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Racconti Erotici Etero

La timida Rosa

By 15 Settembre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Rosa era una brava ragazza di 19 anni che la natura non aveva dotato di un fisico perfetto: qualche chilo sovrappeso e una miopia così forte da costringerla a portare sempre occhiali davvero spessi e che non le donavano troppo. Aveva perso un anno scolastico non per scarsa voglia di studiare o poca intelligenza ma per alcuni problemi di salute che la fecero stare più tempo in ospedale che sui banchi di scuola. Affrontare un anno scolastico con nuovi compagni per lei che era così timida era davvero un’impresa: la maggior parte la ignoravano, altri non erano riusciti a capire che non era altezzosa ma solo riservata e la odiavano, alcuni la rispettavano anche se non le davano una grande confidenza. Tra quelli che la rispettavano c’era Alex, il quale, a differenza di molti, la avvisava sempre quando la classe organizzava qualche pizzata o qualche scampagnata fuori porta. Rosa lo apprezzava per questo ma non riusciva comunque ad aprirsi neanche con lui, forse per il fatto che anche lui non si apriva volentieri, anche se all’apparenza era ben più socievole di lei. Ma nella vita occorre sempre aspettarsi delle sorprese: come ogni anno, Alex si preoccupava di organizzare con i compagni di classe più intimi e altri amici extra-scolastici il cenone di San Silvestro. Approffitando della presenza sicura dell’unica vera amica che Rosa aveva, Alex invitò anche lei che come sempre accettò. La cena fu in una bella trattoria del loro paese dotata di giardino. Dopo i brindisi di mezzanotte, molte coppiette si appartarono, tra cui l’amica di Rosa col fidanzato. Dentro il locale, a parte qualche anziano e i padroni, l’unica persona che Rosa conosceva era Alex che le sembrava pure un po’ brillo quando le si avvicinò con mezza bottiglia di spumante e le chiese se le andava l’ultimo bicchiere con lui. Lei accettò ma gli chiese di andare fuori nel giardino. Faceva freddo ma era sereno, il cielo era pieno di stelle e le piante di quel giardino talmente belle e ben curate da rendere l’atmosfera davvero romantica, tanto che, finito il brindisi e appoggiati i bicchieri su un muretto, mentre camminavano Rosa si permise addirittura di cingere un fianco col braccio ad Alex, un gesto di affetto che non era certo abituale per lei che non dava confidenza praticamente a nessuno. Forse fu per quel gesto o forse fu perch&egrave anche Alex trovava l’atmosfera terribilmente romantica che le si piazzò davanti , la strinse a s&egrave e all’improvviso la baciò. Estereffatta, Rosa non reagì e lasciò che la lingua di Alex scivolasse dentro la sua bocca e compiesse mulinelli a ripetizione. In una frazione di secondo Rosa pensò che era tutto davvero bello; l’atmosfera, l’essere per una volta l’oggetto del desiderio di un uomo e anche Alex non era poi male. E così anche lei lo abbracciò e partecipò al bacio. Forse fu perch&egrave ci stava mettendo passione che a un certo punto, mentre continuavano a limonare, sentì le mani di Alex che dalla schiena scendevano verso il sedere e risalivano fin sulle spalle con decisione. Non le dispiaceva che qualcuno toccasse e desiderasse il suo corpo, tanto che ebbe delle piccole scosse, brividi che erano un miscuglio di piacere e di paura che l’esperienza non fosse reale. Ma quando sentì la mano di Alex che le slacciava i bottoni dei jeans capì che era tutto vero: Rosa non disse nulla, voleva vedere se Alex la desiderava veramente e quando in un colpo infilò la mano sotto le mutandne ne ebbe conferma. Ebbe un sussulto, tanto che Alex pensando di averle fatto male, tenne ferma la sua mano sotto gli slip ma quando vide che Rosa continuava a limonarlo imperterrito cominciò a muovere la sua mano delicatamente, facendo un sensualissimo ditalino alla ragazza che si stava inumidendo alla grande. L’eccitazione era troppo forte per lei che non era abituata a ricevere quelle attenzioni tanto che venne. Alex probabilmente non se ne accorse poich&egrave Rosa a quel punto era già bagnatissima, e lei, che non desiderava farsi accorgere del piacere che aveva provato, gentilmente gli tolse la mano dagli slip con una scusa.
” Ti va se rientriamo? Ho un po’ freddo”. Alex acconsentì e rientrarono nel locale dove conclusero la serata ballando con la musica del dj. Quando Rosa si svegliò nel suo letto nella tarda mattinata del primo giorno dell’anno, pensò di aver sognato ma le sue mutandine indossate dalla sera prima testimoniavano con la loro umidità che era stato tutto vero: era stato tremendamente bello ricevere le attenzioni di un ragazzo. Rosa però era una orgogliosa e non voleva fare la figura di quella che si attacca come la colla al primo che la considera un po’. e dopo pranzo scrisse un messaggio su Whatsapp ad Alex.
” Buongiorno e buon anno! Come stai? Io ieri sera con te sono stata bene. Però ci tengo a dirti questo: sono consapevole di non essere un fiore di bellezza ma non per questo voglio appiccicarmi come una zecca al primo che mi caga un po’ . Se ti va di rivederci mi fa piacere ma se per te &egrave stata solo l’avventura di una sera va bene lo stesso e rimaniamo amici come prima”.
Non passarono due minuti che Alex la chiamò. Rosa rispose al telefono col cuore in gola ma il tono gentile del ragazzo lo tranquillizzo’.
” Come stai, Rosa?”
” Tutto bene. Tu?”
” Anch’io. Ascoltami, io voglio dirti che ieri sera, &egrave vero che avevo bevuto un po’, ma non mi &egrave dispiaciuto per niente quello che &egrave successo tra di noi”
” Quindi Alex ci possiamo rivedere?”
” Sì, mi farebbe piacere ma non ti assicuro che possa nascere qualcosa di sentimentale più serio tra di noi”.
” Non importa. Mica ci dobbiamo sposare. Ti apprezzo proprio perch&egrave mi hai sempre rispettato e sei sempre stato sincero con me. Ti va di venirmi a trovare oggi pomeriggio?”
” E’ una proposta indecente?” ridacchiò Alex.
Rosa che ormai aveva preso coraggio, rispose con audacia, tra il serio e il faceto.
” Sì si’. Ieri sera mi hai toccato il culo e la patata, ti mancano le tette. Qundi devi venire a completare l’opera”.
Alex acconsentì e disse.
” Ok, tettona. Ci vediamo verso le cinque da te”.
Quando arrivò a casa della compagna, la salutò con un bacio sulla guancia e questa replicò.
” Speravo me lo dessi sulla bocca”.
Alex ci mise pochi secondi a tirala a s&egrave e darle un lungo bacio a stampo prima di lasciarla andare a preparare un caff&egrave.
Mentre lo sorseggiavano sul tavolo della cucina, Alex chiese:
” I tuoi non ci sono”
” No, sono da parenti a prendere una cioccolata calda. Siamo soli”.
” Allora era davvero una proposta indecente!”.
A quelle parole Rosa arrossì e non disse niente. Alex per scioglierla dall’imbarazzo si avvicinò a lei che era seduta, le si sedette sulle ginocchia e le diede un altro vigoroso bacio a stampo. La guardò un istante negli occhi prima di riprendere a baciarla, stavolta infilando prepotentemente la sua lingua nella bocca di Rosa ma questa lo fermò subito.
” Non qui. I miei potrebbero tornare da un momento all’altro”.
” Dove, allora’?”
“… nella legnaia”. La legnaia di Rosa era un ambiente piuttosto stretto e privo di ogni comodità ma era distaccato dalla casa e si poteva stare tranquilli. Rosa si appoggio con la schiena a una pila di legna e con un gesto invitò Alex ad avvicinarsi. Lui non si fece pregare e avvinghiandosi ai fianchi della ragazza cominciò a limonarla di brutto. Rosa a un certo punto prese le mani di Alex e le portò sul seno da sopra la felpa. Alex cominciò a palparla prima con delicatezza e poi con più decisione ma quando sollevò la felpa di Rosa per toglierle e poterle pure vedere le tette oltre a toccarla, lei lo bloccò.
” Che c’&egrave?” chiese lui che ormai era eccitatissimo.”
” Mi vergogno. Non le ho mai fatte vedere a nessuno”.
Alex era delicato ma a quel punto non voleva rinunciare alla tette di Rosa.
Le fece una carezza, le diede un bacio a stampo e poi le parlò.
” Rosa, c’&egrave sempre una prima volta. Però capisco il tuo timore e voglio venirti incontro. Qui dentro ci sono due lampadine, ne svitiamo una e me le fai vedere in penombra. Oltretutto sono belle grosse”.
” E’ anche quello il problema- replicò Rosa- Sono grosse perch&egrave sono due palle di lardo.”.
” Rosa- rispose Alex- il fatto che tu sia un pò sovrappeso non significa che tu faccia schifo. Se facessi schifo non sarei venuto con te ieri sera e non sarei qui oggi”.
Rosa tacque e a quel punto Alex avanzò una proposta.
” Ti rassicurebbe se prima che tu mi faccia vedere le tette io ti facessi vedere il pisello?'”
Rosa arrossì e poi disse:
” Forse sì. Sentirei di avere più confidenza con te “.
” Va bene. Te lo faccio vedere. Ma siccome anch’io sono timido svito una lampadina e te lo faccio vedere in penombra. Rosa acconsentì e Alex abbassò la luce. Poi si mise di fronte a lei più distanziato e cominciò a sbottonarsi i jeans. Rimasto in mutande, Rosa notò che sotto i suoi slip neri c’era un bel rigonfiamento. E quando, con un po’ di imbarazzo, abbassò anche le mutande, Rosa esclamò forte un ” Cazzo!”
” Esatto”- scherzo lui.
Lei rimase qualche istante a fissare il suo membro eretto, finch&egrave lui le chiese:
” Quell’esclamazione era perch&egrave te l’aspettavi più grosso o più piccolo?”.
” N&egrave l’una ne l’altra. Non mi aspettavo che ce l’avessi già così… duro”
” Grazie, &egrave un complimento. Posso rivestirmi ora?”
Imbarazzata e audace al contempo, Rosa rispose: ” Fammelo guardare ancora un pochino. Non so quanti ne vedrò nella mia vita”.
Si appoggiò alla parete lasciando che Rosa ammirasse la sua virilità e quando la ragazza fece un cenno con la testa si rivestì e si avvicinò a lei riprendendo a baciarla. Stavolta Rosa non obiettò quando Alex le tolse la felpa rimanendo in canottiera.
Dopo averla lasciata in canotta, Alex , che era di animo gentile, riprese a baciare Rosa stringendosi forte a lei. Voleva metterla a suo agio e credeva che metterla a tette al vento senza interruzioni sarebbe stato troppo per lei che aveva appena dichiarato di vergognarsi . Baciandola, prima di continuare a spogliarla, voleva farle capire che la rispettava, che la desiderava ma che non voleva metterla a disagio. Ma Rosa lo stupì quando spontanemente si staccò dall’abbraccio e da sola si sfilò la canottiera restando in reggiseno. La dolcezza di Alex insieme all’eccitazione crescente le avevano tolto un po’ di inibizioni, anche se comunque non pot&egrave fare a meno di arrossire quando restò col suo reggiseno bianco. Alex decise di rassicurarla ulteriormente con un compimento, e, dopo averle dato un bacio a stampo, le sussurò all’orecchio:
” Hai davvero un bel seno, Rosa” e delicatamente con un dito le accarezzò le parti non coperte dall’indumento intimo. La baciò ancora a stampo e poi le chiese, prendendo tra le dita una spallina del reggiseno: ” Questo posso togliertelo io?”.
Rosa aveva sperato fino a quel momento che Alex si sarebbe accontentato di vederla così ma non poteva esimersi dopo che che il ragazzo le aveva permesso di guardare il suo membro, perciò, arrossendo ancora e tacendo, fece solo un cenno affermativo con la testa. Alex che aveva notato l’imbarazzo sul suo volto, ancora una volta cercò di rassicurarla andando per gradi: tolse le mani dalle spalline del reggiseno, e abbracciò Rosa mordicchiandola sul collo. Anche lei aveva capito che stava andandoci piano proprio per metterla a suo agio tanto che gli prese il volto tra le mani , fu lei a baciarlo a stampo e dopo, guardandolo negli occhi, a dirgli:
” Sei davvero un bravo ragazzo Alex, meriteresti molto di più che una cicciona come me”
” Rosa, in questo momento io desidero una cicciona, desidero te”.
Rosa, rincuorata dalla voglia espressa apertamente da Alex, le chiese:
” Cosa aspetti a togliermi il reggiseno?”.
A quel punto con lentezza Alex le abbassò le spalline ma prima di continuare volle ancora baciarla, intrecciando la sua lingua con quella dell’amica . Fece scivolare le spalline lungo le braccia di Rosa che le sfilò. A quel punto mise le mani dietro la schiena di Rosa alla ricerca del gancetto che avrebbe finalmente liberato le tette di Rosa ma, come vuole la tradizione, gli uomini sono imbranati in questo e Alex non fece eccezione, tanto che fu Rosa a farlo e poi, con un atto scherzoso, a lanciare il reggiseno in faccia ad Alex, il quale se lo avvolse al collo come una sciarpa prima di riprendere a baciare Rosa, che ormai aveva vinto l’imbarazzo e fece capire ad Alex , portando le mani del ragazzo sull sue tette, che oltre a guardarle poteva anche giocarci. Accarezzò il suo seno incredibilmente caldo e i capezzoli che si irrigidirono in pochi istanti. Scese con la bocca a baciarli, prima uno e poi l’altro, alternativamente, e alternativamente metteva in bocca quanto più poteva delle grosse tette di Rosa, che apprezzava il trattamento. Rosa non pot&egrave fare a meno di ansimare quando Alex cominciò a usare la lingua per leccarle spudoratamente tutte le tette. Si stava lasciando andare completamente quando il rumore di una macchina nelle vicinanze lasciò presagire che i suoi genitori stavano tornando. Si rivestì in fretta e congedò Alex con un bacio sulla bocca e un ” Grazie”, al quale lui replicò con un ” Grazie a te. E’ stato tutto molto bello”.
Rosa e Alex si rivedero il primo giorno di scuola dopo l’Epifania. Dopo quello che era successo tra di loro ad Alex sembrava doveroso trattarla andando oltre il consueto rispetto tanto che all’intervallo la prese da parte.
” Come stai Rosa? Scusami se non mi sono più fatto sentire”.
” Tranquillo. Anch’io sono stata presa dagli ultimi compiti delle vacanze. D’altronde avevi chiarito subito che non mi garantivi una storia e io non te l’ho nemmeno chiesta”.
” Certo però… quel giorno ci siamo salutati così in fretta…senza dirci praticamente nulla”.
” E’ vero… Alex, per me &egrave stato tutto molto bello, soprattutto perch&egrave &egrave cominciata in maniera così inaspettata e improvvisa. Perdonami se quel giorno ero un po’ così…
” Così come?”
” Così… imbarazzata….timida, imbranata insomma”.
” Io non sono meno imbranato di te. Perdonami tu invece se io sono stato un po’… rozzo”.
” Alex, tu sei stato dolcissimo”.
” Davvero?”.
” Davvero! – e dopo una pausa – ” Se ti va qualche volta ci possiamo rivedere. Senza nessun impegno, nessun vincolo”.
Alex annuì: ” Va bene. Però magari non proprio subito. A gennaio ho due interrogazioni programmate e vorrei studiare senza distrazioni. E poi anche tu so che tieni alla scuola, hai una bella media”.
” Sempre sotto la tua. Comunque dai, va bene. Ora pensiamo allo studio.

Era una domenica pomeriggio di febbraio quando Rosa telefonò ad Alex.
” Ti va di andare a prendere un gelato”?
Un gelato a febbraio era quello che ci voleva per convincere Alex ad uscire, non tanto perch&egrave ne fosse goloso ma perch&egrave adorava le cose anticonvenzionali, Rosa lo passò a prendere con la sua vecchia panda 4 x4 e appena salì, dato un bacio sulla guancia alla ragazza, le si rivolse con un complimento:
” Decisamente la tua macchina non &egrave alla tua altezza!”
” Perch&egrave dici questo?”.
” Tu sei tutta in tiro, stai proprio bene”.
A Rosa bastò questo per arrossire mentre guidava la sua auto verso una gelateria nel centro del paese e anche per lasciarsi sfuggire un sorrisino compiaciuto. Non era troppo abituata a ricevere complimenti e le poche parole di Alex la resero felice. In effetti quel giorno Rosa si era truccata in maniera leggera ma che valorizzava il suo volto paffuto , indossava una gonna nera al ginocchio con dei collant neri non troppo spessi, tacchi neri non troppo alti e sopra una maglia di lana leggermente scollata una giacchina di pelle. Mentre gustavano il loro gelato comodamenti seduti a tavolino, discutevano del più e del meno finch&egrave Alex avanzò una proposta: ” E’ una bella giornata a parte il freddo. Ti va di andare a fare un giro al Lago dell’Orso?” In quella località c’era un piccolo lago naturale che era stato adibito a riserva di pesca da qualche anno. circondato da un bel prato , la casetta dove i pescatori riponevano i loro attrezzi e più distanti molti alberi di castagno. Rosa accettò la proposta e mentre guidava verso il lago, che distava appena dieci minuti dal paese, rimuginava su quella proposta: si chiedeva se Alex volesse soltanto fare un giro innocente in una località amena per passare un pomeriggio con un’amica o voleva bissare ciò che era successo tra di loro il primo giorno dell’anno? In cuor suo, Rosa, pur timorosa, sperava in quest’ultima possibiltà. Quando arrivarono , il lago era uno spettacolo davvero suggestivo: i castagni spogli e la superficie liscia del lago, il silenzio interrotto solo dal verso di qualche tordo rendevano speciale quel luogo che in estate e in stagione di pesca era frequentatissimo ma in quel momento non c’era davvero nessuno. Rosa aveva piazzato la sua Panda scassata in una piazzola aa pochi metri dalla riva e stette in silenzio qualche minuto prima di rivolgersi ad Alex:
” Ti piace?”
“E’ bellissimo. Non c’ero mai stato d’inverno. E’ stupendo così. E a te piace?
Quasi senza rendersene conto, mentre aveva fatto quella domanda aveva messo una mano sulla coscia di Rosa e aveva cominciato ad accarezzarla. Rosa annuì e poi tirando fuori una schiettezza che nemmeno lei sapeva di avere fece una domanda ad Alex:
” Sei voluto venire qui per… concludere?”
“…. se ti dicessi che non ci ho pensato sarei un bugiardo. Ma se a te non va, va bene lo stesso. E’ comunque piacevole stare con te”.
Rosa all’improvviso prese la mano che Alex le stava tenendo sulla coscia e se la intrufolò sotto la maglietta fino al seno replicando con questa frase:
” Ti sembra che non mi vada?” e lasciò libera la mano di Alex che infilò anche l’altra e rispose: sorridendo
” No. Non mi sembra che non ti vada” e così dicendo infilò le sue dita sotto le coppe del reggiseno di Rosa andandole a stuzzicare i capezzoli ma appena lì sentì turgidi ritrasse le mani per abbracciare Rosa e unire le sue labbra a quelle della ragazza, che partecipava attivamente a quella limonata staccandosi ogni tanto per mordicchiare il collo ad Alex o spingere la testa del suo amico fino al suo decollet&egrave per farselo baciare, e Alex baciava senza esitazioni qualsiasi parte del corpo di Rosa gli si offrisse. La ragazza, intanto, incoraggiata dall’ardente eccitazione e dall’aver già avuto l’esperienza, si tolse la giacchetta di pelle e si sfilò senza esitazioni la maglia nera di lana restando nel suo reggiseno di cotone nero e chiedendo ad Alex: “Questo preferisci togliermelo tu’?” e mentre si dava da fare per sfilarle l’indumento Alex era scoppiato a ridacchiare, senza fermarsi nemmeno davanti al seno scoperto di Rosa, che lo fissava negli occhi, a chiedergli il motivo della sua allegria. Luì capi e rispose:
” E poi dicono che te la tiri”. Ma Rosa fraintendette le sue parole e si incupi al che lui, accortosene, si affretto a scusarsi, abbracciandola: ” Perdonami, Rosa. Non volevo affatto darti della ragazza facile. Quello che volevo dire &egrave che le persone non ti conoscono davvero o non vogliono conoscerti e così pensano che tu te la meni, quando in realtà credo tu sia solo molto timida…. oggi comunque meno del solito”.
Rosa guardandolo negli occhi rispose: ” Non tutti sono come te… non tutti lo capiscono” e dopo un istante ” Vaffanculo alla timidezza!”: così dicendo si spostò nel sedile di Alex mettendosi a cavalcioni su di lui per quanto possibile in quell’angusto spazio e baciandolo con foga strusciando il più possibile le sue tette contro il torace del ragazzo ancora vestito. Alex a quel punto alternava la sua lingua tra la bocca di Rosa e il suo seno, mentre le sue mani si erano infilate nel lato posteriore della gonna dell’amica a palparle le natiche. Ma quella spensieratezza a cui si erano lasciati andare durò meno di cinque minuti: Rosa vide attraverso il lunotto il giungere di una macchina di pescatori, si rimise in fretta al posto di guida e si rimise soltanto la maglietta, prima di sgommare via, tra le risate di Alex, che contagiarono anche lei.
Alex riparlò praticamente soltanto quando la ragazza lo scaricò a casa, dicendole: ” Passare il tempo con te &egrave davvero divertente Rosa, anche se ci interrompono sempre”. La salutò con un lieve bacio sulle labbra e le diede appuntamento a scuola. Dopo la gita al Lago, anche se malamente interrotta, Roa aveva preso più fiducia in s&egrave stessa e più confidenza con Alex. Lo cercava maggiormente, gli telefonava più spesso e anche a scuola gli stava più attaccata. Rosa aveva iniziato a provare un sentimento che era più forte della semplice amicizia per quel ragazzo gentile, che l’aveva sempre rispettata e che ancora di più lo faceva dopo le loro pomiciate. Alex si era accorto che Rosa aveva cominciato a provare qualcosa di più nei suoi confronti ma lui, pur volendole bene, non riusciva a ricambiare in toto il sentimento della ragazza. E proprio perch&egrave le voleva bene decise di essere sincero con lei: la invitò dopo pranzo a prendere un caff&egrave nel bar vicino a casa a sua dicendole che le doveva parlare seriamente. Rosa aveva il cuore in gola e sentiva dentro di s&egrave che le avrebbe detto una di queste due cose: ” O si &egrave innamorato e si vuole fidanzare seriamente oppure mi dirà che non mi vuole più vedere”. Rosa arrivò al bar con largo anticipo ed era già seduta a un tavolino quando Alex la raggiunse e si sedette dopo averle dato un innocente bacio su una guancia. ” Caff&egrave per tutti e due ? le chiese, lei annuì e lui ordinò,. Appena arrivarono le tazzine, lei lo prego di parlarle: ” Non tenermi sulle spine Alex, ti prego. Sono già nervosa”.
Al ch&egrave lui cominciò il suo discorso guardandola dritta negli occhi : ” Va bene. Rosa, non &egrave facilissimo dirtelo anche perch&egrave non mi sono preparato nessun discorso, ma voglio essere onesto con te…. Rosa, io ho notato che negli ultimi tempi ti sei avvicinata molto a me, e al di là di quello che abbiamo combinato fisicamente insieme, credo che i tuoi sentimenti nei miei confronti si siano amplificati. Dico bene?
“… &egrave così!” rispose Rosa, prima che Alex riprendesse:
” Non ho la presunzione di pensare che tu ti sia innamorata di me, però credo che tu provi per me qualcosa oltre la semplice amicizia”.
Rosa annuì silenziosamente e nervosamente. Alex proseguì: ” Rosa, io ti voglio bene, sono stato bene con te a Capodanno, nella tua legnaia, e al Lago. Sto bene con te anche quando non facciamo niente ma per me tu sei un’amica, non riesco a provare più di questo sentimento”. Rosa non era stupida e intervenne:
” Mi stai dicendo che &egrave meglio se non ci vediamo più?”
” Sì…. io non ti voglio ingannare, non ti voglio illudere che io possa ricambiare il tuo sentimento soltanto per avere la tue labbra e il tuo corpo. Quando limonavamo con spensieratezza era un conto, ma ora tu lo faresti con passione e io con leggerezza, e non &egrave giusto per te. E comunque- aggiunse Alex- questo non significa che non dobbiamo salutarci o parlare quando siamo a scuola o non possiamo prendere un caff&egrave insieme come oggi”.
La ragazza annuì e replicò:
” Credo che sia anche per la tua onestà che io abbia iniziato a provare qualcosa di più forte. Capisco la tua posizione alla perfezione. Posso- azzardò Rosa- chiederti una cosa? Posso chiederti l’ultimo bacio?”
Alex si girò verso il bancone del bar, vide i tavolini vuoti e la barista che era indaffarata a lavare bicchieri e tazzine, perciò , vista la tranquillità, esaudì l’ultimo desiderio di Rosa.
Nelle settimane successive Rosa pensava malinconicamente a quanto accaduto in quel breve lasso di tempo con Alex e a come sarebbe potuta andare se il suo compagno avesse provato qualcosa di più per lei. Una sera, da sola nella sua camera, Rosa rievocò la notte di capodanno in cui Alex la aveva masturbata a pensando a quello cominciò a toccarsi: non l’aveva mai fatto da sola, anche se la mano di Alex non era stata la prima a intrufolarsi nella sua intimità: aveva già avuto questa esperienza col suo vicino di casa col quale giocava a obbligo o verità. E lui l’aveva ” obbligata” a farsi masturbare, anche se facendo un confronto, pensava che Alex fosse molto più bravo con le dita..
Passarono settimane in cui Alex non la ignorava ma la trattava volutamente con più distacco: nel frattempo Rosa si era avvicinata ad Angela, una compagna di classe che era amica storica di Alex. Le due ragazze instaurarono un’amicizia anche grazie al comune affetto per Alex e ben presto Rosa si rese conto che se le persone avessero voluto conoscerla meglio sarebbero stati bene con lei: una ragazza seria, onesta, corretta, con cui si poteva parlare di tutto. E così Angela, che prima la considerava solo una trippona scorbutica, la invità a un’escursione nei boschi insieme al loro amico Alex, ma Rosa rifiuto dicendo che aveva un impegno per la data programmata. In realtà non aveva nessun impegno, ma visto che sia Angela che Alex erano abituati alle escursioni e il loro fisico snello lo dimostrava, pensava di far brutta figura prevedendo di non riuscire a star loro dietro visti i suoi chili in eccesso. Rosa Avrebbe accettato l’invito col cuore ma quando arrivò quella domenica ebbe un idea: li avrebbe raggiunti al rifugio meta della loro escursione in moto. Era una centaura appassionata e la prospettiva di scorrazzare su strade montane le sorrideva. Pensò di far loro una sorpresa: alla mattina preparò una crostata di frutti di bosco che avrebbe portato loro al pomeriggio. Si preparò e insieme alla crostata mise nel suo zaino una bottiglia di succo di frutta tropicale e una di prosecco insieme a dei bicchieri, dei tovaglioli e un coltello. Quando parcheggiò sgommando davanti ad Alex ed Angela che erano nel prato davanti al rifugio, li lasciò stupiti fino a che si levò il casco salutandoli.
” Ciao ragazzi”
” Ciao Rosa” risposero all’unisono Angela ed Alex. Notando il loro sguardo meravigliato e vedendoli in intimo, Rosa intervenne:
” Scusate. Ho forse interrotto qualcosa?”.
“No no- rispose Angela- &egrave che con questa bella giornata ci &egrave venuta voglia di prendere un po’ di sole, non avevamo il costume e così ci siamo messi in intimo. Ma tu non avevi detto di avere un impegno?”
” E’ che- arrossì Rosa- non avevo nessun impegno ma io coi miei chili di troppo vi sarei stata d’impiccio. Magari dovevate aspettarmi cento volte. E così ho pensato di raggiungervi in moto e portarvi la merenda”.
” Che hai portato di buono?” chiese Alex, alch&egrave Rosa estrasse dallo zaino crostata, succo di frutta e prosecco.
Che bontà- esclamo Angela- Rosa, hai portato un asciugamano”? Lei accenno dì sì e la compagna la invitò a sdraiarsi vicino a lei ed Alex prima di fare merenda per prendere un po’ di sole con loro. Rosa titubò: ” Veramente… io l’avevo portato pensando di sdraiarmi sotto un faggio in relax”. Rosa non avrebbe osato spogliarsi in presenza di Angela, il cui fisico, con le debite proporzioni, era paragonabile a quello di una modella : il confronto sarebbe stato davvero impietoso ma fu la stessa Angela, che aveva capito la situazione a rassicurarla
” Rosa, non ti preoccupare anche se hai qualche chilo di troppo e il tuo fisico non &egrave perfetto. Nessuno ti giudica per questo, hai tante altre qualità. E poi- aggiunse- sono sicura che ad Alex farà piacere avere due giovani ragazze mezze nude ai suoi lati”
Quelle parole convinsero Rosa a spogliarsi, e sdraiarsi di fianco ad Alex . Dopo aver fatto merenda, Angela coinvolse Rosa in uno dei suoi progetti : < Credo che il nostro amico Alex soffra troppo ad averci accanto e non poterci toccare. Che ne dici se lasciassimo sfogare un po' i suoi istinti?" " Come? " Giocando al gioco della bottiglia". " ... per me va bene, se mi prometti che le penitenze non saranno troppo pesanti". A quel punto intervenne Alex: " Ti prometto che se non vuoi fare una penitenza, non ti costringerò". A quel punto tutti e tre ri rivestirono ed entrarono nel rifugio per essere al riparo da sguardi indiscreti visto che a detta di Angela il gioco prometteva di farsi piccante. I tre Decisero di scolarsi il prosecco prima di cominciare, per poi usare il vuoto da far girare: " Chi comincia a farla girare?" chiese Rosa. " Io!- si fece avanti Alex- Come uomo sono in minoranza perciò tocca a me". Il primo giro indicò proprio Rosa e come penitenza Alex le chiese di baciarlo. Una penitenza che per Rosa fu invece un piacere, prima che facesse girare lei la bottiglia e indicasse Alex. A Rosa non venne in mente niente di meglio che fargli baciare Angela. . Ma quando la bottiglia fu fatta girare da Angela e indicò Alex, l'amica fu più cattiva nel chiedere la penitenza: uno streaptease integrale. In cuor suo Rosa pensava che Alex avrebbe chiesto una penitenza di riserva, ma la stupì quando salì sul tavolo e incominciò danzando il suo streaptese: fu ancora più stupita quando le lanciò addosso la sua maglietta e quando, rimasto in mutande, disse rivolto sia a Rosa che ad Angela che sarebbe toccato a loro levargli gli slip. Rosa guardò Angela , si fecero un cenno d'intesa e afferrarono insieme i lembi degli slip di Alex, che rimase nudo e immobile per qualche minuto prima di tornarsi a sedere, come mamma l'aveva fatto, di fianco a Rosa. Toccava proprio a lui il giro della bottiglia, e la stessa Rosa ne fu la vittima. La ragazza si aspettava che come penitenza gli chiedesse un bacio di fargli toccare le tette ma diventò paonazza quando il suo amico esclamò questa frase: " Voglio anche te completamente nuda". In una frazione di secondo mille pensieri si accavallarono nella testa della ragazza, ma lo stesso Alex la riportò alla realtà con la seconda parte della penitenza: " Ma sarò io a spogliarti, e tu dovrai cercare di impedirmelo. Sarà una specie di lotta.". Dopo una pausa di riflessione, Rosa si convinse che in tal modo era una specie di gioco e nella foga ogni imbarazzo sarebbe stato vinto. Chiese dunque solo il tempo di togliersi gli occhiali prima di cominciare: ma appena li posò al sicuro Alex si avventò su di lei come un falco levandole subito la maglietta, che venne via con facilità visto l'effetto sorpresa. A quel punto Rosa difese strenuamente il suo reggiseno a colpi di solletico e unghiate, ma disgraziatamente quando il ragazzo cercò di levarle i pantaloni insieme ad essi si abbassarono anche gli slip. Stanca per la sudata, Rosa oppose solo una blanda resistenza quando il suo amico cercò nuovamente di toglierle il reggiseno. Rimasta completamente nuda pure lei, era il suo turno di girare la bottiglia, che indicò Angela. La penitenza proposta alla ragazza fu che Alex avrebbe dovuto spogliarla, ma sarebbe stata bendata col reggiseno di Rosa e finch&egrave avesse avuto almeno una cosa addosso il ragazzo avrebbe potuto farle tutto tranne scoparla. Ma Alex la stupiì poich&egrave la spoglio in fretta e le diede soltanto una palpata alle natiche. Tanto che a quel punto Angela propose a Rosa di lasciar decidere ad Alex quello che avrebbe voluto far loro entro i limiti consentiti dalle ragazze. D'accordo tutti e tre, Alex diede un ordine perentorio alle ragazze: < Sdraiatevi sul tavolo sul dorso a gambe aperte quanto basta per farmi affondare la faccia nelle vostre passere". Angela era scoppiata a ridere contagiando ancne Rosa, e questa visto che l'altra ubbidiva fece altrettanto. Dopo pochi istanti arrivò la richiesta di Alex: " A chi la lecco per prima?". La timida Rosa a quel punto tirò fuori le unghie: " A me. Ma solo perch&egrave tra cinque minuti devo andare via". Alex si insinuò col volto tra le gambe della ragazza, allargandogliele ancora un po' e inspirò il profumo del suo sesso. Rosa aveva fatto una doccia prima di salire nel bosco e curava sempre molto bene la sua igiene intima, ma pensava che comunque leccarla lì in mezzo richiedesse in qualche modo del coraggio. Così volle offrire ad Alex tutto il suo rispetto: " Se non te la senti io non ti obbligo. Capisco che questa cosa può fare repulsione". Ma lui la guardò negli occhi e le rispose: " Rosa, io e te siamo amici, so che sei una ragazza pulita, che non l'hai data a cani e porci, so che sei sana. Mi fa repulsione il pregiudizio, mi fa repulsione l'insensibilità, non mi fa schifo leccare la figa di un'amica". Detto questo Rosa cominciò a sentire le labbra di Alex che le baciavano esternamente il sesso e poi la sua lingua compiere movimenti superficiali dal basso verso l'alto per poi insinuarsi più profondamente. Rosa non pot&egrave trattenere i gemiti mentre cominciavano a colare abbondanti umori. Avrebbe urlato di gioia, ma la presenza di Angela la bloccava, tanto che dopo poco, nonostante il godimento, chiese ad Alex di smetterla poich&egrave doveva fare ritorno a casa. Inforcò la sua moto e se ne andò Essere stato nuovamente al centro dell'attenzione di Alex venendo coinvolta nel piccante gioco al rifugio, aveva reso Rosa più consapevole che poteva essere femminile ed attraente come tutte le ragazze della sua età. Cominciò a curare maggiormente il suo look e a seguire una dieta, che nel giro di un paio di mesi la rese più snella. Ma anche il suo carattere era mutato: era più aperta, più socievole, e questa nuova solarità la rese desiderabile agli occhi di Billy, il ragazzo che le era sempre piaciuto ma che non aveva mai osato approcciare. Non credeva alle sue orecchie quando Billy le chiese di uscire a cena, ma non esitò ad accettare. La serata fu piacevole ma Rosa pensava che dovesse recuperare tutto il tempo perduto e fu lei a fine cena a chiedergli di andare a vedere le stelle, fu lei che appena Billy fermò la jeep lo baciò furiosamente mettendogli contemporaneamente una mano nel pacco che in pochi secondi diventò di marmo. Fu lei che gli tirò fuori il membro e contemporaneamente lo avvisò mentre aveva cominciato a masturbarlo: " Sappi che non ho mai fatto una sega. Perciò se sbaglio qualcosa sono giustificata". " Non ti preoccupare" rispose Billy, mentre cercava la sua bocca da baciare e i suoi abiti da togliere. Rosa interruppe la sega fino a quando non furono entrambi completamente nudi, e poi la riprese mettendosi a cavalcioni su di lui e gridandogli negli occhi: " Sappi che stasera voglio fare tutto con te". " Tutto tutto?" " Tutto". " Anche il culo?" " Voglio provare anche lì". Rosa terminò la sega facendosi venire sulla pancia e poi si sdraiò sui sedili posteriori offrendo la sua figa a Billy, il quale vi infilò contemporaneamente dita e lingua, facendo impazzire Rosa, consapevole di dover ricambiare il servizio orale. Quando prese in bocca il cazzo di Billy, non immaginava che il ragazzo fosse talmente eccitato da schizzarle il suo piacere in bocca dopo pochi secondi. Lei ingoiò poich&egrave non sapeva che altro fare ma lui si scusò. " Perdonami, Rosa. Non ho fatto in tempo ad avvisarti". " Scusami tu. Io non ti ho nemmeno chiesto di non venirmi in bocca, ma non l'ho trovato poi così sgradevole". Riprese a segare Billy finch&egrave gli tornò duro e a quel punto lo invitò a scoparla. Lo fecero una volta sola, poch&egrave ormai le cartucce di Billy erano esaurite, ma per Rosa quella notte fu meravigliosa. FINE

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