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LA VECCHIA MI PALPAVA…

By 12 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo fatto e’ accaduto realmente circa 15 anni fa’.
Io avevo da qualche anno preso la patente e giravo con una fiat uno.
Un giorno una mia vecchina mia vicina di casa mi chiese se potevo accompagnarla con la macchina al palazzo dell’inps per delle pratiche della sua pensione.
Questa vicina in pratica era una simpatica vecchietta come quelle che se ne vedono in giro, capelli grigi alta circa 1,60 molto magra senza forme che potessero far sembrare che una volta era stata una donna giovane e piacente, insomma una vecchina semplice, anonima classica vicina di casa silenziosa.
Non avevo molta confidenza con lei solo buongiorno e buonasera e non mi aspettavo che mi chiedesse questo tipo di favore, comunque quella mattina ,anna, questo era il suo nome mentre passavo sotto la sua finestra mi chiese il favore di accompagnarla,
ed io accettai anche per educazione dato che era una persona che non aveva mai dato nessun fastidio in alcun modo.
Lei scese salimmo in auto e ci avviammo verso il palazzo dell’inps.
Mentre guidavo mi chiedeva come andava il lavoro, se avevo la ragazza e tutte quelle domande di rito, io mentre guidavo la osservavo e mi faceva tenerezza, vestiva con un maglioncino una gonna sotto il ginocchio collant color carne e un cappottino verdastro.
Dopo un’ora arrivammo a destinazione, parcheggiai e lei mettendomi una mano sulla gamba mi disse di aspettarla qui che avrebbe fatto il prima possibile.
Apri lo sportello e mentre scendeva fece leva con la mano sulla mia gamba per alzarsi dal sedile andando a scivolare sull’interno coscia e sfiorando con il dorso della mano la patta dei miei pantaloni.
Lei chiuse lo sportello e si avvio e io rimasi li per li perplesso dicendomi che non l’aveva fatto a posta e dal modo in cui e’ andata via pensai nemmeno se ne e’ accorta.
Mentre aspettavo, in tutto passo circa un’ora, pensavo all’accaduto e sinceramente il mio cazzo si era svegliato con una leggera erezione.
Appena torno’ si scuso del tempo trascorso e sorridendomi disse che potevamo ripartire.
Mentre guidavo notavo lei che si voltava spesso verso di me sorridendomi.
Poi mise la mano sulla mia gamba e disse che di giovani gentili come me ne erano rimasti pochi e si scuso’ della mattinata noiosa che mi stava facendo passare.
Io dissi che in fondo non era noiosa e che ero in buona compagnia.
Continuai a guidare in uno strano silenzio con lei che in pratica mi massaggiava la gamba destra lentamente.
Io non dissi niente credendo che era un suo modo innocente per ringraziarmi del passaggio.
Poi velocemente mise la mano sopra il pacco e strinse con una certa forza, io che non mi aspettavo una cosa simile rimasi quasi di sasso, continuava a stringere e palpare poi levo’ la mano e disse: scusa ma quando mi ricapita un giovane come te, erano anni che non ne toccavo uno , forse non mi saluterai piu’ per quello che ho fatto ma se non lo facevo ora forse non lo avrei fatto mai piu’.
Lo disse con una tale imbarazzo che mi misi a ridere e mi rilassai, dissi: dai anna che non e’ successo niente certo che ti saluto ancora in fondo e’ una cosa naturale quello che hai detto non ti preoccupare.
Lei si sentiva in colpa e disse:
certo sono vecchia non lo dovrei fare ma ogni tanto anche io penso a certe cose, anche se ora mi vergogno.
Dai non fare cosi’ anna gli presi la mano e gli dissi che questo sara’ un nostro piccolo segreto poggiandogliela di nuovo sopra il mio pacco.
Lei prima meravigliata poi sorrise, e la sua mano prima ferma poi con piccoli movimenti ora piu’ dolcemente ricomincio’ la sua palpata.
Ora lei aveva la testa appoggiata sulla mia spalla sospirava e palpava ed io continuando a guidare mi accorsi che i jeans stavano diventando troppo stretti sul davanti.
Usci’ dalla nazionale e presi una stradina che finiva sotto un cavalcavia dell’autostrada.
Lei mi disse che le stavo facendo un bel regalo senza accorgersi di dove eravamo ed io risposi che adesso glie ne facevo un altro.
Lei si fermo’,che regalo disse!
Risposi ricorda dovra’ essere un nostro segreto.
Levai la sua mano e mi slacciai i pantaloni,lei aveva gli occhi sgranati,e come un elastico il mio pene misura nella media ma molto largo svetto in su’.
Dai anna questo e’ il mi regalo qui non ci vedra’ nessuno approfittane e’ tutto tuo.
La sua manina si avvicino’ al pene e lo prese, prima delicatamente poi sempre piu’ con stretta decisa.
La sua mano sul mio cazzo mi fece un effetto strano, sentire quella mano rugosa e ruvida mi aveva fatto avere un erezione formidabile, vedere questa vecchina in adorazione del mio cazzo era qualcosa di stranamente erotico.
Faceva un lento su e giu’ ma piu’ che altro cercava di vederlo da tutte le posizioni dicendo: erano 30 anni che non ne vedevo piu’uno tu poi me lo hai fatto anche toccare grazie grazie oggi mi hai fatto felice.
Era quasi in estasi e non faceva una piega, era in completa ammirazione per il mio pene.
Con la mano faceva movimenti su e giu’ sempre piu’ lenti cosi’ iniziai io a muovere un po’ il bacino
Poi mi accorsi che si era fatto molto tardi cosi’ le dissi che ora l’avrei raccompagnata.
Lei lo lascio sempre fissandolo e io con fatica lo rimisi con fatica nei pantaloni.
Ritornando parlammo del piu’ e del meno come non fosse successo niente
Lei ogni tanto me lo palpava ripetendo grazie grazie, poi ritraeva la mano e poco dopo subito a toccarlo di nuovo, questo per tutto il tragitto.
Mi fermai davanti al suo portone e lei scendendo mi disse grazie del regalo.
Qualche giorno dopo mi chiamo per cambiare una spina di una frigorifero ma questa e’ un’altra storia.

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