduceva la lingua a mo’ di una penetrazione mi portava in paradiso, avevo una voglia incredibile di sentirlo dentro di me, istintivamente gli  urlai di mettermelo dentro e sfondarmi.

 

Finalmente sentii la sua grandissima cappella che inizia a violarmi, provavo come dei brividi tanto ero sensibile e vogliosa, poi man mano che il suo enorme bastone si faceva strada ed affondava completamente in me  un enorme calore mi pervadeva, mi imponevo quasi di cercare di resistere un po’ di più ma non era possibile, non riuscivo a trattenerlo, l’orgasmo arrivava travolgente.

Era incredibile non mi riprendevo da uno che lui, muovendosi con un ritmo costante mi riportava in brevissimo tempo sulla soglia di un altro, era sufficiente che aumentasse il ritmo o mi colpisse con un affondo più potente che immediatamente godevo di nuovo.

Senza quasi rendermene conto mi ritrovai ad incitarlo a gran voce a darmene di più ed ancora, che era bellissimo, senza alcun incoraggiamento da parte sua mi misi ad urlare che ero la sua puttana e poteva fare di me tutto ciò che voleva purché continuasse a martellarmi e non smettesse mai.

Ero piena di voglia e bene immaginavo quale fosse il premio, sentire ancora il suo enorme cazzo dentro di me, stavo per fargli un cenno di assenso quando mi arrivò la prima pacca, fortissima, mi lasciò quasi senza fiato.

Nando mi disse che siccome non avevo prontamente contato quella non contava e si ripartiva daccapo , di fare attenzione altrimenti ne avrei prese davvero tante.

Tra il bruciore ed ascoltare le sue parole mi arrivo la seconda altrettanto forte sull’altra chiappa, questa volta non pensai al bruciore e dissi subito, una!, nonostante non perdessi occasione di lamentarmi che mi facevano male non mi distraevo e contai sino a dieci.

“il tuo culo è bellissimo e così rosso, pieno delle mie impronte, è ancora più bello”, mi rimise dentro tutto il suo bastone, mi sentivo trafitta e piena, dimenticai di colpo tutte le sberle e gli dissi che se voleva mi poteva sculacciare ogni volta che lo desiderasse se poi la ricompensa era tanto dolce, adoro il tuo grosso cazzo e come lo usi!

 

 

 

Entrammo in cabina e Clara che si era già preparata per la notte si tolse la camicia da notte e nuda si infilò sotto le coperte, nonostante la sua età era ancora una bella donna, per non essere da meno anch’io andai sotto le lenzuola completamente nudo. Quasi subito iniziammo ad udire dall’altra cabina suo marito alle prese  con mia moglie, più che altro erano udibilissimi i gemiti e gli orgasmi di Monica, mi ritrovai con una vistosissima erezione.

Clara quasi con fare materno iniziò ad accarezzarmi i capelli,  “senti tua moglie quanto gode?, vero che è eccitante?, scommetto che non l’avevi mai sentita tanto femmina”, poi tolse il lenzuolo e mi disse di leccargliela, avrei voluto appoggiare l’orecchio alla parete per sentire meglio cosa accadeva dall’altra parte ma mi misi con la testa tra le sue gambe ed obbedii.

La leccavo con passione e metodo, correvo lungo la sua natura introducendo la mia lingua il più possibile all’interno per poi riuscirne, quindi correvo lungo le grandi labbra e mi intrufolavo soffermandomi sulla clitoride a cui alternavo dei colpi di lingua a dei piccoli morsetti, quando sentivo che era prossima all’orgasmo mi allontanavo dedicandomi alle sue bellissime tette che accarezzavo, baciavo e leccavo, i suoi capezzoli sembrava volessero esplodere, mentre  giocavo con il suo seno non tralasciavo di accarezzarle la fichetta  introducendo le dita e godendomi il suo calore ed i suoi gemiti, smettevo solo per ritornare tra le sue gambe.

Aveva un buon odore, diverso da quello di Monica ma comunque buono, Clara ansimava sempre di più sino a quando: “con la lingua sei davvero bravo, complimenti mi stai facendo morire, bravo mi fai godere, continua così dai, bravo, dai vengo, vengoooooooooo” e mi ritrovai in bocca una calda colata che ingoiai.

Tra i suoi gemiti e quelli di mia moglie mi sembrava di impazzire, il mio cazzo era durissimo ed avevo una gran voglia di godere anch’io, ero evidentemente entrato nella parte di sottomesso perché mi ritrovai a chiederle se poteva darmi un po’ di piacere.

Clara, mi diede una lieve carezza, “povero  pisellino, hai tanta voglia, vero?, guarda com’è teso il piccolino”, poi ritrasse la mano dal cazzo e tirandomi leggermente i testicoli mi rispose che non poteva fare nulla, avrei dovuto chiederlo a Nando ma non le sembrava opportuno disturbarlo in quel momento quindi  mi intimò di non pensare neppure per un attimo di  segarmi perché probabilmente più tardi, era quasi sicura, sarei riuscito lo stesso a svuotarmi, infine mi disse di riprendere ad accarezzarla e leccarla su tutto il corpo.

Malgrado la voglia pazzesca di sborrare, avevo il cazzo ed i testicoli che mi dolevano dal desiderio, cominciai a dedicarmi alla mansione affidatami  con l’orecchio proteso a quello che accadeva di là, ebbi quasi un sussulto quando senti mia moglie urlare per l’ennesima volta, questa volta era però diverso, poi capii che lui la stava schiaffeggiando, per un istante pensai di intervenire ma poi mi vennero in mente le parole di Nando e sentii mia moglie la quale chiaramente contava le sberle che riceveva, con ancora maggior foga mi ributtai a leccare la fica di Clara. Tra il sapore intenso della sua fica, i sui gemiti e sentire mia moglie che chiedeva al suo amante di sculacciarla quando lo desiderava pur di avere ancora il suo grosso cazzo in premio mi sembrò di andare in corto circuito, senza volerlo e senza toccarmi sentii il mio cazzo irrigidirsi ancor di più, iniziai ad eiaculare.

Era la prima volta che provavo un simile appagamento nello sborrare,  alcuni schizzi colpirono la gamba di Clara, senza che lei mi chiedesse nulla immediatamente mi piegai ed iniziai a pulirla leccando il mio stesso sperma, lei mi guardò amorevolmente ed aggiunse “visto pisellino!, te l’avevo detto che ti saresti svuotato comunque, ho capito da subito che ti eccita terribilmente far scopare tua moglie da un vero uomo, godi ad essere cornuto e sottomesso”.

Ero immerso nei miei pensieri  provavo una nuova forma di piacere che prima non conoscevo e non avevo mai neppure immaginato potesse esistere eppure era indiscutibilmente appagante, sentire e vedere mia moglie con Nando mi eccitava terribilmente più che possederla io stesso, nonostante ciò io l’amavo profondamente e l’unico vero timore era quello di perderla, sentivo e vedevo la sua partecipazione era chiaro che a lui non riusciva a negare nulla.

 

 

Mentre ero così assorto mi sentii chiamare da mia moglie, mi precipitai nella cabina a fianco, Monica era alla pecorina ed aveva sulle chiappe rossissime i segni delle sue mani, le sculacciate erano state decisamente violente, erano ben visibili. Nando mi disse che dato il mio comportamento aveva deciso di premiarmi  e  per questo potevo assistere all’inculata di mia moglie.

Nonostante la precedente sborrata il mio cazzo divenne nuovamente durissimo, il solo pensiero di quel cazzo enorme nel culetto della mia Monica mi faceva letteralmente impazzire di piacere, il realtà avevamo già qualche volta praticato sesso anale ma a lei non era piaciuto granché, ero proprio curioso di vedere come avrebbe reagito, gli risposi solo con un: “grazie padrone”.

Nando mi ordinò di prepararli, al momento non capii bene cosa intendesse, ma lui mi spinse quasi con forza con la bocca verso il corpo di mia moglie, cominciai così a leccarla, passavo lungo la sua bellissima fichetta che era un lago ed aveva un afrore che mi mandava in estasi poi passavo alla rosellina dell’ano, affondandoci la lingua dentro, continuai per un po’ con questa operazione sino a quando lei si mise quasi ad urlare: “bravo il mio cornutino, preparami bene per il mio stallone, uhmmm come lecchi bene” quindi si inarcò ed ebbe un orgasmo; a quel punto Lui mi fece segno di alzarmi e mi riempì le mani di un lubrificante che ebbi cura di spalmare con delicatezza ed attenzione sul buchino di Monica, pensavo di aver terminato la mia funzione ma lui mi riempì nuovamente le mani e mi fece segno verso il suo bastone.

Mi ritrovai così a spalmare il suo mastodontico cazzo, tenerlo in mano dava ancor meglio la sensazione di quanto fosse grande e grosso, non ho mai avuto tendenze omosessuali eppure lo stavo lentamente segando e la cosa mi piaceva, ero stordito e confuso io stesso dai miei sentimenti, lo sentivo durissimo, percepivo la sua potenza , per un attimo ebbi un indicibile invidia.

“ Ehi, Fede, ci stai prendendo gusto?, ti piace il mio cazzo?”, -“sì padrone, è bellissimo e grossissimo”, lui mi guardava e sorrideva, aggiunse che prima o poi me lo avrebbe fatto assaggiare ma ora doveva pensare alla sua nuova troietta, “certo padrone, ti prego però non farle troppo male”.

Vidi Nando posizionarsi dietro a mia moglie, io guardavo con apprensione il suo grosso cazzo che giocava intorno al buchetto del suo culetto infilandosi solo per un piccolo pezzettino di cappella, Lui mi ordinò di baciarla, così mio malgrado andai davanti a Monica che aprì gli occhi ed accolse la mia lingua in bocca, aveva le labbra gelide eppure il suo corpo era sudato ed accaldato.

Dopo averla baciata le chiesi come andasse e cosa provasse, lei guardandomi mi disse che aveva paura ma era terribilmente eccitata e non vedeva l’ora che lui la prendesse così dopo avrebbe potuto rigustarselo davanti; capii che era successo qualcosa perché lei spalancò la bocca emettendo un suono soffocato, contemporaneamente Nando disse che il più era fatto, la sua grandissima cappella aveva forzato per intero l’entrata.

Gli occhi della mia dolce mogliettina si riempirono di lacrime, le domandai se volesse smettere ma lei, mordendosi le labbra, mi fece segno di no con la testa, intervenne Nando: “diglielo che sei la mia troia e che desideri prenderlo tutto nel culo”, Monica era come una marionetta, guardandomi negli occhi mi disse: “amore mi sta spaccando, mi brucia da morire ma sono la sua troia e voglio essere brava prendendolo tutto nel culo sino in fondo”

Non ho idea di quanto sia andata avanti quella specie di tortura, lei non riusciva a fermare le lacrime ma stranamente non gli chiedeva di smettere anzi avevo notato che collaborava spingendo il suo culetto all’indietro per farsi inculare meglio, poi iniziò ad ansimare: “ oh Dio amore, comincia a piacermi, mi fa male ma mi piace, è bello, tesoro sento che sto godendo, mi piace, mi piace, mamma mia che bello, sì dai, ancora, battimi forte, sfondami tutto il culo”, Nando cominciò così a muoversi sempre più forte, le dava dei colpi violentissimi , aggrappato ai fianchi di mia moglie affondava con colpi vigorosi e profondi,: “troia diglielo quanto godi” e lei prontamente “amore è vero sono una troia, sto godendo come mai prima, Dio come mi incula bene, è un toro, non resisto più, che cazzo, che cazzooooooo” , la vidi godere mentre piangeva, mai prima avevo visto mia moglie godere tanto intensamente era bellissima, una dea!.

 

 

 

 

 

Gli orgasmi si susseguirono uno dopo l’altro oramai Monica godeva in maniera incredibile anche con la penetrazione anale, Nando le dava dei colpi incredibili, alternava il ritmo da lento e profondo a convulso, quasi violento e spesso accompagnava il tutto con delle sonore pacche sul culetto che Monica diligentemente contava.

Dopo numerosissimi orgasmi venne anche il momento di Nando: “adesso ti riempio di sborra” e affondando ancor più nel corpo di lei e tenendola per i fianchi iniziò a scaricarsi, Monica dal canto suo non smetteva di incitarlo: ” riempimi tutta, oh sì è bellissimo… com’è calda mi stai facendo un bel clistere”…ed anche lei ebbe il suo ennesimo orgasmo, quando lui uscì un rivolo abbandonante di sperma colò lungo le cosce della mia amata mogliettina.

Feci ritorno alla mia cabina mentre loro a turno andavano sotto la doccia, non potevo togliermi dalla mente, rivivendole, le immagini a cui avevo e da poco assistito, tutto in Monica era sensuale si capiva che quel tipo di sesso era per lei non solo appagante ma forse irrinunciabile, ora dovevamo capire come sarebbero cambiate le cose nel nostro ménage, inoltre il mio stato confusionale era alimentato dal fatto che prendevo coscienza di come l’essere cornuto sottomesso non solo non mi infastidiva  bensì mi eccitava terribilmente.

Passammo tutti una notte tranquilla la mattina dopo mentre facevamo colazione Clara disse che mia moglie sembrava persino più bella, il sesso le faceva bene, io non potei che confermare, Monica era davvero radiosa.

…………

Nei due giorni che seguirono la mia maratona di sesso con Nando non accadde nulla di particolarmente entusiasmante, Clara era tornata in cabina con suo marito ed io dal mio, sentirli fare l’amore, la sera, mi eccitava da impazzire avrei voluto essere io in quel letto, farlo con Federico  non mi appagava, solo grazie all’orgoglio resistevo dal pregarli di farmi entrare e potermi dissetare a quella fonte di piacere.

Il terzo giorno ero nervosissima, non capivo perché Nando non mi prendesse, aveva ben detto che sarei stata la sua Troia, non perdevo occasione per stuzzicarlo e come lui aveva comandato ero sempre senza intimo, eppure lui neppure mi sfiorava, mi sembrava di impazzire.

Mio marito si accorse del mio stato d’animo ed ovviamente aveva ben capito da cosa derivasse, pur se io mi atteggiavo quasi la cosa non mi interessasse, lui era di una dolcezza infinita e spesso mi masturbava per alleviare la mia tensione, paradossalmente la cosa acuiva il mio desiderio.

Dopo aver fatto colazione quella mattina andammo a fare un bagno su una  piccolissima spiaggia nella parte posteriore della Maddalena, forse la meno attraente della zona ma con l’indiscusso privilegio di essere deserta, dopo aver buttato l’ancora poco distante dalla riva vi arrivammo vicinissimi con il tender.

Sia io che Clara fummo invitate a metterci in topless e dopo un bagno ristoratore eravamo stese come lucertole a prendere il sole, in cuor mio speravo che Nando mi dedicasse un po’ di attenzione ma era assorto nella lettura di un libro, dopo qualche tempo arrivò un altro piccolo gommone che dopo aver buttato l’ancora vide arrivare a nuoto due giovani ragazzi poco meno che trentenni.

I ragazzi si posizionarono a fianco a noi femminucce ed i due avevano lo sguardo calamitato sul nostro corpo radiografandoci, nello stato di eccitazione in cui mi trovavo la cosa non fece che acuire il mio desiderio, già di per sé notevole, la cosa non sfuggì a Nando il quale mi chiamò.

Quando mi avvicinai mi disse quasi in un orecchio: ” lo so che muori dalla voglia, se obbedirai a tutto ciò che ti dirò di fare senza obiezione alcuna stasera la passerai nella mia cabina” ancor prima di sapere cosa avesse in mente ero felice come una bambina, quando però ascoltai cosa avrei dovuto fare ebbi un attimo di mancamento ma memore di quello che mi aveva appena detto non replicai e rimasi in silenzio, lui rincarò ” in giornata però che potrebbe arrivare”

 

Quasi fossi priva di volontà, senza neppure guardare gli altri, mi recai davanti ai due ragazzi e senza parlare mi tolsi anche l’ultimo pezzo che mi copriva, restando completamente nuda, nel loro sguardo si leggeva misto di libidine e perplessità.

Mi vergognavo come una ladra e nello stesso tempo ero eccitatissima, sentivo lo sguardo di tutti puntato su di me, prima di essere sopraffatta dall’ansia che provavo tirai fuori tutto di un fiato: ” il mio padrone ha visto che vi piaccio e mi ha detto di dirvi che se volete, per 20 euro a testa, posso segarvi e svuotare i vostri coglioni facendomi sborrare addosso”.

I due nonostante la strana situazione non si persero d’animo, beata gioventù, replicarono che non avevano con loro il denaro ma che ,se mi fidavo, me lo avrebbero dato dopo, annuii con il capo e dopo un secondo erano privi di costume e mi mettevano in mano i loro cazzi in piena erezione, non erano molto grossi e lunghi, in compenso durissimi.

Mentre li masturbavo uno dei due, il più intraprendente, mi infilò un dito nella fichetta e trovandola bagnatissima esclamò ” che troia, cazzo sei un lago, Maurizio senti anche tu”, il solo sentire il dito dentro mi fece perdere ogni contegno ed iniziai a mugolare di piacere, imperiosa arrivò la voce di Nando che intimò ai ragazzi di non toccarmi altrimenti mi avrebbe fatto smettere immediatamente.

Sia io che loro restammo delusi, nel frattempo Maurizio mi avvertì che era arrivato al limite quindi si alzò, mi fece sdraiare, si mise a cavallo su di me, lasciando che il suo amico guardandoci continuasse lentamente a segarsi, ripresi il suo pene in mano ed aumentai la velocità della sega, subito dopo una serie di schizzi arrivarono a colpirmi, sul viso, sul seno e sulla pancia.

Maurizio si andò a buttare in mare, mi aspettavo che il suo amico prendesse il suo posto ma egli mi fece cenno di inginocchiarmi e si mise davanti a me, con la sinistra gli accarezzavo dolcemente i testicoli mentre con la destra lo masturbavo energicamente.

” Dai Troia svuotami, voglio riempirti tutto quel bel faccino di sborra”, tra lo sperma del suo amico che colava sul mio corpo e la situazione, mi sentivo profondamente puttana, con mia grande sorpresa la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi, lo sentii irrigidirsi, segno che anche lui era prossimo all’eiaculazione, certo aveva resistito un bel po’ prima di cedere le armi.

” Sto per arrivare, non fermarti, indirizzatelo in faccia”, senza opporre alcuna resistenza feci come voleva, aumentai il ritmo della sega e lo avvicinai di più al mio volto, il primo schizzo mi sorprese colpendomi tra il naso e la bocca, chiusi istintivamente gli occhi e fui colpita da altri 3/4, che presero anch’essi a colare sul mio corpo, non so perché lo feci ma istintivamente prima di lasciarlo dalla mia stretta diedi un bacio sulla punta del suo cazzo.

Lui si rivestì e si tuffò in mare, io mi buttai nuda.
Poco dopo il clima era più tranquillo, loro erano certamente appagati mentre io, tra il sentire i loro durissimi cazzi e la doccia di sperma che mi ero fatta, ero ancora più vogliosa, mi avvicinai a Nando sperando di ricevere un premio ma lui mi rimproverò dicendomi che avrei dovuto aspettare la sera, che sino ad allora dovevo tenere a bada i miei bollenti spiriti, per la prima volta guardai negli occhi mio marito, lo sguardo che mi ricambiò era un insieme di incredulità e di piacere, aveva una chiazza sul costume chiaro segno che era venuto anche lui per la mia performance.

Restammo a chiacchierare un po’ tra noi, la loro attenzione era focalizzata oltre che sul mio corpo, segno evidente era la loro ritrovata erezione, sul fatto che chiamassi Nando padrone e che mio marito mi lasciasse tanta libertà, l’arrivo di altri bagnanti di fatto fece cessare la conversazione mi indusse a rivestirmi e poco dopo tutti tornammo alle rispettive imbarcazioni.

Pranzammo sulla barca, prima di andarsene i ragazzi vennero a pagare la mia prestazione, mi diedero 50 euro e mi dissero di tenere il resto aggiungendo se fosse possibile ripetere la cosa, anzi meglio fare anche di più, Nando rispose per me:” ragazzi lei é la mia troia, decido io se è quando, siete stati fortunati oggi ma non credo vi sia un’altra possibilità”.

Continuavo ad essere una pentola piena di pressione avevo un desiderio incredibile di godere bene, non vedovo l’ora arrivasse sera, come mi ero potuta ridurre a tanto?, cercai di parlarne a Federico, la parte razionale della coppia.

Mio marito cercò di rincuorarmi, mi disse che era normale, covavo sotto le ceneri di donna “seria” un profonda femminilità che era arrivata allo scoperto con il mio amante ed ora il sesso mi mancava, quel tipo di sesso, inoltre lui era davvero bravo a farmi tendere come un elastico facendo montare in me il desiderio, di non preoccuparmi e di fare quello che mi veniva detto perché era sicuro che ne avrei ricavato grandissimo piacere.

Fummo distolti dai gemiti di Clara che, beata lei, si stava gustando l’enorme palo del marito, provai una fitta d’invidia e gelosia per lei. Quando udii la voce che ci chiamava ebbi un vero e proprio tuffo al cuore, speravo toccasse a me.

Entrati nella loro cabina lui ordinò a me di portare all’orgasmo sua moglie con la bocca, era la prima volta che lo facevo, avrei voluto dirgli che mi piaceva troppo il suo cazzo e che di lei mi interessava davvero poco, invece senza dire una parola mi accucciai tra le sue gambe ed iniziai a leccarla e baciarla.

Cercai di farle quello che sapevo piaceva a me, con un discreto successo, anche se lei ebbe modo di dire che Federico era molto più bravo, solo allora mi accorsi che il mio Martino era impegnato a fare un pompino a Nando mentre si segava alla grande, dopo poco si mise a grugnire, senza peraltro abbandonare il suo prezioso boccone, e si schizzo sulla pancia.

Nando lo fece smettere nonostante le preghiere di mio marito di poter continuare, prima che Clara finalmente mi godesse in bocca riuscii ad udire Federico che gli diceva: ” il sapore del tuo sperma mi piace, vorrei mi permettessi di berla ma nel culo ho paura” e lui che gli rispondeva di non preoccuparsi perché al momento opportuno tutto sarebbe stato naturale che ora voleva conservarsi per la serata, visto che aveva una troietta ninfomane da accontentare.

Una volta accontenta anche Clara, che probabilmente aveva addosso anch’essa la voglia repressa dalla mattinata al mare fummo congedati, con mio vivo disappunto, solo io e Nando non avevamo ricevuto il totale appagamento, gli altri bene o male avevano goduto, non ci restava che tornare in cabina e cercare di riposare.

Appena alzati decidemmo di andare a terra a prenderci un buon caffè, Nando mi fece cambiare d’abito ordinandomi di mettere un prendisole che mi obbligava a fare molta attenzione per non mostrare le mie nudità, mentre ci recavamo al bar pasticceria del corso disse che quella sera avremmo cenato al solito ristorante e che il conto l’avrei pagato io.

Lo guardai con un’aria perplessa, mi spiegò che avremmo cenato con i soldi delle mie prestazioni, ridendo gli dissi che avremmo fatto la fame perché con 50 euro non avremmo potuto neppure prendere i soli antipasti, ” vorrà dire allora che dobbiamo aumentare il gruzzolo”.

Arrivati in pasticceria ci accomodammo su due tavolini all’esterno, Nando volle che io mi mettessi in modo che di fronte a me vi fosse un attempato signore, lui di fianco a me e Clara e Federico nel tavolino a fianco.

Mi accorsi subito che il vecchio mi mangiava con gli occhi, del resto avevo il mio bel da fare per non mostrare oltre quello che già si intuiva, Nando mi si accostò ed a bassa voce mi disse “fagliela vedere”, sino a quel momento avevo tenuto le gambe ben chiuse per non mostrare che non portavo le mutandine e nonostante questo il vecchio non distoglieva neppure per un secondo lo sguardo, quando aprii leggermente le gambe un sorriso si dipinse sul suo volto, Nando mi esortò ad allargarle maggiormente, quando lo feci il sorriso divenne uno sguardo carico di libidine.

Prendemmo il caffè e chiacchierammo, a parte quando passavano altre persone mi ero oramai abituata a tenere le gambe ben larghe e la mia fichetta esposta alle voglie del mio dirimpettaio che aveva finito da tempo la sua consumazione ma non ci pensava neppure ad andarsene perdendosi lo spettacolo che mostravo.

Fu allora che Nando mi disse: ” vai!, offriti, però chiedigli 100 euro”, ancora una volta il cuore mi balzò in gola, non che non me l’aspettassi però era più forte di me.

Mi alzai e mi avvicinai a lui, accostandomi al suo orecchio:” il mio padrone dice che visto che ti piaccio tanto per 100 euro ti posso segare e svuotare ben bene”, lui prontamente mi replicò ” il tempo delle seghe é finito da un pezzo” te ne do’ 500 per scoparti”, non sapendo cosa rispondere tornai al tavolo chiedendo cosa avrei dovuto fare, ” digli che non se ne parla, figa e culetto sono del tuo padrone se proprio vuole per 200 puoi fargli un pompino”, tornai dal vecchio e riferii, accettò.

Ci accordammo, io e Federico saremmo andati a casa sua per la prestazione, mentre percorrevamo il corso dentro me pensavo come fosse possibile e così naturale per me comportarmi in quella maniera, ero diventata una vera e propria puttana che faceva sesso in cambio di denaro, eppure la cosa non mi sconvolgeva, tutt’altro, eppure non pensavo ai soldi ma solo a compiacere al mio amante.

Dopo una tappa in farmacia per prendere i preservativi ci dirigemmo verso casa sua, una volta giunti si mise comodo sul divano mentre mio marito si sedette sulla poltrona di fianco, volle che lo spogliassi io, in quanto a me feci presto visto che indossavo il solo prendisole.

Era di sicuro più vicino ai settanta che ai sessanta ma non era per nulla stupido ed inoltre aveva una discreta dotazione, moscio era grande come quello di Fede in erezione: “bene cara fai con calma e mettici passione, visto quanto mi costi, altrimenti mi lamenterò con il tuo padrone e tu cornuto guarda bene e se vuoi segati”

Mi misi tra le sue gambe e cominciai a segarlo per farlo diventare duro e mettergli il profilattico, il suo grosso cazzo moscio lentamente cominciò a prendere vita ed ad ergersi, era davvero ben dotato l’amico, man mano che lo manipolavo iniziai a prenderci gusto.

Il vecchio continuava a ripetermi che ero splendida, una della più belle fiche che avesse mai avuto il piacere di vedere e ne aveva viste, aggiunse, che ero nata per essere troia, una come me era uno spreco che fosse solo per un uomo, intanto il suo cazzo era diventato davvero notevole, srotolai il condom e glielo infilai e poi iniziai a succhiarglielo.

Partivo dai grossi testicoli e percorrevo tutta l’asta per poi imboccare la cappellona, dopo poco inizia a farlo con vero trasporto, la riluttanza iniziale era svanita davanti ad un membro così invitante, la mia natura quasi gocciolava, quando mi disse che mi avrebbe dato 1000 euro se me lo facevo mettere dentro avrei voluto urlare di sìììì, anche gratis, rispose mio marito per me: “gli accordi sono per un pompino, fica e culetto sono del padrone, se fai un altro affronto ce ne andiamo”.

Ero eccitata in maniera parossistica avrei desiderato essere riempita e probabilmente se non avessi avuto il pensiero della sera con Nando mi sarei fatta penetrare da quel bel cazzo che avevo in bocca, il vecchio mi esortava a rallentare per farlo durare di più e poi mi disse che desiderava sborrarmi addosso e non nel preservativo.

Mi staccai dal suo bastone solo per dirgli di avvisarmi quando fosse stato il momento e gli chiesi dove preferisse godere, mi rispose sul viso e sulle tette, evidentemente è un chiodo fisso per i maschietti.

Era ben resistente l’amico, lo pompavo da un bel po’, vero che ogni tanto alternavo le attenzioni al cazzo con carezze e baci ai grossi testicoli, perché piaceva anche a me lavorarlo, ma oramai si era fatto tardi e mi doleva anche la mascella, quindi intensificai i movimenti accompagnandoli anche con la mano lungo tutta l’asta, non potevo non pensare che avevo soddisfatto più cazzi in quella settimana che in tutto il resto della mia vita.

Il vecchio mi avvisò che era al limite, così gli tolsi il preservativo, ancora una volta mi abbandonai all’istinto e gli diedi un bacio ed una pompatina senza protezione, poi lui si alzò ed io restando seduta iniziai a segarlo con vigore, non dovetti attendere molto, mi urlò che stava per godere, il cazzo si irrigidì ulteriormente, avvicinai ancor più il suo bastone al viso, chiusi gli occhi ed accolsi la sua abbondantissima sborrata, era molto densa e calda, dovetti combattere l’istinto di metterlo in bocca per ripulirlo, poi lui raccolse il suo sperma dal mio viso e me lo spalmò sul seno frizionando e massaggiando sino a quando la mia pelle non rimase asciutta, questo movimento sui capezzoli e la situazione ebbero il sopravvento ed ebbi un orgasmo.

Chiesi di potermi fare una doccia ed anche mio marito ne approfittò per ripulirsi ancora una volta aveva goduto nelle mutande, la cosa mi stupiva, ok gli piaceva essere cornificato e vedermi con altri ma in tutti gli anni che ci eravamo frequentati mai l’avevo visto tanto attivo, anche nei tempi migliori non era mai venuto tanto, le poche volte che l’avevamo fatto più di una volta durante la giornata si lamentava che era completamente vuoto e che gli dolevano le palle.

Mentre eravamo in bagno mi disse: “ti rendi conto, hai avuto un orgasmo facendo sborrare il cazzo di un vecchio” non lo feci terminare, “e tu hai visto che po’ po’ di cazzo aveva, molto più grosso del tuo ed hai visto quanto é durato e quanta ne ha fatta?, sarà vecchio ma come maschio vale più di te!”, dopo averle pronunciate mi pentii immediatamente e corsi ad abbracciarlo chiedendogli scusa, aggiunsi “sei la persona più meravigliosa del mondo, se lo vuoi, per amore tuo smetto subito” e lui “non credo ne saresti capace e poi ti conosco bene è almeno 2 giorni che impazzisci dal desiderio di farti prendere da lui, dobbiamo imparare a riconoscere quello che siamo e vogliamo, io l’ho capito, è inutile negarlo, godo di più a vederti fare la puttana con altri che prenderti io stesso” aveva ragione, come sempre del resto, aggiunsi :” è vero, come potrei mentirti, con lui mi sento donna e puttana, il suo grossissimo cazzo mi ha stregato, non riesco a pensare ad altro, grazie amore per la tua comprensione, ti amo tantissimo” , ci abbracciammo e ci baciammo.

3
1

Leave a Reply