Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La timida lasciva

By 24 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Milano, Lambrate,abito solo in un minuscolo appartamento al settimo piano.
Lavoro come grafico, ogni mattina mi alzo, il sole già alto e grigio, prendo l’ascensore, vedo la faccia assonnata riflessa nello specchio interno, bici, ufficio, bici, ritorno,
il sole nn c’è già più da un pezzo, riprendo l’ascensore, vedo la faccia stanca riflessa nello specchio interno, entro nel mio appartamento spoglio, prendo una birra e assaggio il sollievo mentre scorre giù decisa.
Suonano alla porta, seccato mi alzo, non bado ad aggiustarmi i capelli scompigliati, non bado alla barba di un centesimo di mm
troppo lunga, apro la porta e basta.
Ti vedo, hai addosso un pigiama il cui unico aggettivo appropriato è imbarazzante, azzurro con gattini che volano ovunque, non indovino le forme del tuo corpo
non ho la sfera magica, ti guardo negli occhi, una ragazza giovane, capelli scompigliati, mori, occhi neri, tratti teneri, ci dev’essere una qualche forma di bellezza ma i gattini
volanti rapiscono troppo la mia attenzione
“ciao, scusa se ti disturbo a quest’ora”
“Nessun disturbo”
“vorrei farti una domanda da buona vicina”
“il sale?”
“ahah, no, volevo chiederti se avevi per caso del latte”
“per i gatti?”
sorridi imbarazzata
“no è per me”
sei fortunata, è uno dei pochi superstiti del mio frigo quasi vuoto, lo vado a prendere e
te lo porgo
“grazie e scusami, ma la mattina non ce la faccio a stare senza, è più forte di me”
“sei nuova?”
“come?”
“nn ti ho mai visto”
” si, bè non proprio sono qui da un mese”
“ah”
” bè non esco spesso, non ci siamo mai incrociati”
“già, bè adesso è tardi per me vado a dormire”
“ok, allora buonanotte”
“notte”
sorridi imbarazzata, ti giri e rientri nel tuo appartamento che è di fronte alla mio, chiudo la porta, finisco la birra, mi appoggio sul letto, nessun pensiero erotico a riscaldarmi stasera solo gattini volanti e la curiosità verso una vicina appena conosciuta.

Le giornate scorrono con la stessa routine, ma si è aggiunto qualche piccolo nuovo elemento nella solita sequenza meccanica per uscire a lavorare,
ho iniziato ad incrociarti, soprattutto la mattina, avvolte innaffi i fiori, avvolte esci per fare la spesa, avvolte spazzi davanti la porta, ogni volta fai un sorriso velati e mi ringrazi ancora per il latte, nella tua espressione un innocenza impacciata e una riconoscenza che senti di non riuscire a colmare adeguatamente con i sorrisi, chissà
perché tanta importanza per un po’ di latte, chissà come fai ad avere la voglia di innaffiare le piante, sicuramente sei una persona molto distante da me o forse sono io
che durante la mattina sono distante da tutto.

Lunedì 23 luglio, ho dormito poco, il sonno mi mescola con il sudore, un caldo torrido in questa città, anche solo l’idea del caffè mi fa caldo, mi limito al latte del frigo,
jeans corti e camicia azzurra a maniche corte, prendo l’ipod e le cuffie, esco chiudo la porta e mi metto di fronte all’ascensore, sento dei passi dietro di me, mi giro, sei tu, tra le nebbie del caldo ti vedo, sei radiosa, un vestito bianco con fantasie floreali ti abbraccia stretta il corpo, sorridi,
“buongiorno”
“buongiorno”

si apre l’ascensore entriamo, nello specchio una donna bellissima e un uomo assonnato sempre con quella barba di un mm troppo lunga, faccio partire la canzone nell’ipod
http://www.youtube.com/results?search_query=Ashtray+Wasp&oq=Ashtray+Wasp&gs_l=youtube.3…0.0.0.303.0.0.0.0.0.0.0.0..0.0…0.0…1ac.
sesto piano
entrano due persone, sei davanti a me e noto tra i pensieri della mattina che secondo me hai il più bel culo del palazzo.
quinto piano
entrano altre due persone, siamo in 5 dentro questa scatola minuscola, siamo tutti con il viso rivolto verso le porte, tu vieni spinta contro di me, ci divide un mm di aria calda e intanto mi rivedo sulla considerazione di prima e penso che sicuramente hai il pù bel culo di tutto l’isolato.
quarto piano
avvolte la volontà delle persone riesce a battere ogni legge fisica, riesce ad entrare un altra persona, sfondi il mm di aria che ci separa, sei appoggiata contro di me,
i nostri corpi caldi sono uno contro l’altro, ho una reazione immediata, ho un erezione immediata, cresce forte su di te
terzo piano
sei su di me, tutta le gente intorno, il tuo culo perfetto è sul mio cazzo che sta crescendo, lo senti, cerchi di andare leggermente avanti, ti appoggio la mano sul bacino
ti avvicino lento ma deciso contro di me, segui il movimento della mia mano, il tuo corpo si appoggia,
aderisci, mi senti, sento con l’immaginazione la tua pelle oltre questi jeans
secondo piano
voglio il tuo corpo, la mia erezione è esplosa, non capisco più niente, siamo stretti in tutta questa gente, siamo affollati e nascosti, la mia mano sfiora la pelle della tua gamba,
tutti gli sguardi fissi sull’uscita, la mia mano fissa sulla tua coscia, l’ascensore continua a scendere, la mia mano continua a salire, la musica continua nelle mie orecchie, mi da il ritmo che le mie dita usano sfiorandoti le mutandine, sei calda, sei dolce, sei mia
primo piano
l’indice e il medio continuano a muoversi dolcemente sulle tue mutandine, ti stai bagnando, siamo due sconosciuti in mezzo a persone indifferenti e tu ti stai bagnando sulle mie dita mentre hai il tuo culo appoggiato al mio cazzo, restiamo indifferenti nei visi mentre i nostri corpi diventano lascivi e accesi nel contrasto, le porte si aprono, la gente esce, il tuo corpo accenna qualcosa, ti trattengo, aspetto che tutti siano usciti, premo il tasto sette, poi ti giro, ti tengo con decisione entrambi i polsi, ti guardo negli occhi, hai un emozione che oscilla di continuo tra paura ed eccitazione, non voglio lasciarti dubbi su cosa provare, ti bacio profondamente con la lingua e ti spingo contro la porta, senti il mio corpo addosso, premo lo stop
stop
mi stacco da te, continuo a fissati dritto negli occhi, mi slaccio la cintura guardandoti, non mi voglio perdere un grammo della tua emozione, non voglio perdermi la tua faccia eccitata mentre mi tiro fuori il cazzo in erezione feroce di fronte a te, non mi perdo niente, sei accesa, tutta la tua innocenza e pronta a riempirsi del mio membro.

Ti metto una mano dietro alla testa, ti guido giù, ti metti in ginocchio, gli sei di fronte, si avvicina la tua di mano e inizi a masturbarmi dolcemente, come se mi stessi esplorando, su e giù, lo guardi innalzarsi, mi stai caricando e intanto avvicini il tuo viso, ti strofini contro come se stessi facendo le fusa, assaggi con la pelle delle tue guance la mia eccitazione, questo mi piace, tu mi piaci, mi piaci quando inizi ad assaggiarlo solo con la lingua tenendo ancora le labbra distanti, i tuoi occhi si alzano, mi guardi l’istante prima di prenderlo in bocca, vuoi che ti guardi mentre compi il gesto scempio con eleganza, ti fisso e mi offri uno spettacolo degno mentre il cazzo sparisce dentro la tua bocca, poi sento stringermi le palle tra le tue dita, vuoi essere sicura di avere tutto, e avrai tutto.

godo, godo nelle tue labbra, godo che la vicina tanto educata mi situa facendo un pompino famelico nell’ascensore, godo a guardarti nello specchio con il mio cazzo in bocca, godo a vedere mentre te lo infili tutto dentro fino alla gola, godo nel vederti ritmica e affamata, sei magnifica, l’orgasmo si avvicina tra le tue labbra, la mia mano ti prende i capelli, ti allontano il viso, chiudi gli occhi, la mia mano compie l’atto finale mentre tu attendi ad occhi chiusi e a bocca aperta, ti vengo in faccia, sul vestito, sulle labbra, sulla fronte, ti abbeveri ancora eccitata, ti abbeveri eccitata d’infangare la tua innocenza così profondamente, mi alzo i vestiti, tu ancora in ginocchio, premo il pulsante, esco dall’ascensore tu sei ancora li disastrata ed eccitata, mi allontano veloce per immergermi di nuovo nella mia routine meccanica.

i commenti sono ben accetti, scrivetemi pure a fidelio03021986@gmail.com

Leave a Reply