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La visita

By 21 Febbraio 2023Marzo 1st, 2023One Comment

Lei lo sapeva. Era solo questione di tempo, che però stava per scadere, ma anche a prescindere da ciò, era interessante che lui, invece, non sapesse. Quindi quando incontro’ Mauro in ascensore lo saluto’ come al solito, cioè con quello sgardo invitante, cui egli rispondeva compiaciuto ma lasciandolo cadare come al solito. Ma Nadia uscì con lui invece di restare per salire al suo piano alto. Quindi, senza dire una parola, si infilò in casa sua.
Al che Mauro le offri’ da bere e scambiarono quattro chiacchiere sul lovoro e sul tempo libero.
Mauro passava per un tipo timido, grazie a lei che aveva sapientemente sparso quella voce, che a lui però stava bene. In realtà era una persona molto indipendente, molto speciale, non aveva bisogno né di compagnia né di donne, al contrario di Nadia, che aveva un modo diverso di essere indipendente, cercando ogni tanto compagnia.
Mauro voleva attendere ancora, farsi dediderare era meglio.
Nadia voleva tagliare i tempi, non c’era bisogno, la scadenza non era poi così vicina, ma la sorpresa era più divertente, cosi apri le cosce mostrando qualcosa. Nulla. Si tocco’. Nulla, da parte di lui.

Meglio che lui non cedesse subito.
L’autoerotismo era abbastanza scontato e perciò lei inizio e continuo’, eccitata dal fatto che lui non lo fosse, che fosse capace di resistere per puro capriccio, ma lei sapeva che proprio il capriccio era ciò che accendeva lui.
Nadia, bollente, gioiosa, senza alcuna pretesa di convincerlo, così per puro piacere personale, avrebbe continuato così da sola.
Ma la bottiglia di coca cola da cui Mauro stava sorseggiando la ispirò e se la prese, fini’ la coca con gusto per infilarsela bene in vagina.
Quando sembrava che stesse arrivando si girò di colpo e mostro il buco del culo. Se lo allargò e lo mostrò, continuò a mostrarlo toccandosi avanti. Dietro no, spettava a lui, che guardava compiaciuto.
Poi lei andò piano piano in cucina, apri’ il frigo, lo richiuse subito, allora, sempre lentamente, apri’ i mobiletti e tornò in soggiorno mostrando in tutta la sua possenza un buco del culo unto di olio e vogliosissimo, che lui sapeva che avrebbe goduto anche da solo, quel buco non aveva bisogno del suo cazzo, e fu per questo che invece lo tirò fuori. Era cresciuto lentamente ma come mai prima d’ora.
Il resto è storia.

Resto’ nella storia di Mauro come l’inculata e la scopata migliore della sua vita per parecchi anni ancora.
Nadia aveva ottenuto ciò che voleva, ciò che più adorava, cogliendolo più volte di sorpresa quel pomeriggio. (Sorpresa anche della propria noncuranza agli esiti. Le andava bene qualunque cosa, avrebbe goduto comunque) .
Ma un cazzone sbattuto con potenza, violenza e vitalità nel suo culo ultradesideroso era il massimo . Una goduria, non si sa quanto tempo era durata, non si voleva sapere. Il tempo si era fermato, oppure era infinito.

Non erano sfiniti, erano felici perché si erano capiti senza parlare e si erano sorpresi a vicenda e di se stessi.
Dopo una settimana lei si trasferì in un altro continente e non volle sapere più nulla di lui, ne lui di lei. Doveva restare una cosa perfetta tra due conoscenti che sapevano di avere solo una cosa su cui andavano bene insieme: il culo di lei e il cazzo di lui.

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