Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La vita secondo Aristo

By 5 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La vita secondo Aristo 1

La vecchiaia è pace e serenità, se si ha la fortuna di star bene e non aver quei problemi fisici tipici della tarda età. Vivo da solo in un grande appartamento in centro alla città più grande e son ben voluto dal vicinato. Di solito la mattina esco, compro un giornale ma giusto per vedere quanto i politici si sono impegnati a prender per il culo la gente e, quindi, farmi due risate, passo al Bar Saturno per godermi il sorriso intrigante della giovane cassiera, Adelina, e a mangiare il mio solito Croissant dolce/salato chiamato ‘il francesino’ e assaporare il mio caffè, caldo d’inverno e freddo d’estate e poi girovago un po’ per librerie, negozi di dischi, fumettoteche per vedere le novità. Altre volte mi fermo al videonoleggio per fare incetta di film che magari mi son sfuggiti al cinema. Di rado però mi capita di stare a casa e farmi coccolare dai ricordi che sono tanti e dolci, capaci d’abbattermi un giorno o di lanciarmi nell’alto dei cieli il giorno dopo.

Fu in uno di questi giorni, grigio e piovoso, che ricevetti una visita inattesa. Era parecchio che, seduto sulla mia poltrona preferita ad ascoltar la radio, sfogliavo distrattamente un libro illustrato sull’estremo oriente quando suonarono il campanello. Andai a sentire chi fosse e con grande sorpresa mi rispose Adelina. Le diedi il tiro e perplesso attesi sulla porta che uscisse dall’ascensore. Quando arrivò le sorrisi e la invitai a entrare. Aveva in mano un candido sacchetto di carta.
– Il suo francesino, dottore. ‘ mi disse porgendomi il sacchetto e sorridendo soddisfatta.
– Non doveva disturbarsi. ‘ le risposi emozionato per quell’attenzione improvvisa e chiudendo la porta. ‘ Ma è venuta solo per portarmi la brioche? ‘ continuai.
– Beh’ non l’ho vista per due mattine e oggi avevo il giorno libero’ così ho deciso di portarle la colazione, visto che son passata dal bar e ho chiesto se era passato. Però non mi dia del lei, la prego. ‘ aggiunse.
La cosa mi incuriosiva sempre più. Mi spostai verso la cucina e lei mi seguì. Sapevo che si stava guardando attorno, incuriosita dai numerosissimi cimeli raccolti in una vita di viaggi e bellissime esperienze.
– Dimmi’ – mentre aprivo la moca e lei con molta disinvoltura si toglieva il cappottino nero e si metteva a sedere – ‘ cosa ti spinge a venire qua, nel covo del vecchio alchimista? Non è così che mi chiamate voi giovani? –
Rise, di quella risata che solo i giovani hanno e che è aria fresca per noi vecchi. ‘ Son venuta per chiederle una cortesia’-
Mi fermai e la gelai con lo sguardo: – Hey’ se pretendi che ti dia del tu devi far lo stesso con me! ‘
– Scusa! ‘ rispose abbassando leggermente lo sguardo ma sempre sorridendo.
– E in cosa posso aiutarti? ‘ continuai a preparare il caffè come se nulla fosse. In effetti mi aspettavo che mi chiedesse qualche lezione di qualche cosa anche se francamente non sapevo cosa avrei mai potuto insegnarle.
– Voglio che mi parli di te! Della tua vita e delle tue esperienze. –
Questa richiesta mi sbalordì. Accesi il fuoco sotto la caffettiera e mi sedetti anche io al tavolo. Aveva il viso radioso, i grandi occhi scuri, incorniciati da un caschetto demodé che però le donava fascino, le labbra perfettamente disegnate da un rossetto discreto, come il trucco. Indossava un maglioncino a dolce vita di lana nera e una minigonna di jeans da cui spuntavano due gambe affusolate e avvolte in collants neri.
– Scusa’ fammi capire’ tu vuoi che ti parli di me? E perché? Non son stato un eroe o un esploratore. Non ho inventato nulla di esaltante. Non capisco’ –
Lei si avvicinò un po’ e mi prese la mano.
– Comunque parlano di te come un grande uomo e secondo me hai cose bellissime da raccontare. So che ti sei anche divertito parecchio. I ragazzi che frequento sono una palla micidiale. Ti prego. Ascolta la preghiera di una ventenne annoiata dai coetanei. –
Detta così mi fece ridere di gusto. Questa ragazza aveva dei numeri, non c’era dubbio.
– Va bene’ – le risposi ‘ Ma bada bene: nulla di quanto ti racconto deve uscir da questa casa. Se no mi obbligherai ad allontanarti, intesi? –
– Intesi! ‘ esclamò entusiasta.
Mi alzai, versai i caffè nelle tazzine, le misi su un vassoietto con zuccheriera e francesino e mi diressi in salone.
– Vieni! ‘ le ordinai. Lei mi seguì e si mise a sedere sul divano di fronte alla poltrona dove mi sedetti. Bevemmo il caffè e parlammo del più e del meno quando, dopo aver poggiato la tazzina sul tavolinetto, le chiesi: – Di cosa vuoi che ti parli? –
Lei si tolse le scarpe e si rannicchiò sul divano. Nonostante la disinvoltura dei gesti era palesemente emozionata.
– Non so’ parlami dei tuoi viaggi’ anzi, no’ parlami di una tua avventura sessuale, magari una delle prime. Ti spiace? –
Ecco. Era uno dei momenti che ho collezionato nella mia lunga e meravigliosa vita. Un sessantasettenne in vestaglia, seduto sulla propria poltrona pronto a raccontare le proprie esperienze a una ragazzina curiosa e impertinente. Meraviglioso!
– Bene. Ho l’imbarazzo della scelta. Allora’ vediamo un po” ecco. Ti racconto di quella volta in treno con Max e la sua ragazza Jusy. –

JUSY HA UNA TETTA PI’ GROSSA DELL’ALTRA

Stavo tornando da una vacanza fatta con Max e Jusy in Salento. Avevo ventisette anni e assieme eravamo andati in giro in autostop e dormendo dove capitava finché non erano finiti i pochi soldi che avevamo. Ero in treno, il diretto da Brindisi verso Bologna, un autentico carro bestiame, non certo come i treni di oggi, carri bestiame si, ma con l’aria condizionata. Era notte e viaggiavamo in uno scompartimento tutto nostro. Ridemmo e scherzammo fino a quando, complice la penombra che precede l’alba, non sprofondammo in un sonno agitato dalle scomodità e dal caldo. Fu lì, nel dormiveglia, che percepii nettamente gli ansimi di Giusy e l’odore forte del sesso. Ero nei tre sedili di fronte a loro. Aprii gli occhi e vidi che Max aveva una mano infilata nei pantaloni di lei e la stava masturbando mentre le succhiava un capezzolo che sporgeva dalla camicia aperta. Lei masturbava lentamente lui che aveva tirato fuori il suo sesso quando mi guardò e mi sorrise. Mi misi a ridere ed esclamai: – Hey, ragazzi’ però non si fa così! –
Max alzò la testa e senza smettere di masturbarla mi disse: – Ma lo sai che Giusy è strana? Ha una tetta molto più grossa dell’altra’ Guarda! ‘ e così facendo le aprì la camicia mostrando tutti e due i seni dai capezzoli turgidi. Continuai a ridere e scossi la testa guardando il pavimento, però mi ero eccitato parecchio e loro se ne accorsero.
– No! Sul serio’ – insistè Max ‘ Guarda! –
Allora mi misi a sedere vicino a Giusy e guardai. Due belle tette per davvero.
Max, con fare diabolico, sussurrò: – Sicuro di non volerle toccare? ‘
Senza dire una parola abbassai il viso e le presi un capezzolo in bocca. Lei sospirò e getto indietro la testa inarcando la schiena. Intanto Max continuava a masturbarla. Si avventò sul capezzolo libero mentre gemeva continuando a masturbarlo. A un certo punto Max si staccò da lei e si mise a sedere di fronte a noi col suo pisello di fuori. Io lo guardai sbalordito ma lui sembrava sapere cosa voleva.
– Giusy’ – le disse – ‘ tiragli fuori il cazzo e masturbalo. –
Guardai Giusy: aveva lo sguardo torbido e l’espressione era stravolta dalla libido. Mi abbassò la cerniera tirò fuori il mio sesso e cominciò a masturbarmi con lo sguardo perso nel glande che emergeva e sprofondava.
Max continuò a parlarle come se non esistessi: – Ti piace? ‘ lei non rispose, continuò a muovere la mano ipnotizzata. Max sorrise: – Ora prendiglielo in bocca e fallo godere. Voglio che bevi il suo sperma. ‘
Lei si chinò e me lo prese in bocca. Io ero talmente eccitato che ci misi un minuto a venire. Lei bevve mugolando. Quando alzò lo sguardo mi guardò intensamente mentre continuava a masturbarmi. Il suo alito sapeva del mio seme. Ma Max non era ancora soddisfatto. Approfittando della mia durevole erezione (eh’ bei tempi) le ordinò ancora:
– Visto che ti è piaciuto voglio che ti fai scopare. –
Lei, sempre in silenzio ma guardandomi, si tolse i pantaloni e le mutande, le passò a Max e si sdraiò sui sedili aprendo le gambe e carezzandosi il sesso. Dalla camicia aperta i due grossi seni si sollevavano al ritmo del suo respiro affannoso.
Mi tolsi anche io pantaloni e mutande mi sdraiai sopra di lei penetrandola senza difficoltà. Dopo qualche affondo leggero cominciai a spingere più forte. Lei mi teneva le mani sui fianchi e, guardandomi, cominciò a incitarmi: – Così’ fottimi, ti prego’ fammi venire. Voglio il tuo sperma dentro. Voglio il tuo sperma dentro. ‘
Io ero veramente eccitato e cominciai a scoparla velocemente. Lei a quel punto iniziò a dire: – Oddio, oddio’ – sempre più forte fino a che non le venni dentro. La mia eiaculazione durò una decina di secondi e lei si portò una mano alla bocca mordendosela a sangue per non urlare il suo orgasmo. Mi accasciai su di lei. Sentivo il suo respiro tornare normale. Dopo un minuto mi spinse delicatamente e mi sollevai, lasciandola passare. Lei, senza dire nulla, si inginocchiò tra le gambe di Max e glielo prese in bocca. Max la guardava e ansimava forte fino a che le venne anche lui in bocca. Avevo il culo di lei davanti e dalla vagina le fuoriusciva il mio sperma. Senza pensarci e preda dell’ennesima erezione, mi alzai le puntai il mio pene nel buco del culo. Lei si abbandonò completamente su Max e mi accolse. La sodomizzai per dieci minuti, palpandole i seni e sfiorando il pene duro di lui. A volte glielo presi in mano fino a quando venni nuovamente e dolorosamente. Fu a quel punto che lei finalmente mi sorrise e mi diede un bacio dolcissimo in bocca. Guardai Max. Aveva uno sguardo perso tra l’eccitazione e una strana malinconia di fondo. Non resistetti. Lo masturbai un po’ ma lui mi disse semplicemente ‘ No, grazie’ va bene così! ‘
Ci ricomponemmo e ci addormentammo.

FINE

Adelina mi guardava sbalordita ed eccitata. Per tutto il racconto aveva mosso il bacino e si era leccata le labbra deglutendo. Le sorrisi: – Tutto bene? ‘
– Accidenti’ – rispose lei ‘ Sai raccontare da Dio! –
– Ora devi fare una cosa’ per tutti e due! ‘ Le chiesi.
Ora era un po’ preoccupata e con un filo di voce mi chiese cosa. Sorrisi rassicurante.
– Ti devi masturbare davanti a me! ‘ Era un azzardo ma lei, senza rispondere, si alzò in piedi, si tolse i collants e le mutande, si rimise a sedere sul divano e chiudendo gli occhi aprì le gambe e cominciò a carezzarsi le labbra rosa perse tra il pelo scurissimo. Dopo un poco si infilò una mano sotto il maglioncino cominciando a carezzarsi i seni. Si intuiva che indugiava sui capezzoli stringendoli tra le dite. A volte stringeva le gambe ma poi le riapriva subito.
– Parlami, ti prego! ‘ mi chiese con la voce rotta dal piacere ‘ Dimmi cosa hai provato a toccare il cazzo di Max. Avresti voluto succhiarglielo? –
Io mi alzai, mi avvicinai a lei, mi misi a carponi e poggiandole le mani sulle ginocchia le aprii le gambe. Lei aprì gli occhi e tolse la mano ma le chiesi di continuare. Lei ricominciò a penetrarsi con le dite e richiuse gli occhi. Avvicinai il viso a quel paradiso profumato e le sussurrai i miei pensieri segreti alitando calore sul suo sesso. Venne urlando e stringendosi forte il seno sinistro. Sorrisi e mi alzai.
– Grazie! ‘ le dissi.
Lei si sollevò fino ad arrivare con la bocca all’altezza del mio sesso floscio, gli diede un bacio attraverso la stoffa e rispose:
– Grazie! –
Mi allontanai e andai alla finestra. Pioveva.
Lei si ricompose, mi si avvicinò e mi disse:- è stato tutto molto strano, lo so ma’ posso tornare? ‘
– Ho un po’ paura che tu possa divenire un vizio.. ma son troppo vecchio per lottare contro una tentazione e poi’ – la guardai sorridendo – ‘ non l’ho mai fatto in tutta la mia vita. –
Lei sorrise, andò in cucina a recuperare il cappotto e prima di uscire si affacciò alla porta e disse: – Mi raccomando, non hai mangiato il francesino! – e se ne uscì.
Rimasi un po’ a pensare a quanto è buffa e bella la vita, ritornai alla poltrona, mangiai il francesino e mi addormentai per sognare ancora lo sguardo distante di Max.

Per commenti: sexcreamy@gmail.com

Per ricevere una mail per esser tenuti al corrente delle novità basta inviarmi una mail vuota che riporti come oggetto “Avvisami delle novità”. Ogni volta che un capitolo verrà aggiunto ti arriverà immediatamente notizia.

Leave a Reply