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Racconti Erotici Etero

La Villa del Peccato

By 5 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

“La Villa del Peccato”

Premetto che questa storia è frutto della mia fantasia.

CAPITOLO 1

La pioggia si confonde con le mie lacrime. I miei pensieri sono sfocati ma so bene che sono tutti riferiti a te.
Non hai idea di quanto mi hai fatta soffrire, non sai che per te, per colpa tua, ho pensato e ho tentato di non voler vivere più.
Quello che dico e penso non ha senso quando ci sei di mezzo tu. Sei stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso… Vorrei che fosse tutto come prima…
Soffoco a stento un singhiozzo e mi alzo dalla panchina.
Bagnata come un pulcino mi dirigo verso la stazione e prenoto un biglietto per Bordeaux. Il treno sarebbe partito tra mezz’ora. Vado in bagno per una rinfrescata al viso. Guardandomi allo specchio vedo quello che non avrei mai voluto vedere: un viso segnato da due occhiaie viola e profonde. Un leggero ritocco ritocco al trucco e aspetto il treno.
Con l’i-pod nelle orecchie inizio a leggere una guida turistica del luogo che sarei andata a visitare di lì a poco.
I miei genitori non sono a conoscenza della mia “gitarella”… non solo perchè non sarebbero consenzienti, ma perchè ho deciso di fuggire da questo posto. Dopo quello che ho sofferto non ho più intenzione di rimanere qui in Italia.
La mezz’ora è trascorsa e salgo i gradini del treno. Prendo posto e mi rimetto le cuffiette nelle orecchie. Inizio a leggere un libro e il tempo vola.
Un’uomo si avvicina al mio posto e mi chiede:
-E’ libero?- indicando quello accanto al mio.
Annuisco mezza intontita dal mal di testa provocato dalla musica ad alto volume.
Spengo l’i-pod. Chiudo il libro. Appoggio la testa al finestrino e chiudo gli occhi. Il mio respiro si fa pesante e mi addormento.
Vengo svegliata dalla voce dell’altoparlante. mancava solo una fermata per Bordaux.
Tento di alzarmi, ma sbadatamente ricado nel sedile.
-ha bisogno di una mano signorina?- mi chide l’uomo a fianco.
Loguardo. Questa volta non ha più gli occhiali da sole e mi fermo una decina di secondi a guardarlo.
I suoi occhi erano ipnotizzanti. Azzurri chiarissimi e leggermente a mandorla che ti dicono “guardami”.
-Io…non lo so…-risposi debolmente.
-Dove si ferma lei?-
-A Bordeaux-
-Io anche… posso accompagnarla io a casa se vuole…-
-Mmmh…- non ho più la forza di parlare.
Sbatto la testa contro il sedile e poi non ricordo più nulla…

***

Apro gli occhi a stento, li sento pesanti. Ho freddo, sto congelando… Sono sotto una coperta pesante ma sento che non mi basta per ripararmi da freddo.
-Hei… Bensvegliata!- sento una voce.
Rimetto a posto i tasselli nella mia mente e ricordo! E’ il ragazzo del treno!
Voglio dirgli che io non posso stare qui e che me ne devo andare assolutamente, ma non mi esce una parola…
Mi passa una mano sulla fronte e mi dice che la febbre è scesa un po’.
Vedo il suo viso avvicinarsi al mio e posa delicatamente le sue labbra sulle mie. tento di prtestare ma non ci riesco.
E poi lui mi piace così tanto!!!
Sento di nuovo le mie forze mancare e mi addormento nuovamente.
La seconda volta che mi risveglio sto decisamente meglio.
Mi siedo sul letto e mi guardo intorno. Non vedo l’uomo che era nel treno. Sono sdraiata su un bellissimo ed enorme letto a baldacchino. Un camino stile antico davanti al letto e due ampie finestre spiccano nella stanza.
Mi alzo e guardo fuori di una di esse. Rimango basita. Davanti a me si estendeva un magnifico giardino.
Ad un tratto sento due mani che mi sfiorano le spalle; a quel tocco mi sono sentita rabbrividire. Poi un bacio sul collo…. e poi una ligua che percorre il mio collo…
-…basta…- dico-…perchè lo fai?- ho sospirato a fatica.
-Perchè sei bellissima…da quando ti ho vista sul treno non ti resisto…- ha ansimato.
Avrei voluto guardarlo negli occhi ma mi vergognavo… E poi era il primo uomo che mi desiderava per il mio aspetto fisico.
Sono ancora indebolita per colpa dell’influenza. Mi sono girata con tutta la forza che avevo in corpo. Ma gli sono caduta tra le braccia.
Solo allora mi sono accorta di avere addosso una camicia lunga da uomo. mi ha presa in braccio e mi ha adagiata sul letto. Si è sdraiato anche lui e mi ha sbottonato la camicia lentamente.
Mentre lo faceva, mi baciava sulle labbra e le nostre lingue si attorcigliavano l’una con l’altra. Io non ho sentito più i battiti del mio cuore talmente correvano veloci.
Mi ha tirato fuori la lingua dalla bocca e mi ha fissata a lungo negli occhi, ho adorato quel momento più di qualunque altro!
Mi ha sfilato di dosso dolcemente la camicia e ha preso a leccarmi il capezzolo. Me lo ha succhiato delicatamente, ma con appetito e nel frattempo mi titillava il clitoride, come ho fatto tante volte io, ma non pensavo che potesse essere così eccitant farselo fare da qualcun’altro!
E’ sceso più in basso con la lingua e ha raggiunto la mia sensibilissima e fradicia micina ancora vergine che chiamva già da tempo la sua lingua.
Con le sue labbra pizzicava il clitoride e ho raggiunto l’orgasmo in poco tempo.
Il suo membro mi stava chedendo la sua parte prepotente contro la mia coscia. Ho sorriso e lentamente sono scesa per accontentarlo. Ho iniziato con le labbra a pizzicare lo scroto e con la lingua a succhiare i testicoli gonfi e rosa scuro. Gli ho baciato la cappella e ho leccato tutta la stanga lussurieggiante e dura.
-Mmmh… OmmioDio sto per venire…!!!- hantato di spostarsi, ma l’ho preso tutto in bocca.
Mi ha sorriso dolcemente mentre lo ripulivo.
-lo sai? Hai un buon sapore!- ho detto sorridendo inebetita.
-Grazie! Anche tu- ha rispost mangiandomi con lo sguardo-E tu lo sai che amo il tuo sorriso?- aggiunge baciandomi di nuovo.
-lo sai… è imbarazzante…ma mi puoi dire come ti chiami?- ho chiesto.
-Alberto.
-Wow! Sei italiano? Non lo avrei mai detto!
-Già… Invece tu sì che si capisce che sei italiana… Non sarai brava in francese ma a leccare sei la migliore!
Non ho fatto in tempo a dire grazie che mi ha penetrata con destrezza. E con immensa calma e precisione mi ha frantumato l’imene.
I movimenti si sono fatti più veloci e ho iniziato a godere. Mi ha passato dolcemente una mano sul viso sudato e mi ha baciata ovunque, sulla fronte, sul collo, sulle guance e sulle labbra arrosate e gonfie.
Per quasi un’ ora si è mosso al mio interno con una passione inimmaginabile.
-Mmmmh…Aaaaah Alberto sto venendo!!!-
Dopo poco ha riempito le pareti della mia vagina con il suo seme.
Si è accasciato su di me con il suo membro ancora dentro. Il suo respiro era meno frenetico e si stava calmando. L’ho abbracciato dolcemente e gli ho accarezzato i capelli, dopo poco si è addormentato ed è quello che ho fatto anche io.

Continua……

Per favore consigliate….è il mio primo racconto… voglio migliorare!!! contatto e-mail –> lavenereblu89@hotmail.it

Grazie x averla letta!!!!!

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