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Racconti Erotici Etero

la trentenne che non aspettava altro

By 14 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa volta vi racconto la mia avventura di un mercoledì con una tipa poco più che trentenne (io avevo 24anni) conosciuta in chat un bel po di tempo fa.
Dopo le prime presentazioni ci siamo da subito scambiate le foto e lei me ne ha inviato una sua scattata con la digitale in costume. Una vola vista la foto ho capito da subito che con questa tipa potevo osare ma non mi sarei mai immaginato fino a tanto. Senza farvela troppo lunga passo subito a raccontarvi della serata.
Appuntamento alle 22 in un paese intermedio rispetto a dove abitiamo, io parcheggio l’auto e salgo sulla sua. Insieme andiamo sul lungomare e dopo aver parcheggiato la macchina scendiamo sulla scogliera e da li a poco le nostre bocche son già unite. C’&egrave stata ben presto questa “intimità” perché avevamo già avuto modo di incontrarci e iniziare ad esplorare i nostri corpi e appunto per questo son andato subito alla carica iniziando a toccargli i capezzoli molto lunghi, quasi dei piccoli cazzetti! Mentre la toccavo, con la lingua esploravo tutto il suo collo e lei iniziava a contorcersi un po e a mugulare. Per costatare quanto fosse già eccitata ho fatto passare la mano sotto la sua gonna jeans e scostando le mutande ho trovato una figa già calda e umida che saggiamente ho iniziato a massaggiare infilando di tanto in tanto un dito dentro. Lei non era da meno in quanto aveva già impugnato il mio cazzo da sopra i pantaloni e ha iniziato a dirmi nell’orecchio frasi molto piccanti del tipo:
“Quanto mi piace, &egrave già bello duro” oppure
“Questa volta mi devi spaccare la figa”.
Io inizialmente son rimasto un po impreparato a sentire queste frasi da lei ma ho subito colto la palla al balzo, ho estratto le dita dalla sua figa, le ho passate sulle sue labbra e mentre lei leccava il suo succo gli ho detto:
“fra poco al posto delle dita succhierai il mio cazzo e dovrai prenderlo tutto dentro e con la lingua mi leccarmi anche le palle”.
A sentire questa mia frase emana un sospiro di piacere soffocato dalle mie dita in bocca e stringe ancora più forte la mia asta che nel frattempo era diventata di marmo. Dopo altri 5 minuti di scambio di effusioni di questo tipo e frasi piccanti decidiamo di andar via dal posto dove stavamo (c’era troppa gente altrimenti lo avremmo fatto sugli scogli) e ci dirigiamo verso la sua macchina. Una volta in macchina gli indico la strada per raggiungere un posto tranquillo dove si appartano le coppiette e mentre guidava al posto di impugnare il cambio non perdeva occasione per impugnare il mio cazzo in tiro. Arrivati a destinazione non fa in tempo a spegnere il motore (anzi aveva lasciato anche il quadro acceso) che già mi &egrave sopra iniziando a baciarmi e a toccarmi, facendo pressione con la sua fica sulla mia asta. In brevissimo tempo siamo nudi, spalliamo i sedili, mettiamo un asciugamano sul mio sedile e lei mi sbatte le tette in faccia (una seconda credo) e inizio a leccarle e a succhiare. Mentre le succhio lei m’incita a far sempre più forte e dopo poco si abbassa sul mio corpo e inizia a leccarmi tutto il petto mentre con le mani impugna il mio cazzo. Dopo il petto continua a scendere e inizialmente mi lecca le palle per poi iniziare un pompino accompagnato dal movimento della mia mano che spingeva la sua testa sempre più giù. Mentre mi spompinava si torturava il clitoride e non appena fu fradicia mi fece scansare dal sedile, si stese lei e mi disse:
“Eccomi qui, sono la tua troia in calore sbattimi come se fossi la tua puttana”
e mentre diceva così allargava oscenamente le gambe pronta ad accogliere il mio cazzo che a sentire quelle parole prese ancora più vigore e subito entrò in quella figa bagnata all’inverosimile. Non appena fui dentro, lei subito punta i talloni sul mio culo in maniera tale da poter regolare anche l’intensità delle mie pompate e mentre la scopo con foga iniziamo a mugulare entrambi emettendo dei gridolini di piacere intensi. Quando sento che di lì a poco sarei venuto mi stacco perch&egrave non avevo ancora messo il preservativo e una volta fuori m’implora di leccargliela. A me piace molto leccare la figa e quindi non me lo faccio ripetere 2 volte e subito butto la mia lingua vogliosa fra le sue gambe mentre con la mano gli allargo le grandi labbra. La tipa era in extasi e inizia a toccarsi il clito mentre la leccavo e così decisi di perlustrargli il buco del culo e con molto piacere mi rendo conto che il mio dito non incontra nessuna difficoltà ad entrare. Lei però voleva essere riempita la fica allora mi chiese di metterglielo in bocca e dopo che sapientemente me lo fece tornare duro mi misi il preservativo e iniziai nuovamente a stantuffarla per bene.
Mentre scopavamo lei iniziò ad impazzire e mentre io cercavo qualche appiglio sul sedile per poter affondare meglio i colpi lei mi disse:
“aggrappati alle mie tette e stringile più forte che puoi, me le devi torturare”.
Dopo aver fatto quello che mi aveva chiesto continuò nel dire:
“dai dimmelo che sono la tua troia” “scopa con il tuo bel cazzone la tua puttana in calore”
al che iniziai ad apostrofarla in maniera pesate dicendogli:
“si, sei la mia troia, vedi come te lo sbatto dentro, eh puttana? fammi sentire come godi zoccola”
e così dicendo i miei colpi erano sempre più frenetici e il mio cazzo s’ingrossava sempre più fino a quando non sentii la sua figa in fiamme e che colava copiosamente. Lei urlava frasi sconnesse del tipo:
“dai bastardo riempi la tua puttana, mi stai facendo godere come una maiala”
e io:
“si brava troia, sentilo quant’&egrave grosso ora ti sborra tutto dentro”
e fu così, schizzai una quantità enorme di sperma da riempire tutto il serbatoio del profilattico.
Mai mi sarei immaginato che fosse così troia e la prossima volta sicuramente gli romperò anche il culo.
Se questo racconto piacerà e sarà letto da tante persone non appena ci sarà il seguito ve lo riporterò quanto prima.

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