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Racconti Erotici Etero

La voglia matta

By 10 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era la serata in cui festeggiavamo il compleanno di mio marito, era prevista una ricca cena a casa nostra e tutti gli invitati erano già arrivati ed erano seduti attorno al tavolo. Nel posto davanti al mio c’era Sandro, il migliore amico di mio marito, alto, prestante, brillante.
Era appena stato servito il primo quando ha iniziato a salirmi la voglia. Erano mesi che mio marito non mi considerava e le rare volte che facevamo l’amore veniva subito e poi si addormentava, lasciandomi frustrata e insoddisfatta. Mentre mangiavo guardavo Sandro e riuscivo ad immaginare il suo bel corpo nudo, le braccia forti, la sensazione del suo membro dentro di me… Senza più pensare ad altro che alla voglia matta che avevo di farmi scopare, mi sfilai la scarpa destra e avvicinai il piede al suo polpaccio, accarezzandolo. Guardavo Sandro dritto negli occhi e lo vidi irrigidirsi al contatto e guardarmi sorpreso e imbarazzato. Riprese a mangiare, mentre il mio piede andava su, fino a raggiungere la protuberanza tra le sue cosce. Ebbe un sussulto.
Terminato il primo, con estrema naturalezza, gli proposi a voce alta di seguirmi nell’altra stanza, perchè ci tenevo tanto a fargli vedere il regalo che avevo preso a mio marito.
Quando fummo abbastanza lontani dalla sala da pranzo, nel mezzo del corridoio, mi accovacciai davanti a lui e non ebbe nemmeno il tempo di dire ‘Ma che…’ che gli avevo già sbottonato i pantaloni. Mi spinse attraverso la porta del bagno e chiuse a chiave. Quando fui di nuovo accovacciata finalmente tirai fuori dalle sue mutande quello che tanto desideravo. Era già bello duro.
Dopo averlo osservato ammirata per qualche secondo allungai la lingua e con una lunga, lenta leccata lo percorsi per tutta la lunghezza, dalle palle fino alla punta. Ero eccitatissima. La cappella era gonfia e morbida e la leccai a lungo, poi lo infilai tutto in bocca, succhiandolo mentre lo tiravo dentro e fuori dalle mie labbra.
Non potevo più aspettare, lo desideravo troppo. Mi alzai e mi avvicinai al water e dopo aver sollevato la gonna e sfilato il tanga, ci appoggiai sopra le mani, mettendo in mostra la mia figa bagnata, pronta per lui. Lo sentii mentre si avvicinava. Mi mise una mano sul fianco, mentre con l’altra direzionava il cazzo verso di me, per ficcarmelo dentro.
Fu una sensazione meravigliosa. Lo sentivo mentre mi entrava tutto dentro, penetrandomi fino in fondo. Con entrambe le mani strette sui miei fianchi prese a sbattermi con energia, facendomi godere tantissimo. Sentivo che ansimava eccitato, mentre il cazzo cresceva ancora di più dentro di me.
Mi spostò per farmi appoggiare al lavandino, sollevò la mia gamba destra e si spostò leggermente di lato, per farmelo sentire ancora di più. Mentre mi fotteva potevo vederci nello specchio: lui che pompava con spinte possenti, la mia bocca socchiusa da cui uscivano continui mugolii di piacere, il suo viso concentrato, le mie pupille dilatate. Iniziai a masturbarmi, per godere ancora di più.
Sentivo salire l’orgasmo. Senza più alcun ritegno mi misi ad urlare ‘Dai! Di più! Sto per venire… vengo! Vengoo!!’. Sandro spinse di più, sembrava volesse sfondarmi. L’orgasmo fu così forte che mi fece gridare.
Mentre gli ultimi spasmi mi pervadevano e Sandro mi regalava ancora un po’ del suo cazzo, qualcuno cercò di aprire la porta. Visto che era chiusa a chiave prese a battere freneticamente. Era mio marito. ‘Cosa succede qui? Stefania! Apri subito la porta!’.
Sandro era terrorizzato, ma io non avevo ancora finito con lui. Anche se gli si era ammosciato un po’ per lo spavento era convinta che con un po’ di lavoro l’avrei fatto drizzare di nuovo. Lo presi in bocca per un altro pompino, leccando e ciucciando con pazienza e sapienza, mentre mio marito cercava di sfondare la porta.
Dopo poco Sandro fu di nuovo in erezione. Volevo la sua sborra. Mentre lo spompinavo con energia mi mise le mani sulla testa per guidare i miei movimenti. C’era quasi: sfilò il cazzo dalla mia bocca e prese a smanettarmelo davanti. Spalancai le labbra e lui ci indirizzò dentro il generoso fiotto di sperma. Dopo avermi riempito la bocca ne aveva ancora per schizzarmi la faccia. Mi guardò mentre ingoiavo, mentre gocce di liquido biancastro colavano dalla faccia e mi imbrattavano il vestito.
In quel momento la porta cedette.
Mio marito e tutti gli altri ospiti dietro di lui ci trovarono così. Io inginocchiata, appagata, ricoperta di sborra e lui col pisello in mano davanti alla mia faccia.
Mi sentivo come se fosse il mio di compleanno!

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