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La TromboCrociera

By 15 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Per quest’estate per me ed i miei fratelli nostra zia aveva preparato un fantastico regalo, saremmo andati tutti insieme in crociera! Prenotata ad Aprile ho aspettato con ansia la partenza, infatti molti miei amici mi avevano assicurato che in crociera muovendomi bene e in anticipo mi sarei assicurato una settimana di sano sesso: non c’&egrave nulla da fare, &egrave pieno di famiglie con figlie al seguito, la concorrenza &egrave poca e la vita forzata in barca t’impedisce di fare il timido, insomma un’avventura focosa estiva mi aspettava a gambe aperte.

Finalmente a Luglio si salpa da Civitavecchia per un bel giro del Mediterraneo. La nave &egrave Costa Crociere, non &egrave molto grande ma ha tutto, dal minigolf alla piscina, dalla parete di arrampicata al casinò, il deplian parla chiaro nella nave durante il giorno si mangia e si poltrisce e la sera tra spettacoli e discoteche c’&egrave da divertirsi, proprio come mi avevano detto: un mix perfetto per darsi al rimorchio estremo! Ci collochiamo subito nelle cabine: mia zia e mia sorella in una, io ei miei due fratelli in un’altra, le due amiche divorziate di mia zia con i rispettivi figli in un’altra.

La prima sera si comincia alla grande, subito mi do allo gnocca-scanning ed individuo le mia preda, un gruppo di famiglie amici da tempo con una schiera di figlie al seguito niente male. Si va a dormire, l’eccitazione &egrave alla grande.

Il giorno dopo ci buttiamo di sopra e ci conquistiamo una serie di sdraio, subito mi piazzo da finto intellettuale a leggere quando in realtà sto radiografando tutto l’universo femminile che mi passa davanti. Ad un certo punto passa il gruppetto che avevo identificato, ne approfitto per alzarmi e seguirle non sia mai che mi prendo coraggio e ci scambio qualche parola.

– “Senti zia, passo a prendere qualcosa al Bar, volete qualcosa?”
– “No, grazie caro a dopo”

Mi allontano verso il Bar. Cinzia e Marina, le due amiche di mia zia incominciano a commentare.

– “Adesso che &egrave maggiorenne posso dirlo, tuo nipote s’&egrave proprio fico! Pensare che era così grasso…”
– “Non posso che concordare! Guarda che culetto… ”
Mia zia mi fissava mentre allontanavo.
– “Non ci posso credere, stai sbavando… E’ tuo nipote, Carla sono senza parole!”
– “No, no mi stavo fissando su una parola crociata” si giustificò mia zia
– “Se, se, dillo che qualche pensierino sconcio te lo stavi facendo pure te!”
– “Io? Ma che siete matte? E’ mio nipote…”
Cinzia si alza e si avvicina alle due.
– “Io a tua nipote non sai che gli farei… L’idea di stare questi 7 giorni su questa nave insieme, stai attenta che gli salto addosso!”
– “L’ho visto prima io! Aveva 3 mesi quando l’ho preso in braccio la prima volta…” ridacchiando Marina
Mia zia s’intromette alterandosi
– “Smettetela… E’ mio nipote! Stategli alla larga…”
– “Gelosona eh? Ma tanto non abbiamo speranza… Secondo voi perch&egrave si alzato? Per stare dietro a quelle galline… Già ieri sera le fissava!” disse Marina
– “Che galline? Dove stanno? Andiamo al Bar…”
Cinzia e Marina la guardavano soddisfatte, avevano ragione, le piacevo.
– “Ma no… E perch&egrave ho sete…” giustificandosi
– “Allora vedi che ti piace! E che stai aspettando? E’ tuo nipote, ma dov’&egrave il problema? Chi non si &egrave mai fatto suo cugino?” esclamò Cinzia
– “Figurati che io me ne sono fatti tre di primo grado e uno di terzo” puntualizzo Marina
Mia zia, imbarazzata
– “Non si può fare! Poi mia sorella mi uccide… Ci sono tutti i miei nipoti, se si viene a scoprire… E se poi lui non vuole?”
– “Fidati che lui vuole, l’uomo vuole sempre…” disse saggiamente Marina
– “Giustamente il diritto di prelazione ce l’ha la zia… Ci pensiamo io e Cinzia ad architettare il tutto… Eccolo che arriva! Si comincia subito, chiedigli di spalmarti la crema…” suggerì Marina
– “Ma dai! Ma che sono queste scene da cinepanettone!
Cinzia prese la crema e gliela mise in mano: Slacciati il costume di dietro e fallo!

La missione al Bar non era andata proprio come pensavo, però intanto mi avevano visto. Speriamo bene.

– “Mirco mi potresti spalmare un po’ di crema?” mi disse mia mentre si teneva il costume davanti con un braccio
– “Certo zia!”
Lei si sdraia ed io incomincio a spalmare la crema sulla schiena.
– “Ecco, fat..”
Subito Cinzia mi cazzia:
– “Ma cosa hai fatto? Spalma bene anche sui lati! Vuoi far ustionare tua zia?”
Subito mi do da fare, osservato come se facessi un esame dalle amiche di mia zia. Quindi un po’ teso, per forza di cose, la mia mano struscia leggermente la tetta sinistra di zia, idem per la destra. Sarò fanatico io, ma a me quel pezzo così liscio e delicato mi fa impazzire, ed &egrave il dramma! Il mio amico lì sotto si scatena ed incomincia a tirarsi su. Imbarazzato mi affretto a finire, ma prima dovevo osare, sarà pure mia zia ma una tetta &egrave una tetta e rimane tale. Do lo stesso colpo di mano andando ancora più giù. Quanto avrei voluto toccare il capezzolo.
– “Ecco fatto! Ora tuffettoooooo!”
Corro con un matto e, scatenando le ire del bagnino, mi tuffo in piscina. Da seduto potevo pure nascondere l’imbarazzo, ma in piedi sarebbe stato palese.
In piscina mi metto su dei gradoni e comincio a fantasticare su mia zia. Non l’avevo mai vista da quell’aspetto. Effettivamente &egrave una bella donna, un seno medio tosto, molto magra e snella e con due belle chiappe, dal momento cho il suo lavoro &egrave stare in piedi e girare. Poi ho fantasticato sulle sue amiche zitelle molto meno in forma, Cinzia ha due bocce considerevoli ma per il resto c’&egrave molto da fare, quindi figurati se non posso farlo con lei. La vacanza cominciava bene proprio bene…
– “Mirco prendi questa!”
Mio fratello mi tira una palla in faccia. Vabb&egrave fantasticherò dopo.

La mattina era andata bene, stavo in camera coi miei fratelli a farmi una doccia e a cambiarmi il costume. Arriva una chiamata.
– “Pronto Valerio sono Cinzia, puoi venire un attimo in cabina da me? Ho un problema con la TV, alla reception non mi cagano.”
– “Arrivo!”
Scendo giu in cabina, mi apre Cinzia in asciugamano, si era appena fatta la doccia. Inutile dire che le sue enorme bocce strabordavano ovunque.
– “Lì &egrave il telecomando… Ma dov’&egrave RaiUno?”
Smanetto un po’ col telecomando sul letto.
– “Senti Valerio, ho una cosa da dirti…”
– “Dimmi Cinzia, sono tutto orecchie…”
– “Tu sei molto grato a tua zia per questa vacanza…”
– “Oh si certo!”
– “Secondo me e Marina dovrestu ricambiare…”
– “Dici che si merita un regalo?”
– “Si… Un regalo speciale…”
– “Cio&egrave?”
– “Oggi la scena della crema…
Il cuore mi palpitava, un po’ ero eccitato… cosa mi voleva dire?
– “Non sai tua zia dopo come stava… Sembrava come una 15enne alla sua prima volta… Gli piaci da morire, &egrave rinata! Sai essere sola non fa bene… ”
A volte le fantasie diventano realtà ancora prima di esserlo.
– “O mio Dio Cinzia, &egrave mia zia… non saprei…”
– “Questo non vuoldire nulla, lei fisicamente ti piace, l’abbiamo visto tutte… E’ solo sesso, pure divertimento…”
La questione era interessante, ma imbarazzante. Era sempre mia zia e dovevo pensarci 10 volte, e poi avevo altri obiettivi, più freschi. Non sapevo come tirarmene fuori.
– “Non so Cinzia… E’ un po’ imbarazzante… Ma…”
– “Ma cosa?” disse stupita
– “Ma…”
Cinzia era appesa alle mie labbra e mi domandò:
– “Fammi indovinare… Sei vergine?”
Per fortuna mi aveva servito la porta sul retro su un piatto d’argento.
– “Si, sono vergine. ”
Cinzia era incredula ma divertita. Approfondii la questione per convincerla.
– “Insomma la mia prima volta con mia zia. Non mi sembra il caso. Ho fatto i meglio sogni in questa crociera, con una ragazza appena conosciuta, così se faccio una figuraccia e chi la rivede più.”
A quel punto Cinzia era chiaramente eccitata dalla situazione, talmente tanto che mentre speravo di uscirne ne entrai dentro ancora di più.
– “Se sei vergine, non c’&egrave problema. ”
Cinzia a quel punto si avvicina a me, si leva l’asciugamano di dosso e mi sussurra all’orecchio:
– “Posso farti da maestra…”
Non potevo tirarmi indietro. Lei subito con la mano si avvicinò al mio uccello, prima lo toccava dal costume, poi con calma lo tirò fuori e incominciò ad agitarlo delicatamente. Nel mentre ci baciavamo intensamente, lei era completamente persa da me, avrei potuto chiedergli qualsiasi cosa. Lo sentivo dall’odore e dall’eccitazione del suo corpo. Io con una mano incominciai ad accarezzargli in seni. Belli e sopratutto veri. Pensavo fossero finte, invece tutta roba fatta in casa! Pazzesco…
Lei piano piano incominciò a spingermi giù, mi stava già saltando addosso dopo 30 secondi di preliminari, meno male che era una maestra. Siccome dovevo fare il verginello incapace rimasi rigido e quindi lei scivolò piano piano sotto di me. Il mio membro s’incastonò perfettamente tra le sue tette e incominciò a farmi una signora spagnoletta. Avrei già voluto venire, ma volevo il servizio completo. Io piano, piano la feci abbassare e avvicinare l’uccello in faccia. La guardavo come se non sapessi cosa fare.
– “Più giu di così almeno una ragazza ce l’hai mai mandata?”
Io falsamente e con voce innocente.
– “No”
Neanche il tempo di dirlo che già succhiava a più ripetute il mio pisello. Solo che era una specie di animale, ci dava troppa foga e allora inventai una balla.
– “Ahi, così mi fai un pochino male…”
Allora lei rallentò e incominciò a spompinare per bene. Adesso andava meglio, la maestra divenuta allieva me lo stuzzicava per bene. Dopo un po’ si alzò e provò a ributtarmi giu, volevo di nuovo farsi penetrare, quindi l’accontentai. Ma mentre ci stavamo sistemando le diedi un colpetto e mi cascò sul lato. Allora lei sorrise come per dirmi non &egrave nulla e come se volesse tirarmi fuori dall’impaccio. Ingenua. Incominciai a toccarla e lei piano piano mi portò la mano nella vagina. Mi indicò come sgrillettarla per bene, stetti al gioco e poi:
– “E se volessi ricambiare prima?”
– “Vergine ma audace… Scendi già e fai le stesse con la lingua…”
Scesi giù piano piano. Incominciai a muovere la lingua, e lei piano piano a venire finch&egrave non arrivò ad un orgasmo pieno.
– “Ah sì, continua, che brava maestra che sono, o cazzo o cazzo… Ah sì!”
Dopo che si era agitata per bene le montai soprai e incominciai a scoparla. Prima piano e poi sempre più forte. Lei nel frattempo era assuefatta al godimento. Dopo 5 minuti di rumore fragorosi, mi staccai da lei. Era distrutta. La guardai:
– “Cambiamo posizione?
Lei stupita si rigirò a pecorina e lì ricominciai con ancora più foga. Incominciai a stringere il corpo verso di lei fino ad arrivare all’orecchio e mentre lei veniva, le sussurai:
– “Pensi ancora che sia un verginello?”
– “Che stronzo… Dovevo capirlo… Levati immediatamente!”
– “Manco morto, ti sei voluta approfittare di me? Eccoti il ben servito”
Lei nel mentre veniva e ansimava, non aveva più forze per reagire.
A quel punto arrivò il mio turno. La rigirai, la posi davanti a me, sgrilletai un po’ il mio uccello e venni sulle sue grosse tette. Sfiancati ci sdraiammo a letto.
– “Allora maestra… Un voto per la prestazione?”
– “100 e lode…” disse esausta a 4 di spade a letto
Mi alzai e mi rimisi il costume.
– “Io vado…”
– “No aspetta… Tua zia… Gliel’ho promesso… Stasera a tavola tua zia s’inventerà che camera sua &egrave troppo fredda e che il condizionatore non va bene… A quel punto vi proporremo uno scambio… Te ti lamenterai che non ti vuoi spostare, allora tua zia verrà da te ed i tuoi fratelli da tua sorella… E poi stasera fai quello che hai fatto con me e renderai tua zia la donna più felice del mondo…”
Uscii di stanza fiero di me. Neanche 24 ore e già mi ero dato da fare. Non so se mi sarei scopato mia zia stasera, ma adesso non avevo ancora nulla tra le mani e se il mio obiettivo era scopare per 7 giorni avere la carta di riserva non poteva che che essere un’occasione da non rifiutare.

Continua…

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